domenica 9 giugno 2024

9 GIUGNO DI 76 ANNI FA

 

9 giugno 1948, eh si stanotte ho fatto un sogno dove tornavo a 76 anni fa spaccati  e guardavo come da  una nuvola, un po’ la nuvola che cantava Don Marino Barreto Junior “ci compreremo una nuvola in ciel, la piu’ leggera e piu’ bianca che c’e’....” quello che accadeva e ovviamente da un punto di vista privilegiato, direi un po’ un integrale sui cammini di Feynman con tutte le derivate che giustappunto ne venivano contemplate;  anzitutto la figura di mio nonno Mario che si aggirava per la casa di via Nicolo’ V al n° 50 piano terzo, interno 16, tra lo scudo etiopico, le fruste, le lance abissine, la sciabola da ufficiale, il cappello d’alpino dalle falde larghe e la penna bianca, la scatola con l’interno di velluto con le medaglie dagli stinti nastrini e il grosso pataccone del di distintivo di mutilato di guerra. Si proprio lui Mario Nardulli classe 1888, il portamento fiero, l’aspetto imponente di oltre un metro e ottanta, coi baffetti sottili, che tutti ricordavano ancora avvolto nella lunga mantella grigioverde che sfiorava il terreno o che si presentò sebbene ancora postumo delle ferite di guerra, con tanto di uniforme con stivaloni cinturone e pistola e ovviamente cappello d’alpino,    al capitano della Wermacht che voleva far
saltare il carro armato fermatosi all’incrocio della via Nicolo’ con l’Aurelia proprio a ridosso della Villa dei Morelli “Lei e’ un ufficiale della Wermacht non delle SS!” anni dopo proprio Morello suo fratello Iaio e anche Sensi quello che sarebbe divenuto Presidente della Roma, tutti presenti, ricordavano quelle parole del Colonnello. Proprio lui oramai solo in borghese e ancora che lavorava all’Opera Nazionale Combattenti non piu’ operativo nei luoghi delle famose bonifiche (Licola, Lago Patria, Littoria, Sabaudia) ma nella sede di Via Ulpiano
  a ridosso del barcone sul Tevere “er Ciriola” dove ancora nei caldi estivi andava a fare una nuotata come ai vecchi tempi. L’atmosfera era rarefatta, direi incantata e lo spazio tempo si piegava ad ogni suggestione, ecco ad esempio che ci si trovava sul set del film Toto’ al giro d’Italia dove apparivano oltre agli scontati Coppi e Bartali, famosi campioni del volante come Ascari e soprattutto lui il mantovano volante Tazio Nuvolari; al di la’ della finzione cinematografica   era ancora vivo Achille Varzi che sarebbe morto al Bremgarten il mese seguente e c’erano ancora quasi tutti i campioni ante guerra Chiron, Caracciola, Etacelin, Sommer. Si sa  io non mio sono mai interessato di sport tipo calcio o ciclismo  ma solo un po’ di automobilismo e difatti era solo quello che il mio integrale sui cammini del sogno contemplava. In verita’ spuntavano
altri personaggi di quel 9 giugno 1948 come ad esempio le splendide Rita Hayewoort e Jennifer Jones della quale ultima, era giusto appena arrivato sugli schermi lo straordinari Duello a sole, con tanto di brillantissimi colori. Quasi si fosse trattato del canto della discesa agli inferi di Odisseo
 con la differenza che qui si affollavano al pensiero, i vivi, diciamo gli ancora vivi con magari molto passato dietro le spalle come il filosofo Benedetto Croce, lo psicoanalista Carl Gustav Jung, lo stesso Presidente della Repubblica appena uscito Enrico De Nicola. E poi c’era l’ex maresciallo Rodolfo Graziani, alto imponente, parecchi protagonisti della Grande Guerra tutti vivi e vegeti  le medaglie d’ora Ettore Viora, Ulisse Igliori, Elia Rossi Passavanti, Aurelio Baruzzi, di cui ad ognuno chiedevo di dirmi come  si erano conquistati la prestigiosa decorazione, fior di Generaloni che godevano della mia stima come Giovanni Messe, Gastone Gambara, ed anche quelli che non mi convincevano tipo Bastico, Carboni, Roatta e piu’ particolarmente era, bello che ancora pimpante il disistimatissimo Pietro Badoglio. Sfilavano  famose dive del passato Anna Fougez, Francesca Bertini, ancora piuttosto giovani , grosso modo l'eta' di mia nonna Concetta,  Greta garbo, Marlene Dietrich, Isa Miranda, ancora bellissima e non ancora trentenne  Alida Valli.  Insomma tutto il mondo dell'inizio, del primo giorno come congelato con il mescolarsi di pubblico e privato 

 

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