giovedì 13 marzo 2025

IL FUTURO E' UN MALE ANTICO

 

E' inutile tirar il can per l'aia: siamo tornati TALI E QUALI, SPUTATI al 1943: L'Europa non conta nulla! per risolvere i nostri problemi e aspettarci una salvezza dal nostro spirito distruttivo europeo (ieri il nazismo, oggi la UE) dobbiamo sperare nella Russia e negli USA. d'altronde la storia insegna, cosa siamo stati capaci di fare noi europei: solo guerre fratricide, aggravatesi il tutto con il prevalere dello spirito talassico degli anglosassoni, come lucidamente individuato da Carl Schmitt nel suo saggio Terra Mare, che per motivi prettamente economici (da Elisabetta nel XVI secolo e vieppiu' con la Rivoluzione industriale) hanno fomentato sommosse, rivoluzioni, e guerre tipo ad esempio  la guerra di Crimea, che ha rappresentato il primo tassello di offesa verso e grandi potenze terricole come la Russia, quelle cioe’ legate alla terra, alla solidita’ delle tradizioni ed anche necessariamente ai confini, alle differenze -  dopo la Russia, il secolare impero Asburgico patria stessa della tradizione o la giovane e bellicosa  Prussia, poi Impero Germanico, che rappresentavano l’antitesi netta delle aspirazioni espansionistiche di commercio senza limiti ne’ confini, proprio di un elemento liquido come il mare, della Gran Bretagna. Per ottemperare al massimo a questa finalita’ di fare terra bruciata di tutte le potenze non allineate con tali principi, bisognava spingere anche sul fronte, se non proprio delle alleanze, perlomeno delle  gonfiate affinita’ con nazioni, diciamo così un po’ a meta’ tra le peculiarità’ individuate da Schmitt . Ecco
allora, giustappunto la prima esternazione di tale assunto nella  guerra di Crimea  dettato dalla occasione di colpire non tanto il moribondo impero ottomano, quanto la pur sempre minacciosa Russia,  provoca da parte della "perfida Albione." un ipocrita, ma efficace avvicinamento alla Francia, facendo leva sul momento
piu’ che favorevole  in tale Paese a nuove avventure militari, sull’atmosfera  di rivisitazione del velleitarismo militare bonapartista con l’ascesa al potere assoluto di un discendente di  Napoleone (1851). Ancora piu' subdolo  il coinvolgimento di uno statarello di serie B,  il Regno di Sardegna  le cui velleita' erano quelle, nientemeno, di unificazione sotto la sua bandiera dell'intera compagine nazionale,  che qualcuno avrebbe denominato pomposamente Risorgimento. Velleita', c'e' da dirlo che malgrado i copiosi finanziamenti della Banca dei Rotschild collegata a doppio filo con il Regno inglese , erano state severamente e ripetutamente frustrate dalle truppe Imperiali austriache  del giovane kaiser  Franz Joseph (1848 e 1849) capitanate da una vecchia gloria dell'Esercito asburgico, il Feldmaresciallo Radetzsky che nel 1813 era stato il vincitore di Napoleone a Lipsia. Nel 1853 all'atto dei disordini in Crimea il  nuovo Capo del Governo subalpino  Camillo Benso di Cavour , massone e fido faccendiere dei Rotschild riusciva a farsi accreditare dal governo di Sua Maesta' inviando un corpo di spedizione in Crimea  e avendone in cambio la promessa  di aiuto a realizzare il sogno di unificazione dello Stati Sabaudo, sostenute dal figlio del Re Carlo Alberto che era stato sconfitto da Radetzsky, Vittorio Emanuele II. L'inghilterra ebbe dunque una parte rilevantissima nella costituzione del Regno d'Italia sotto la bandiera dei Savoia , anche se apparentemente la gratitudine degli italiani (perlomeno fino all'armistizio di Villafranca ) fu verso l'Imperatore dei Francesi Napoleone III abilmente guadagato alla causa italiana  dalla spregiudicata diplomazia di Cavour che non esitò a servirsi anche della propria cugina, la celeberrima Contessa di castiglione, per farlo sedurre e indurlo a scendere in campo a favore dell'Italia nella cosidetta seconda guerra d'Indipendenza
(1859)  e quindi meritando l'epiteto di lenone che gli indirizzo' Garibaldi qualche tempo dopo nel corso di una delle prime  sedute del parlamento subalpino divenuto Italiano (giugno 1861) ; una rovente seduta  in cui Cavour e Garibaldi,  sul tema dello scioglimento dell'Esercito meridionale , ovvero quello che dagli originari Mille che erano partiti da Quarto si erano ritrovati 50.000 sul Volturno,   si insultarono reciprocamente con tutto il livore e l'odio che nutrivano reciprocamente e che, questo non lo troverete sui libri di scuola, costò la vita al Cavour,  che colpito da un colpo apoplettico nel pieno dell'alterco in aula.  fu trasportato a braccia e qualche giorno dopo mori'. Napoleone III la cui fondamentale presenza sui campi di battaglia  non era poi così disinteressata (la promessa di avere  Nizza e la Savoia) e di certo non determinata solo dalla grazie della bellisssima Virginia Oldoini contessa di Castiglione, si sa che specie dopo la sanguinosa battaglia di Solferino le truppe al fronte arrivarono assai vicino all'ammutinamento tanto da costringerlo ad accellerare le trattative dell'armistizio di Villafranca, era pur sempre un fantoccio manovrato dalla assai piu' raffinata e smaliziata diplomazia inglese e sopratutto dai fortissimi  capitali inglesi dei Rotschild.  Proprio i Rotschild apertamente appoggiati dal governo inglese nel concedere ingenti prestiti, questa volta non si lasciarono sfuggire l'occasione di averla vinta in Italia, raddoppiando anzi la posta e puntando ad una intera indipendenza nazionale, che non era neppure nei programmi di Cavour e degli
altri esponenti del Parlamento subalpino, rivolgendosi alla parte piu' insurrezionale della compagine indipendentista,  quella capitanata da personaggi come Garibaldi, Crispi, La Farina, Sirtori, Medici, Bixio, La Franca,  Corrao, Pilo, La Masa,  tutti inveterati massoni e collegati con la massoneria che sotto stretta sorveglianza e iper direzione inglese, conquistarono la Sicilia e successivamente tutto il Regno Borbone delle Due sicilie (1860/61). Dopo questo successo,  una battuta d'arresto le mire anglosassoni la ebbero con la guerra del 1866 dove anche se riuscirono ad aggiungere un altro pezzo alla compagine nazionale italiana (il Veneto) e tutto sommato riuscirono a mettere contro i due principali imperi continentali quello storico asburgico  dell'Austria e quello emergente della Prussia, non riuscirono pero' a seminare ulteriore zizzania  ed anzi dovettero ingoiare l'amara pillola della creazione della Duplice monarchia austro Ungarica (1867) , assistere alla Unificazoione della Germania dopo che la
Prussia aveva sbaragliato la Francia di Napoleone III (Sedan 1870) e  vedere declinare la propria influenza nello stato quasi vassallo dell'Italia.specie dopo la morte del Re Vittorio Emanuele II e l'ascesa al trono del figlio Umberto I che era fortemente orientato verso l'Austria e la Germania, e nel 1882 fini' per firmare il trattato della Triplice Alleanza (Germania, Austria e appunto Italia). Un finire del secolo apparentemente positivo, con lo spostamento degli interesse bottegai dell'Inghilterra al suo impero coloniale e quindi un relativo isolamento, tutto a favore delle potenze di terra che infatti sembrano in questo periodo  cogliere il massimo della loro potenzialita', laddove anche lo spettro delle guerre e' decisamente appannato in uno splendido finire del secolo denominato non a caso Belle Epoque

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