A cosa poter addurre la scomparsa di queste entita’ di cui abbiamo cercato di tracciarne una fumosa identita’, grosso modo tremila anni fa ? forse alla formazione della coscienza ovvero un analogo io costruito su base linguistico/metaforica che poneva del tutto superfluo il meccanismo neuronale delle voci come trascinamento metonimico di significanti? ma possibile che queste raffinatissime stringhe di energia non avessero contemplato l’eventualita’ che ad un certo punto il cervello della parte sinistra della loro …non chiamiamola proprio creazione, ma insomma… “co-istruzione”, non arrivasse a costituire una metafora-io, che si rende conto di essere in situazione con l’ambiente e quindi pensa, con la logica conseguenza che qualche millennio piu’ tardi ci sara’ chi asserira’ convinto….” dunque sono” ???? O magari all’esaurimento del compito che era emerso impellente per tali entita’ e quindi al loro conseguente venire meno senza curarsi troppo di quello che sarebbe successo alle loro manipolazioni genetiche? Noi poi datiamo il loro abbandono a tremila anni fa, ma potrebbe essere molto, molto piu’ arcaico, cinquemila, diecimila anni fa, forse anche ventimila; difatti cosa ci dice che l’uomo non abbia continuato a coabitare con le voci allucinatorie oramai saldamente assimilate nell’emisfero destro del proprio cervello, assolvendo tutte le necessita’ del vivere, compatibili col proprio ambiente? Le voci non erano piu’ dirette come un tempo, la soglia di stress per provocarla si era fatta molto piu’ alta, magari abbisognavano di persone particolari per essere interpretate, ecco ad esempio Jaynes cita i due poemi dell’Iliade e dell’Odissea per sottolineare una forte differenza non solo di stile di scrittura, di ambientazione sociale, di costumi, ma anche di struttura mentale dei protagonisti nelle rispettive narrazioni: nell’Iliade la voce e persino la presenza del dio, e’ giustappunto sempre diretta, immediata, senza alcun intermediario; al contrario nell’Odissea ci sono una pletora di auguri, di sibille e anche gli dei incedono sempre al travestimento o alla sostituzione con un personaggio familiare del personaggio cui vogliono comunicare. L’eta’ dell’oro o comunque la si voglia chiamare, non da’ alcuna certezza, così come non danno certezze le modalita’ dei comportamenti degli umani e di questa sorta di entita’ che potrebbero anche configurarsi come stringhe energetiche in accordo tra di loro come le corde di un violino su alti e bassi di determinate frequenze, la cui melodia risuona ai due spettri di polarita’ per una misteriosa simmetria. Di concreto, di carnale c’e’ pero’ la corporeita’ umana che in effetti come per magia e soprattutto d’improvviso, risulta abissalmente differente rispetto a tutti gli altri esseri viventi del pianeta, anche quelli con i quali si vorrebbe stabilire una certa affinita’. come diceva un antropologo “e’ come se con l’uomo, l’evoluzione che fino ad un certo punto disegnava una linea diritta in lieve anche se costante rialzo, di colpo si impenna ad angolo retto sfrondando tutti gli schemi precostituiti” Tutti i famosi dilemmi della storia umana concorrono a questa tesi : l’anello mancante, l’assoluta mancanza di indizi che confortino una naturale evoluzione, l’elemento mare come sorta di demarcazione sulla fisicita’, i misteri sulla nascita repentina di tutte le piu’ celebrate civilta’ , le lampanti discrasie su certi assiomi legati al tipo di organizzazione sociale, tipo quello evidenziato in un precedente articolo di questo stesso blog (l’uomo primitivo non ha mai abitato le caverne) ed infine la stessa aleatorieta’ del termine uomo primitivo e la questione sempre aperta sulla sua origine di cui la presente e’ solo una delle tante , che cerca di non mancare come informazione, giustappunto Esiodo, gli Yuga degli Indu’, Darwin, Lamark, Guenon, Evola, Biglino, piu’ qualche nuova aggiunta tipo la teoria della mente bicamerale di Julian Jaynes e in ultima analisi un apporto sul serio e il faceto di un bel po’ di fantasia . Ecco che ci facciamo improvvisamente propositivi e dismettiamo qualsivoglia cautela nei termini di possibile riscontro spazio/temporale, diamo per scontato, o quasi, una narrazione che, ripeto intraprende da questo punto un percorso alquanto fantasioso, o magari diciamo immaginario, come i numeri che tanto apporto hanno dato al calcolo infinitesimale, proiezioni di negativi, come ad esempio i -1, -2, -3….-n sotto radice quadrata: venendo meno gli impegni sul pianeta le entita’ dovettero allentare il controllo delle allucinazioni e subito si resero conto che tale diminuizione di una funzione cerebrale ampliava quella dell’emisfero opposto, ovvero difficolta’ di metonimie, cioe’ trascinamento di significanti a favore di un proliferare di condensazioni metaforiche di cui per conseguenza ecco cominciare a far capolino la metafora-io: non così immediata e repentina, ma insomma sempre piu’ frequente, in primis tra la gente di mare la cui navigazione su barche ed in mezzo a sconfinate distese d’acqua poneva giocoforza delle situazioni del tutto inusitate cui le famose voci non erano in grado di dare una soluzione così immediata: anche Jaynes e’ dell’idea che le prime formazioni di un analogo io, cioe’ di una coscienza, dovettero manifestarsi in popoli dediti a lunghi viaggi di mare, quali ad esempio i Fenici. Abbiamo visto il grado di violenza, di devastazione, che comportarono le prime manifestazioni di questa coscienza: mai e poi mai nei millenni di mente bicamerale si era vista tanta crudelta’, tanta sistematica voglia di aggredire, di conquistare , tanto desiderio di sopraffazione di altri esseri umani. Di certo le entita’, che attenzione erano oramai in procinto di abbandonare la loro frequentazione del pianeta, dovettero riflettere sulle motivazioni di questa esplosione di violenza nei loro, un tempo, docili pupilli. Un qualcosa di assolutamente imprevisto “colpa di questa dannata metafora che l’emisfero linguistico ha fatto di se stesso in relazione al contesto” dovette dire qualcuna delle entita’, non ovviamente con parole, ma con frequenze di stringa, per molti versi simili, come abbiamo detto a melodie ingenerate dalla tensione di corde di violino. “cosa si piò fare?” “e cosa vuoi fare? oramai stiamo rientrando della nostra dimensione in altro universo. Probabilmente non avremo mai piu’ niente a che fare con questo pianeta, cosa ci importa? lasciamoli scannare da soli” Cio’ nonostante , come nelle corde di un violino ce ne è una che produce un suono leggermente differente, vuoi per la tensione esercitata dalla corda, o meglio dalla stringa, vuoi per l’angolazione che un determinato suono prende in relazione ad un ambiente, anche nelle entita’, la musica, o meglio la modalita’ espressiva, non era la stessa…“sai che ti dico… “ fece ad un certo punto una nota, non sapremmo dire se stonata o troppo acuta, o magari stridula o forse suadente “siamo riusciti ad indurre un cambiamento genetico, lavorando sul cervello, cioe’ all’interno di loro, potremmo fare qualcosa per indurre una variante sul loro comportamento, puntando all’esterno, cioe’ ad una diversa, molto piu’ efficace modalita’ di interazione sull’ambiente e quindi anche sui propri simili” “e come oramai ? vedi bene che dispongono tutti di quella dannata metafora-io che li fa essere così rabbiosi, così crudeli, ed in stretta correlazione le difficoltà e la conseguente frustrazione, che il loro stato gli ha imposto: i peggiori tra di loro, quelli che vanno sempre alla ricerca di nuove conquiste di terre, di gente da dominare, da schiavizzare , sono quelli difatti che sono nati e cresciuti in territori brulli, aridi, con poche risorse, dove ogni cosa dal cibo, a certe comodita’, agi, persino divertimenti , erano di difficile reperimento. “noi ce andiamo “ fece un’altra entita’ “ e lasciamo un pianeta dove praticamente in ogni angolo, c’’e’ una guerra, uccisioni, eccidi , stupri, saccheggi” “ecco quindi la mia proposta…” riprese quella entita’ che abbiamo paragonato ad una nota diversa ”prendiamo un essere , magari due, un maschio e una femmina, che selezioneremo tra i meno influenzati da questo tipo di coscienza maligna volta alla violenza e alla sopraffazione, scegliamoli da territori floridi di grande fertilita’, ricchi di messi con miti temperature ed una serie di obiettivi vantaggi, del tipo abbondanti acque, fiumi, boschi, vegetazione lussureggiante ed anche realizzazioni di una certa efficacia tipo comode abitazioni, citta’ popolose, possibilita’ di scambi, attrezzature di svago, di divertimento e quindi portati ad un certo tipo di empatia con gli altri esseri umani, una naturale predisposizione al bene, sentimenti di solidarieta’ e propensione a favorire il prossimo, insomma quel che si dice proprio una brava e bella persona, eh si! perche’ nella scelta daremo spazio anche a questo: un aspetto davvero attraente, i tratti del volto, fluenti capelli, fisico perfetto, alta statura e forme ben proporzionate” “ d’accordo, ma gia’ ci sono individui del genere, specie in certe comunita’, che differenza c’è con quella piu’ brutta, sporca e cattiva?” Ecco il punto, gli immetteremo alcune peculiarita’ così come facemmo a suo tempo con tutti, perche’ ci serviva che avessero le medesime capacita’; questa volta opereremo per singoli, e gli daremo delle peculiarita’ straordinarie sicche’ possano eccellere e quindi indirizzare gli altri, gli daremo due grandi forze : una “di attrazione” che fara’ si che possino influenzare il prossimo con la stessa efficacia con la quale le nostre voci influenzavano un tempo il loro agire, un’altra “di re-azione” per la quale niente e nessuno gli possa fisicamente nuocere: insomma li renderemo come quello che loro immaginavano essere delle entita’, cioe’ noi : seduttivi, invulnerabili, immortali, e che chiamavano dei…ecco noi ….”li faremo come dei !” Perche’ questo secondo progetto delle entita’ , su solo due individui, un maschio e una femmina opportunamente selezionati per qualita’ positive di “ben-essere” non ha avuto ne’ tempo, ne’ luogo? E perche’ nello svolgimento successivo - i famosi tremila anni di storia, che tra l’altro sono stati anche doviziosamente raccontati con tutto il loro bagaglio di nefandezza e sempre piu’ di menzogna, falsita’ e ipocrisia- non abbiamo mai avuto manifestazione alcuna di questi “come dei”? Forse le entita’ in particolare quella entita’/nota stonata,intonata che fosse non e’ stata presa in considerazione, oppure non c’e’ stato tempo per effettuare l’esperimento, oppure chissà, potrebbe essere rimasto interrotto, magari in attesa di una ripresa che potrebbe avvenire in qualsiasi momento. Momento piu’ opportuno per riprendere quell’antico progetto, di questo, secondo ventennio del terzo millennio (secondo un calendario molto opinabile concepito dalla specie umana addivenuta alla coscienza) in cui quell’impulso di di violenza, malignita’ che abbiamo visto accompagnare la nascita della coscienza, ha avuto una delle manifestazioni piu’ rappresentative (si fa cenno ovviamente alla invenzione, da parte di una ristretta elites, evoluzione degli antichi bottegai, e crescita abnorme di una pletora di servi/garzoni, di un supposto virus, di una sua strombazzata falsa letalita’ e di un generalizzato contagio tanto da dichiarare una pandemia e paralizzare con tale menzogna, per mesi, anni l’intera popolazione mondiale), francamente non se ne riesce a individuare. Al contrario delle nostre misurazioni temporali, quelle delle stringhe/entita’ dovevano essere molto diverse, un qualcosa che forse poteva avere dei correlati con la teoria della relativita’, considerando il fatto che loro in quanto onde di frequenza energetica di puro pensiero andavano molto oltre la velocita’ della luce e quindi i famosi tremila anni del nostro razzaffonato e cangiante calendario, corrispondevano ad un periodo molto molto piu’ breve, diciamo un mesettp - diciamo quindi che tutta la loro missione nel nostro pianeta per loro non era durata piu’ di un anno. Quanto crediate che ci abbia messo quella famosa entita’ che abbiamo definito “nota diversa” ritrovatosi quindi in una sorta di controllo simmetrico a riaffacciarsi sul pianeta e a rendersi conto di tutto quello che la nascita della coscienza aveva prodotto dopo dipartita delle entita’: pochi minuti ! e voila’ a considerare il molto male; le guerre, le distruzioni, la violenza, e il poco bene : la famosa Techne’ piu’ arte che tecnica, la poesia, la lirica, la musica, l’architettura, e certe realizzazioni, determinati cibi, e un tantino di affiato tra di loro, molto poco pero’, anche un po’ di affettuosa commisarazione per certi tentativi del pensiero cosciente tipo la filosofia, la matematica, il calcolo infinitesimale qualche racconto abbastanza gradevole tipo chesso’ l’Odissea di Omero, Le Odi di Orazio, il Mahabaratta indù, la Divina commedia di Dante, le novelle di Shakespeare, il Don Chisciotte di Cervantes e magari ancora il criticismo di Kant, la psicoanalisi di Freud che cercava di indagare proprio su quel vuoto che la partenza delle entita’ aveva lasciato e che era stato denominato inconscio. “bisogna riconoscere “ argomentava nelle sue frequenze, l’entita’ che oramai potremmo cominciare a chiamare “la nostra stringa” “ che una parte di questi umani addivenuti alla coscienza, ha svolto un compito ammirevole, alcune volte particolarmente azzeccato, come appunto questo signor Freud o certi racconti del tipo di questi che chiamano scrittori Fiodor Dostojesky, Thomas Mann, Franz Kafka, Calvino, o poeti che non hanno niente a che invidiare a loro predecessori di un paio di millenni, come il gia’ citato dante Alighieri o questo Petrarca o anche Leopardi, Carducci, D’annunzio” Abbiamo detto che a svolgere tutto lo scibile di tutte le civilta’, la nostra stringa avra’ impiegato pochi minuti, cinque,forse sei, massimo sette.- certo a parte le guerre, gli orrori anche dal punto di vista intellettivo si annoveravano grosse corbellerie e erano state tutte puntualmente rimarcate, come ad esempio il concetto di Platone o anche quell’uomo misura di tutte le cose di quel, come si definiva, ah si , sofista; c’era poi quella ridicola ricerca di un metodo fondata sul dubbio e sul cogitoma niente a confronto del sequel di scemenze proposto dalla cosidetta filosofia idealista, in particolare dal suo piu’ celebrato rappresentante, si ecco Giorgio hegel e lo stuolo di suoi seguaci tra cui magari si potevano annoverare tutti quegli idioti che ponevano al centro della loro speculazione il fattore economico, ecco si Smith, Malthus, Say, che si erano autodefiniti Liberisti o anche il loro oppositore, ma solo di facciata, Karl Marx la cui teoria in sostanza poteva definirsi solo la faccia nascosta della stessa medaglia, una faccia da cui traspariva solo invidia e frustrazione e spasmodico desiderio di rivalsa. Interessante molto interessante invece aveva trovato un pensatore Julius Evola che la perversa societa’ dei consumi, in effetti molto ma molto rispondente alla eta’ dei mercanti affermatasi con l’inganno di una sorta di grande affezione generalizzata e denominata pandemia, che aveva soppiantato la precedente eta’ detta dei guerrieri, aveva cercato di avversare con tutte le proprie forze. Questo Evola aveva difatti individuato al dettaglio i perversi meccanismi che avevano caratterizzato l’ascesa di quella mentalita’ fondata sul denaro e , sul mercato, elidendo tutti gli altri valori che non fossero appunto che quello di scambio. La sintonia simmetrica avveniva ora in quel preciso momento in cui quella classe al potere di mercanti/bottegai con il loro stuolo di servi/garzoni, stava ancora effettuando il tentativo di dominare l’intero consesso umano, servendosi dello stesso meccanismo che quasi settecento anni prima era stato utilizzato per debellare la precedente classe dominante, ovvero una gonfiata diffusione di una malattia spacciata per letale, alimentata da una massiccia diffusione della paura. Nulla di nuovo sotto il sole - diceva un antico adagio delle comunita’ umane (superfluo sottolineare che la superstringa aveva passato in rassegna anche tutte le abitudini, tutte le usanze, tutti i modi di dire, proverbi, aneddoti, sviluppatisi in quei tremila anni.) All’ammirazione marcata su quel pensatore Julius Evola venuto a mancare mezzo secolo prima, si aggiungeva quella verso un altro studioso piu’ di diritto e di geopolitica Carl Schmitt che nella lotta delle varie coscienze aveva individuato una sorta di antitesi e di perenne lotta tra forze che si rifacevano all’elemento tellurico e forze che si rifacevano all’elemento marino, ovvero imperi di Terra Imperi di Mare; quindi un ulteriore riferimento ad un altro filosofo puro alla stregua di un Kant, ma non certo ad un imbecille come Hege, tal Martin Heidegger che aveva redatto un saggio davvero interessante Essere e Tempo che lo aveva impegnato qualche secondo in piu’ di altri testi: il su fosse stata detto Da-sein = esser-ci gli sembrava la cosa piu’ plausibile che in termini teorici fosse stata concepita da un essere umano e anche ad un filosofo. Ovvio e naturale che avrebbe fatto leva su questo tipo di idee, costrutti e anche persone che erano state avanzate magari senza questo grande riscontro, stante il potere coercitivo e di esclusivita’ interpretativo delle classi di potere, non dimentichiamolo, ancora di estrazione bottegaia/commerciale e quindi legata al denaro all’economia e alla compravendita di un mondo a loro immagine equiparato ad una grande bottega. L’espressione diciamo coso teorico/pratica di tale appartenenza era la cosidetta teoria economica liberista che aveva impulso soprattutto grazie ad un progressivo affermarsi dell’elemento Schmittiano delle potenze talattiche (mare) tra cui si erano distinte con particolare virulenza, prima l’Inghilterra (dal XVII secolo ) e negli ultimi 80 anni dagli Stati Uniti d’America che ne avevano raccolto il testimone accentuandone gli elementi consumistici ed anche di totale adesione ad un tecnicismo esasperato, che aveva avuto origine con la cosidetta Rivoluzione Industriale della meta’ del XVIII secolo ed aveva assunto sempre piu’ un carattere di assoluta espropriazione dello specifico, un tempo riservato all’essenza umana a favore dell’elemento meccanico della macchina e dello strumento sempre piu’ elaborato della cosidetta era informatico/digitale. Proprio un bel pasticcio quello della situazione venutasi a creare in quel primo ventennio del terzo millennio secondo la datazione prevalente delle comunita’ sociali del pianeta. L’elemento paura insito nella specie umana che aveva giocato la parte prevalente del recentissimo progetto di asservimento da parte delle classi di potere, era di certo quello che andava affrontato in prima battuta , ma di certo non poteva essere condotto nei termini di una scienza su commissione e di una medicina totalmente asservita all’elemento economico del piu’ spudorato mercimonio, bisognava trovare qualche altro elemento su cui far leva e lei la superstringa lo aveva immediatamente reperito nella folgorante ma avversatissima figure di Rick Geerd Hamer un medico tedesco che, a causa di un terribile trauma personale occorsogli nel 1978 si era ravveduto del suo specifico di prezzolato operatore di lobbies farmaceutiche e sanitarie e con un paziente percorso di revisione e verifica era addivenuto ad una nuova formulazione di tutto lo specifico legato alla salute e alla malattia, individuandone il profondo nesso di correlazione mente/corpo nella nosologia di quaalsivoglia affezione. Bisognava cercare di accellerare un processo di cambiamento di pafradima così come formulato da un altro studioso di valore Thomas Kuhn che aveva particolarmente studiato l’andamento delle cosidette rivoluzioni scientifiche. Tutte queste idee dovevano trovare corpo giustappunto nel nuovo progetto genetico della nostra stringa in relazione all’individuo da apparecchiare a correttivo dell’andamento disastroso del pianeta con quella malaugurata nascita della coscienza che si era oramai andata a a caratterizzare come dominante nel processo di modernizzazione. Andavano anche aggiunti al corpo dell’uomo simile agli dei, le reazioni di alcuni recenti studiosi che si rifacevano un po’ a tutte queste idee passate in rassegna (Evola, Pound, Heidegger, Schmitt, etc.) e cioe’ Alexander Dugin, Alain De Benoist e persino persone d’azione come il Presidente Americano Donald Trump, ovviamente messo subito fuori gioco da inganni e manipolazioni elettorali o il Presidente russo Vladimi Putin costretto suo malgrado ad una guerra di maniera sempre dal solito strapotere economico liberista statunitense, che avevano cercato di contrastare e che quindi dovevano essere usate come volano nel processo di messa in crisi del sistema vigente. Alle due super forze concepite originariamente, all’atto della partenza delle entita’ “di attr- azione” e di “re-azione” , andavano quindi aggiunte tutte le componenti specificamente umane frutto di una parte, quella buona, della coscienza, quale solo un individuo della vigente epoca che avesse tutte tali idee ben assorbite, potesse riversare nel “quasi dio” che al piu’ presto dovevasi attivare
L'associazione tra il titolo del blog LENARDULLIER con l'architetto LECORBUSIER tende ad un parallelismo con l'Archè = Principio, che deve misurarsi con la modernità = Technè, quindi un "futuro anteriore" applicabile a diversi specifici di conoscenza
domenica 29 gennaio 2023
martedì 24 gennaio 2023
NON C'E' MAI STATO L'UOMO DELLE CAVERNE
sabato 21 gennaio 2023
L'ORIGINE COMPOSTA DELL'UOMO
Allora come la mettiamo con questa origine dell’uomo? Ci atteniamo a Darwin e così comprendiamo tutta la specie, oppure….gia’ oppure…. di ipotesi sull’inizio dell’uomo ce ne sono a bizzeffe e quella di Darwin, che postula una continua incessante evoluzione accompagnata da una sorta di selezione naturale per favorire gli elementi piu’ adatti alla vita, e’ solo una, che anche se piuttosto avversata sugli inizi, poi ha finito per dominare quasi incontrastata nel panorama, diciamo cosi’ scientifico, della conoscenza umana. Per la verita' la teoria evolutiva di Darwin che come detto ai suoi inizi fu ferocemente avversata dalla scienza ufficiale vigente, mostra piu’ che altro la sua perfetta aderenza ad un’altra teoria non sull’origine, ma piuttosto sulla relativita’e variabilita’ delle modalita’ di conoscenze umane, quella di Thomas Kuhn che per suffragare le sue tesi ha imposto l’utilizzo del termine paradigma, intendendo con tale espressione l’insieme di teorie, leggi e strumenti che definiscono una ricerca fino alla sua accettazione e ne ha messo in moto il suo procedere per fasi che finiscono appunto per determinare quelle che si intendono per rivoluzioni scientifiche. Tutta la teoria evolutiva di Darwin per la quale e’ stata ovviamente applicata la dicitura di una di queste “rivoluzioni scientifiche” altro non e’ che un paradigma che rappresenta l’inverazione della tesi di Kuhn, ovvero il suo prevalere sui precedenti paradigmi non e’ stato dovuto ad una particolare evidenzia o efficacia, ma dall’abbandono degli schemi precostituiti dal paradigma precedente, quindi non sarà necessariamente il paradigma più "vero" o il più efficiente ad imporsi, ma quello in grado di catturare l'interesse di un numero sufficiente di scienziati, e di guadagnarsi la fiducia della comunità scientifica dominante. La scelta del paradigma avviene, come detto, per basi socio-psicologiche oppure biologiche, ovvero i vecchi scienziati, fermi nelle loro convinzioni muoiono e sono sostituiti da giovani scienziati che si sono familiarizzati col nuovo paradigma. Forti quindi della effettiva e riscontrabile validita’ della teoria delle rivoluzioni scientifiche di Kuhn, (l’unica cosa fissa e’ il cambiamento) passiamo ad esaminare altri paradigmi, che non solo non contemplano l’evoluzione come motore della vicenda umana, ma considerano il tempo come una sorta di caduta da un’epoca di splendore, grandezza e felicita’ a successivi stadi di decadenza e considerano l’attuale stato di cosidetto progresso e i tempi moderni come il piu’ grande male. E’ questa la tradizione piu’ antica, quella di cui parla Esiodo nel suo Le Opere e i giorni dove viene menzionata una primigenia eta’ dell’oro equiparata agli dei e di successive eta’ caratterizzate da metalli sempre meno preziosi fino ad una ultima eta’ che non ha piu’ neppure il referente di un metallo, ma di una lega, cioe’ una mescolanza, un ibrido: il ferro che e’ correlato alla classe sociale piu’ abietta : i servi. Lo stesso si rimarca un po' in tutte le piu’ antiche culture, ivi compresa la grande tradizione indiana dove tali eta’ sono denominate Yuga e l’ultima detta kali Yuga ha una inquietante similarita’ con il ferro dei servi. Una tradizione si badi bene che coerentemente ai passaggi di eta’, le societa’ piu’ evolute o piu’ decadenti (dipende dal punto di vista adottato) nel loro frenetico perseguire del progresso e del modernismo ha lasciato cadere, ma che pensatori meno legati a interessi particolari e piu’ liberi mentalmente, non hanno mancato di rilevare, sottolineando in genere lo stadio di decadenza piu’ appropriato al periodo preso in considerazione. E’ questo il caso di Julius Evola un filosofo particolarmente ostracizzato dalle classi di potere e quindi condizionanti della cultura, che si sono affermate specie dopo la seconda guerra mondiale. Fin dai suoi primi saggi Evola ha riconosciuto il particolare grado di decadenza della societa’, in particolare occidentale , riconoscendovi in essa l’appartenenza alla classe dei mercanti ovvero l’eta’ del bronzo con la prevalenza e sistematica progressiva dominanza dell’interesse commerciale, del denaro, del mercato, di un unico valore quello di scambio in tutti i rapporti della convivenza umana, con ulteriore aggravio dovuto all’adozione di un esasperato tecnicismo inauguratosi con la Rivoluzione industriale di meta’ del XVIII secolo e ulteriori tasselli di supporto : una nazione come l’Inghilterra incline a scendere a patti con tale classe di i mercanti, in nome di interessi economici, la scelta di farsi paladina di tali interessi e rinunciare in nome di questi a qualsivoglia privilegio di ordine dinastico esemplificativo e modello dei secoli a venire il titolo di Lord conferito dalla regina Elisabetta detta la Grande, ad un volgare criminale e bandito come Francis Drake, le manipolazioni della massoneria nel suo continuo fomentare di guerre, sommosse, rivoluzioni, rivalita’ tra stati, crisi economiche, epidemie su larga scala, etc. e le sempre maggiori implicazioni e correlazioni tra il fattore economico e il fattore tecnico, fino addirittura ad una vera e propria sostituzione della specificita’ umana con il referente del prodotto piu’ vincolante della rivoluzione industriale : la macchina. Anche Rene’ Guenon , un altro di questi liberi pensatori non asservito al carro del mercimonio delle societa’ di mercanti (che detto per inciso io definisco “bottegai”), ha denunciato in tutta la sua opera il modernismo e il progresso, astraendosi però in una temporalita’ molto piu’ dilatata e ispirata alla filosofia indu’ che correla l’ultimo periodo quello del kali Yuga ovvero dell’estrema decadenza, a ben 6 mila anni fa. Con Evola restiamo nell’ambito del possibile e del vissuto perche’ sono numerosi gli indizi che correlerebbero l’inizio dell’eta’ dei mercanti e quindi del bronzo ai tempi della fine del Medioevo e dell’inizio dell’Umanesimo, un periodo che ha anche riscontro nella Grande Pandemia di peste del 1348 - curioso eh!?... questo inciso che correla periodi di gran cambiamento sociale, perlopiu’ a beneficio di pochi e a detrimento di molti, ad una terribile emergenza sanitaria. Si tratta di una cosa ricorrente proprio a partire da quella meta’ del trecento e ripresentatasi a scadenze quasi obbligate, praticamente fino ai nostri giorni… dopo una guerra, un assedio, una carestia, tutti frangenti presi a pretesto, sempre da quei pochi, per imporre misure straordinarie inevitabilmente a tutto sfavore della liberta’ e della ragione, in quanto alimentate dalla menzogna di un abnorme gonfiaggio della gravita’ della pestilenza, della letalita’ e da una sempre piu’ diffusa paura a bella posta innescata da compiacevoli servi (i garzoni dei bottegai, ovvero politici, informatori, comunicatori, pseudo esperti e altre sottocategorie di umanita’). Antiche tradizioni quindi con opportune rivisitazioni, prendendo in esame sia altre ipotesi evolutive come quella di Lamark, ma lasciando spazio anche a concezioni decisamente piu’ fantasiose tipo gli antichi astronauti di Erich Von Danichen gli Elohim di Biglino, gli Annunachi di Zacharia Sitchin. Diciamo che tutto concorre a formulare un ulteriore paradigma piu’ composito e forse un tantino piu fantasioso di quello di Darwin, che proprio le ultime battute del cosidetto progresso sociale, nelle sue manifestazioni più distopiche potrebbero forse indicare che siamo alla vigilia di un passaggio di fase. Ipotizziamo che abbiano tutti una parte di ragione, tutti indiscriminatamente, anche quello che siamo andati a formulare prendendo un po’ da questo un po’ da quello, prendendo anche parti da quello che di solito non rientra nelle teorie dell’origine dell’uomo, come ad esempio nel libro di Julian Jaynes “Il crollo della mente bicamerale e l’origine della coscienza (1976) dove viene presa in considerazione solo una porzione dell’essenza umana - be’ una porzione “di tutto rispetto ” visto che e'stata tirata in ballo probabilmente la specifica piu’ rilevante che fa l’uomo uomo, quella da cui non a caso cominciano tutte le storie, la civilta’, e tutto sommato l’idea stessa di uomo che abbiamo potuto farci, proprio in quanto abilitati in tal senso dalla coscienza, la facolta’ di stabilire una connessione tra la nostra presenza e il mondo : l’io in relazione all’ambiente. Una ulteriore componente da non sottovalutare in alcun modo e’ quella del pensiero psicoanalitico con la messa in campo dell’inconscio e quindi la teoria di Freud, in particolare quella della seconda parte del suo pensiero inaugurata con il saggio Al di la’ del principio del piacere e la formulazione della pulsione di morte, dove tra l’altro sempre Freud si produce in una vera e propria ipotesi cosmogonica di un impatto tra una cometa staccatosi dalla spirale primordiale e il nostro pianeta con quindi una prassi metodologica di continua creazione previa coazione a ripetere. Assieme a Freud tanto per rimanere in ambito psicoanalitico possiamo quindi aggiungere Sandor Ferenczi con il suo straordinario libello “Thalassa” sottotitolato “psicoanalisi delle origini della vita sessuale” che io scherzosamente ho sempre chiamato la teoria del pescetto primordiale, ovvero ….” la teoria del cazzo”.Un’’ultima aggiunta e’ data infine da un medico operativo Ricke Geerd Hamer che ha scoperto (1978) l’origine di un’altra componente che a rigore non fa parte della struttura umana, ma ne condizione lo stato, l’essenza, il suo essere al mondo : una origine della malattia.
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