Eccoli qui insieme i due grandi delle stringhe e delle superstringhe Gabriele Veneziano e Ed Witten (1968 - 1995), che ci rendono edotti su forse la piu' promettente (e plausibile) teoria del tutto, che ci dia finalmente una spiegazione esaustiva dell'universo.
In principio fu la corda, che subito iniziò a vibrare e la sua musica, una sinfonia cosmica diede corpo e forma a tutte le cose del mondo. Questo è l'universo che "i fisici di superstringa" propongono alla fine del Ventesimo secolo ed ha un sapore greco. È un universo geometrico , proprio come il frontespizio dell'Accademia di Atene "QUI NON SI ENTRA SE NON SI E' GHEO-METRHES" ( misuratori della terra) È un universo in cui l'armonia ritorna come essenza fisica. Forse è questo antico ed etereo sapore greco che rende così affascinate il cosmo che ci propone quella nutrita comunità scientifica che si è posta alla ricerca ed è convinta di aver afferrato la "teoria del tutto", la teoria finale della fisica. La teoria delle stringhe considera lo stato vibrazionale di una stringa come determinante la materia e le sue proprietà: è la vibrazione stessa a costituire la stringa che in ultima analisi è puro movimento come lo è il Prana per l'Ayurveda. Nella cultura vedica, infatti, il movimento e quindi il suono, la parola e la vibrazione vengono considerati la radice della creazione e sostentamento dell'universo.La vibrazione primordiale rappresentata dal suono OM è paragonabile alla stringa primaria. Da almeno tre quarti di secolo la fisica teorica è dominata da due grandi teorie. Una, la relatività generale, che descrive il comportamento dell'universo su grande scala. L'altra, la meccanica quantistica, che descrive il comportamento dell'universo a livello microscopico. La situazione è alquanto imbarazzante, perché entrambe sono teorie molto precise ed entrambe sono teorie che ambiscono a definirsi teorie generali e, quindi, "ultime". Eppure la relatività generale e la meccanica dei Quanti risultano tra loro incompatibili. In oltre 75 anni ogni tentativo di riconciliarle è naufragato. Cosa significa questo? Che forse la realtà sfugge a ogni possibilità di essere descritta in modo unitario? Che dobbiamo rassegnarci a visioni frammentate del mondo?... La gran parte dei fisici teorici non è disposta a rinunciare a una visione unitaria e coerente dell'universo, o meglio, del Cosmo: il "Tutto armoniosamente ordinato" degli antichi Greci. Ed è per questo che, malgrado le frustrazioni di uno sforzo titanico tanto prolungato quanto finora vano, è ancora alla ricerca della teoria unica, della "teoria del Tutto". I "fisici di stringa e superstringa" , che giustappunto possiamo esemplificare in Veneziano e Witten sono convinti di avere finalmente intrapreso la strada giusta, dopo decenni di sforzi alla ricerca della teoria in grado di unificare la fisica. Grazie a due svolte decisive realizzate rispettivamente nel 1968 e nel 1995. La prima ad opera di un italiano, Gabriele Veneziano, e di una sua brillante intuizione. "Poniamo che la realtà ultima del mondo non sia costituita da particelle puntiformi, ma da stringhe, da piccole corde, insomma, da qualcosa di molto simile a dei lacci di scarpe infinitamente piccoli, che si estendono nello spazio a una dimensione. Applichiamo a queste cordicelle le leggi della meccanica quantistica e vediamo cosa succede". Beh, non senza meraviglia di Gabriele Veneziano, quelle stringhe iniziano a vibrare. A suonare, come corde di violino. E a ogni modo di vibrazione, a ogni nota di quelle corde del violino cosmico, corrisponde una particella o una forza della Natura. La musica delle stringhe è la forza creatrice del mondo. E questa sinfonia è così rilassante da concretizzare, finalmente, l'attesa riconciliazione tra relatività generale e meccanica quantistica. Tra micro e macro. Dobbiamo immaginarci una stringa come una corda di pianoforte o di chitarra, compatta, che rappresenta la componente primordiale dell'universo invece della classica particella di materia. La stringa tuttavia deve sottostare alle leggi della fisica quantistica, il che significa che anche per lei deve esistere una indeterminatezza, come si afferma nel principio di Heisenberg. Per la stringa questo significa vibrare perennemente, come se qualcuno avesse pizzicato la corda. Una simile vibrazione non ha una sola possibilità, ma tutta una serie di frequenze armoniche. Dai calcoli dei fisici è emerso che per ciascuna di queste diverse frequenze armoniche risulta esattamente una delle particelle elementari oggi note, per esempio un elettrone, un quark, un fotone, un neutrino ecc. I fisici si sono sorpresi quando una di queste frequenze ha portato ad una particella di cui nessuno prima era mai riuscito a dimostrarne l'esistenza, il gravitone: l'ipotetico trasmettitore della forza gravitazionale. Quella delle stringhe è quindi la prima teoria che non solo non è in contrasto con la gravitazione, ma che addirittura la presuppone. Tutto risolto, quindi? Nient'affatto. Per almeno due motivi. I fisici teorici riescono a descrivere solo con equazioni approssimate l'universo delle stringhe. E inoltre nel corso degli anni sbocciano una, due, cinque diverse teorie di stringa: troppe per poter parlare di "teoria ultima". La seconda svolta avviene nel 1995, quando l'americano Ed Witten, in forze a quell'Istituto di Studi Avanzati di Princeton ove Albert Einstein spese oltre venti anni a cercare la "teoria del tutto", dimostra che le cinque teorie di stringa e un'altra teoria, quella della gravità quantistica, sono espressioni diverse di una medesima e più fondamentale teoria soggiacente: la teoria che egli battezza "M-Theory". Secondo Witten la "M" può significare "Magia, Mistero o Matrice, a seconda dei gusti". L'universo della M.Theory ha undici dimensioni, dieci spaziali e una temporale, e in esso vibrano non solo corde unidimensionali, ma anche membrane o "brane" a due, a tre e a più dimensioni. L'universo elegante della M-Theory è una sinfonia suonata da un'orchestra a infinite dimensioni. e le stringhe sono divenute Superstringhe secondo la interpretazione di Witten È dunque l'armonia delle Superstringhe che soggiacciono ad una Supersimmetria la teoria finale? Viviamo davvero in un universo pitagorico? E' ancora presto per dirlo: forse i fisici hanno imbroccato la strada giusta verso la teoria in grado di fornirci una visione unitaria e coerente del mondo. Ma si tratta di una strada lunga e ancora tutta da percorrere. Le equazioni della M-Theory sono ancora tutte equazioni approssimative, siamo in presenza di una elegantissima costruzione matematica che però non e' ancora in grado di fare previsioni verificabili sperimentalmente. Anzi, qualcuno dispera che la teoria possa essere mai verificata.Il dr. Deepak Chopra, nel suo libro rivoluzionario "Quantum Healing", a proposito delle superstringhe e del potere terapeutico dei suoni primordiali, dice "Le particelle subatomiche più fini sarebbero onde di forma, vibrazioni chiamate 'superstringhe', ovvero corde ultrasensibili, perché reagiscono esattamente come le corde di un violino…". Queste superstringhe sono infinite e si trovano dappertutto nell'universo. Questa rete subatomica si situa oltre la nostra realtà materiale limitata a quattro dimensioni e attualmente non esistono strumenti di laboratorio per osservare le superstringhe, nonostante la loro potenza. Questa moderna teoria fisica si avvicina sorprendentemente alle affermazioni dei testi vedici che specificano che ogni manifestazione cosmica è sostenuta da un Potere Creatore, come le perle di una collana sono sostenute da un filo. Ogni organo umano è sostenuto da una superstringa che dovrà essere "accordata" affinché l'organo non "stoni".
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