domenica 20 giugno 2021

LA SCELTA DI ESSERE

 

Debbo scrivere una autobiografia che tenga conto del senso della dedica di Massimiliano per il 9 giugno, ovvero cambiamento di prima epifania riflessa, quindi stringa altra per normale simmetria (diciamo alla bilogica di Matte'Blanco ) e quindi adozione di un diverso spazio/tempo per una dimensione dove entra da protagonista il vocaboli "super"... super es come 4^ figura della topica di Al di Là del principio del piacere , super uomo nietschiano alla Così parlò Zaratustra, supersimmetria per configurare supestringhe in spazi/tempi
appositi, tipo Kalabi-Yau e quindi adozione del vocabolo "multi" per dimensioni e altri universi. Il luogo rimane quello, ma il tempo cambia e quindi anche se lo stesso il luogo si conforma ad un altro tempo, ovvero con stringhe che emettono altre frequenze, corde di violino che non ripetono. Ammissione al ginnasio (1958), "Meriggiar pallido e assorto" agli esami di Montale
Dracula il vampiro secondo Stoker, ma anche il corrispettivo al femminile di Camilla di Le Fans, il Faust di Goethe sulla scia di Villa Diodati in Svizzera vicino Ginevra (1960).Tutto da riscrivere quindi nella superstringa che informa la M-Teoria. Ma queste sono cose che verranno dopo, per scongiurare il degrado distopico cui perverrà il mondo nel secondo decennio del terzo millennio.
Qui stiamo pensando ad altri universi nell'accezione di quel "multi" e sopratutto di quel "super" che informa altri percorsi di spazio/tempo. Con l'ingresso negli anni sessanta il personaggio in simmetria di stringa, comincia a perseguire quel flusso se non ancora di super, di eccezionale certamente si: letture, interessi, studi, indirizzamento da parte del simmetrico a livello inconscio che si fa messaggio . tutto questo fino al marzo del '63, quando la scomparsa di un polo della simmetria lascia solo l'altro, ma con peculiarità appunto di "super" Il primo elemento che fa seguito alla scomparsa è la psicoanalisi e la concentrazione non sull'udito e le orecchie come effetto da compensazione, ma sulla vista incentrata sul femminile da un film che si ha modo di assistere Lolita di Stanley Kubrick,
in special modo nella immagine dei titoli dove c'è il piede in primo piano della interprete Sue Lyon: E’ anche da tale piede che si ripensa alle stringhe che avvolgevano il piede e il polpaccio delle ragazzette prossime allo sguardo e ad un quasi contatto (1958) e ne scaturisce quell’interesse per le stringhe che informeranno la vita . (si mescola anche il piede della Gradiva di Jensen nella esplicazione di Freud e quindi eccola lì la psicoanalisi). Fisica nell’accezione della fisica quantistica preparata da calcolo infinitesimale di Leibniz e da derivate composte da proiezioni di numeri negativi e psicoanalisi a conformazione di un ragazzetto che in effetti è sempre più “SUPER”. Così si delineano gradienti e interessi in quella primavera-estate del ’63. In aggiunta la visita di Kennedy a Roma nel luglio, che incrocia in via di Porta Fabbrica mentre si recava da Paolo VI e quindi una estate tutta passata tra libri e desideri (Tra Maraldi dove fa incetta dei libri più disparati e via Nicolò V dove si d’accordo c’è lo struggimento per la perdita del polo che simmetricamente lo aveva sostenuto in quei primi 15 anni, ma c’è anche come un flusso che va continuamente modificandosi . Approfondisce anche il gioco degli scacchi e comincia a suonare il violino. (giugno-luglio-agosto-settembre ) Continuiamo quindi a comporre questa superbiografia: poco prima del ritorno a scuola si infiamma per la lettura del “Così parlò Zaratustra"
di Nietzsche e comincia a coltivare delle tendenze di elezione; il lutto /privazione che lo aveva colpito nel marzo non gli aveva permesso di sostenere gli esami di licenza ginnasiale ed ora si era visto costretto a riscriversi alla v ginnasio, ma ovviamente la cosa gli stava assai stretta. Si distingueva in maniera imbarazzante tra i banchi di scuola e faceva amicizia con parecchi compagni più grandi in genere appartenenti a gruppi di estrema destra, che addirittura lo portavano con orgoglio al Fuan Caravella ovvero l’associazione di studenti destrorsi e quasi sempre con implicazioni esoteriche e persino magiche . Agli studi quindi di fisica quantistica e psicoanalisi aggiungeva in quell’autunno la entusiastica lettura di Le matin des magiciennes, Aleister Crowley, Renè Guenon che giusto giusto aveva scritto un saggio sul Calcolo infinitesimale
ed ancora Stirner, Mircea Eliade, Drieu de la Rochelle, Ezra Pound. Il 22 novembre schok per l’uccisione di Kennedy, che quasi lo riportava alla disperazione del marzo : poco dopo uno di quegli amici più grandi del Virgilio, lo portava ad una riunione pomeridiana in casa del filosofo estremo Julius Evola in Corso Vittorio Emanuele (25 novembre 1963 ,
dove vi erano anche l’ex cte della X Max Junio Valerio Borghese, Rauti, Almirante e la nipote del Maresciallo Graziani , Amelia Graziani che aveva come compagno un principe egiziano alto due metri con il quale conduceva un Istituto per recupero anni scolastici in via Flaminia . La sua presenza non doveva rimanere indifferente , difatti ancora sotto schok per la uccisione di Kennedy con Evola si era messo a discutere del Mito dell’eterno ritorno e poi del fatto che per lui gli USA rappresentavano quel futuro cui la tradizione doveva coniugarsi per dare avvio ad un avvenire in sintonia collo spirito del mondo (un concetto che Evola giudicò interessantissimo e degno di monopolizzare la discussione che si protrasse fino a sera tarda) …“si capirà bene “ argomentava con sicurezza lui “ che con Lyndon Johnson che a mio parere non è del tutto estraneo a questo misterioso attentato, vedo un futuro molto molto preoccupante, non mediato da una tradizione opportuna esso rischia di risolversi in mera tecnologia a beneficio di lobbies militari e industriali all’insegna del mercimonio e del consumismo “ e lì Evola intervenne con un suo straordinario pensiero che equiparava il consumismo con il comunismo e l’infame mentalità sinistrorsa dilagante…. “sono due facce di una stessa medaglia!” aveva sentenziato e quella frase lui non l’avrebbe mai più dimenticata. “per dio mi hai fatto fare un figurone!” disse l’amico del terzo liceo all’uscita dal sontuoso palazzo di Corso Vittorio, e di questa sua performance nei giorni seguenti Luciano (questo era il suo nome) ne aveva parlato coi camerati della federazione del MSI della corrente Almirantiana e Rautiana e anche al Fuan Caravella, portandolo nell’una e nell’altra dove lui si era prodotto in conoscenze davvero inusitate in un ragazzetto di 15 anni e mezzo . Nei banchi di V ginnasio era ovviamente centomila leghe sopra a tutti gli altri compagni di classe e metteva in crisi non pochi professori, tanto che lo avevano invitato nelle classi superiori del liceo a dibattere con professori di filosofia e di fisica. Qualcuno si compiacque di trovare delle lacune nel sequel storiografico di uno specifico, ma era chiaro che questa erano destinate in tempi brevissime a colmarsi, ed allora sarebbe risultato evidente tutto il suo composito genio. Aveva anche ripreso la Ginnastica alla Borgo Prati dove il nonno lo aveva iscritto nel 1958 ed in men che non si dica era tornato ai tempi di kippe e ad una forma smagliante che nel gennaio del 1964 aveva raggiunto il metro e ottantuno di altezza per un peso di 69 chilogrammi, estensore con 4 molle, kippe in tutti gli attrezzi : parallele, anelli sbarra. Nel febbraio 1964 sempre Luciano gli aveva dato una diritta per una splendida ragazzetta di 24 anni, una mignotta veneta che riceveva non lontano dal liceo, in via dell’Arco di Parma 7/a, facendo in modo che non gli chiedesse i canonici 18 anni e così quel desiderio che era divenuto spasmodico soprattutto con i piedi di Sue Lyon l’anno precedente, si era finalmente incarnato , in una fanciulla più che disponibile che gli si mostrava in tutte le sue grazie e ne permetteva una esaustiva applicazione d’uso (10 febbraio 1964) : aveva anche fatto ritorno quasi ogni settimana da Evola, ove le discussioni erano sempre più esaltanti e si era tornati sull’argomento USA dove la scesa in campo come avversario di Johnson , del senatore Barry Goldwater riaccendeva le speranze di tornare a coniugare un futuro anteriore:
Goldwater difatti pur nella sua sfacciata veste di esaltazione di una visione americana era quello che dismetteva i toni di anticomunismo becero e demonizzante tipici del Partito Repubblicano per proporre una visione colta, addirittura filosofica di una destra qualificata, che in effetti aveva tutti i crismi per colpire uno come lui che aveva trovato quello straordinario contrappunto nel grande filosofo Evola, il quale aveva finito per sposare anche lui quel principio di modernità nella tradizione che poteva, anzi doveva, applicarsi anche all’Europa . Alla base del programma di azione di Goldwater c’era un suo libro del 1960 che aveva avuto uno straordinario successo “The coscience of a Conservative” che era una vera e propria
piattaforma programmatica nonché una sorta di manifesto culturale per quella prassi da coniugare al futuro anteriore . Per leggerne il testo, lui m.n. si era messo a studiare l’inglese e si era documentato con il cosidetto “fusionismo” del filosofo Frank Meyer che proprio in quei giorni aveva pubblicato un libello “what is Conservatism?” che andava alla ricerca di un pattern capace di unire le diverse anime della destra americana, con in più la isolata Partecipazione di un quasi sedicenne, sia pure in continuo confronto con la filosofia quasi proibita di Evola. Per la verità a lui il termine conservatorismo piaceva poco, a lui infiammava quello di re-azionario, ovvero colui che non vuole conservare, ma vuole estrarre il meglio dal passato, da tutto il passato : una sorta di anelito verso l’età dell’oro dai testi di Esiodo, ma anche di ulteriore formulazione, non religiosa alla De Maistre, ma con tratti nietzschiani ovviamente di super uomo e di Mito dell’eterno ritorno da Mircea Eliade.
L’assidua verifica e anche contrappunto con Evola per tutta quella primavera con una brevissima interruzione per gli esami di licenza ginnasiale che decretavano un vero e proprio trionfo (tutti dieci) segnavano questo straordinario cammino ed evoluzione culturale. Ecco parafrasando Prezzolini che diceva che il conservatorismo non è un partito, ma è una struttura della mente umana, lui riusciva con l’avallo del suo mentore filosofo a sostenere che è il reazionario lo spirito, non del futuro, un futuro semplice che il progressista vuole occupare, bensì di un futuro come tempo composto e complesso, ovvero un futuro anteriore. Uno spirito non del domani, ma del dopodomani. L’impegno verso tale concezione si era fatto davvero pressante e quasi esclusivo nel corso dell’estate e l’inizio dell’autunno. Fatte salve le solite letture sempre più profonde ( testi di Einstein, Heisenberg, Schrodinger, tutto Freud anche lo sconvolgente Al di la’ del principio del piacere , il Thalassa di Sandor Ferenczi) e un frequente ritorno a via Arco di Parma dalla compiacente Ivana (questo era il nome della mignotta veneta) si era dedicato in maniera entusiastica al credo di Goldwater, sicchè quando ai primi di novembre era arrivata la cocente sconfitta, l’aveva presa davvero male. “senza futuro anteriore non c’è più speranza per il mondo, siamo destinati ad uno scenario tecnologico, consumista e comunista, un melange del 1984 di Orwell e del Mondo Nuovo di Huxley, e stante la mia caratterialità poco disposta al compromesso anche di “I am legend” di Matheson. Non si era peritato neppure di iscriversi a scuola al 1 liceo classico, ne’ tanto meno di frequentarla, sicche’ ritrovando in casa di Evola Amelia Graziani e il suo principone egiziano, si era fatto convincere ad iscriversi al loro Istituto di recupero anni scolastici che a retta ridotta per più della metà lo avrebbero presentato, con orgoglio, direttamente agli esami di Maturità Classica (novembre 1964)

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