Debbo riflettermi nel sogno di questa notte dove c'era una ragazza che sprofondava sempre più in una buca piena d'acqua e io le facevo "attenta signorina che va giù!" Il luogo era quasi allo slargo del Colosseo su via dei Fori Imperiali e accompagnata da gridi di donne dappresso la ragazza sprofondava nell'acqua fino a rimanere sommersa....allora mi lanciavo in suo aiuto per averne però in risposta una respinta che però non era lei, ma mia moglie cui nel sonno mi ero slanciato addosso. Collasso l'equazione d'onda o magari, diciamo più correttamente “di pozzanghera” maledettamente profonda, laddove il coniugato del reale si mescolava allo immaginario non più in termini numerici ma onirici. Ecco quello che voglio chiarire nel presente articolo : la connessione tra fisica quantistica, nella fattispecie il collasso della funzione d'onda con l'interferenza tra brusco risveglio e sogno. Siamo in una similarità tra la traiettoria invisibile delle particelle che si trasformano in onde, ovvero da tanti piccoli stati che si fanno flusso come ho cercato di esprimere in più di un articolo precedente, e che non si limita a quella coniugazione tra reale e immaginario secondo i dettami del calcolo infinitesimale ma giustappunto va a sfrondare in un nuovo registro , tanto per usare un termine lacaniano, e diventa simbolico, che è indubbiamente un qualcosa che va oltre anche la definizione di complessità. Il simbolico è il registro dell’inconscio e lo è anche della fisica quantistica e di tutti i suoi più celebrati effetti : dall’entanglement, alla doppia fenditura ai neuroni specchio, alla non località e a tutti i vari principi, che continuiamo a definire misteriosi e spesso e volentieri assurdi. Come l’inconscio di cui ci è dato valutare gli effetti di significanza, da sue manifestazioni che per larga parte della storia della nostra conoscenza sono state giudicate marginali addirittura anche l’equazione d’onda, tanto per prendere una delle funzioni più controverse si presta a non poche perplessità , anzitutto diciamo che nessuno è mai stato in grado di vedere tali onde e meno che mai il loro collasso; d’accordo la matematica spiega molto bene la figura che appare dopo aver attraversato la celeberrima doppia fenditura, c’è una perfetta corrispondenza tra le bande che si formano sullo schermo e i numeri (ovviamente anche immaginari) che esprimono la funzione, ma v’è anche qualcos’altro che si carica di quelle valenze simboliche che ci dicono che forse siamo ad un passo dal disporci sul significato corretto del termine simbolo ovvero quel “sum ballein = rimettere insieme “ che gli antichi greci assegnavano alla tesserina del mosaico (simbolo) per arrivare finalmente alla compressione dell’intera rappresentazione. E’ insomma con l’accedere al simbolico, che il tipo di fisica meccanica passando da particellare ad ondulatoria pone le sue credenziali per una interpretazione della intera materia . In sostanza la equazione d’onda non risponde alla domanda sulla realtà della materia che si configura come insieme quantico, ovvero non ci dice quale è la natura del viaggio dell’elettrone dal momento in cui viene sparato dal cannone elettronico allo schermo, ma si fa cenno ad un possibile senso che non può ritrovarsi né nell’insieme dei numeri reali né in quello dei numeri immaginari ma solo in quello di riacquisizione di un simbolo di realtà attraverso la moltiplicazione con il coniugato dell’immaginario, che si concede non più al razionale, ma anzi con maggiore pregnanza, al’irrazionale E’ in tale accezione che ad esempio la configurazione degli elettroni dopo il passaggio per la doppia fenditura e’ di fatto una riproposizione per altri tratti del simbolismo con il quale funzionano tutti i meccanismi dell’inconscio. Tali meccanismi siano essi sogni, lapsus, atti mancati, fantasie sono del tutto simili ad un elettrone, ovvero appartengono ad una realtà non consensuale, non codificata in alcuno schema e quindi si prestano ad una congerie di interpretazioni. La funzione d’onda è un codice di rappresentazione di un determinato aspetto della realtà nella fattispecie un elettrone colto nel suo trasformarsi da una particella ad un flusso del tutto equivalente ad un sogno nel suo passare attraverso uno stato di sonno e veglia, proprio come il sogno di cui all’inizio ho fatto cenno dove i due stati si riflettono. Proprio come la descrizione di ciò che avviene sullo schermo degli elettroni passati attraverso una doppia fenditura non è la stessa cosa degli eventi che accadono prima dell’osservazione, così le immagini di un sogno o il sotteso di un lapsus, di una fantasia, financo di una malattia e in ultima analisi anche della morte che funziona come summa del desiderio (al di là del principio del piacere) in una accezione di “super inconscio” non sono di fatto equivalenti ai processi che l’inconscio cerca di significare attraverso il simbolico. E’ difficile verbalizzare un sogno, un atto mancato è soprattutto difficile verbalizzare la morte, specie prima che Freud si accingesse a formulare la sua teoria di una pulsione di morte, quindi potremo concludere che dato che i numeri complessi (reali + immaginari) sono quelli che meglio descrivono i fenomeni ondulatori periodici ne consegue che la funzione d’onda è a sua volta un numero complesso che però va trasformandosi in un processo simbolico. E’ chiaro che se entriamo nell’ottica di simili interpretazioni del tutto trascendenti la ordinaria rappresentazione potremo cogliere ulteriori connessioni tra inconscio e materia , quale ad esempio l’interferenza che in psicologia esprime la cancellazione o l’amplificazione delle esperienze: ricordiamo si ha una interferenza psicologica quando due diversi processi interni hanno luogo simultaneamente, un po’ quello che in fisica quantistica avviene con l’esperimento della doppia fenditura. Una classica interferenza era quella proposta alla scuola di Palo Alto di Grigory Bateson e altri maestri della pragmatica comunicazionale, laddove al soggetto si chiedeva di visualizzare, immaginando di trovarsi in un ristorante la frase “a volte il pranzo non viene servito” L’ambiguità della comunicazione ha un doppio riflesso sia logico che emozionale (ad esempio posso aver fame e nel contempo sono distratto dal compito assegnatomi di visualizzare il fatto che a volte il pranzo non viene servito) : risultato la mia impressione è ambigua, magari contraddittoria e sono in gioco diversi messaggi comunicazionali, che spesso e volentieri possono ingenerare una assenza di risposta ; l’interferenza ondulatoria tipica del passaggio nella doppia fenditura e’ analoga a quella che in psicologia possiamo chiamare “assenza” ovvero una incongruenza di rappresentazione, dovuta appunto allo sperimentare due processi contemporaneamente : potremmo anche ipotizzare che una sola fenditura può essere equiparata alla mente conscia che cerca di dare una risposta alla frase/quesito, mentre una doppia fenditura rappresenta i processi involontari come la fame che interferiscono sulla rappresentazione generale. Forse la natura delle cose , tutta la materia opera nello stesso modo del nostro cervello suddiviso in conscio e inconscio , forse gli elettroni che passano attraverso due fenditure diventano incongruenti, si cancellano l’un con l’altro: hanno in sintesi delle assenze. Questa faccenda di trovare delle connessioni tra oggetti e quantici e meccanismi inconsci, l'ho detto iniziando questo articolo, è una delle mie più pressanti ambizioni, direi anche necessità intellettuali, tra l'altro è quanto mai stimolante il fatto che la decisione relativa a quale esperimento fare , ossia usare una o due fenditure, determina se il risultato sarà particellare o ondulatorio, insomma è davvero eccitante pensare che il comportamento della materia possa dipendere dalla nostra decisione di effettuare un tipo di esperimento invece che un altro. C'è un'altra connessione tra meccanismi inconsci e oggetti quantici che si presta ad ulteriori considerazioni : diceva Freud che il sogno è la "via regia per l'inconscio" e questo probabilmente per quel surplus di informazioni a livello di tutti e tre i registri di comunicazione : reale, immaginario, simbolico, che fa si che si possa maggiormente soffermarsi su quell'intervallo di spazio/tempo invisibile durante i quali gli oggetti quantici non possono essere osservati - quando si sogna ci si trova in genere in un posto e in un tempo qualsiasi, dipendente ma nel contempo anche svincolato dai famosi registri, al contrario di quando ci si sveglia dove la consapevolezza è invece precisa; insomma il sogno, solo il sogno ci induce al famoso adagio "sogno o son desto" che è giustappunto uno spazio/tempo inusitato non appartenente al conscio, ma neppure all'inconscio, è come il momento di scelta dei famosi percorsi di un elettrone che sopratutto Feynman approfondì col suo "integrale sui cammini" (vedi il mio articolo in merito) La matematica fa collassare meccanicamente la funzione d'onda attraverso la moltiplicazione di un numero immaginario per il suo coniugato e questa operazione corrisponde alla osservazione e la fisica interpreta questo passaggio come probabilità di trovare un oggetto quantico in un determinato percorso punto/flusso, giustappunto come transizione da particella invisibile nello spazio dei numeri complessi a onda e numero restituito al reale e quindi al misurabile nel registro del simbolico. E' questa operazione, la moltiplicazione della parte immaginaria della funzione d'onda per il suo coniugato che fa collassare la funzione d'onda nel senso di permettere ad una particella che prima dell'osservazione poteva essere ovunque, di ritrovarsi in un punto preciso, misurabile matematicamente. Se ne evince che l'operazione cdi moltiplicazione di un niumero immaginario per il suo coniugato è analoga ai processi di sogno e risveglio, sognare è paragonabile ad un numero complesso con una parte reale e una parte immaginaria, svegliarsi e indagare su quel che si è sognato significa pervenire al simbolico, una sorta di "riflessione su...." ovvero un sogno lucido, proprio come propugnava Desoille nel suo libro "il sogno da svegli guidato"
Quando si applica il sogno lucido al sogno nel sonno, ovvero nell'inconscio numeri immaginari e numeri coniugati riacquistano la loro parte reale e i processi connessi ingenerano segnali, intuizioni, espressioni, che si possono riscontrare nella vita quotidiana. Come dice Arnold Mindell nel suo libro "Quantum mind , sognare è l'esperienza senziente che permea le nostre osservazioni consensuali della realtà e della materia e quindi il collasso della funzione d'onda in fisica è analogo al processo di sogno e della sua riflessione con il risveglio.
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