La malattia presa così in dettagliato esame da Hamer è più che mai un prodotto dell’Es ovvero dell’inconscio e quindi si applica ad essa quella stessa considerazione simbolica riservata ad un sogno, ad un lapsus, ad un atto mancato, con una premessa fondamentale: noi, il nostro corpo, la nostra psiche, insomma tutta la nostra entità biologica, non ha una malattia, ma “è la malattia”. Anche qui siamo in presenza di una rivoluzione copernicana, un capovolgimento che interessa la diagnostica, che non potrà più essere riservata ad una specifica classe di addetti di settore, le cui modalità, tra l’altro sono ben lungi dall’essere limpide e scevre da interessi economici, ma dovrà investirci in tutta la complessità della nostra interrelata entità psico/biologica. Come detto, la prima di queste Leggi Biologiche della sconvolgente teoria del Dr.Ryke Geerd Hamer trae origine dal doloroso incidente di suo figlio Fu proprio questo tragico evento a innescare un meccanismo di revisione di tutta la medicina da parte del padre del giovane, che era uno stimato medico, primario in ginecologia nella clinica oncologica universitaria di Monaco di Baviera, del tutto ortodosso alla pratica della sua professione, che poco dopo la morte del figlio, avvenuta dopo 4 mesi di agonia, fu colpito da un cancro al testicolo. Stranamente Hamer che non era neppure un medico particolarmente velleitario e contestatore, per nulla influenzato da medicine alternative, e neppure seguace di particolari correnti, tipo il Siero Bonifacio o la Cura Di Bella, nè condizionato da idee più di carattere filosofico/psicoanalitico, come la psicosomatica di George Groddeck, ma esercitava del tutto ordinariamente la sua professione, anzi si era messo in luce sia per tendenze umanitarie ( era venuto in Italia a curare del tutto gratuitamente dei pazienti indigenti) sia per certe sue invenzioni di carattere medico specialistiche, regolarmente brevettate e che gli procuravano notevoli proventi, fu indotto a riflettere sulla particolare attinenza del tumore al recente trauma, ovvero la perdita di un figlio e in quella maniera ignobile, per le stravaganze criminali di un nobilastro da quattro soldi, e anche sulla particolare localizzazione di tale tumore diagnosticatogli e per il quale non gli erano state date troppe speranze di sopravvivenza (il testicolo è palesemente un organo del corpo che è strettamente correlato alla procreazione, e quindi al figlio perduto). Essendo Hamer medico in una clinica oncologica, aveva avuto modo di verificare che tutti, indiscriminatamente tutti, i pazienti ammalatisi di cancro, avevano da addurre un evento particolarmente traumatico all’origine della loro affezione. Dopo tre anni dalla morte del figlio, periodo durante il quale per l’intanto il suo cancro al testicolo era stato asportato chirurgicamente (quindi in piena accettazione dei principi della medicina tradizionale) e completamente scomparso, malgrado fossero state diagnosticate metastasi con una stima di sopravvivenza scesa all’1% (questo magari da addursi alla piena consapevolezza di ciò che l’aveva ingenerato) , aveva raccolto una mole consistente di cartelle cliniche dai cui dati emergeva sempre la costante di questo trauma particolarmente virulento all’origine della malattia. Nell’evoluzione della sensazionale scoperta dell’origine del cancro, si trattava di un vero “schok”che Hamer era andato a definire con la valenza di “biologico” che fungeva sempre da detonatore e assolutamente eziologico in affezioni di particolare gravità, quale appunto il cancro. Hamer denominò questo schok in memoria del figlio : DHS - Dirk Hamer Syndrome, e la conflittualità biologica da esso innestata SBS, programma Speciale Biologico Sensato, dando a tutto il processo una precisa connotazione, appunto di Legge Biologica, la Prima Legge : “ ogni SBS, programma Speciale Biologico Sensato, che fino ad oggi abbiamo chiamato erroneamente malattia, è generato da una DHS (Dirk Hamer Sindrome), ovvero un evento particolarmente drammatico, inaspettato, scioccante e vissuto in senso di isolamento e massima paura”
E’ abbastanza evidente come già questa prima legge definita biologica e etichettata con la ulteriore definizione di “legge ferrea del cancro” doveva provocare una ancora più ferrea reazione da parte della medicina ufficiale; difatti nell’ottobre 1981 quando Hamer che, come abbiamo accennato aveva raccolto una consistente mole di cartelle cliniche a sostegno della sua tesi dello schok biologico come origine del cancro, aveva cercato in prima battuta nella clinica in cui era primario di rendere pubbliche le sue scoperte, fu subito posto nella condizione o di abiurare o di lasciare il lavoro e lo stesso avvenne pochi mesi dopo alle università di Tubingen e Heidelberg dove insegnava da parecchi anni: le sue tesi di stretta correlazione tra cancro e psiche venivano rigettate in toto dai decani universitari e non troppo tempo dopo cominciarono le vere e proprie persecuzioni, certamente ordite dalle potenti lobbies mediche e farmaceutiche, che tutto potevano accettare, tranne che fosse messo in discussione il fondamento stesso della loro strapotenza: l’interesse commerciale correlato al mercimonio di cure, farmaci, ricerca, istituzioni pubbliche e private e alimentate da un effetto volano della più nefanda delle emozioni umane : La Paura. E’ difatti proprio la paura il collante che ha sempre irretito la gran massa delle persone, lo sterminato serbatoio dei pazienti. Individuando una ragione, un motivo e addirittura un senso biologico alla malattia, addirittura al cancro, questi cessava di essere un accidente casuale con fumose esplicazioni di malasorte o sfiga genetica avallate da più o meno manipolatori procedimenti statistici, e quindi rimandando la vera causa ad una stretta correlazione tra mente e corpo, faceva traballare quell’impalcatura di paura da sempre correlata alla malattia. Se alla base di una affezione tanto grave collochiamo un preciso fatto con relative reazioni di stretta connessione tra biologico e psichico, è ovvio che si è nella condizione di sottrarsi al diabolico dictat di lobbies mediche e farmaceutiche, costantemente alimentato da tale paura (diabolico nel senso proprio della antica parola greca desunta dal verbo “Ballein” in correlazione col prefisso “dia” che dà il significato di separare , disgiungere) : ci può essere un qualcosa che divide l’umanità più della paura? la paura è la quintessenza del diabolico, essa divide appunto l’umanità e instaura categorie, da una parte pochi che detengono il potere e stabiliscono le regole, dall’altra la sterminata moltitudine di persone che sono mantenute nella paura, continua a transitare da uno stato di salute a quello di malattia, in special modo se non addivengono a quei famosi dictat. Come dicevano i Romani “divide et impera!” Ora cosa succede se arriva qualcuno che ribaltando l’equazione dice qualcosa che contravviene alla paura? dice un qualcosa che non si rifà a quel “dia-ballein” ma piuttosto fa riferimento ad un “sum -ballein”, ovvero un simbolico che riunendo, rimettendo insieme quell’unità tra biologico e psichico, tra mente e corpo, contravviene a quanto di più radicato nella storia delle organizzazioni umane? Possiamo chiosare asserendo che “chi avversa la paura, fa paura!..fa paura”... questa volta non alla grande maggioranza della massa delle persone, ma proprio a quella piccola comunità, che di volta in volta nel corso della storia, si trova a detenere le redini del sistema, e...si! fa paura anche a quella classe pseudo sacerdotale, che nel servizio reso a tale entità, si è assicurata prebende, vantaggi, lucro e anche onori ” Ecco è proprio questo che è avvenuto con Hamer, ma non scandalizziamoci Hamer non è certo il primo che è incorso in tale “anatema”, la storia è piena di personaggi simili che hanno pagato con persecuzioni, scherno, irrisione e anche con la morte, tale atteggiamento : Jan Hus, Niccolò Copernico, Giordano Bruno, Galileo Galilei, Karl Marx, Charles Darwin, Sigmund Freud. Non rientra nei fini del presente saggio andare ad esaminare, caso per caso, la valenza di impatto e di reazione da parte della classe dominante, di ciascuno dei sopracitati personaggi: a noi in questa sede interessa approfondire la particolare relazione che può instaurarsi tra la scoperta di questa nuova sconvolgente teoria con una precedente scoperta, risalente all’inizio del medesimo secolo, quella dell’inconscio da parte di Sigmund Freud e tutta l’impalcatura della psicoanalisi
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