I medici si sa, sono per me la più infame delle classi sociali: eredi degli antichi stregoni del villaggio con il loro impianto terrorifico fatto di tatuaggi, di ossa come monili, di cappelli con corna e suppellettili vari, il loro armamentario oggi sono i vari farmaci che sono incaricati di somministrare e tutte le apparecchiature che suggeriscono lo stesso terrore dei loro antichi predecessori : la siringa, il camice bianco, il serpente arrotolato, il microscopio e i vari macchinari di un ospedale, oltre ovviamente al terribile letto del paziente/Procuste. La stessa sadica arroganza, la saccenza di coloro che si credono depositari di un sapere che non si può, non si vuole condividere, neppure far partecipare alla gente normale. I loro padroni sono sempre gli stessi, non il semplice padrone, tipo chessò il capoufficio, il Generale, l’imprenditore medio, ma i grandi magnati, i multi miliardari, quindi gli indefiniti detentori di lobbies per lo più farmaceutiche, da quando il farmaco, la pseudo cura ha sostituito quello che un tempo era devocato al divino dell’infame religione, per intenderci i “padroni dei padroni” quelli che ad esempio nel secondo ventennio del terzo millennio hanno perpetrato la colossale farsa di una inesistente pandemia, facendo leva sulla più banale delle affezioni, ovvero la sempre esistita influenzetta, per farne la più terribile delle pestilenze. In effetti bisogna convenire che loro non sono i responsabile, anzi per il vero ne sono le prime vittime, perché è facilissimo farne dei fedelissimi servitori, basta che i superpadroni facciano balenare loro, il miraggio della importanza, della rilevanza sociale, soprattutto della squallida mercede per i loro servizi, ed ecco allora che il medico si trasforma di colpo nel più osservante dei kapò, nel più fanatico esecutore dei diktat farmaceutici e sanitari, equiparato in questo alle altre due classi che sono sul podio del mercimonio e della corruttela: i politici e tutti gli addetti al sistema delle comunicazioni di massa, i famigerati Mass Media, ovvero giornalisti, conduttori della televisione e di tutte le testate di informazione, addetti dello spettacolo, e purtroppo anche dell’arte e della cultura come giustamente aveva fatto rilevare ottant’anni fa, Klaus Mann nel suo romanzo Mephisto,a proposito della connivenza con un fenomeno per molti versi assai simile all’attuale, anche se molto meno dilatato e pericoloso : il Nazismo. Medici, politici e informatori: la triade dell’ignominia, della gente che antepone a tutto il denaro e quindi la corruzione e la collusione: per funzionare alla grande proprio come una macchina ben oliata secondo il loro archetipo originario desunto dalla rivoluzione industriale e aggiornatosi sempre più con il progredire della tecnologia fino a confondersi con il digitale informatico, i padroni dei padroni (i vari Rotschild, Rockfeller, Soros, Gates, Schwab, etc) avevano bisogno appunto di queste tre classi sociali che potremmo anche etichettare come specifici, specifici di totale asservimento, più un altro paio di influenzamenti : il primo autoetichettarsi su misura l’epiteto di scientifico, un qualcosa cioè da ereditare e sostituire appieno l’antico assioma divin/religioso, fondato sul terrore della punizione con tanto di anatemi e pene, il secondo far leva su una mentalità di riscatto da ancestrali situazioni di subordinazione di parte della massa delle popolazioni, profondamente frustrata da disagi, miseria e povertà e quindi livida di invidia (quello che la teoria Marxista ha definito con ineccepibile correttezza “odio di classe”) e dargli all’improvviso una sorta di contentino “ecco qua partecipate anche voi del nostro banchetto! D’accordo per ora sono solo briciole, ma portatevi bene, siate i volenterosi carnefici della libertà, e vedrete… in una società piu’ giusta, dove questa brutta parola “Libertà” sia finalmente cancellata dal consesso sociale a favore di una uniformità assoluta ai nostri dettami, sarete adeguatamente appagati - per ora a titolo promozionale prendetevi questa “mazzetta”, diffondete questo verbo di “società aperta” e combattetene i nemici, ovvero coloro che osteggiano globalismo e indifferenziato relativismo, e criminosamente difendono non solo la libertà, ma anche la tradizione, la differenza, la specificità, la dignità dell’individuo” La mentalità sinistrorsa, invidiosa e ipocritamente buonista si è incaricata di diffondere tale verbo, avallando di fatto la opinione e detto a livello personale, profonda convinzione che tra capitalismo e socialismo , tra consumismo e comunismo, ci sia solo una differenza di punto di vista, un po’ come la particella e l’onda della fisica quantistica, (Bohr o Einstein, Heisenberg o Schrodinger), per dirla un po’ più terra terra: come le due facce di una stessa medaglia. Ancora Marx? Per dettagliare tale assunto? No Marx aveva un minimo di cultura e di raziocinio per non arrivare a simili conclusioni, lui si rifaceva ingenuamente ad un Heghelismo manierato, con una ridicola dialettica a tesi, antitesi e sintesi e all’idiozia bella e buona che “ciò che e’ reale è razionale” e viceversa. Per arrivare a ratificare la perversa formula di una società aperta e persino a identificarne i nemici, bisogna arrivare ad una sottospecie di pensiero filosofico che è quello di Popper, un parvenu della cultura che è riuscito ad aver diritto di cittadinanza delle sue abominevoli teorie che di certo hanno fatto la gioia dei vari magnati e lobbies elencati (un po’ l’equivalente delle imposture di un Pasteur che ingagliando gli interessi sempre dei soliti noti, era riuscito a far avallare le sue fandonie sui microbi che facevano piazza pulita della corretta formula di Bernard “il microbo è nulla il terreno è tutto” che spiegava tutto sulle malattie infettive specie delle cosidette pandemie). Quel vero e proprio manuale teorico di Popper contenuto nel libro “la Società aperta e i suoi nemici” è diventato il riferimento privilegiato per le criminali teorie di consumismo globale e indifferenziato,e malauguratamente ha anche avuto una interazione pratica da parte di uno degli allievi del sedicente filosofo, un allievo che è riuscito ad ascendere alla perversa elite dei magnati e ha appunto creato una enorme e capillare società con lo stesso titolo “Open Society” e ovviamente con gli stessi scopi: sto parlando di George Soros e della sua parte in quello che sta accadendo oggi nel mondo.
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