La teoria dei multiuniversi a rigore potrebbe essere una sorta di consuntivo del famoso integrale sui cammini di Richard Feynman ideato nel 1948 cioe’ parecchio prima che Hug Everett sviluppasse appunto la teoria degli “universi paralleli” (1957) e Bruce De Witt gli desse la sua veste definitiva denominandola “interpretazione a molti mondi” (1973). In verita’ con queste due teorie interconnesse ci si rifa’ ancora piu’ indietro, dando anche una inusitata consistenza e promettenti percorsi di indagine al concetto di collasso della funzione d’onda che occupo’ la ricerca di fisici del calibro di De Broglie, Dirac e soprattutto Erwin Schrodinger : il punto e’ che le regole della fisica quantistica rimangono invariate se durante un esperimento il ruolo dell’osservatore e quello dell’oggetto osservato vengono invertiti: ecco e’ proprio questa sorta di reversibilita’ che fa si che possa essere introdotto il concetto di simmetria, una simmetria che la si sperimenta continuamente nei fenomeni fisici, ma anche in quelli psicologici se si abbandona il punto di vista di una coscienza troppo condizionata dalla sua formazione, anzi origine, linguistica (vedi Jaynes piu’ volte citato e trattato in tutti gli articoli di questo blog) e dalla stratta aderenza alle regole della logica aristotelica. Adottando un altro punto di vista, che in effetti e’ costretto dai metodi di sperimentazione della fisica quantistica, ecco tipo la doppia fenditura, il collasso della funzione d’onda, o l’integrale sui cammini , o approfondendo il termine inconscio della psicoanalisi, come ad esempio fa il cileno Ignacio Matte’ Blanco con la sua bi-logica e il suo inconscio come insiemi infiniti, ecco che perveniamo giustappunto alla concezione di piu’ mondi, piu’ universi, addirittura infiniti. Questa simmetria puo’ essere quindi collegata sia ai fenomeni fisici, sia ai fenomeni psichici, quando non ci si lascia irretire da schemi rigidi apparentemente scontati o ovvi, e la si ritrova un po’ dappertutto in natura : una palla ad esempio e’ simmetrica perche’ come la si giri, rimane sempre la stessa, ed e’ proprio questi tipo di relazione applicato all’inconscio consente di pervenire agli insiemi infiniti di Matte’ Blanco, che sono un po’ la stessa musica dei molti universi di Everett e De Witt. La relazione tra osservatore e osservato, così come l’analisi del fenomeno in se’ e’ anche alla base di esperienze mistiche e di tipo meditativo o sciamanico : “l’inspirare e l’espirare considerando tutti i corpi”della Meditazione Vipassana, i koan dello Zen, l’ascendere del serpente della Kundalini, sono tutti tipi di esperienza altra , cui in effetti l’approccio forzatamente un po’ troppo scientifico di Freud, offre l’opportunita’ di sondare nuove possibilita’. In tutte queste possibilita’ l’osservatore (che e’ solo uno degli infiniti cammini di Feynman, o anche uno degli insiemi di Matte’ Blanco) si accorge di se’ e se rinuncia al suo individualismo coscienziale, diventa parte dell’oggetto osservato e si scompone in un numero infinito di possibilita’ diverse, ciascuna delle quali si manifesta nello stesso istante, e sono possibilita’ tutte presenti e reali che esistono nella serie infinita dei mondi o universi paralleli. E’ comunque su tale base che in un qualsiasi momento noi osservatori e osservati facciamo collassare tutti gli altri mondi che emergono focalizzando una data esperienza.
L'associazione tra il titolo del blog LENARDULLIER con l'architetto LECORBUSIER tende ad un parallelismo con l'Archè = Principio, che deve misurarsi con la modernità = Technè, quindi un "futuro anteriore" applicabile a diversi specifici di conoscenza
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