Terra e Mare , proprio oggi che la tensione tra l'ultima vera potenza di terra la Russia e la naturale erede della tradizione di mare anglosassone, gli stati Uniti d'America, e' arrivata allo scontro, se non proprio diretto, perlomeno interposto (UE e un Paese esca l'Ucraina), valgono le considerazioni di questa dicotomia terra-mare individuata settant’anni fa da Carl Schmitt un filosofo e giurista tedesco, tenuto alquanto in penombra dalla cultura occidentale del dopoguerra con la scusa di essere stato un generico fiancheggiatore del Regime nazista. Non e’ la prima volta che affronto tale argomento in quanto recentemente stimolato da un saggio di uno dei pensatori che stimo di piu’ : Alain De Benoist che ha scritto in collaborazione con Julien Freund, un altro pensatore non allineato alla grande menzogna liberalista, un libro su tale tematica che viene riletta giustappunto approfondendo quella dicotomia di Schmitt, partendo dal saggio titolato “Terra-Mare”in cui tutta la storia del mondo nella particolare accezione della storica era interpretata nella prospettiva di una opposizione fondamentale tra nazioni di terra e nazioni di mare saggio il cui sottotitolo recitava “una considerazione sulla storia del mondo raccontata a mia figlia Anna” che riassume in termini estremamente logici e semplici l’evoluzione geo-storico-giuridica del mondo a partire dalla scoperta dell’America, quindi la fine del XV secolo con gia’ in corso tutta la serie di sconvolgimenti epocali - viaggi, nuovi continenti, invenzioni, commerci, diversi stili artistici, modalita’ differenti di guerre e assedi, financo pandemie ricorrenti, dopo quella famosissima del 1348, che induce alla domanda “cui prodest” (ieri come oggi)- che rimandano ad una ulteriore analisi, quella delle eta’ del mondo di Esiodo da cui siamo indotti alla considerazione che ci troviamo in piena eta’ dei mercanti o del bronzo, subentrata a quella dell’eta’ dei guerrieri, ovvero l’eta’ dell’argento. L'originalità dell'opera risiede nell'individuazione, da parte dell'autore, della dicotomia Terra-Mare come motore della storia umana ed e’ ovviamente questa la tematica che interessa ai due piu’ recenti pensatori che hanno tanto ispirato anche me: difatti nel loro breve ed intenso saggio, scritto a quattro mani, affiora l’importanza di tale dicotomia non tenuti in sufficiente considerazione dai metodi degli storici, anche quelli piu’ raffinati tipo Oswald Spengler o Arnold Toynbee, ma forse in qualche modo contemplati dai soliti pensatori piu’ fuori del sistema e ostracizzati tipi Guenon, Evola, Mircea Eliade. In questo mio articolo pero’ riprendo il saggio di Schmitt, ma mi piace commisurarlo non solo al molto piu’ antico sistema ripartito delle “eta’ del mondo” di Esiodo, comune anche a tutte le altre antiche civilta’, ma anche alla mia Bibbia personale di possibile e alternativa interpretazione della storia del mondo, che e’ il saggio di Julian Jaynes “il crollo della mente bicamerale e l’origine della coscienza” (lo so, lo so… i pochi che per avventura si siano avvicinati ai miei scritti, indubbiamente lo diranno a gran voce “ah Ma’…. e mo’ hai rotto co’ sto’ Jaynes e la sua mente bicamerale” Eppure vedete se applichiamo la bipartizione del cervello, con quella sua parte sinistra preposta al linguaggio articolato tramite condensazione metaforica del significato di una cosa (il famoso confronto per similarita’ “ cosa e’ questo ? - bhe e’ come …quello”), ed un’altra parte strutturata per trasferimento metonimico di un significante (“come devo fare per interagire con…? ) così come ti viene impartito da una voce allucinatoria che rappresenta il condensato di tutte (o quasi) le situazioni in cui un individuo viene a contatto, ci veniamo a trovare in una situazione ottimale di organizzazione cerebro/comportamentale, che con tutta probabilita’ ha funzionato per migliaia d’anni e che nella sua indistinzione e fumosita’, la tradizione popolare, una volta pervenuta alla coscienza e quindi ad un Io analogale sulla base del linguaggio, ha denominato “eta’ dell’oro “ una eta’ nella quale potevano proiettarsi e anche condensarsi (non dimentichiamo la funzione eminentemente metaforica e quindi di condensazione di significati della coscienza) tutti i miti, tutte le leggende, tutte le storie, e anche tutte le esagerazioni, che la nuova funzione poteva ritrovare nel suo percorso. Comincia quindi il racconto, un qualcosa del tutto escluso nella organizzazione della mente bicamerale, che aveva un impianto estremamente pragmatico di adattarsi all’ambiente, un racconto a volte stupendo che si colora dei tratti dell’epica, della lirica, della poesia e di tutte le condensazioni metaforiche della coscienza. Ovviamente non si puo’ piu’ ricorrere alla metafora aurea per designare il nuovo periodo e neppure far riferimento agli dei, che restano un qualcosa di molto indistinto, tutt’al piu’ raffigurabile in una altra forma di rappresentazione, quella della parola scritta in primis, ma anche quella pittorica/visiva, ovvero statue, idoli, totem, templi, quella musical/emozionale tipo poesia, anche teatrale. E’ indubbio pero’ chec’e’ un calo di livello, anche nella presunzione della nuova organizzazione cerebrale e si designa il metallo subito meno nobile. l’argento, per caratterizzare la nuova era e si indica nella classe “dei guerrieri “ la nuova categoria di protagonisti nella scena del mondo. Sembrerebbe così leggendo racconti, ascoltando musiche e quant’altro che si sia trattato tutto sommato di un passaggio indolore da una era all’altra, per alcuni versi addirittura propizio…ma … ecco c’e’ un ma grosso come una montagna: il passaggio dalla mente bicamerale alla coscienza non ha solo un carattere di minore valore quale si addice alla differenza tra oro e argento, ha anche un risvolto di estremo sviluppo della crudelta’ umana, che difatti esordisce sul teatro del mondo con guerre, eccidi, massacri, stupri, violenze di ogni genere e si serve di strumenti atti a tale pratica sempre piu’ sofisticati che segnano appunto lo sviluppo delle armi e quindi la dizione di “eta’ dei guerrieri” per questo periodo di esordio della coscienza e quindi della storia che su di essa e solo su di essa puo’ essere raccontata Il subentrare dopo due millenni e mezzo di un’altra classe che sara’ caratterizzata da un metallo ancora meno prezioso, il bronzo e da attivita’ sempre improntate a sopraffazione , violenza , crudelta’, perseguite solo con maggiore ipocrisia, e’ detta Eta’ dei mercanti ed e’ innescata da una, per buona parte, inventata o comunque gonfiata in maniera abnorme , pandemia, che in breve porto’ alla obsolescenza di tutti i valori fino allora perseguiti dal mondo medioevale e nelle sue alterne vicissitudini dalla cosidetta eta’ dell’argento o dei guerrieri. Quello che bene o male fino a quell’evento era considerato rispondente ai valori della civilta’ , la tradizione, il senso di un Impero. che salvaguardasse o si rifacesse a tali valori, come ad esempio il Sacro Romano Impero di Carlo Magno e l’estremo tentativo di un suo recupero e riproposizione da parte di Federico II di Svevia, ed ancora la Cavalleria , una opera come la Divina Commedia di Dante Alighieri, lo stile Gotico delle Cattedrali con il loro bagaglio di conoscenze e esperienze da trasmettersi per coralita’, sono soppiantate dai commerci, del valore di scambio , del denaro, quindi dall’avvento di quella che in una parola io definisco, non lo nego con un tantino di disprezzo “l’eta’ dei bottegai e dei garzoni” e che rispecchiano in toto (ecco che prende corpo l’ipotesi di Schmitt) l’ascesa delle potenze di mare di cui la prima piu’ compiuta espressione e’ l’Inghilterra, soprattutto a principiare dalla Regina Elisabetta detta la Grande, con le forti spinte espansioniste e la formazione di un tutt’altro tipo di impero, del tipo marittimo/coloniale, sino a passare in tempi piu’ recenti il testimone (diciamo dopo la seconda guerra mondiale) agli Stati Uniti che ne hanno preso il posto. Riassumendo possiamo dire che si e' andati da un peggiore ad un molto piu' peggiore (lo so! non si dice, ma mi sia concesso il massimo della riprovazione su tali passaggi epocali), comunque sia rispetto all'eta' dell'oro che e' l'equivalente all'organizzazione bicamerale, si e' prodotta una frattura che probabilmente non ha rimedio. Jaynes, tra gli altri possibili motivi di frattura - sprofondamento isola di Santorino, invasione dei Dori - probabile riscontro storico di Atlantide e della sua scomparsa - individuava nell'elemento mare la principale causa del crollo della mente bicamerale e l'origine della coscienza. Il mare e un popolo di navigatori tipo i Fenici, che costretti in un elemento poco atto a comportamenti catechizzati, pian piano a fronte di sempre nuovi problemi abbiano trovato sempre meno voci allucinatorie rispondenti alla bisogna e quindi siano stati per cosi' dire, costretti fare ricorso all'elemento metaforico e non metonimico, applicando la condensazione al proprio stesso io e mettendolo in diretta relazione con il contesto e il comportamento da scegliersi, ecco la principale motivazione della crisi e quindi crollo della mente bicamerale e la necessita' di trovare un sostituto per mettersi in situazione con il contesto e quindi interagire autonomamente
L'associazione tra il titolo del blog LENARDULLIER con l'architetto LECORBUSIER tende ad un parallelismo con l'Archè = Principio, che deve misurarsi con la modernità = Technè, quindi un "futuro anteriore" applicabile a diversi specifici di conoscenza
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