La grande distinzione nella percezione di un evento, qualsiasi evento buono o brutto che sia, ma soprattutto brutto, e’ la tendenza dell’individuo e spesso e volentieri di un gruppo, di una comunita’, financo di un intero Paese e come abbiamo visto in tempi recenti (2020) di una quasi totalita’ del mondo conosciuto, ad attribuire la causa di tale evento al proprio comportamento, cioe’ all’interno di se’ o piuttosto alle condizioni del fuori da se’, ambientali, sociali, insomma esterne. In psicologia si parla di luogo del controllo e fu sancito verso la meta’ degli anni cinquanta da uno psicologo comportamentale statunitense Julian Rotter che sviluppo’ la “teoria dell’apprendimento sociale” giustappunto imperniata su questo luogo di controllo interno/esterno denominandolo “Locus of control. In verita’ in filosofia si e’ sempre argomentato su questa sorta di alternativa tra interno ed esterno , un po’ la res cogitans e la res ex-tensa di Cartesio, o anche il diverso approccio al calcolo infinitesimale di Leibniz (la vis viva come dentro di se’) e la modalita’ tutta esteriore dal mondo delle cose di Newton, Kant con le sue distinzioni tra cosa in se’ noumeno e fenomeno. Ovviamente questo distinguo e’ vivissimo nel caso della malattia che e’ con tutta probabilita’ l’evento che maggiormente incide sulla vita delle persone in quanto pregiudicativo della salute e quindi del benessere della persone e di conseguenza; una inusitata diffusione della malattia, una epidemia o pandemia, come che la si voglia chiamare, e’ giocoforza la quintessenza del diverso modo di approcciare questo “locus of control” . Dicevo che lo abbiamo toccato con mano in questi ultimi anni con quanto accaduto al mondo intorno al 2020 e protrattosi acutamente per due anni, per declinare progressivamente, ma con ancora degli strascichi in questo preciso momento in cui si scrivono queste note (novembre 2024). Hanno dato un nome diverso, a chi si rapportava riguardo alla epidemia: non piu’ di “diretto dall’interno” o “diretto dall’esterno” come Leibniz o Newton, o come un qualsiasi esempio di test di psicologia, usando terminologie spesso e volentieri sprezzanti che richiamavano esempi di precedenti e similari conflittualita’ sanitarie, anche molto indietro negli anni, tipo “untori” “monatti”, rispolverando diverse “colonne infami” e quant’altro, divenuti “negazionisti” “complottisti” “no vax”, per coloro che non riconoscevano la causa esterna al proliferare del presunto virus e meno che mai ne riconoscevano la cura nei cosidetti “vaccini”. Piu’ che mai questi ultimi 4 anni hanno dunque provocato una netta distinzione in merito a questo “Locul of control” lasciando pero’ trasparire precise indicazioni di merito e di giudizio: dalla parte della res Extensa cioe’ dal “diretto di fuori” la gran massa delle popolazioni di tutto il mondo irretite dai mezzi di comunicazione servi di un potere oligarchico di stampo iper capitalista ha fatto quadrato sulla veridicita’ della malattia, attenendosi solo a un certo “sentito dire” una sorta di significante maligno, quale appunto quello dei cosidetti “media” e soprattutto ne ha avallato con fanatico pecoronismo la indiscriminata somministrazione favorendo così i fortissimi interessi economici delle classi di potere, e probabilmente anche di egemonia e controllo sulla popolazione, indubbiamente un qualcosa di forte stampo distopico, alla romanzo di Orwell o di Huxley. Dall’altra, una minoranza che ha contrastato con vigore tali intenzioni e per questo e’ stata fatta oggetto di un ostracismo e di un’avversione di livore estremo, che probabilmente per i caratteri di universalita’ della cosa, non ha riscontri nella storia del genere umano. L’inciso di tutto l’assunto di quanto finora descritto, lascerebbe pensare che alla fin fine il potere e la maggioranza, niente affatta silenziosa, ma anzi livorosa e prevaricatrice abbia avuto partita vinta, ma per uno di quei casi misteriosi del destino, della storia, possiamo anche chiamarla provvidenza, ad un certo livello dell’intera operazione mediatica qualcosa e’ venuto a mancare e i fautori del “controllo esterno” ovvero di tutto cio’ che veniva dal di fuori della persona “virus, batteri, esperimenti di laboratorio e altre idiozie del genere” hanno cominciato a indietreggiare. Cosa e’ veramente successo? Nessuno puo’ dirlo con esattezza , io personalmente propendo per la tesi che “non si sono messi d’accordo!” non credo difatti alle tesi del “pueblo unido” che non saraì mai battuto, mai e poi mai una rivoluzione, una sommossa,una guerra, un qualsiasi cambiamento sociale e politico, non e’ stato manovrato dall’alto, da poteri piu’ o meno occulti che hanno fatto della storia solo un teatrino a loro uso e consumo con copione prefissato: anche questa farsa del “corona virus” non e’ stata differente da altri eventi similari, solo che probabilmente la posta in gioco (un controllo attraverso l’emergenza sanitaria dell’intera popolazione mondiale) era davvero troppo e tra gli stessi artefici di tutto il meccanismo non si e’ trovato il necessario accordo di come gestire questo enorme e, diciamolo pure, inusitato investimento. Ma io andrei ora a investigare quella differenza tra interno ed esterno, scegliendo appunto lo specifico della malattia ispirandomi magari ad un articolo dell’amico Mauro Sartorio tra i piu’ rilevanti seguaci di Rick Geerd Hamer e delle sue 5 Leggi Biologiche in merito a cosa significa schierarsi da una parta interna invece che cedere alle lusinghe delle componenti esterne di un evento diffatti sostiene giustamente Mauro, il modello delle 5 Leggi Biologiche introduce numerosi elementi di novità nella scienza e nella cultura odierna per cui possiamo oggi operare una revisione del concetto fornendogli una accezione nuova e applicata all'ambito della salute. Finora diffatti la cosiddetta "malattia" era un male che dapprima si pensava inviato dalla malasorte o come punizione dagli dei, poi si pensava provocato dalla malignità di certi organismi microscopici e invisibili, poi da un malfunzionamento della macchina biologica, poi da un "difetto di fabbrica" genetico ereditato. Diciamo quindi che il male il "male" aveva sempre una origine esterna e poteva essere controllato e vinto solo proteggendosi da esso con strategie che non a caso incontravano, o meglio si sposavano integralmente con gli interessi economici, industriali e finanziari dei vari Rockfeller, Rotschild, Morgan, Gates, Soros, e quindi grandi societa’ multi finanziarie come Big Pharma, Vanguard, per cui riprendendo la teoria di Rotter il locus of control della malattia è sempre stato esterno senza eccezioni. Ora il paradigma 5LB impone un ribaltamento prospettico: prima di tutto la "malattia" non è un male ma come sostiene Hamer la manifestazione di un programma biologico sensato; in secondo luogo i sintomi sono risposte dell'organismo alla percezione che esso ha di situazioni ambientali, ovverose passiamo dalla res extensa alla Res cogitans , cioe’ all’interno di noi la malattia e vieppiu’ una epidemia che e’ malattia di molti non è più qualcosa fuori controllo da cui difendersi, ma ha a che fare con un conflitto tra percezione interiore e condizione situazionale, e ciò sposta completamente il baricentro della concezione di salute. Se è pur vero che l'elemento ambientale improvviso e inaspettato, quindi esterno, è essenziale ad attivare il processo, esso prende il significato di traumatico e scioccante solo per una disposizione percettiva interiore del soggetto. Infatti non è vero, per esempio, che tutte le persone avranno un tumore a causa di una separazione da un proprio caro; è vero invece che la risposta tumorale si innesca quando la separazione è percepita drammaticamente con un significato soggettivo specifico, il quale attiva la risposta sensata di un organo altrettanto specifico per la situazione. Ecco dunque che dalla scoperta delle 5 Leggi Biologiche il locus of control della malattia si sposta per la prima volta e inderogabilmente all'interno. Poiché siamo a cavallo di una importante rottura epistemologica nell'evoluzione scientifica, è ovvio e comprensibile che oggi le procedure sanitarie procedano per inerzia e necessità con un locus totalmente esterno, nella lotta contro virus e batteri, ma vieppiu’ contro cancro e affezioni genetiche Possiamo concludere quindi, assumendo il
DISTORSIONE COGNITIVA = BIAS |
punto di vista di Hamer riportato da Mauro Sartorio, che la tendenza di attribuire la causa della malatta a fattori esterni e’ una grandissima distorsione cognitiva (secondo Rotter : BIAS) anzi un vero e proprio errore fondamentale di attribuzione, che applicato al paradigma delle 5 Leggi Biologiche si ha in tutte quelle circostanze in cui ad un sintomo si attribuiscono cause esclusivamente esterne, e si cercano ossessivamente solo quelle, ignorando completamente gli aspetti interiori della risposta mente-corpo. Va notato però che l'errore fondamentale di attribuzione si pone per la "malattia" ma anche per la "guarigione" che non e ‘ mai determinata dall’esterno (quindi ne’ farmaci, ne’ medicine, ne’ tantomeno vaccini ) ma sempre e solo da una corretta interpretazione di quel rapporto tra mente e corpo, che dovrebbe essere sempre il primo dei nostri intendimenti .
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