Troppo a lungo siamo stati condizionati da pseudo
pensatori che il potere costituito ha fatto si che considerassimo esaustivi
della complessita’ intellettuale in nome del principio economico . Si parte da
Hegel che e’ un po’ il prototipo antesignano
di questo falso costrutto, e quindi si comprendono tutta una serie di cosidetti
“economisti” che hanno infarcito il pensiero filosofico di questo nuovo
principio mercantile (non a caso eta’ dei mercanti come indicato da Esiodo)
facendo del mondo un unico grande squallidissimo mercato all’insegna di
aggiornamenti piu’ o meno utili del vecchio “conto della serva”: i vari
Smith, Say, Malthus, Ricardo, Bentham, Stuart Mill, non a caso quasi tutti di
scuola anglosassone e arriviamo oggi
agli aggiornamenti intrisi di esasperata
tecnologia di supporto, di stampo soprattutto statunitense, che ha fatto del mondo una sorta di enorme
bottega dove le uniche cose che contano sono il commercio, i mercati, il denaro
e l’unico valore mantenuto tra quelli che un tempo si scambiavano nella
comunita’ è il “valore di scambio”. Lo hanno chiamato Liberalismo o Liberismo
ed oggi con il passaggio del testimone tra la vecchia nazione bottegaia per
eccellenza l’Inghilterra e quella nuova gli Stati Uniti (l’isola piu’ grande
secondo una accezione del grande filosofo geo politico Carl Schmitt che nel suo
saggio del 1942 “Terra e Mare” aveva correttamente distinto la storia del mondo
tra civiltà telluriche e civiltà talassiche, le prime rappresentanti della
tradizione, di una certa sacralita’ dello spirito, quindi della solidita’ dei
principi che rappresentavano l’idea di
coralita riassunte nel concetto
di “Impero”, le seconde di cui ci basta annoverare le due nazioni bottegaie
citate Inghilterra e USA, come rappresentanti di quel mondo senza confini,
senza principi, senza limiti di cui e’ espressione la liquidita’ dell’elemento
marino e quindi il commercio, i mercati, il lasciapassare del denaro). A
suffragio di tale concetto comportamentale
e’ stato adottato il termine
ideologico-politico di “liberalismo” dove stride quel riferimento alla
“liberta’ “ l’eleuteria della lingua greca,
cui pero’ uno dei ronzini di questa pseudo ideologia, John Stuart
Mill ha applicato la distinzione del
termine liberta’ utilizzando i due termini ovviamenti inglesi di “Liberty “ e
“Freedom” - la prima difatti espressa dal primo termine sarebbe una
“liberta’ da”, ovvero una liberta’ da
qualsivoglia legame sociale, da obblighi di
moralita’, di interdipedenza con altri esseri umani in una esaltazione
parossistica dell’individualismo, dell’interesse personale, dell’egoismo del
singolo nel corrispettivo del denaro e
della sua circolazione sui mercati per un commercio vincolato da un unico e
solo valore : il citato “valore di scambio. Viene corretta l’antica massima di
Protagora “l’uomo e’ la misura di tutte le cose” togliendo quel termine
generico uomo e sostituendolo con “homo oeconomicus” ovvero colui dedito solo alla compravendita,
come essenza e principio di tutte le
cose. Tale homo oeconomicus, ovvero l’imprenditore, il banchiere, il bottegaio,
spinto solo dall’avidita’ e dal proprio tornaconto diviene il modello universale della ideologia liberale
“da” in quanto rappresentante univoco
dell’etica del commercio e del mercato, quindi dcel denaro. Tutte le
restrizioni legali, amministrative e sociali, non parliamo poi di quelle
etiche, morali, di rispetto di tradizioni debbono quindi essere rimosse per permettere
al suo egoismo di affermarsi nel mondo sempre piu’ omologato appunto ad una
generale bottega. In sostanza deve essere la mano invisibile del mercato a condizionare e dirigere in toto questo processo di accaparramento di un singolo rispetto ai piu' e quanto piu' si osserveranno meno scrupoli e si faranno valere le astuzie del raggiro, della corruzione, della menzogna tanto piu' l'obiettivo e addirittura lo scopo, il senso di una vita saranno esaltate. Per dare ancora piu' senso a questa abiezione sempre Stuart Mill rincara la dose e introduce una nuova definizionde di liberta' non piu' Liberty ma "freedom" e la qualifica con una forte connotazione di dispregio come "Liberta' per" denunciandone la sostanziale inconsistenza per il meccanismo del mondo liberale fondato sul commercio. i Riferimenti insiti in tale altro tipo di Liberta', appunto la "Liberta' per", Freedom alla tradizione, alla lealta' financo ad aspetti di sacralita' correlate all'esistenza sono banditi come facezie e addirittura come ostacolo, impedimento al, per loro, svolgersi della vita umana John Stuart Mill ideologo del principio bottegaio
L'associazione tra il titolo del blog LENARDULLIER con l'architetto LECORBUSIER tende ad un parallelismo con l'Archè = Principio, che deve misurarsi con la modernità = Technè, quindi un "futuro anteriore" applicabile a diversi specifici di conoscenza
mercoledì 31 maggio 2023
LIBERTA' "da".... LIBERTA' "per"
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
IL RISVEGLIO DELLA RAGIONE NEL FUTURO ANTERIORE
Io un buon libro di di saggistica lo leggo mediamente dieci quindici volte, con punte di oltre cento e magari duecento, per saggi davvero ...
-
Dopo il 25 aprile e le sue magagne parliamo del 29 che e’ il giorno in cui venne ufficializzata la morte di Benito Mussolini (inutile anda...
-
I Kazhari chi sono questi giudei dell’Apocalisse, citati nella lettera all’Angelo della chiesa di Smirne, che si pretendono giudei senza e...
Nessun commento:
Posta un commento