C’era questo mio carissimo amico molto intelligente, ma anche molto complesso caratterialmente che aveva una vera e propria venerazione per il nonno che lo aveva accudito nei primi anni di vita e si era profondamente intessuto nel suo inconscio profondo, quello che non si ricorda che non si puo’ abreagire, ma mantiene intatto tutto il suo potere di significazione e fascinazione . Questo nonno che aveva giusto sessant’anni piu’ di lui, anzi per la precisione 59 e 5 mesi, era un Colonnello di complemento degli alpini e aveva fatto sia la prima che la seconda guerra mondiale ed anche la campagna di Etiopia. Strano un romano e di origine meridionale appassionato di Napoli, del mare, nuotatore e canottiere in gioventu’ con la Rari Nantes, finito negli alpini dopo aver fatto pochi mesi di soldato 2^categoria nel 1909 (settembre dicembre) con un richiamo di un mese nel 1913 (maggio) nell’81° rgt° ftr. In Roma tra via Giulio Cesare e Manziana. Gli e’ che sui 17 -18 si era stabilito a Salo’ sul Lago di Garda dove si etra impiegato nelle ferrovie locali e qui era stato segnato nelle liste di leva per cui quando era stato richiamato per la guerra oramai imminente nell’aprile 1915, essendoci bisogno di ufficiali da mandare al piu’ presto ai confini montani, non si era tenuto conto del servizio prestato in seconda categoria, ma occorreva la prima categoria e questa era sancita nell’iscrizione alle liste di leva nel 1905, quindi era stato assegnato negli alpini al corso accelerato di allievi ufficiali presso il 3° rgt° alpini dove nel giugno era stato promosso Sergente, operativo al btg. Fenestrelle. Nel settembre era stato inviato in licenza di attesa nomina e quindi nell’ottobre Sottotenente nel 5° alpini al btg, Vestone dove era stato subito inviato nella zona della valle di Ledro al di sopra del Garda. Il 25 novembre 1915 suo ventisettesimo compleanno era stato assegnato al btg, monte di nuova formazione costola del Vestone : Monte Suello, sotto il comando del capitano Corrado Venini. Sorvoliamo tutte le vicende della Grande Guerra, il Pasubio, la morte di Venini sul Monte Maggio, il Colle della Borcola, il “lei puo’ contare su di una medaglia d’argento al valore militare sul campo” dalla bocca del terribile Generale Andrea Graziani cte della 44^ Divisione che aveva l’organico di un Corpo d’Armata, il passaggio ai repartri d’assalto degli alpini le famose “fiamme verdi” l’amicizia con il pari grado Gastone Gambara poi promosso Maggiore al cdo del XXIX repart d’assalto, quindi il congedo, il dopoguerra, l’impiego all’Opera Nazionale Combattenti e le Grandi Bonifiche dell’agro pontino e i vari richiami nelle guerre successive che l’avevano portato al grado di Colonnello del Ruolo d’Onore e alla proposta di medaglia d’oro al v,m, nel febbraio 1943 fatta pero’ dal Gen. Gastone Gambara il vecchio amico e commilitone che se l’era ritrovato Generale cte del XI C.d’A di Lubiana, generale che poi era stato Capo di S.M. dell’Esercito della RSI e anche finita la guerra indicato da Tito come criminale di guerra, pertanto assolutamente ostracizzato per dare seguito a quella proposta . Dicevamo pero' di questo mio amico , che aveva questo particolare riferimento ed aveva, per così dire, personalizzato l'inconscio, un inconscio che parlava per immagini di un passato mai conosciuto, ma in qualche modo ri-conosciuto che partiva appunto dalla famiglia e dalla atmosfera dipartentesi dal 1888 anno di nascita non suo, ma del suo antenato che si era assunto tale ruolo. le vicissitudini della vita lo avevano portato ad abbandonare la scuola proprio all'ultimo anno per una angheria dei professori di matematica e scienze: il primo lo aveva anche strattonato e sbattuto contro una seracinesca quando nel settembre lo avevano bocciato alla maturita' classica . Morale della favola : mancando del rinvio nel febbraio era stato chiamato alle armi come semplice soldato nel 28° rgt° fanteria e questo lo aveva vissuto davvero come il massimo dell'onta : non potere seguire le orme del nonno ufficiale degli alpini. la fortuna si era presentata nelle vesti di un commilitone piu' anziano, laureato in economia e commercio che era un assistente del prof. Caffe' e con il quale aveva stretto profonda amicizia. questi non aveva voluto sentire del fatto che aveva lasciato la scuola, tornato da una licenza si era presentato coi libri di greco e latino e lo aveva spronato a riprendere gli studi per presentarsi agli esami di maturita' . Cosa che gli riesce alla grande riuscendo poco prima anche ad essere trasferito a Roma grazie ad un rocambolesco intervento del Gen. Guido Vedovato da pochissimo lasciata la carica di Capo di S.M. della Difesa, che era un conoscente di Franco Dodi Qual è la cosa che si correla immediatamente alla maturita’ classica ancora in quel luglio del 1970 ? La possibilita’ di fare l’ufficiale e degli alpini e raccordarsi quindi alla tradizione di Mario Nardulli. Franco Dodi come abbiamo visto conosceva bene il Gen. Guido Vedovato, ma ora lui dopo averci lungamente riflettuto gli chiede una cosa molto molto piu’ importante e ci va di persona a ringraziarlo ma anche a oregarlo di farlo ammettere al corso allievi ufficiali presso la SMALP. di Aosta. Porta con se’ le foto del nonno e alla fin fine riesce a coinvolgerlo emotivamente e il Generale, ricordandogli anche la figura del Gen. Gambara che era stato suo comandante in Grecia riesce a farlo ammettere straordinariamente al 61° AUC della SMALP di Aosta che parte il 12 ottobre 1970.
Ecco quindi che riallaccia la tradizione e la sua passione , venendo congedato dal btg, genio pionieri della Brigata Granatieri di Sardegna il 3 ottobre per venire assegnato con il massimo della emozione e soddisfazione alla SMALP l'11 ottobre 1970.
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