Con l’aumentare dell’interesse verso i più noti esperimenti della fisica quantistica - doppia fenditura, entanglement, equazione d’onda e suo collasso, sono aumentati esponenzialmente i sogni in qualche modo riflettenti di spazi/tempi reali, ma non accreditati di altrettanta razionalità, come ad esempio voleva Hegel, ma al contrario del tutto irrazionali in quanto immotivati e non confortati da alcun riscontro con la ragione. Era Freud che diceva che il sogno era la via Regia per l’inconscio e difatti il meccanismo più investito in questa sorta di collasso della razionalità, ma non della realtà che assume un aspetto immaginario, è proprio il sogno: molto più di un lapsus, di un atto mancato, di una fantasia in quanto del tutto scollegato dalla coscienza. Tutti i meccanismi dell’inconscio debbono un obolo al loro assunto immaginario, ovvero un qualcosa che si aggiunge al reale in termini di un processo di proiezione che deve alla radice quadrata di un negativo come fin dal “seicento” matematici come Leibniz e Newton avevano sperimentato, ovvero una proiezione di un qualcosa di mancato, tipo un debito, una carenza, un negativo da rimettere a qualcuno o a un qualcosa. Diciamo quindi che la radice quadrata di un numero negativo è una radice inconscia, onirica, ovvero sempre simbolica, ma nel senso proprio del termine che cioè cerca di ri-mettere insieme quello che la ragione e la coscienza hanno proditoriamente separato. E’ un altro modo di pervenire al simbolico dell’inconscio che neppure Freud aveva considerato e che gente come Leibniz con a seguire altri matematici e soprattutto fisici del calibro di Plank, Maxwell, Einstein, Bohr, Schrodinger, Feynman hanno perseguito, inseguendo le manifestazioni di una sorta di spirito della materia, tutta la materia, invisibile, misterioso, contraddittorio che si riverbera nella nostra essenza e ha manifestazioni simboliche ovvero non raccordabili ad una coscienza che cerca di interpretare il vissuto. Così la matematica è al servizio dell’inconscio come contraltare di percezione laddove quei numeri immaginari che si sono individuati come proiezioni di negativi sono divenuti oltremodo complessi, ovvero l’insieme dei numeri complessi che però per poter essere impiegarti abbisognano che la parte immaginaria venga restituita alla sua parte reale attraverso la moltiplicazione della parte immaginaria per il suo coniugato, e quindi accedono al simbolico che difetta però del razionale e quindi estromettono dal consesso del reale proprio quel razionale che filosofi come Hegel avevano cercato di attribuirgli. Difettando di razionalità, il reale, restituito dal coniugato per l’immaginario, si presta all’accesso al simbolico di cui è intessuto l’inconscio. Usando la matematica come metafora e come metonimia (condensazione di significato, trascinamento di significanti) l’insieme dei numeri complessi (reali, immaginari e loro coniugati) accedono al simbolico attraverso due modalità di percezione: la prima come percezione senziente che avviene paradigmaticamente nel sogno, ma a tratti anche nelle altre manifestazioni dell’inconscio, la seconda come percezione riflessa in uno stato di distinguo e di approfondimento della coscienza. In altre parole possiamo sostenere che moltiplicare un numero immaginario per il suo coniugato si ottiene un numero reale senza parte immaginaria, ma anche senza più alcuna parte razionale e quindi tale da consentire l’ingresso al simbolico e questo è particolarmente importante sia per la fisica che per la psicologia: moltiplicare nell’ambito degli insiemi dei numeri complessi un numero immaginario per il suo coniugato da’ luogo al simbolico, proprio come la riflessione lucida di un sogno favorisce la consapevolezza dell’intero processo (per questo nel precedente articolo abbiamo detto che il sogno lucido, addirittura guidato come propugnava Desoille, è il corrispettivo del collasso dell’equazione d’onda di Schrodinger, difatti si possono equiparare gli elettroni della materia e le loro funzioni d’onda ai sogni (anche agli altri meccanismi inconsci, ma con i sogni, che non a caso sono definiti la via Regia per l’inconscio, con molta maggiore incisività). Le funzioni d’onda sono una sorta di codice che rappresentano il comportamento degli elettroni ad esempio nell’esperimento della Doppia Fenditura, nello stesso modo in cui il “sognato” se amplificato e sottoposto ad un processo di simbolizzazione, descrive il nostro vissuto
L'associazione tra il titolo del blog LENARDULLIER con l'architetto LECORBUSIER tende ad un parallelismo con l'Archè = Principio, che deve misurarsi con la modernità = Technè, quindi un "futuro anteriore" applicabile a diversi specifici di conoscenza
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IL RISVEGLIO DELLA RAGIONE NEL FUTURO ANTERIORE
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