martedì 6 luglio 2021

ANCORA SUI CAMMINI e ancora COME INSIEMI INFINITI

 

Tempo di cimentarsi a riprendere tutta la diatriba di cervelli sulla funzione probabilistica d’onda in relazione alla doppia fenditura e la figura di interferenza che ingenera quest’ultima, che farebbe supporre che si ingeneri  una sovrapposizione di qualcosa , giustappunto provocato dalla doppia fenditura. La assimilazione più immediata e’ con l’acqua , ovvero è come se un’onda passi per entrambi le fenditure e sia quindi soggetta alla  medesima interferenza . Dov’è la novita’ introdotta da Feynman? Bhe ecco ...la grossa novità di Feynman con appunto il suo “integrale sui cammini “ è che aveva messo in dubbio che  un elettrone passasse  da una fenditura all’altra, difatti immaginando  una pistola che  spari elettroni, mettendoci vicino allo schermo con le fenditure  potremmo valutare de visu  per quale fenditura passa ogni elettrone. Già ma ecco il punto su cui tutti i fisici hanno sempre concordato, sia quelli diciamo così seguaci di una teoria ondulatoria, ovvero Einstein, De Broglie, Dirac, Schrodinger, Born, sia quelli di una teoria particellare facenti leva sul principio di indeterminazione di Heisenberg e di quello di complementarietà di Bohr quindi i fautori della cosidetta ipotesi di Copenaghen, ovvero  osservando l’esperimento è giocoforza che lo si modifichi. Per vedere un elettrone  bisogna fargli qualcosa : illuminarlo, colpirlo con fotoni, che a scale ordinarie non sono in grado di influenzare alcunché, ma a scale infinitesimamente piccole come i fotoni, ecco che l’esperimento verrà senza dubbio influenzato.
L’originalità e per molti versi l’imprevedibilità di Feynman fu quella di ammettere candidamente che  l’elettrone che raggiunge lo schermo  passa attraverso entrambi le fenditure, ma lo fa in una maniera invero  sconvolgente : egli passa per entrambe le fenditure e percorre tutte le traiettorie possibili simultaneamente, l’elettrone segue  una bella linea retta attraverso la fenditura sinistra , ma allo stesso tempo fa altrettanto attraverso quella destra  e poi magari comincia a zighezagare  dall’una all’altra . Dice “oh cavolo! Eh già, ma non è finita : in contemporanea decide di farsi un giretto  fino alla Galassia di Andromeda , poi fa ritorno verso la terra  e ripassa tranquillamente per entrambi le fenditure. Il punto è che Feynman riuscì  ad assegnare a ciascuna di queste traiettorie un  integrale   di modo che facendone la media il risultato fosse identico  a quello calcolato con le  normali equazioni d’onda . Detta in altre parole  in una simile formulazione  non è necessario associare ad un’onda  di probabilità un elettrone , ma si deve considerare la probabilità che un elettrone valutato anche come particella  arrivi  in tutti i modi possibili  da ogni parte dello schermo ...ecco perché tale integrale è detto “sui cammini” .
Di certo  a questo punto la nostra ragione razionale traballa un pochino : come può un elettrone percorrere simultaneamente tutte le infinite traiettorie  di ogni possibile cammino?  Ci sarà uno psicoanalista qualche annetto dopo che  cercherà di dare un risvolto non logico, ma bi-logico,  secondo il nome dato alla sua teoria a questi cammini mentali, ma che come abbiamo avuto modo di rilevare possiono riferirsi un po’ a tutta la materia , postulando una assoluta  sinergia tra le funzioni di simmetria dell’inconscio della mente e i processi della fisica quantistica e una sorta di indirizzo estremamente complesso e variegato per quello che chiamiamo inconscio le cui modalità di funzionamento  vengono poste come “insiemi infiniti”
  • “L’Inconscio come insiemi infiniti”dello psicoanalista cileno Ignacio Mattè Blanco  si dispone giustappunto a raccogliere l’eredità dell’integrale sui cammini di Feynman, proprio stabilendo una identità e una stretta sinergia tra funzionamento dell’infinitamente piccolo dei processi della fisica quantistica e quello dell’impalpabile del pensiero umano, nella sua accezione più misteriosa e per molti versi ancora sconosciuta della celeberrima scoperta di Freud. D’altronde è da notare che anche se entrambi le formulazioni sono ben lungi dall’essere definitive, entrambi sollevano sia la scienza che la psicoanalisi dall’attuale torpore mortificante in cui si è pervenuti in questi primi decenni del terzo millennio, dove tutto il progresso e gli pseudo risultati raggiunti ci hanno fatto ripiombare in pieno medioevo , in una atmosfera di Santa Inquisizione con tanti aspiranti Torquemada, dove si straparla o meglio si sottoparla,  di virus (inesistenti) di vaccini (inefficaci quando non iatrogeni) e di deprivazione di libertà in nome di una supposta  immunità da contagio, avallata da biechi interessi consumistici, e da una uniformità di pensiero  dettata da pochi,  ma sostenuta da apposita mentalità  di disgustoso servilismo  dei mezzi di comunicazione di massa  e di un cosidetto orientamento politico etichettato come “sinistra” da sempre solo altra faccia della medaglia del capitalismo liberista, faccia rimasta sempre in sottordine quindi frustrata e invidiosa  che per la prima volta si sente invitata al banchetto del potere, e quindi si porta, da volenterosa carnefice di liberta'


parafrasando il titolo di un famoso libro di qualche anno fa sul nazismo Di tal guisa tornando a Feynman e al suo integrale avremo che   applicando il suo integrale  a corpi pesanti  (palline, muri, terre, pianeti, etc. )  i numeri assegnati alle varie traiettorie  fanno si che queste si cancellino  tutte tranne una, quella  calcolata secondo le leggi del moto di Newton: ecco perché nella vita di tutti i giorni  ci sembra che gli oggetti seguano un cammino univoco  e prevedibile dal punto di partenza a quello d’arrivo. Per l’infinitesimamente piccolo invece i percorsi come i pensieri inconsci sono infiniti. Ecco anche perchè applicando Feynman e Mattè Blanco a questi nostri disgraziati tempi, possiamo anche pensare che non è detto che il mondo stia andando secondo i terrificanti scenari che alcuni magnati sub umani, le lobbies farmaceutiche, la iper tecnologia informatico/digitale e la sopracitata frustrata e invidiosa mentalità sinistrorsa  stanno cercando di apparecchiare all'intero pianeta. Troveremo nella nostra ragione la traiettoria di un altro cammino che possa scongiurare la mortificazione assoluta dell'umanità . Riassumendo la meccanica analitica classica, si definisce traiettoria di un sistema fisico la sua evoluzione nel tempo attraverso lo spazio delle fasi, ovvero lo spazio di tutte le possibili configurazioni del sistema. Per esempio, lo spazio delle fasi di un punto materiale è lo spazio 6-dimensionale delle tre coordinate spaziali e delle tre coordinate di velocità. Viene inoltre definita l’azione, una quantità scalare che ha le dimensioni di un’energia per un tempo, come funzionale della traiettoria dove C è la traiettoria nello spazio delle fasi e L è la lagrangiana del sistema fisico. Tra tutte le possibili traiettorie, quella effettivamente seguita dal sistema è quella tale da rendere stazionario il funzionale dell’azione. Nella meccanica quantistica, come affermato dal principio di indeterminazione di Heisenberg, non è possibile conoscere contemporaneamente la posizione e la velocità di una particella e pertanto non ha senso parlare di traiettoria nel senso classico. Lo stato del sistema viene allora definito mediante un vettore appartenente a un opportuno spazio di Hilbert. Questo vettore viene rappresentato nello spazio delle coordinate mediante una funzione a valori complessi, detta funzione d’onda, il cui modulo quadro rappresenta la densità di probabilità di trovare il sistema in una data configurazione spaziale. Si definisce inoltre ampiezza di transizione tra due stati una quantità complessa il cui modulo al quadrato rappresenta la probabilità di osservare una transizione del sistema tra i due stati. Nella formulazione dell’integrale di cammino, l’evoluzione di un sistema da uno stato all’altro è data dalla sovrapposizione di tutti gli infiniti possibili cammini tra i due stati. L’ampiezza di transizione da uno stato i a un tempo t1 a uno stato ƒ a un tempo t2 è data dove ħ è la costante di Planck divisa per 2π, A è una costante di normalizzazione e il simbolo Dx indica l’integrazione su tutti i possibili cammini. Se si fa tendere ħ a 0 (limite classico), i contributi di tutti i cammini lontani da quello classico si annullano reciprocamente e gli unici contributi significativi vengono dai cammini prossimi a quello classico.

 

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