Quattro anno fa, proprio con l’inizio della pandemia prendeva corpo la piu’ impossibile delle alternative, proprio un diverso cammino dell’integrale Feynmaniano che palesava un percorso talmente ”altro” da non essere stato mai neppure lontanamente preso in considerazione appena 4 anni prima, in quel 2016 quando contro ogni previsione e del tutto inaspettatamente Donald Trump aveva vinto le elezioni presidenziali USA del 2016 sconfiggendo la infida Hilary Clinton. Che quel “capitan america “ di Donald Trump, cialtrone caricaturale, col suo ciuffo alla Superbone (Un fumetto tutto italiano degli anni cinquanta che faceva parte degli albi de Il Monello ) potesse essere diventato Presidente degli USA, sembrava proprio una barzelletta (non sapevamo che avremmo visto ben altro, ovvero un rimbambito all’ultimo stadio elevato a tale carica) . Quattro anni pero’ avevano cambiato tale prospettiva e quell’integrale su quel diversissimo cammino aveva cominciato a dare i suoi risultati. A parte infatti gli atteggiamenti istrioneschi, quell’essere sempre “in scena” difatti il nuovo Presidente dimostrava carattere e efficacia : anzitutto in tutto il suo mandato neppure una guerra, poi situazione economica in crescita, strategie industriali e gestionali corrette, efficacienza un po’ dappertutto, insomma quel che si dice “un buon Governo” alla faccia del premio nobel per la Pace Barak Obama che nei suoi due mandati aveva collezionato guerre in ogni angolo del mondo, operazioni di pulizia etnica piu’ o meno giustificate dalla dizione di “stati canaglia”, crisi economiche una dopo l’altra, prevaricazioni del fattore finanziario e speculazioni ovunque. Ovvio e naturale che con l’entrare nella fase della grande farsa pandemica del cosidetto coronavirus, un riferimento di sicurezza e che consentisse di evitare i mostri che canonicamente il sonno della ragione ingenera, si appuntasse proprio su di lui l’istrionico Capitan America , che tra l’altro aveva una moglie bellissima e non quegli orridi cessi inchiavabili della moglie dell’Ex presidente Obama, o peggio quella del Presidente francese Macron, non a caso tacciate (specie la seconda) di essere un travestito.Moglie bellissima significava subito immediato il riferimento a John Fitzgerald Kennedy, la celeberrima, ammiratissima e non mai dimenticata Jacqueline Bouvier: a questo punto la fantasia galoppa fino a costruire nel corso dei terrificanti mesi di progressione delle misure liberticide avocate a sostegno della pseudo emergenza sanitaria, tutto un altro stato e percorso ( potremmo continuare a parafrasare i meccanismi della fisica quantistica, delle particelle o onde ) che va a costituire l’integrale Trump, dove un po’ a somiglianza di Kennedy si dimenticano le origini, le parentele, le amicizie per assumere un punto di vista rivolto solo all’immediato e fatto di anticonvenzioni, di scelte coraggiose, di strategie corrette e soprattutto non condizionate da interessi finanziari e di mercimonio. Così come Kennedy, Donald Trump si configura come unica possibilita’ di correttezza e giustizia in un mondo dominato da interessi di lucro , e quando tale mondo di affaristi, bottegai e spregiudicati operatori riesce con l’inganno, la farsa, il raggiro e le menzogne a toglierlo dalla scena , ci si e’ sentiti davvero deprivati, deprivati di quell’unica possibilita’ di integrare un cammino di giustizia e di liberta’ . Sono passati quasi quattro anni: a novembre ci saranno le nuove elezioni, questa volta talmente senza partita che se veramente le elezioni non fossero truccate come quelle del 2020 , la vittoria di Trump sarebbe epocale . Ci potrebbe anche essere il cambiamento di scenario : ad esempio l’oramai troppo palese rimbambito Biden potrebbe all’ultimo momento essere accontonato per un inusitato cambio di personaggio, che forse potrebbe restituire un barlume di credibilita’ al Partito Democratico e quindi sostenere con un diverso candidato un confronto appena piu’ equilibrato, ma dobbiamo anche ammettere che lo scenario di questi ultimi quattro anni e’ fortemente cambiato. Gli Usa non detengono piu’, perlomeno a livello di immaginario collettivo, quello strapotere e quella influenza che li facevano giocoforza i soli interlocutori per una gestione totale delle strategie del mondo, in particolare e’ venuta sempre piu’ alla ribalta la figura del leader russo Vladimir Putin che con maggiore carisma ha finito per occupare quel ruolo di alterita’ all’orrido sistema turbo capitalista che si e’ particolarmente palesato con il terrorismo sanitario: Di certo Putin ha tutt’altro carisma, un passato di ufficiale del KGB, la cintura nera di karate’, il piglio di uomo deciso di quello che si e’ fatto da solo, gli manca ecco la bella fica di accompagno, pero’ ha anche un bel consolidato di cultura appena dietro le spalle, un ideale di quasi ideologo ufficiale di robustissima entita’ del calibro di Aleksander Dugin, che ha un retaggio che risale al grande filosofo italiano Julius Evola e a tutta la cultura di Destra, quella profonda di Guenon, Junger, Eliade, Heidegger che appunto Evola riassume e che ha anche un De Benoist come ultimo illustre adepto – cultura che gli ha bello che confezionato una precisa e stimolante nuova dottrina socio politica, nota come Quarta teoria politica ovvero alternativa a tutti e tre i sistemi Liberalismo, Comunismo, Fascismo, che nel corso degli ultimi trecento anni non sono riusciti a dare al mondo alcuna struttura ne’ equa, ne’ di valore, teoriache ha anche una quanto mai corretta impostazione geo-politica che trae ispirazione e invero inusitate conclusioni da forse il maggiore esperto in materia che fu il tedesco Carl Schmitt (“Terra e mare - Il Nomos della terra”) ed e’ denominata Euroasiatica, proprio in quanto non rifacentesi alle arbitrarie dottrine nazionali del territorio, ma ad una tradizionale influenza di una specifica e determinata Societa’. Con tutte queste caratteristiche Vladimir Putin, che proprio in questi giorni del marzo 2024 e’ stato trionfalmente rieletto a Presidente della Russia con una ovazione dell’88% previo un afflusso alle urne che non ha confronti con quello dei Paesi occidentali e soprattutto degli USA, rappresenta il principale se non l’unico candidato a interpretare quel ruolo di “uomo del destino” in grado di capovolgere tutta la minaccia distopica che la recente farsa pandemica ci ha fatto partecipe . La possibile rielezione di Trump che pure si rivela piu’ che possibile tra pochi mesi, occupa malgrado tutto, il secondo posto in questa sorta di graduatoria di riscatto sociale previa la personalizzazione dell’individuo. Semmai ecco, resta da coltivare un sogno, che potrebbe essere molto piu’ concreto di quello di Marther Luther King del 1964. valutare in concreto, nella prassi del quotidiano l’operato di questi due personaggi: numero uno e numero due, all’unisono.
L'associazione tra il titolo del blog LENARDULLIER con l'architetto LECORBUSIER tende ad un parallelismo con l'Archè = Principio, che deve misurarsi con la modernità = Technè, quindi un "futuro anteriore" applicabile a diversi specifici di conoscenza
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