L’esempio piu’ macroscopico di questa modalita’ di rapportarsi con l’intero mondo e della politica in particolare, è senza dubbio l’aver elevato, tra l’altro con l’inganno e le manipolazioni elettorali, alla carica piu’ importante e rappresentativa dello Stato un chiaro demente, o meglio un vecchio che ha varcato i limiti della autonomia mentale e quindi e’ un costante esempio di indecenza in quanto sottratto all’ordinario quotidiano di una casa per anziani con tanto di badanti, pannoloni e tutori vari, e trasferito allo straordinario degli impegni del Capo dello Stato piu’ potente del mondo : “Vedete ?...” sembrano voler dire i bottegai rimasti padroni “...ecco i vostri politici quelli a cui voi affidate le vostre vite, i vostri destini , noi abbiamo deciso di mettere questo demente proprio per rendervi edotti quanto contano in realta’ le vostre elezioni, i vostri voti, le vostre aspettative !” Per quel che possiamo discernere ci hanno anche messo le loro facce : i vari Rotschild, Rockfeller, Soro, Gates, Schwab con i loro servi che noi chiamiamo politici i Biden, i Macron, i Trudeau, le Merkel, e si anche i nostri Renzi, Conte, Draghi, Speranza e purtroppo, bisogna ammetterlo, anche le nostre Meloni, che una volta ascesa a capo del Governo anche lei si e’ piegata al volere dei bottegai che dirigono le nostre vita con le varie istituzioni tipo la UE, la Nato, Big Pharma
L'associazione tra il titolo del blog LENARDULLIER con l'architetto LECORBUSIER tende ad un parallelismo con l'Archè = Principio, che deve misurarsi con la modernità = Technè, quindi un "futuro anteriore" applicabile a diversi specifici di conoscenza
mercoledì 29 maggio 2024
IL SERVO PIU' SERVO
E' fuor di dubbio che gli esecutori piu’ pedissequi e vili dei bottegai e del loro mondo fondato sul danaro, sul commercio e sui mercati, siano stati, perlomeno da non meno di tre secoli, i politici . Mi rifaccio un titinin alla famosa dialettica tra servo e padrone riportato da Hegel in fenomenologia della storia, ma con accezioni del tutto differenti alle conclusioni (cosa d’altronde consueta, dato che per me essendo Hegel uno che non ne ha azzeccata una, anche tale conflitto ha delle peculiarita’ inesatte) . Non e’ difatti nel lungo tempo che il servo l’ha vinta sul padrone come vorrebbe Hegel che anche in tal senso ha fortemente influenzato e condizionato altri ronzini della filosofia come Marx, e anche dei film, ma semmai si e’ trattato, da quasi subito di un compromesso paradossale : il politico si e’ rivelato il piu’ volenteroso lacche’ degli intendimenti del padrone, e in tal senso quello gli ha concesso tutto di se’ concedendogli l’anima e qualcosa in piu’, piegandosi a tutti i suoivoleri, ma pretendendo in cambio la piu’ alta mercede, ovvero denaro ovviamente, tanto denaro, ma anche potere e persino prestigio. Il bottegaio che ha nei suoi cromosomi lo spirito commerciale della nazione emblema dei bottegai , l’Inghilterra, che fin dai tempi delle Regina Elisabetta la figlia di Enrico VIII e Anna Bolena, concedeva briciole e anche piu’ di carisma nobiliare a veri e propri furfanti in cambio di favori economici, non ha mai avuto problemi a fare tutto quello che gli venisse ordinato, sempre pero’ in cambio di quella contropartita economica e non solo; la cosa ha ulteriormente preso piega con la formazione delle Logge Massoniche sempre diorigine inglese, che scimmiottando antiche confraternite di distinzione e appartenenza a determinati specifici sociali (quali la famosa Libera Muratoria intesa nel senso del fare costruttivo risalente addirittura alla leggendaria figura di Hiram l’architetto del Tempio di Salomone ), le ha incanalate nel senso del commercio e dell’accumulazione del denaro come mezzo di acquisizione di potere (da qui l’economia come pseudo filosofia e di quasi scienza e successivamente la finanza, e tutti gli scibili di supporto ad un mondo sempre più inteso come grande mercato). Il politico solo raramente e occasionalmente ha avuto una provenienza da tali settori di supporto a questo grande mercimonio (da noi in Italia Einaudi, Merzagora, Malagodi, e di certo mai con grande efficacia) provenendo per lo piu’ da settori molto neutri tipo quello militare ( Washington, Napoleone, De Gaulle, Eisenhowher, Putin) di funzionario statale (Giolitti, ) di libero professionista tipo avvocato, insegnante, giornalista, medico, imprenditore, ingegnere, etc, rarissimi gli intellettuali tipo scrittori, filosofi, fisici, quindi per lo piu’ non provenendo da alcun specifico, molto spesso a mala pena laureato o con licenza liceale, ed ancora piu’ spesso ostentando ignoranza, pressapochismo, faciloneria e quasi universalmente incompetenza e inefficacia. Forse abbiamo dimenticato la caratteristica piu’ diffusa specie in paesi come l’Inghilterra e l’America dove il fattore economico gioca una parte rilevantissima, per non dire essenziale: essere ricchi. Dicevamo degli Stati Uniti dove praticamente tutta la classe politica specie quella che perviene a cariche di rilevanza, con particolare riferimento alla Presidenza del Paese, ha una provenienza dalla frangia dei multimiliardari (Kennedy-Ford-Carter- Bush-Trump-Biden) o perlomeno e’ particolarmente sponsorizzata da multimiliardari (Reagan-Clinton-Obama), ma gli Stati Uniti rappresentano l’esasperazione del fenomeno bottegaio rivelandosi in tal senso il vero erede di quel bottegaismo anglosassone di cui Carl Schmitt aveva individuato chiaramente l’essenza e persino il riferimento operativo in quell’elemento liquido e senza limiti e confini che e’ il mare, perlomeno dai tempi della Regina Elisabetta nel XVI secolo, contrapposto all’elemento solido e terricolo delle nazioni dell’europa continentale. Quindi il prendere la classe politica direttamente dalla classe sociale per loro piu’ rappresentativa ha un chiaro intendimento di arrogante provocazione ed e’ la riprova della loro indifferenza ai temi della cultura, dell’intelligenza , dell’efficacia.
lunedì 27 maggio 2024
IL PEGGIORE NON E' MAI SOLO
Nel corso di questi articoletti su vari Blog abbiamo spesso affrontato il tema di che e’ stato il personaggio migliore? Uomo politico, Statista, Generale, anche Artista, Musicista, magari ecco circoscrivendo un determinato periodo storico sia spazialmente che temporalmente, perche’ non ha senso paragonare persone di epoche molto differenti e distanti, stante le troppe differenze di mentalita’, di mezzi, di cultura, di pensiero di vera e propria civilta’ . Il migliore!!! gia’ ! e’ un po’ il senso del De viribus illustribus di Svetonio o anche di Petrarca, di Le Vite Parallele di Plutarco, e si, della stragrande maggioranza delle biografie di personaggi che sono state scritte nel corso dei secoli, in genere personaggi eccezionali, tutt’al piu’ ragguardevoli. Mi chiedevo ora, ma cosa succede se ci mettiamo a riflettere su chi sia stato invece il personaggio peggiore di tutti? Nell'antichita' parecchi hanno concorso al titolo assoluto di tale epiteto : Attila, Gengis Kahn, Torquemada, oggi sembrerebbe proprio che non ci sia l’imbarazzo della scelta, i tempi odierni, in particolare quelli da quando e’ stata tentata, a livello mondiale, quella subdola macchinazione che risponde al nome di Coronavirus o Covid 19 (2020-2022) hanno portato alla ribalta personaggi davvero spregevoli, che si sono fatti largo a spintoni nella calca degli infami. In prima battuta sono emersi i politici, quasi tutti interamente collusi con il potere economico e finanziario delle banche, dei grandi Istituti finanziari tipo Vanguard, Blackrock, Morgan, etc., delle lobbies farmaceutiche e delle industrie degli armamenti, subito dopo la classe dei medici che si sono prestati a dar man forte a tale farsa, quindi quella degli addetti all’informazione, mass media, social, giornali. Gia’ in questo spaccato di umanita’ non avremo certo difficolta’ a far emergere la figura di un peggiore, che c’è da scommetterci avra’ molte difficolta’ a staccarsi dalla massa dei suoi simili. Come si fa a dire “e’ peggio Bill Gates o Soros, o Schwab?” Sono tutti peggiori e lo stesso dicasi per i politici a cominciare dal demente che occupa ilposto di presidente degli Stati Uniti d’america, in quanto ai giornalisti, agli addetti di social… eh! qui la cosa si fa davvero impervia: trovare uno che sia meno untuoso, meno servo del potere bottegaio degli altri e’ praticamente una impresa impossibile e ci puoi giurare, a dar man forte a tale categoria si sono slanciati attori, conduttori televisivi, cantanti, musicisti e, duole ammetterlo, anche personaggi che erano annoverati come intellettuali, rinnovando con maggiore diffusione le peculiarita’ del Mephisto di Thomas Mann. Specie da noi in Italia, diciamo un po’ come d’abitudine, e’ invalsa la pratica di saltare sul carro del vincitore (un po’ alla maniera della famosa resistenza dell’aprile 1945, andandoci poi a costruire sopra una pseudo storiografia e perfino a corredarla di colonna sonora come e’ successo per Bella Ciao con uno iato temporale di vent’anni) e quindi tutti, ma proprio quasi tutti, giu’ a enfatizzare i vaccini, a infierire contro coloro che giustamente ne mettevano in dubbio l’efficacia e anzi ne andavano evidenziando gli effetti iatrogeni, usando un gergo da caserma, pieno di invettive, addirittura anatemi “vi staneremo casa per casa e vi faremo fare quello che vogliamo noi” strombazzava un Presidente di Regione e gli faceva il verso un Generale a tre stelle incaricato appunto di forzare una vaccinazione di massa “ Vi renderemo la vita difficile, come stiamo facendo” diceva il braccio destro del Ministro della Salute, che a sua volta tuonava anche lui contro i non vaccinati mentre il capo del governo li indicava nientemeno come novelli untori della terribile pestilenza, anche il Presidente de,lla Repubblica minacciava chi si sottraeva al dovere della vaccinazione e non si contano gli ulteriori improperi, maledizioni che la gente piu’ disparata (attorucoli da strapazzo, cantanti in cerca di ingaggi, insomma i sempiterni de “le quattro paghe per il lesso” mobilitati alla grande per compiacere il grande bottegaio che questa volta si e’ messo a commerciare pozioni e falsi medicamenti) Il peggiore di tutti ? Non c’è! non si puo’ distinguere nella poltiglia putrefacente del disonore uno che sia peggiore degli altri : in prima linea famiglie di un certo infame blasone, i Rotschild, i Rockfeller, anche una intera nazione quella “perfida Albione” o “nazione bottegaia” come la definì a suo tempo Napoleone Bonaparte, in quanto , da tempo immemorabile (come minimo da Elisabetta detta la Grande nel XVI secolo), sempre in primo piano quando si e’ trattato di commerciare e muovere mercati, ed ancora una pseudo societa’ segreta sempre di origine anglosassone, la Massoneria che fondata sul denaro e sul commercio cerco’ di darsi un blasone di vetustita’ rifacendosi alla Libera Muratoria dei tempi dei grandi architetti costruttori di templi tipo il leggendario Hiram. Gli ultimi in ordine di tempo che concorrono in massa al titolo dei peggiori di tutti, sono gli americani o meglio per la precisione gli Stati Uniti d'America la nazione che ha preso il testimone dall'Inghilterra di Paese bottegaio per eccellenza. L'America delle banche , del turbo capitalismo della grandi Finanziarie e Societa' Onnicomprensive con sempre un fondo di mistero, l'America degnamente rappresentata oggi da un Presidente rimbambito, che in effetti condensa un po' il peggio che tutta l'umanita' abbia mai concorso a creare
sabato 4 maggio 2024
TERRA-MARE : SCHMITT CON JAYNES
Terra e Mare , proprio oggi che la tensione tra l'ultima vera potenza di terra la Russia e la naturale erede della tradizione di mare anglosassone, gli stati Uniti d'America, e' arrivata allo scontro, se non proprio diretto, perlomeno interposto (UE e un Paese esca l'Ucraina), valgono le considerazioni di questa dicotomia terra-mare individuata settant’anni fa da Carl Schmitt un filosofo e giurista tedesco, tenuto alquanto in penombra dalla cultura occidentale del dopoguerra con la scusa di essere stato un generico fiancheggiatore del Regime nazista. Non e’ la prima volta che affronto tale argomento in quanto recentemente stimolato da un saggio di uno dei pensatori che stimo di piu’ : Alain De Benoist che ha scritto in collaborazione con Julien Freund, un altro pensatore non allineato alla grande menzogna liberalista, un libro su tale tematica che viene riletta giustappunto approfondendo quella dicotomia di Schmitt, partendo dal saggio titolato “Terra-Mare”in cui tutta la storia del mondo nella particolare accezione della storica era interpretata nella prospettiva di una opposizione fondamentale tra nazioni di terra e nazioni di mare saggio il cui sottotitolo recitava “una considerazione sulla storia del mondo raccontata a mia figlia Anna” che riassume in termini estremamente logici e semplici l’evoluzione geo-storico-giuridica del mondo a partire dalla scoperta dell’America, quindi la fine del XV secolo con gia’ in corso tutta la serie di sconvolgimenti epocali - viaggi, nuovi continenti, invenzioni, commerci, diversi stili artistici, modalita’ differenti di guerre e assedi, financo pandemie ricorrenti, dopo quella famosissima del 1348, che induce alla domanda “cui prodest” (ieri come oggi)- che rimandano ad una ulteriore analisi, quella delle eta’ del mondo di Esiodo da cui siamo indotti alla considerazione che ci troviamo in piena eta’ dei mercanti o del bronzo, subentrata a quella dell’eta’ dei guerrieri, ovvero l’eta’ dell’argento. L'originalità dell'opera risiede nell'individuazione, da parte dell'autore, della dicotomia Terra-Mare come motore della storia umana ed e’ ovviamente questa la tematica che interessa ai due piu’ recenti pensatori che hanno tanto ispirato anche me: difatti nel loro breve ed intenso saggio, scritto a quattro mani, affiora l’importanza di tale dicotomia non tenuti in sufficiente considerazione dai metodi degli storici, anche quelli piu’ raffinati tipo Oswald Spengler o Arnold Toynbee, ma forse in qualche modo contemplati dai soliti pensatori piu’ fuori del sistema e ostracizzati tipi Guenon, Evola, Mircea Eliade. In questo mio articolo pero’ riprendo il saggio di Schmitt, ma mi piace commisurarlo non solo al molto piu’ antico sistema ripartito delle “eta’ del mondo” di Esiodo, comune anche a tutte le altre antiche civilta’, ma anche alla mia Bibbia personale di possibile e alternativa interpretazione della storia del mondo, che e’ il saggio di Julian Jaynes “il crollo della mente bicamerale e l’origine della coscienza” (lo so, lo so… i pochi che per avventura si siano avvicinati ai miei scritti, indubbiamente lo diranno a gran voce “ah Ma’…. e mo’ hai rotto co’ sto’ Jaynes e la sua mente bicamerale” Eppure vedete se applichiamo la bipartizione del cervello, con quella sua parte sinistra preposta al linguaggio articolato tramite condensazione metaforica del significato di una cosa (il famoso confronto per similarita’ “ cosa e’ questo ? - bhe e’ come …quello”), ed un’altra parte strutturata per trasferimento metonimico di un significante (“come devo fare per interagire con…? ) così come ti viene impartito da una voce allucinatoria che rappresenta il condensato di tutte (o quasi) le situazioni in cui un individuo viene a contatto, ci veniamo a trovare in una situazione ottimale di organizzazione cerebro/comportamentale, che con tutta probabilita’ ha funzionato per migliaia d’anni e che nella sua indistinzione e fumosita’, la tradizione popolare, una volta pervenuta alla coscienza e quindi ad un Io analogale sulla base del linguaggio, ha denominato “eta’ dell’oro “ una eta’ nella quale potevano proiettarsi e anche condensarsi (non dimentichiamo la funzione eminentemente metaforica e quindi di condensazione di significati della coscienza) tutti i miti, tutte le leggende, tutte le storie, e anche tutte le esagerazioni, che la nuova funzione poteva ritrovare nel suo percorso. Comincia quindi il racconto, un qualcosa del tutto escluso nella organizzazione della mente bicamerale, che aveva un impianto estremamente pragmatico di adattarsi all’ambiente, un racconto a volte stupendo che si colora dei tratti dell’epica, della lirica, della poesia e di tutte le condensazioni metaforiche della coscienza. Ovviamente non si puo’ piu’ ricorrere alla metafora aurea per designare il nuovo periodo e neppure far riferimento agli dei, che restano un qualcosa di molto indistinto, tutt’al piu’ raffigurabile in una altra forma di rappresentazione, quella della parola scritta in primis, ma anche quella pittorica/visiva, ovvero statue, idoli, totem, templi, quella musical/emozionale tipo poesia, anche teatrale. E’ indubbio pero’ chec’e’ un calo di livello, anche nella presunzione della nuova organizzazione cerebrale e si designa il metallo subito meno nobile. l’argento, per caratterizzare la nuova era e si indica nella classe “dei guerrieri “ la nuova categoria di protagonisti nella scena del mondo. Sembrerebbe così leggendo racconti, ascoltando musiche e quant’altro che si sia trattato tutto sommato di un passaggio indolore da una era all’altra, per alcuni versi addirittura propizio…ma … ecco c’e’ un ma grosso come una montagna: il passaggio dalla mente bicamerale alla coscienza non ha solo un carattere di minore valore quale si addice alla differenza tra oro e argento, ha anche un risvolto di estremo sviluppo della crudelta’ umana, che difatti esordisce sul teatro del mondo con guerre, eccidi, massacri, stupri, violenze di ogni genere e si serve di strumenti atti a tale pratica sempre piu’ sofisticati che segnano appunto lo sviluppo delle armi e quindi la dizione di “eta’ dei guerrieri” per questo periodo di esordio della coscienza e quindi della storia che su di essa e solo su di essa puo’ essere raccontata Il subentrare dopo due millenni e mezzo di un’altra classe che sara’ caratterizzata da un metallo ancora meno prezioso, il bronzo e da attivita’ sempre improntate a sopraffazione , violenza , crudelta’, perseguite solo con maggiore ipocrisia, e’ detta Eta’ dei mercanti ed e’ innescata da una, per buona parte, inventata o comunque gonfiata in maniera abnorme , pandemia, che in breve porto’ alla obsolescenza di tutti i valori fino allora perseguiti dal mondo medioevale e nelle sue alterne vicissitudini dalla cosidetta eta’ dell’argento o dei guerrieri. Quello che bene o male fino a quell’evento era considerato rispondente ai valori della civilta’ , la tradizione, il senso di un Impero. che salvaguardasse o si rifacesse a tali valori, come ad esempio il Sacro Romano Impero di Carlo Magno e l’estremo tentativo di un suo recupero e riproposizione da parte di Federico II di Svevia, ed ancora la Cavalleria , una opera come la Divina Commedia di Dante Alighieri, lo stile Gotico delle Cattedrali con il loro bagaglio di conoscenze e esperienze da trasmettersi per coralita’, sono soppiantate dai commerci, del valore di scambio , del denaro, quindi dall’avvento di quella che in una parola io definisco, non lo nego con un tantino di disprezzo “l’eta’ dei bottegai e dei garzoni” e che rispecchiano in toto (ecco che prende corpo l’ipotesi di Schmitt) l’ascesa delle potenze di mare di cui la prima piu’ compiuta espressione e’ l’Inghilterra, soprattutto a principiare dalla Regina Elisabetta detta la Grande, con le forti spinte espansioniste e la formazione di un tutt’altro tipo di impero, del tipo marittimo/coloniale, sino a passare in tempi piu’ recenti il testimone (diciamo dopo la seconda guerra mondiale) agli Stati Uniti che ne hanno preso il posto. Riassumendo possiamo dire che si e' andati da un peggiore ad un molto piu' peggiore (lo so! non si dice, ma mi sia concesso il massimo della riprovazione su tali passaggi epocali), comunque sia rispetto all'eta' dell'oro che e' l'equivalente all'organizzazione bicamerale, si e' prodotta una frattura che probabilmente non ha rimedio. Jaynes, tra gli altri possibili motivi di frattura - sprofondamento isola di Santorino, invasione dei Dori - probabile riscontro storico di Atlantide e della sua scomparsa - individuava nell'elemento mare la principale causa del crollo della mente bicamerale e l'origine della coscienza. Il mare e un popolo di navigatori tipo i Fenici, che costretti in un elemento poco atto a comportamenti catechizzati, pian piano a fronte di sempre nuovi problemi abbiano trovato sempre meno voci allucinatorie rispondenti alla bisogna e quindi siano stati per cosi' dire, costretti fare ricorso all'elemento metaforico e non metonimico, applicando la condensazione al proprio stesso io e mettendolo in diretta relazione con il contesto e il comportamento da scegliersi, ecco la principale motivazione della crisi e quindi crollo della mente bicamerale e la necessita' di trovare un sostituto per mettersi in situazione con il contesto e quindi interagire autonomamente
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