sabato 31 agosto 2024

UNA EUROPA PIU'... INTEGRALE

 Cambiando l’ integrale sui cammini in un periodo così remoto, preso all’inizio di questa rivoltante epoca dei mercanti/bottegai (1348 pandemia di peste polmonare) fondata sull’interesse individuale, il commercio, l’economia, il denaro,  le merci ed unico valore quello di scambio,  possiamo, possiamo anzitutto rilevare che perpetuandosi l’ordine simbolico del gotico e delle cattedrali, una forza sempre maggiore va prendendo il concetto di Impero (quello tanto enfatizzato da Dante Alighieri nella sua Divina Commedia) che nella fattispecie risiede a Praga con il suo rappresentante l’Imperatore Carlo IV della
dinastia dei Lussemburgo che ha per madre Elisa
  l’ultima rappresentante della dinastia dei Premyslidi, i re di Boemia. Per riuscire a non precipitare nel baratro del mercantilismo e non incedere alla mentalita’ bottegaia della nascente borghesia, bisognava quindi mantenere l’impianto gotico di trasmissione e partecipazione rappresentato dalle Cattedrali, ripudiare l’individualismo sotteso alle nuove diverse concezioni e ripudiare quell’espediente di cercare una sorta di codice interpretativo nelle poche nozioni contenute in sparuti ritrovamenti di un  passato che con troppa facilita’ e’ stato denominato “classico”  Sbugiardamento quindi in termini di codice artistico sia dell’Umanesimo che del Rinascimento e questo  da parte del rappresentante massimo  dell’Impero giustappunto l’Imperatore Carlo IV. Parte da Praga una prima vera reazione al principio bottegaio che avra’ la sua massima espressione nello spirito anglosassone a partire dal XVI secolo con la regina Elisabetta  figlia di Anna Bolena. In europa nelle provincie dell’Impero no : la sovversione non passa, così come non passa l’esaltazione del commercio e del denaro,  ovvero l’esaltazione della solidita’ della terra con tanto di confini e tradizione contro la fluidita’ del mare senza confini.
Con tale reazione anche la storia segue altri cammini dove vengono integrati altri elementi; non piu’ veicolata dalla paura la malattia cessa la sua nefanda influenza e nel giro di
pochi mesi si esaurisce, restituendo la piena legittimita’ alla terra con le sue tradizioni, i suoi costumi le sue cattedrali che vanno a confondersi con le citta’ in senso lato rappresentandone l’essenza in una piena coralita’ di partecipazione dei suoi abitanti. I viaggi, le invenzioni che hanno caratterizzato il XV e XVI secolo segnano il passo e semmai hanno un seguito solo nell’inghilterra isola sempre piu’ orientata verso l’isolamento che potra’ chiamarsi anche splendido, ma rimarra’ appunto circoscritto al territorio insulare senza mai
  lambire il territorio continentale europeo.
 Mi piace immaginare un mondo molto meno esasperato, l’America ad esempio,  togliamoci l’onta di farla scoprire ad un italiano e a darle nome un altro italiano, lasciamo che siano loro gli anglosassoni a scoprire questa “isola piu’ grande” non sul finire del XV secolo, ma una ventina di anni dopo in pieno Cinquecento, mentre in Europa i grandi artisti tipo Leonardo, Bramante Michelangelo, Raffaello non hanno i limiti imposti dal cosidetto codice classico alla loro inventiva e quindi sono ancora poiu’ creativi e originali, senza bisogno di scimmiottare alcunche’. Anche la Chiesa in virtu’ della sempre maggiore potenza assunta dall’Impero sara’ sempre meno influente e non condizionera’ piu’ con le sue madonne, i suoi santi e gesu’ cristi, l’espressione artistica che sara’ anche lei
 sempre piu’ libera e variegata andando ad affrontare il contesto della societa’ e della vita in generale  nella sua accezione piu’ vera senza alcun vincolo di sorta. L’Impero continentale sbaraglia tutti i suoi nemici nel corso del XV, XVI, XVII secolo e perviene ad una sorta di equilibrio grosso modo negli stedsi anni della fine della guerra dei trent’anni e la formazione di una confederazioni di stati autonomi continentali tutti però compresi 
nell’Impero che ha sempre sede in Praga, ma si arriva al principio che dal 1640 la capitale imperiale ruotera’ ogni 5 anni tra le citta’ di Praga, Vienna, Budapest, Berlino, Roma, Napoli, Madrid, Parigi. L’Impero sconfiggera’ definitivamente l’Impero Turco mentre quello russo arrivera’
  ad una alleanza. Ovviamente nel XVIII secolo niente Rivoluzione Industriale che avra’ un limitato sviluppo solo nel Regno Unito, ma influenzera’ poco e niente il continente europeo. L’Impero dei Regni continuera’ dopo la definitiva vittoria sui Turchi ( primi anni del Settecento) tranquillo e pacifico rintuzzando i tentativi di espansione e ingerenza del Regno anglosassone fomentato dalla Massoneria, cercando di far scoppiare una rivoluzione nel Paese piu’ velleitario dell’Impero : la Francia.  Battaglia di Valmy, ma senza la famosa cannonata, anzi il netto contrario, l’esercito rivoluzionario sbaragliato e quindi fenomeno limitato a tre anni  di follia (1789-1790-1791-1792) presto rientrato e quindi niente Robespierre, niente Marat e Danton e soprattutto niente Barras e niente Napoleone Bonaparte (una scesa interrelata) in quanto il tentativo di controffensiva in Italia e’ presto sgominato. L’inghilterra rientra nei suoi propositi di ingerenza e continua a espandere il suo Impero in tutto il mondo ma tassativamente non in Europa. Ci riprovera’ nel 1848 finanziando  i famosi moti di un ridicolo nazionalismo patriottico, che pero’ verranno tutti repressi laddove l’Impero Russo verra’ in aiuto all’Impero europeo (1849) e ci riprovera’ ancora nel 1853 sfruttando la crisi di Crimea e riuscendo a portare dalla sua parte una Francia caduta sotto il suo influsso per attaccare l’Impero Russo.  Anche questo tentativo pero’ verra’ scompaginato dalle armate dell’Impero.(1855) . Quasi  60 anni di pace, ma poi nell’agosto del 1914 ci riprova cercando l’aiuto degli Stati Uniti d’America, l’isola piu’ grande che e’ diventata una grande potenza industriale ed economica a emanazione dell’Inghilterra. Ma prima che il potenziale americano possa giungere in Europa  la Francia e’  sbaragliate sulla Marna (5 - 9 sett.1914) e il contingente inglese annientato a Dunkerque (17 sett.– 3 ottobre 1914). La prima firma la resa il 25 settembre, la seconda si arrocca nell’isola senza piu’ esercito ma con a guardia la sua poderosa marina, aspettando l’arrivo degli americani, le cui pero’ motivazioni di guerra sono oggetto di grande contrasto interno e il contingente USA  non si concretizza. Un impasse che rimarra' negli anni seguenti in un reciproco disinteresse.
Ah ! una sorta di ciliegina sulla torta: 
  questo diverso integrale sui cammini avra' anche prodotto una decisa contrazione temporale, rallentando il corso della storia di molto ma molto piu' di un secolo . Dovremmo essere oggi in piena era umbertina 

 

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