martedì 11 novembre 2025

LA ZIZZANIA D'EUROPA

 

Eh si... la tesi e’ che dietro tutte le rivolte,  rivoluzioni, sommosse e quant’altro di sedizioso e contro il sistema vigente dei paesi dell’europa continentali,  ci sia stata sempre la lunga mano della nazione bottegaia per eccellenza : L’Inghilterra.  e questo solo per il proprio tornaconto di nazione devocata all’esaltazione dell’interesse economico unico motore e valore dell’essere al mondo - un mondo, come acutamente osservato dal geo fisico carl Schmitt, che ha scelto come sua modalità d’essere quella dell’elemento liquido per eccellenza, il mare, senza limiti, senza confini, senza territorialità, giustappunto  quell’elemento in grado di esaltare al massimo grado lo spasmodico desiderio di scambio di
merci, e quindi di denaro, ovvero un mercantilismo senza freni e senza leggi se non l’unica istanza del profitto a corollario della famosa frase di Palmerston un politico fedele interprete di questa tendenza  - noi non abbiamo amici eterni, noi non abbiamo nemici eterni, noi abbiamo solo ….interessi eterni  - . Avevo riportato tale frase anche nel precedente articolo su questo stesso blog parafrasando l’integrale sui cammini di Feynman in quello di  integrale sulle rotte, marittime appunto , volte all’ampliamento e sviluppo senza limite dello spirito
commerciale, che potremmo anche definire bottegaio  e ci eravamo lasciatI al periodo di metà ottocento, quando la solita  "perfida albione"  aveva pensato bene,  tramite la sua emanazione rivestita di setta, la massoneria di cavalcare tutto il malcontento delle singole entita’ nazionali verso i propri legittimi governi , per perseguire i propri eterni interessi . Cosi’ all’inizio del 1848 in Sicilia, quindi nei possedimenti italiani del nemico numero uno, l’Austria degli asburgo, a Milano, a Brescia, a Venezia  , di poi a Budapest,  a Praga alla periferia del centro per poi puntare al cuore stesso dell’impero a Vienna dove era riuscita a realizzare il colpo piu’ grossso l’eliminazione dalla politica e della direzione dello stato austriaco del piu’ strenuo difensore della tradizione e territorialita’
europea il principe Metternich  - facile con la sua messa fuori gioco realizzare pochi anni dopo  dal  1853 al 1855 la prima vera e propria sconfitta del principio terricolo nella sua concreta rappresentazione dell’impero russo, tramite una guerra, quella di Crimea , ovvero  il capolavoro del principio talassico
di spirito bottegaio, ottenuto giustappunto previa eliminazione dalla scena politica di Metternich e fidando sulla  vanagloriosa cialtroneria di Napoleone iii ed anche del re di Sardegna Vittorio Emanuele II e sulla inesperienza del giovane imperatore d’austria Francesco Giuseppe poco piu’ che ventenne. Dopo la Crimea E e la relativa vittoria sull'impero Russo , ci sara’ un incremento della supremazia dell’Inghilterra con la formazione da lei  appoggiata finanziata e fortemente voluta, dell’unificazione  italiana sotto i Savoia, cui pero’ negli anni appena successivi ci sara’ un nuovo ostacolo questa volta in terra di Prussia che perverra’ autonomamente alla unificazione  nel Reich Germanico 
grazie ad un
nuovo campione della territorialità: Ottone di Bismark (1870). Non e' un caso che in un precedente articolo giocando un po' a modificare la storia avevo individuato il momento catartico per impedire il trionfo del principio mercantile e talassico dell'inghilterra e  quindi a scongiurare tutto il bieco commercialismo del mondo moderno che ci opprime ancora oggi, proprio la giuerra di crimea -  un ritorno di Metternich nell'agone politico a 8o anni  con magari un opportuno successore,  che non si fa trascinare nella alleanza contro la russia ma anzi restituisce il favore del '49 quando lo Zar era intervenuto nella lotta contro la ribelle ungheria e  interviene con il suo esercito coinvolgendo anche la Prussia  ottenendo, quindi la vittoria sotto le mura di Sebastopoli contro l'alleanza  anglo-francese-savoiarda, da cui niente Regno d'Italia sotto i Savoia, in quanto la guerra del 59 malgrado l' aiuto inglese si risolvera' in un disastro per Francia e Regno di Sardegna,  idem la cialtronesca spedizione dei 1000 del brigante Garibaldi. Purtroppo c'e' da dire che all'indomani della caduta di Bismark nel 1888,  l'inghilterra riprese con fervore il suo ruolo di seminatrice di zizzania,  fomentando tutti i
movimenti di destabilizzazione dell'ordine costituito, se quest'ordine era quello della tradizione, della territorialita', della solidita' dei confini , fino a pervenire finalmente nel 1914 al suo compimento . una guerra di tutte le nazioni europee e di li' a poco addirittura mondiale con la scesa in campo dell'AMERICA, ovvero quella ISOLA PIU' GRANDE,  che sempre Schmitt nei suoi saggi aveva individuato come ideale passaggio di testimone per un perpetuarsi del dominio marittimo e quindi mercantile e bottegaio -   un principio che avra' la sua ratifica e incondizionata vittoria con la seconda guerra mondiale, previa la creazione di una sorta di  ideale crociata contro  il principio di territorialita' equiparato ad una sorta di potenza del male nella germania nazionalsocialista - 
una narrazione che invero, specie sotto le indagini di una sempre piu' approndita ricerca storica, mostra sempre piu' falle e induce alla asserzione sempr piu' convinta che.... la storia la fanno i vincitori.  

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