Per me la prossima fase della realizzazione del paradigma di Kuhn è quella che vedrà affermarsi la teoria di Hamer/5LB/ novello Copernico, che farà sparire come nebbia al sole tutte le attuali credenze in campo scientifico/sanitario che oggi sono assurte a scuse/pretesti per toglierci la libertà. Certo la gente dovrebbe informarsi di più e immettersi nel ciclo... perché pochi eletti, a partire da Hamer e a seguire con ancora pochi adedpti, siamo un pò la cresta/schiuma dell'onda, ma per provocare il collasso di questa falsa credenza, le particelle non bastano (Heisenberg), occorre tutto il flusso dell'onda (Schrodinger)
IL PARADIGMA DI KUHN
"Superare determinate discrasie sopratutto di una poco reale separazione mente- corpo, di metodologie fondate su protocolli nosologici quanto mai riduttivi, di inaffidabili procedimenti statistici e di diagnosi basate sul puro caso o su di una supposta “sfiga” con peculiarità più o meno genetiche, potrebbe essere l’imperativo categorico di questo inizio terzo millennio. In sostanza si tratta di addivenire al famoso paradigma di Kuhn che afferma che la scienza attraversa ciclicamente alcune fasi indicative della sua operatività e quindi va assimilata ad una curva continua che in corrispondenza dei cambi di paradigma subisce delle discontinuità. Come è noto Kuhn suddivide tale paradigma in 5 fasi:
La Fase 0 è il periodo chiamato pre-paradigmatico, caratterizzato dall'esistenza di molte scuole differenti in competizione tra di loro prive di un sistema di principi condivisi. In questa fase, lo sviluppo di una scienza presenta molta confusione. A un certo punto della storia della scienza in esame, viene sviluppata una teoria in grado di spiegare molti degli effetti studiati dalle scuole precedenti; nasce così il paradigma, l'insieme di teorie, leggi e strumenti che definiscono una tradizione di ricerca all'interno della quale le teorie sono accettate da tutti i cultori. Questa adesione condivisa dà inizio alla Fase 1, ovvero, l'accettazione del paradigma. Una volta definito il paradigma ha inizio la Fase 2, ovvero, quella che Kuhn chiama la scienza normale: Nel periodo di scienza normale gli scienziati sono visti come risolutori di problemi, lavorando per migliorare l'accordo tra il paradigma e la natura. Questa fase, infatti, è basata sull'insieme dei principi di fondo dettati dal paradigma, che non vengono messi in discussione, ma ai quali, anzi, è affidato il compito di indicare le coordinate dei lavori successivi. In tale fase vengono sviluppati gli strumenti di misura con cui si svolge l'attività sperimentale, vengono prodotti la maggior parte degli articoli scientifici, ed i suoi risultati costituiscono la maggior parte della crescita della conoscenza scientifica. Durante la fase di scienza normale si otterranno sia successi, che insuccessi, che per Kuhn, prendono il nome di anomalie, ovvero eventi che vanno contro il paradigma. Lo scienziato normale, da buon risolutore di problemi quale è, tenta di risolvere tali anomalie. Si passa così alla Fase 3, nella quale il ricercatore si scontra con le anomalie. Quando il fallimento è particolarmente ostinato o evidente, può avvenire che l'anomalia metta in dubbio tecniche e credenze consolidate, aprendo così la Fase 4, ovvero la crisi del paradigma.Come conseguenza della crisi, in tale periodo si creeranno paradigmi diversi. Tali nuovi paradigmi non nasceranno quindi dai risultati raggiunti dalla teoria precedente ma, piuttosto, dall'abbandono degli schemi precostituiti del paradigma dominante.Si entra così nella Fase 5, la rivoluzione (scientifica) che viene chiamata “scienza straordinaria” e dove si aprirà una discussione all'interno della comunità scientifica su quali dei nuovi paradigmi accettare.Però non sarà necessariamente il paradigma più "vero" o il più efficiente ad imporsi, ma quello in grado di catturare l'interesse di un numero sufficiente di scienziati, e di guadagnarsi la fiducia della comunità scientifica. I paradigmi che partecipano a tale scontro, secondo Kuhn, non condividono nulla, neanche le basi e quindi non sono paragonabili (sono "incommensurabili"). La scelta del paradigma avviene, come detto, per basi socio-psicologiche oppure biologiche (giovani scienziati sostituiscono quelli anziani). La battaglia tra paradigmi risolverà la crisi, sarà nominato il nuovo paradigma e la scienza sarà riportata a una Fase 1.
Thomas Kuhn parte dalla considerazione che nessuna teoria è del tutto esente da falsificazioni (tentativi falliti di corroborarla), che non è possibile “misurare” il tasso di “falsità” (dunque di verosimiglianza) di una teoria rispetto ad un’altra e che, pertanto, non è possibile parlare di progresso scientifico, da un punto di vista strettamente logico-epistemologico.
Se un fenomeno contraddice la previsione di una teoria viene registrato come anomalia. Le mancate corroborazioni costituiscono, dunque, per Kuhn, altrettante anomalie rispetto a una teoria (p.e. la rotazione dell’orbita di Mercurio o la perturbazione di quella di Urano rispetto alla teoria di Newton). Non è ragionevole pensare che uno scienziato, davanti a una o più anomalie, abbandoni la teoria apparentemente falsificata, soprattutto se ne manca un’altra in grado di spiegare ciò che la prima non riesce a spiegare. Ma anche se quest’altra teoria esiste, è probabile che anche la nuova teoria non sia esente da incongruenze. Dunque la scelta tra più teorie rivali, in ultima analisi, è di ordine culturale, non strettamente logico.In caso di anomalia per Popper vanno evitate le ipotesi ad hoc che tentano invano di salvare una teoria che, nei fatti, è stata falsificata. Secondo Thomas Kuhn le ipotesi ad hoc sono, invece, tentativi elaborati dagli scienziati per far rientrare l’anomalia nella teoria senza sovvertirla. Un’anomalia emergente durante il controllo di una teoria va spiegata adattando la teoria stessa e solo in casi estremi abbandonandola (costringendosi a cercare un’altra teoria). Per Kuhn, insomma, non bisogna abbandonare subito le teorie che presentano anomalie, perché altrimenti la ricerca non potrebbe procedere e dovrebbe ricominciare sempre da capo alla minima perturbazione. Prima di considerare confutata una teoria, se ne devono risolvere le anomalie intese come rompicapo (puzzle) (cfr. il caso della scoperta di Nettuno: l’introduzione di un’ipotesi ausiliaria esplicativa della perturbazione dell’orbita di Urano evita di abbandonare la teoria di Newton e consente perfino la scoperta di un nuovo pianeta). Lo scienziato lavora per lo più all’interno di una cornice di scienza normale, che gli vieta di mettere in discussione i presupposti del suo sapere, assunti, in un certo senso, come dogmi (p.e. principio di conservazione dell’energia, legge di Newton ecc.). Solo in tempi eccezionali, a fronte di crescenti anomalie, qualche scienziato geniale può tentare una rivoluzione scientifica, un cambio di paradigma, che comporta la messa in discussione di presupposti accettati fino ad allora (cfr. la crisi dei presupposti del meccanicismo). Dal fatto che navighiamo in “oceani di anomalie” e non ci sono teorie prive di confutazioni deriva che un paradigma è preferito a un altro sulla base di criteri extrascientifici (p.e. pragmatici, culturali, religiosi, metafisici, estetici), come nel caso storico della scelta del modello eliocentrico copernicano piuttosto che di quello geocentrico aristotelico-tolemaico (entrambi presentavano numerose incongruenze).
L'associazione tra il titolo del blog LENARDULLIER con l'architetto LECORBUSIER tende ad un parallelismo con l'Archè = Principio, che deve misurarsi con la modernità = Technè, quindi un "futuro anteriore" applicabile a diversi specifici di conoscenza
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