mercoledì 1 febbraio 2023

IL MICROBO E' NIENTE, IL TERRENO E' TUTTO (DA BARNARD A HAMER)

 



Valdo Vaccaro e'una persona molto vicina al mio modo di intendere : ecco cosa diceva agli inizi della farsa di pandemia di un inventatissimo virus denominato Covid 19 : "il clima di incertezza e di confusione di questi mesi è tale che si sente la necessità di riflettere su cosa è la salute e cosa la malattia, su cosa bisogna fare e non fare e davvero per venirne a capo. Molta gente, a ragione o a torto lascio a voi decidere, mi accredita di aver introdotto la Health Science Igienistica in Italia, una scuola dirompente e alternativa rispetto alle teorie sanitarie che si rifanno a Pasteur e al famigerato rapporto Flexner del 1909 propiziato dalla massiccia entrata nel settore medico delle famiglie Rockefeller (re del petrolio) e Morgan (re dell’acciaio e delle ferrovie americane). Una Health School Igienistica che mette in seria discussione e in imbarazzo simultaneamente i pilastri che reggono la Medicina Sintomatica sul Sintomo e la Medicina Batteriologica-Virale. Pilastri che in questo paese sono intoccabili e dogmatici, forse anche per l’assoluto-geloso-esclusivo dominio delle tante Università Mediche italiane, con in testa Bologna, Padova, Pisa, Pavia, Roma (Sapienza, Bambin Gesù, Cliniche stile Spallanzani).




ESISTE ORMAI UNA LOTTA EPOCALE TRA IL REGIME SANITARIO E LA SCUOLA IGIENISTICA : LA MALATTIA È AMICA E NON VA CURATA Da una lunga esperienza personale di oltre 50 anni,(dice Valdo Vaccaro ma io  Mario Nardulli molto meno, ma a livello di sintomo e relativi dubbi, risalente addirittura a prima : 1959 cioè 62 ,  ma anche da millenni di storia della medicina naturale, E SOPRATUTTO UNA SPASSIONATA ESAMINA DELLE 5 LEGGI BIOLOGICHE DI UN RIVOLUZIONARIO DELLA MEDICINA DEL CALIBRO UNICO DI GEERD RYKE HAMER) ;  si è capito senza alcun dubbio che è impossibile eliminare le malattie con mezzi artificiali ed invasivi. Se si vuole guarire davvero in modo sicuro e stabile, senza effetti collaterali, si deve ricorrere soltanto ai mezzi che Madre Natura ci offre, non escluso un uso corretto del cervello e quindi della ragione e della conoscenza Sorge la domanda che Hamer si è fatta all'inizio della sua Rivoluzione Copernicana : è giusto e razionale curare una malattia, guarire da una malattia, combattere una malattia?”. Come vedremo nelle prossime righe la risposta per quanto sbalorditiva possa sembrare è NO, poiché la malattia è amica e non va curata, a parte ovviamente gli interventi di emergenza e di pronto soccorso. Se stabiliamo il fatto che la malattia non è il sintomo per quanto fastidioso ma qualcosa di ben diverso le cui cause vanno cercate nei fattori causanti che stanno a monte, e che la malattia rappresenta addirittura il percorso guaritivo, ossia la cura vincente della malattia stessa, allora comprendiamo perfettamente che curare una cura appare essere un controsenso, una contraddizione in termini. Qualunque sia la tua situazione tu potrai uscirne in modo brillante, a patto di credere in te stesso e nelle tue risorse interiori, e di non fare affidamento su interventi e cure estranee, esterne e non naturali. Se vuoi guarire da solo,
se lo vuoi con tutta la tua volontà, tutta la tua convinzione, tutta la tua anima, nessuno potrà fermare il tuo percorso auto-guaritivo. Non esistono malattie inguaribili ma solo dei malati inguaribili, e sono coloro i quali si attendono sempre di essere curati da qualcosa e da qualcuno. La causa del male è sempre dovuta all’ignoranza e alla trasgressione delle Leggi Naturali, contro le quali la maggioranza va troppo spesso senza nemmeno accorgersi. Leggi Naturali Universali eppure ignorate colpevolmente: la prima tra tutte “Il corpo non va mai contro se stesso, ma è orientato costantemente verso la salute, che è la sua stella polare”. L’incomprensione riguarda non soltanto i medici ma anche l’ambiente familiare e la cerchia degli amici. Tutti a preoccuparsi dei dolorini e dei sintomi esterni ed apparenti, tutti a raccomandare cure su cure al familiare in sofferenza. La prima condizione per guarire è la fiducia, la fiducia in se stessi e nei mezzi che la Natura ci mette a disposizione. Del resto le scuole non funzionano ed insegnano poco e niente sul piano della salute. Attivissima invece la televisione coi suoi spot, regina del falso e della diseducazione. La malattia è uno squilibrio che si produce su tutti i piani, mentale, emozionale, fisico, ma soprattutto spirituale. Gli uomini tendono ad essere materialisti. Se poi appartengono a una religione o a una setta hanno la concezione di un dio separato dalla sua creatura, il che è ancora più nefasto del credere a niente. Ecco dunque che la malattia è principalmente squilibrio culturale ed intellettuale che porta a infrangere le Leggi Naturali della vita. Sul piano concreto dei sintomi la causa numero uno di qualsiasi malattia è lo squilibrio dell’apparato digerente. Questo porta alla produzione di scorie interne, di sostanze morbose chiamate tossine. Quindi alla base di ogni malattia incontriamo sempre una digestione difettosa e insufficiente, un cattivo funzionamento dello stomaco e dell’intestino, una nutrizione anti-naturale e troppo abbondante. (su questo debbo dire dissento in parte, perchè io trovo che alla base di ogni affezione c'è sempre come assoluta costante la PAURA, un pò quello che Hamer chiama un trauma dell'ordine biologico, con diversi gradi di gravità e la sua riverberazione nei foglietti embrionali, che fin dall'origine della vita sono preposti al funzionamento ottimale dell'organismo: Vaccaro dice che ogni malattia è uno sforzo dell’organismo per sbarazzarsi delle sue tossine interne, io pongo anche delle "tossine esterne" che giustappunto vanno identificate coi traumi che un ambiente spesso e volentieri ostile, e sempre indifferente, pone all'organismo nel suo non facile adattamento Quando una malattia appare, non è solo l’organo dove il sintomo si manifesta ad essere colpito, ma tutto l’organismo, per cui occorre curare sempre l’intero sistema in modo globale. La medicina insegna a considerare la malattia come una entità personificata. Dà infatti ad ogni malattia un nome specifico, la definisce benigna, maligna, ereditaria, contagiosa, inguaribile. Niente di tutto questo. Non è una entità e soprattutto non è una entità nemica. Per eliminare la malattia non esiste altro modo che eliminarne la causa, eliminare le tossine, torno a ribadire io, sia interne che esterne e fare in modo di non crearne delle altre. Non esistono malattie contagiose e questo fa capire quanto siamo fuori rotta con quanto si pensa e si fa nelle attuali circostanze virali. Non esiste malattia ma soltanto un terreno favorevole alla malattia. come diceva Bernard e non quell'impostore di Pasteur : Il terreno è tutto, il microbo niente
LA SALUTE NON RIENTRA AFFATTO NEGLI OBIETTIVI DELLA MEDICINA, anzi come e' stato più volte osservato il desiderio indistruttibile della medicina, con ancora più forza di quella infanzia posta da Freud alla base della felicità , è di fare di ogni sano un malato (oggi in questo periodo di cattività da un virus inventato, o meglio più che inventato, adattato a recitare tutte le infami parti che un potere infame ha deciso di far recitare, ne abbiamo una riprova lampante : che cosa è la scoperta dell'asintomatico nell'ambito del contagio da corona virus se non un sano che viene giudicato un malato?) La verità è che la Natura pensa a tutto, ed ecco spiegato perché la malattia è una reazione di conservazione che l’arte medica dovrebbe favorire e mai contrastare, come sta invece continuando a fare in modo testardo e impenitente. I lettori pensano ancora che questi ragionamenti per quanto logici, veritieri e condivisibili interessino alla Medicina? La risposta è che non le fanno né caldo né freddo. Anzi, le danno un grosso fastidio. Sta facendo di tutto e di più per farli scomparire dalla mente umana, per boicottarli e farli naufragare. Non dimentichiamoci che l’obiettivo primario del Regime Sanitario non è la salute umana e dell’ambiente, ma il danaro e il potere, ed ecco perchè ad esempio Hamer e i suoi seguaci continuano ad essere avversati, derisi perseguitati : essi non hanno paura e niente e nessuno fa paura al potere costituito come chi non ha paura e insegna al prossimo a non averne Da rilevare ad esempio e questo è uno dei punti fermi della rivoluzione Hameriana che non bisogna temere la febbre, trattandosi di un mezzo naturale che l’organismo adopera per avvertire l'organismo che è stato toccato un limite, ridurre o respingere la febbre con dei medicinali è un delitto imperdonabile in quanto si paralizzano le difese naturali dell’organismo, caricandolo di veleni che ne ostacolano la vera e stabile guarigione. La febbre è conseguenza diretta della intensa fermentazione interna. Trattasi di un processo infiammatorio. e le le infiammazioni, insegna sempre Hamer non vanno soppresse con dei farmaci anti-infiammatori. Le infiammazioni sono altrettanti processi di guarigione. Tutto l’opposto di quanto pensa, dice e fa la medicina ufficiale. Incredibile ma vero. Non appena l’organismo si accorge di avere al suo interno uno scomodo e ingombrante deposito di tossine (superiore al suo personale limite di tolleranza ai veleni), se ha forza vitale sufficiente, cerca di liberarsene con una azione violenta, con una fase acuta, dove ad esempio l’intestino trasforma le sostanze putrescibili in liquido o gas che si espande su tutto il corpo e cerca di uscire tramite i canali cutanei mediante traspirazione. Sudare infatti fa benissimo. Lo stesso dicasi per la tosse che ha sempre una correlazione con la paura e il suo appuntarsi sui foglietti embrionali deputati alla gestione della paura ovvero il sistema respiratorio Il lavoro ripulitivo, di qualsiasi tipo esemplarmente descritto da Hamer con le sue 5 Leggi Biologiche, le due fasi simpaticotoniche e vagotoniche, e l'attivazione dei microbi preposti al riordino della compromessa funzione d'organo, compromessa sempre e solo da un da un trauma di qualsivoglia entità esige e consuma energie e può rendere a volte il malato più debole e perplesso, oltre che sfiduciato.
Ed è in questo momento delicato che molti non ce la fanno e abbandonano le cure naturali per ricorrere a una scorciatoia chimico-farmaceutica. I medicinali non provocano queste crisi in quanto addormentano e soffocano il sintomo, lo spostano senza eliminarlo. In realtà le malattie, l'attivazione dei vari foglietti embrionali con il supporto di diversi microbi (funghi, batteri, micobatteri e si, anche virus ) sono la migliore prova che l’organismo è dotato di forza vitale immunitaria e che sta agendo per arrivare a una guarigione definitiva. Più la reazione è forte e meglio è. Il farmaco non provoca crisi ma sopprime il male localmente dando l’illusione di essere guariti, mentre il male rimane nascosto aspettando di manifestarsi sotto altra forma. La cura naturale non può mai far male a nessuno, è adatta a qualsiasi malato. Mesmer ha avuto il grande merito di dimostrare che la malattia per guarire va a ritroso, cioè ripassa attraverso le fasi che ha attraversato per installarsi. Hector Durville, altro pioniere dell’idea naturista, chiamò le crisi eliminative “crisi di ritorno alla salute”. Il male se ne va dalla medesima porta che aveva preso per entrare. Con la cura naturale e la comprensione del trauma che ha dato origine all'affezione non c’è nulla da temere si deve lasciare agire l’organismo contro tutto ciò che contiene di cattivo e compromettente. La guarigione avviene non a seconda del nome della malattia, ma a seconda della perseveranza, della fiducia, della sopportazione del paziente, e a seconda dell’aiuto che gli viene prestato anche sul piano psicologico e mentale. Il primo dovere verso noi stessi, verso la famiglia e verso la società è quello di essere sani e di non costituire un peso per gli altri. Ma veniamo alla questione all’ordine del giorno, vale a dire il cosiddetto contagio. Si è abituati a considerare la scoperta del microbo come un beneficio, come un avanzamento scientifico per l’umanità. Dobbiamo invece constatare che questa scoperta ha invece avuto conseguenze disastrose. Si è infatti caduti penosamente nella scienza delle apparenze, nella microfobia, nella paura dei microbi. Si vanno a cercare microbi e virus dovunque, nella polvere, nell’acqua, negli alimenti, nell’aria, nelle persone, negli animali e negli insetti, scordando che viviamo immersi in un oceano di microbi dentro e fuori di noi. Aver paura dei microbi, dei batteri e dei virus significa aver paura di noi stessi, della vita e dell’ambiente. Si tratta di un grandissimo granchio che svaluta, degrada e ridicolizza la persona umana. Chi è dotato di buon senso, di un minimo di cervello e di intelligenza, finisce per capire che non è affatto il microbo a portare la gente alla tomba, ma è semmai la paura del microbo. Il microbo infatti è sempre esistito. Trasformarlo ora in un mostro significa scaricare il barile su un innocente, significa perdere di vista la vera causa del male. Significa lottare contro le apparenze. L’uomo che dovrebbe essere il Signore in Terra della Creazione, vinto e messo al tappeto da un microbo innocuo e invisibile. Siamo davvero al massimo della stupidità, ed ecco che ritorna l'assioma del grande Claude Bernard "Il microbo è nulla, il terreno è tutto. Ma cos’è questo terreno? Il terreno siamo noi medesimi. Il terreno è l’insieme delle sostanze velenose che soggiornano nel nostro organismo. Ed il contagio, cos’è questo contagio che tutti si prestano a demonizzare, a bloccare come si trattasse di una cosa seria? Intanto un corpo normalmente puro e forte non potrà mai prendere alcuna malattia. Siamo dunque a prova di bomba, a prova di contagio. La mediocre e lacunosa scienza medica chiama contagio la facoltà di trasmissione di certe malattie da un malato a un sano, anche per semplice tocco o per respirazione dell’aria che ne trasporta il germe, o per ingestione di goccioline di saliva della persona contaminata, scordando che in tal senso saremmo allora, sotto questo profilo, tutti contaminati. In effetti è sempre e solo la paura a giocare brutti scherzi, è la paura di contrarre la malattia da qualcuno che crea nel nostro organismo il terreno favorevole al suo scatenamento. Ma se esistesse davvero il contagio, e non altre cose che gli rassomigliano ma che non sono contagio, il contagio stesso dovrebbe scattare inevitabilmente per tutti coloro che avvicinano o frequentano i malati. Ma questo evento non succede mai, e questo conferma ancora una volta che il terreno è tutto e il microbo è niente. Se esistesse davvero il contagio, le classi scolastiche non si svuoterebbero di un quarto o della metà ma totalmente. Se la tubercolosi fosse davvero contagiosa tutte le persone che vengono a contatto dovrebbero inevitabilmente contrarre la stessa malattia. Eppure migliaia di medici e di infermiere vivono giorno e notte in mezzo ai malati per mesi e per anni, senza contrarre alcunché. La stessa cosa vale per morbillo, tifo, polio e per tutte le malattie esantematiche, e vale altresì per le famose pandemie della storia : la lebbra, il vaiolo, il colera e sopratutto le grandi pandemie di peste: da quella del 480 a.c. di Atene descritta da Tucidide a quella epocale del 1348, fino alla peste descritta da Manzoni ne I Promessi Sposi del 1630 , la cui causa fu addotta agli animaletti più disparati: pulci, ratti, non potendosi allora prendersela con microbi di alcun genere non essendo ancora stati inventati microscopi e che invece hanno tutte la costante di presentare quadri fortemente compromessi e debilitanti di vivere sociale (guerre, carestie, assedi, inurbamenti improvvisi, degrado di situazioni igieniche, sporcizia, comunanza, etc.)
Quando sarete diventati sani, sereni e dotati di “comune” buon senso, ogni paura di contagio sarà bandita dal vostro spirito e dal vostro modo di pensare, e per voi non esisterà alcuna malattia contagiosa. Laddove c’è salute e intelligenza non v’è posto per la malattia e la paura, così come in una stanza dove penetra la luce del sole non vi può essere posto per l’ombra. Tutte le malattie sono guaribili se solo si sa ritornare alle Leggi Naturali. Le malattie inguaribili non esistono, mentre esistono e sono in tanti i malati inguaribili, persone normali diseducate e distorte mentalmente dalle falsità evidenti e ripetute della scienza medica. Persone che si aspettano la guarigione dai medici e dai loro medicinali, o magari da un dio che ascolta le loro preghiere e le loro invocazioni. Ma quel dio non li aiuterà. Il dio autentico non si può degradare a a dispensatore di regali e di riti vudù. La Natura non ha previsto organi speciali per eliminare e depurare i veleni contenuti nelle sostanze chimiche e nei vaccini. Qualsiasi medicinale, qualsiasi cura sul sintomo volta a tacitarlo e sopprimerlo, rappresenta per il corpo una dannosa interferenza tanto più grave se tale sostanza viene presa a piccole dosi e passa nel corpo senza dolori e senza sconvolgimenti, con la convinzione e l’illusione (l’effetto placebo) che farà bene. Allopatia e omeopatia in questo senso si equivalgono. Vero è che molti omeopati usano chiamarsi tali per convenienza, anche se poi nella realtà tendono ad essere alternativi, naturalisti e igienisti. L’inghippo dell’omeopatia sta proprio nel voler allenare e preparare il corpo ai veleni per motivi preventivi, che è poi il tipico concetto della vaccinazione. Il meccanismo delle cure è sempre deviante. Se un medicinale, che è sempre un veleno estraneo per il corpo umano, viene ad aggiungersi alle tossine del male pre-esistente, l’organismo è costretto a bloccare il suo lavoro eliminativo per neutralizzare prima, nella misura del possibile, il nuovo veleno introdotto L’intossicazione causata da medicinali e vaccini è ben più grave di quella provocata dai mali stessi che si vorrebbero neutralizzare. Quando i medicinali calmano, essi in realtà provocano grossi inconvenienti:
Arrestano assieme al dolore e ai sintomi tutte le reazioni utili dell’organismo
Annientano le difese del sistema nervoso
Paralizzano l’azione del fegato
Bloccano pure i reni
Aggiungono alla malattia il fardello della ulteriore tossicità.
In conclusione vanno a caratterizzare la medicina con l'appellativo che a tutt'oggi è quanto mai appropriato e informante MEDICINA IATROGENA. la malattia e non è che un campanello d’allarme, un avvertimento della Natura per avvertirci che traumi, portamenti scorretti, residui tossici, si sono accumulati oltre la tolleranza e la sopportabilità del corpo. Il nostro dovere a quel punto non è di silenziare il campanello ma di accentuare il suo richiamo e di comprenderne il significato, aiutando la Natura con dei mezzi naturali ad eliminare queste scorie mentali e fisiche e non a nasconderle con delle sostanze chimiche. La malattia non è una sventura che ci colpisce a caso, ma è al contrario la giusta e logica conseguenza dei nostri sbagli e delle nostre mancanze verso le Leggi Naturali alle quali siamo tutti sottomessi. Quanto alle vaccinazioni, i medici degli ultimi decenni erano molto franchi e diretti, e nessuno aveva il coraggio di minacciarli o radiarli. “Questa terapeutica aggressiva contro il microbo vivo e morto, lede l’organismo, falsando e sconvolgendo il gioco delle relazioni difensive”, dice il dr Jottras. Più specifico ancora il dr Carton, per il quale “Le vaccinazioni multiple di cui oggi infuria la mania nella medicina infantile (vaccini, sieri, iniezioni anti-tossiche) costituiscono una grave insidia per la resistenza futura del bambino. Ogni iniezione di un veleno microbico porta una tara morale, disorganizza la specificità individuale, sporca il sangue, stanca gli emuntori, prepara sfinimenti e trasformazioni morbose a non finire”. Le iniezioni hanno in teoria il vantaggio di non stancare l’apparato digestivo, ma il medicinale o il vaccino che entra direttamente per intravena nel sangue venoso o per intra-muscolo vi resta come veleno e non sarà mai assorbito dal sangue o dall’organismo. La natura non sopporta violenze o interferenze di alcuna specie. Se un malato ha bisogno di ferro non è che iniettandogli della ferritina potremo guarirlo. Vaccini, farmaci e integratori sintetici sono dei veleni che è molto difficile in seguito sloggiare ed evacuare. Per eliminarli completamente bisogna seguire lunghi anni di cure naturali per farlo. Occorre rieducare l’organismo, insegnandogli ad estrarre da sé il ferro inorganico assunto. L’azione stessa dell’iniezione è ancora più dannosa della assunzione del farmaco per via orale. Avete mai visto un malato desiderare una iniezione? Al contrario la gente sana e malata ne prova giustamente disgusto, paura e sospetto. Per eliminare dall’organismo il veleno delle iniezioni dei vaccini, della penicillina, della streptomicina e di altre cose simili, occorrono dai 10 ai 20 anni di cure naturali, mentre le malattie in genere, se affrontate nel modo giusto, si risolvono nel giro di 3 anni. Se vi è ancora in voi un senso di pulizia e di dignità non sopporterete alcuna iniezione, trattandosi di un brutale e innaturale atto di violenza alla natura, oltre che un atto indegno da essere umano. La Medicina non ha ancora capito la necessità di confrontarsi, di evolversi, di progredire. Non ha capito ancora l’importanza di riconoscere i suoi errori di base. La Medicina si è messa su una falsa strada, una strada che sta degradando moralmente, spiritualmente e fisicamente l’Umanità. Bisogna che essa cambi in modo drastico e radicale, se non vuole affondare in modo definitivo ed irreparabile.


sono io Mario Nardulli, non medico, non scienziato, ma persona che dal 1959 persegue questa diatriba con gli stati, anzi flussi organici di salute e malattia, cercando spasmodicamente una comprensione e che come fa mostra nel presente articolo ripreso da Valdo Vaccaro, utilizza nella sua ricerca tutti gli apporti degni di nota sulla base di una conoscenza più articolata e profonda che fa capo a studiosi qui citati come Bernard, Bechamp, Rife, Hamer , ma anche meno scienziati e più filosofi come Freud, Groddeck, Jung, Steiner e perfino romanzieri sensibili a tale tematica quali Dante Alighieri, Boccaccio, Manzoni, Cervantes, Melville, Poe, Stoker, Thomas Mann, Calvino, aggiungendovi altresì le più ardite formulazioni della fisica quantistica coi suoi rivoluzionari principi, effetti, esperimenti e "quanto" altro da Plank, Maxwell, Einstein, Bohr, Heisenberg, Schrodinger, De Broglie, Dirac, Bohm, Bell, Feynman, etc. utilizzando altresì il paradigma di alternanza della scienza di Kuhn









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