Ovviamente a me come architetto il nome Ernesto Nathan fa subito venire in mente Il famoso Blocco Natan del 1907 (1907/13) A perenne lustro di Nathan e del suo Blocco va anche ricordato che con lui fu varato l'unico Piano Regolatore degno di tal nome di tutta la storia di Roma, quello del 1909 dell'ing.Sanjust di Teulada, che grazie alla differenziazione in fabbricati villini e giardini riuscì a bloccare la macchia d'olio dell'espansione cittadina. Io lo conosco bene perchè mio zio Nico Nardulli architetto al Comune di Roma mi fece avere una copia di tale piano che nel mio Gruppo grazie ad un paio di fanciulle iperpazienti e anche molto obbedienti si disposero a copiarne squadra e squadretta le tavole che non erano fotografabili. La differenziazione edilizia fu il colpo di genio di Sanjust avallato da Nathan, per fermare quella che era stata la peggiore piaga della Roma divenuta capitale: l'espansione a macchia d'olio, ovvero l'inurbamento incontrollato che fin dal 1871 aveva come mobilitato tutto il potere economico e imprenditoriale dell'intero Paese, che si era fatto più che beffe dei Piani regolatori redatti da un certo ing.Viviani nel 1873 e 1883, tempestando detti Piani, di varianti che avevano fatto crescere la città come una sorta di tumore incontrollato e pieno di metastasi : Oggi che siamo in possesso del sapere delle Leggi Biologiche di Hamer sappiamo bene che le metastasi non esistono, ma l'affezione riguarda sempre uno stesso conflitto, dove è stato immesso un elemento aggiuntivo : per il tumore la paura (spesso e volentieri di diagnosi) per il corpo di una città una vera e propria febbre virulentissima definita appunto "febbre edilizia" che era durata per quasi due decenni (1871-1888) per poi sgonfiarsi all'improvviso colle prime avvisaglie dello Scandalo della Banca Romana di Bernardo Tanlongo (er sor Bernardo) e l'eccedenza di carta Moneta cui appunto la propria Banca che aveva facoltà di stampare moneta si era fatta colpevole proprio per sostenere la domanda di abitazioni e nuovi quartieri e che per una contingenza anche internazionale si era all'improvviso ritrovata in gravissima insolvenza in merito a contante monetario,
(relazione Alvise_Biagini) per cui ecco che nel giro di pochi mesi si era passati dalla "febbre" alla "crisi" in perfetta assonanza con un processo nosologico di tumore. Giusto il 9 aprile di 100 anni fa, moriva ERNESTO NATHAN, come detto il più grande sindaco di Roma Fu il primo, e unico amatissimo, sindaco di Roma estraneo al sistema di potere clericale e dei grandi proprietari terrieri che avevano fino ad allora governato la città, speculando selvaggiamente sulla sua tumultuosa espansione dopo l‘Unità d'Italia. Era nato a Londra, quinto di dodici fratelli (9 maschi e 3 femmine), il 5 ottobre 1845 dalla pesarese Sara Levi e da Moses Meyer Nathan, agente di cambio tedesco naturalizzato inglese. La madre era una fervente e munifica sostenitrice mazziniana fino al punto da avere una relazione amorosa con il patriota genovese e sono in molti a sostenere che Ernesto ne sia stato il frutto. Fu comunque proprio Mazzini a mandarlo a Roma, nel 1870, per lavorare al giornale mazziniano “La Roma del Popolo”. Aveva solo 25 anni e masticava appena qualche parola di italiano. Fu subito preso dalla vita politica della Capitale; aderì all'estrema sinistra storica, con Felice Cavallotti, diventando prima consigliere comunale e poi Assessore all'Economato e ai Beni Culturali, un incarico che lo portò subito a scontrarsi con i famelici palazzinari di allora che non tenevano in alcun conto l'immenso patrimonio archeologico cittadino. Era ebreo ed anche fervente Massone, ma specie quest'ultima qualifica non inficiò mai la sua dirittura morale e la profonda onestà Quando nel 1907 fu eletto sindaco alla guida del Blocco Popolare, chiarì subito i punti qualificanti del suo programma: Istruzione Pubblica, Assistenza Sanitaria, Piano Urbanistico e Case Popolari. Roma ebbe così il suo primo Piano Regolatore, ad opera di Edmondo Sanjust di Teulada, un’opera quasi temeraria tenuto conto che oltre la metà delle aree edificabili era in mano a soli 8 proprietari.
Nascono con Nathan, le prime Aziende municipalizzate con l’ATM (tranvie) e l’AEM (elettricità) e i primi progetti per le strutture pubbliche di servizio, dalla centrale del latte, al mercato del pesce, ai mercati generali. Parte anche un ambizioso piano di istruzione per l'infanzia e di formazione professionale dei cittadini, accompagnato da un’accorta politica di opere pubbliche che, sfruttando tutti i finanziamenti possibili, riuscirà a vedere realizzati edifici e opere come il Palazzo di Giustizia, subito ribattezzato "il Palazzaccio", la Passeggiata Archeologica, lo Stadio Nazionale. Il suo "più scuola meno chiese", portò, in poco tempo, all’apertura di 150 asili comunali che fornivano anche la refezione. Ma Nathan non fu solo questo fu anche l'involontario ideatore di uno dei detti più popolari di Roma, che ancora oggi fanno parte del patrimonio di costume e di tradizione della città : quando gli venne presentata la bozza del suo primo bilancio comunale, notò la voce "frattaglie per gatti" e chiese spiegazioni. Al funzionario che gli chiariva che si trattava del mantenimento di una colonia di gatti a difesa degli archivi capitolini minacciati dai topi, Nathan rispose con un "NON C'È TRIPPA PER GATTI" e la voce di spesa fu depennata. "O ci sono i topi e allora i gatti li mangiano o se non ci sono ed allora non c'è bisogno dei gatti" pare abbia sentenziato l'accorto e oculato NATHAN.
Ritiratosi a vita privata dopo la folgorante esperienza del Blocco che da lui prese il nome, nel dicembre 1913, rivesti' anche l'uniforme militare in quanto allo scoppio della Grande Guerra si arruolò volontario nella Milizia Territoriale e combattè sul Carso con il grado di tenente. Morì il 9 aprile 1921 e per sua esplicita richiesta dichiarò, morendo, di “non volere intermediari tra sé e Dio” e dispose che fossero celebrati funerali civili, colorati da un mare di bandiere e di garofani rossi deposti dalle allieve della “Scuola Giuseppe Mazzini" un istituto ideato e finanziato dalla propria madre nel cuore di quel quartiere Mazzini che resta forse la realizzazione urbanistica più rappresentativa del periodo di Governo di Nathan
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