giovedì 10 settembre 2020

DERIVATE E DERIVATI

 Questa cattività è davvero curiosa per come viene presa dalla gente : la maggior parte a me pare più che contenta e il fatto di perdere la libertà non è messo poi in gran conto: è l'eterna diatriba tra mantenimento di uno stato d'essere ed il flusso del desiderio che può essere progressivo alla Robbè Grillet (spostamenti progressivi del piacere) ma anche regressivo sempre in relazione ad un piacere che può essere "di qua" ma anche "al di là" come osserva ...."LUI" (quando dico "LUI" è lui, basta la parola, anzi non ce n'è neppure bisogno). Il mio riferimento è cosmogonico , ovvero sta all'attimo stesso dell'apparire della vita che ha questa duplice istanza (sempre una bifasicità (Hamer) assai assai più della dialettica sia essa Hegeliana o Marxiana) laddove la prima quella del mantenimento ha come interprete l'io che come dice Lacan funziona come un sintomo, anzi è esso stesso un sintomo, il sintomo per eccellenza, quindi una retorica fatta di metafore per rassomiglianza di significati e condensazione ( cosa è questa cosa qui? Bhe è come ....) La seconda invece è di pertinenza dell'Es, ovvero dell'inconscio (arieccolo "LUI") e opera per spostamenti, trascinamenti, non di significati, ma di significanti (e qui ecco entrare in scena De Saussure) e si serve di Simboli per manifestare i suoi messaggi. Ordunque io dico che la gente per la stragrande maggioranza tende a riferirsi al mantenimento che al desiderio, ad operare per metafore piuttosto che per metonimie e lo evinco dal fatto che tutti girano docili con mascherine e guanti (poco importa che illustri patologi dicano che facciano male, nella migliore delle ipotesi non facciano nulla) il messaggio del nuovo più o meno chiaro, più o meno improvvisato Grande Fratello e' chiarissimo "categorico e impegnativo per tutti, esso già trasvola dalle Alpi all'oceano indiano " (proprio come diceva uno che ci aveva provato ad anticipare questo periodo, però come si ironizzava all'epoca la puntina del disco si era incantata sul solco del " Vincere " e non ci fu mai modo che passasse al "vinceremo") ed ancora tutti che credono, anzi vogliono disperatamente credere a tutto ciò che un potere non meglio identificato, cerca loro di propinare, coadiuvato da una stampa e da dei Media davvero servili che gonfiano, alimentano e diffondono la paura. Passando dal collettivo al singolo ...aaaaah quel sacrosanto narcisismo che si riveste dell'epiteto di infinitesimale, proprio per calcolare al millesimo , attimo per attimo, punto per punto, l'andamento di una funzione derivata ottenuta facendo incetta di proiezioni di numeri negativi, ovvero il sottoinsieme dei numeri immaginari nella loro appartenenza all'insieme dei numeri complessi. Ma ecco che proprio questo puntuale calcolo derivato, ti restituisce oltre alla somma di dati virtuali di manipolazione e per te di confusione, anche una soggettività, diciamo così "turbata" ovviamente preoccupata - non per lo pseudo virus, figuriamoci ma per quello che quei certi poteri potrebbero aver già innescato, lasciandosi ispirare non da banali e anche mediocrucci dittatori tipo Hitler , Mussolini, Stalin o ancora più caricaturali tipo Bokassa, Amin o Pinochet, ma da il fior fiore della letteratura fantascientifica di tipo apocalittica, ovvero tanto di grandi scrittori assai spesso geniali tipo Orwell, Huxley, Breadbury, Vacca, le cui fantasiose storie potrebbero divenire il reale di domani. Come? bhe è semplice dirlo : con l'ausilio del virtuale dei moderni mezzi di comunicazione e del servilismo dei media come veicoli di diffusione, e con quella solita sinistra frustrata e invidiosa che ben volentieri si è assunta l'incarico  di fare da liberticida rispetto alla stragrande maggioranza delle popolazioni, in specialmodo di tutti quelli che non la pensano come lei, ed in più con in più  con un utilizzo spregiudicato di un qualcosa vecchio di 400 anni: appunto il calcolo infinitesimale, da corredare però con la complessità dei numeri immaginari per far derivare il reale da semplici proiezioni in negativo, del tutto virtuali. Forse ecco perchè quando mi imbatto con gente cosidetta "normale" mi incazzo, li tolgo dalle amicizie di FB, e rompo anche amicizie non di FB. Ecco questo mi preoccupa : mica mi staranno facendo diventare intollerante???? SPERO, PROMITTO E IURO : cosa reggono??? lo si sa dal I° ginnasio : l'INFINITO FUTURO, però a te qual'è il tempo che piace di più? IL FUTURO ANTERIORE , ed in quanto a quell' INFINITO che rimane libero ....bhe ci possiamo sempre mettere quell'"-ETESIMALE" e poi dagli a darci su coi calcoli Nel calcolo differenziale si calcolano e si applicano quantità chiamate derivate, oggi tornate prepotentemente d'attualità per via del loro spregiudicato uso, da parte di qualcuno (si dice il peccato, ma non il peccatore anche perchè obiettivamente non è che l'abbia individuato con certezza) con il sottoinsieme dei numeri complessi ovvero quello dei numeri immaginari (proiezioni di numeri negativi), calcolando la variazione media per vari intervalli, per passare poi al  tasso di variazione istantaneo per mezzo del limite della variazione media quando l'intervallo viene preso sempre più piccolo, tendente a zero o infinito. 

Nel calcolo integrale invece si calcolano e si applicano quantità chiamate integrali definiti. Dapprima si divide in elementi più piccoli una quantità intera, come la lunghezza di una curva, un'area o un volume; poi si calcola il valore approssimato degli elementi, infine si trova la quantità totale come limite di una somma di elementi, la cui approssimazione viene migliorata usando un numero sempre più grande di elementi sempre più piccoli. Non stiamo parlando di qualcosa di estremamente moderno, ma una roba di ben quattrocento anni fa grazie alla genialità di due famosi studiosi filosofi e matematici Newton e Leibniz che sembra lo abbiano sviluppato indipendentemente. Quello che pavento è che oggi lo si stia rispolverando con la variabile accennata dell'uso di numeri immaginari (proiezioni di negativi, cui corrispondono la proiezione di debiti, mancanze, quindi un qualcosa di non concreto,  reale si, ma in una accezione immaginaria (i) genericamente "complessa". Qualche anno fa era stato applicato qualcosa di molto simili all'aspetto finanziario del sociale, in genere per fregare economie nazionali tipo quella della Germania dell'est dopo la caduta del Muro e l'unificazione, poi a Europa unita della Grecia (in effetti le "unioni" di Paesi diversi sono esiziali)chi ci assicura che oggi non sia applicato al sociale in una accezione ancora più coinvolgente e tramite la paura, ancora più manipolabile, suggerirei una sorta di paradigma : DAI DERIVATI (m/i) ALLE DERIVATE (f/i)

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