martedì 20 luglio 2021

RI-ASSUMERE LA RIVOLTA




Gli svantaggi, i disagi, le reazioni a questa attuale fase distopica della nostra esistenza, artificiosamente e falsamente indotta da uno stato sociale pervenuto al suo capolinea di nefandezza, è sotto gli occhi di tutti;
vi è anche una rabbia impotente di tutti coloro che conservano un minimo di raziocinio nel constatare come siano state letteralmente addormentate le coscienze in nome di una supposta immunità sanitaria affidata a quanto mai improbabili vaccini che anzi già stanno manifestando i loro intrinsechi effetti iatrogeni . Detto questo bisogna pur constatare che almeno a livello soggettivo possono rilevarsi alcuni cosidetti vantaggi secondari, che poi a ben guardare tanto secondari non sono : sotto tale profilo iper soggettivo, debbo infatti rimarcare il recupero di una forma fisica ideale con un dimagrimento di venti chili che mi ha riportato a
quaranta e passa anni fa, quindi un aumento delle facoltà raziocinanti con l’immissione di tematiche nel passato solo sfiorate come la fisica quantistica, i più raffinati procedimenti matematici tipo il calcolo infinitesimale, la microbiologia, una diversa concezione della medicina rivisitata alla luce delle scoperte di Hamer e quindi specifici più familiari come la filosofia, la psicoanalisi, l’arte e le letterature ed anche la storia, che sono stati oggetto di una sorta di vasto approfondimento con notevolissime e sorprendenti novità (a mo’ di esempio una revisione del fenomeno Napoleone Bonaparte che alla luce di una riesamina delle sue prime battaglie nella campagna d’Italia sia del 1796/97, sia quella del 1800, tutto risulta tranne che un genio militare, anzi il netto contrario puntualmente salvato da sottoposti più esperti (Massena, Augereau, Serurier), più arditi e meno convenzionali (Desaix) , oppure la parte avuta da magnati miliardari correlati alle nascenti lobbies farmaceutiche per favorire le teorie di un impostore come Pasteur che poneva l’origine di ogni malattia nei microbi a scapito della tesi di un ben altro scienziato e grande studioso come Bernard che diceva invece “il microbo è niente, il terreno è tutto”, ancora la
parte avuta da corruttele e imposture di capitale e interessi nel favorire certi sconvolgimenti politico/sociali come il Risorgimento Italiano, i fenomeni nazionalisti europei, l’industrializzazione statunitense ai tempi della guerra di Secessione ed infine la stessa Grande Guerra del 1914 che ha suicidato l’Europa e fatto emergere nuove entità nazionali dominanti….insomma una sorta di approfondimento di due termini che la distopia presente cerca di farne un largo uso : Complottista e Negazionista. Perché gli artefici dell’attuale contingenza hanno tanto paura di questi due termini e cercano spasmodicamente di contrastarli, svalutarli, demotivarli, aizzandogli contro tutte le forze da loro ben ammaestrate e controllate dei cosidetti Mass Media? Perché tutta la nostra civiltà, la scienza, la democrazia, la storia è tutto un falso e quello che negli ultimi duecento e passa anni abbiamo fagocitato mentalmente è solo ciarpame che pochi privilegiati hanno cercato di inculcarci, ecco si: da Napoleone genio militare che colleziona errori tattici e strategici che un caporale non avrebbe mai fatto (Ceva, Lodi, Arcole, Marengo ) da uno pseudo scienziato Pasteur che scopiazza malamente gli studi di un collega di ben altra stazza (Bechamp) e li fa passare per suoi, vendendosi totalmente alle lobbies farmaceutiche, dalla parte avuta di varie famiglie (Rotschild, Rockfeller, etc.) in affari politici e sociali di svariate nazioni fino al condizionamento più vergognoso, dallo scatenamento di guerre, rivoluzioni tutte volte agli interessi di pochi, pochissimi, e alla distruzione e rovina di sempre più ampie moltitudini di persone. Menzogne, falsità, raggiri, imposture ecco la prassi d’uso degli ultimi duecento cinquanta anni in un crescendo wagneriano che è pervenuto giustappunto a questi nostri tristi giorni del secondo ventennio del terzo millennio: tutto questo , lo ripeto solo per quei pochi che non si sono lasciati irretire dalla paura e dal pecoronismo , può avere una re-visione sulle generali che ricalca un po’ quello che in fisica quantistica è l’integrale sui cammini di Feynman,
ovvero una sorta di necessità probabilistica di ritrovarsi al cospetto di un diverso modo di intendere il tutto con percorsi praticamente infiniti che dalla fisica quantistica rimanda a quell’inconscio come insiemi infiniti, postulato dallo psicoanalista Ignacio Mattè Blanco che opera per simmetria tra quelle che vengono definite classi di appartenenza e che possono senz’altro identificarsi nei diversi scibili dell’umana conoscenza con immediati risvolti sulla pratica di vita : così magari attraverso dei libri, ritrovati come quello di Guglielmo Ferrero sulla campagna del Generale Napoleone Bonaparte in Italia del 1796/97,che traccia nuove traiettorie di storia, o come il testo del 1948 di Feynman che spiega appunto l’integrale sui cammini, o magari equazioni come quella di Dirac o di Schrodinger che dalle singole particelle di stati di realtà si tramutano in onde cogliendone il collasso in termini di spuma che si condensa in schiuma solida per consentire di trarne del fumo (pipa appunto in schiuma di mare: meerschaum). Ogni occasione può tramutarsi in probabilità, ovvero cogliere l’occasione per farsi nuova conoscenza o anche ri-assunzione di antica, come, aggiungendosi al parziale elenco testè fatto, un libro fugacemente letto nei primi mesi del 1964, quando il sottoscritto non aveva ancora sedici anni , ripreso in questi giorni e ri-assunto come modalità di intendere quel famoso “tutto” un libro da sempre boicottato dall’establishment non solo di oggi : “RIVOLTA CONTRO IL MONDO MODERNO” di Julius Evola Come dice nel saggio introduttivo lo psicologo Claudio Risè, curatore dell’ultima edizione del saggio “Rivolta contro il mondo moderno” di Evola per Edizioni Mediterranee del 1998 in occasione del centenario della nascita dell’autore “è un’opera unica pensata secondo un metodo realmente scientifico ….” non cialtronescamente desunto dallo scopiazzamento di una dialettica che un filosofo iper sopravalutato come Hegel poneva alla base dello scibile umano (nota mia, che sono sempre rimasto perplesso come uno che pensava di aver visto passare sul suo cavallo bianco lo spirito della storia in un sottospecie di raccomandato che aveva appena fortunosamente vinto una scaramuccia (Jena) potesse essere annoverato tra i grandi pensatori della filosofia” …una opera attenta alle diverse acquisizioni del sapere in una accezione simbolica (quindi anche inconscia) della storia del mondo e non di una banale e sconfortante dialettica “tesi, antitesi e sintesi” che sembra più un esercizietto di calcolo non certo infinitesimale, fondato su una formuletta da “alunno col Bignami…” ovvero “ciò che è reale è razionale e ciò che è razionale è reale” che cavalca un cavalluccio bianco , quasi come una mossa agli scacchi che un semplice alfiere nero avrebbe potuto invalorare - cosa che puntualmente si avvererà: a Eylau, in Spagna, in Russia, a Lipsia e soprattutto a Waterloo, mettendo ingloriosamente fine ad una carriera propiziata dall’aver assunto il comando di una Armata per meriti di letto, ovvero sposato una donna (Josephine Beauharnais) che era la ingombrante amante del più influente membro del Direttorio (Barras) e quindi togliendogliela di torno . La storia quella che ci hanno spudoratamente spacciato per reale e per razionale, si avvale di simili figure, di simili mercimoni , di simili farse , ove l’individuo assume rilevanza solo se manovrato e se non si discosta granche’ da tale recita di parti secondo copione (rimando in tal senso ai miei articoli appunto sul generale Bonaparte nella campagna d’Italia 1796/97 contenuti su questo blog Lenardullier.blogspot.com) . Ecco questo non è il caso del saggio sopracitato di Evola, dove si risale alle vere cause che hanno finito per produrre il mondo attuale e quindi, si!.... anche all’attuale distopia dei nostri giorni, dove il peggio del peggio di tale manipolazione ha assunto caratteri di generalità, invertendo di netto il senso della formula hegeliana: non cio’ che è razionale è reale, ma propriamente ciò che è oltremodo irrazionale, tipo la farsa di una pandemia che non c’è, tipo un virus che nessuno al mondo ha mai visto se non in una scansione computerizzata e del tutto supposta di qualche microscopio elettronico, tipo un vaccino desunto dalle cialtronesche imposture di uno pseudo scienziato che il multimiliardario di turno ha individuato come vera e propria manna per favorire le immonde speculazioni sulla salute e sulla malattia delle lobbies farmaceutiche , il tutto al solo scopo di favorire i propri interessi economici e di potere. (vedi altri articoli sempre sul sopracitato blog su Pasteur e il tradimento perpetrato alla razionalità di chi come Bernard o come Bechamp, invece sosteneva che “il microbo è niente, il terreno è tutto” Il saggio di Evola risale alle cause - dice ancora Risè – che hanno prodotto il mondo attuale, indica i processi che hanno esercitato, già da tempi immemori, addirittura precedenti alla Rivoluzione Industriale una azione distruttiva su ogni valore su ogni ideale e su ogni forma di organizzazione non di mercimonio dell’esistenza umana. E’ altresì un’opera che non si limita ad una descrizione della “crisi” del mondo moderno così come fece Renè Guenon (tra l’altro amico e collaboratore di Evola) , ma piuttosto adottando uno studio comparato delle varie civilta’ va alla ricerca di un principio informatore di un più alto grado . Ecco forse è proprio questo il punto che maggiormente si è impresso in questo mio “ritorno all’opera di Evola : cercare di individuare un qualche appiglio per sottrarmi e possibilmente partecipare a sottrarre il più possibile di umanità, dalla distopia vigente che pone a suo obiettivo un mondo assai più spaesato di quello che profetizzava Heidegger , condito della fantasia allucinata di molti scrittori di fantapolitica e fantascienza, ma anche da autori di maggiore spessore come Orwell, Huxley, Breadbury, Matheson e avallato anche da pseudo filosofi e loro allievi (Popper - Soros) che si sono incaricati di tradurre in teoria ed anche in pratica i propositi di asservimento della gran parte dell’umanità al volere e all’interesse di pochi magnati e relativi cavalier serventi, utilizzando a tal fine tutta una ideologia (liberismo e altra faccia della stessa medaglia socialismo, come argutamente non manca di rilevare proprio in questa opera Evola).
Ripensando all’ostracismo culturale messo in atto dal conformismo culturale nei riguardi di Evola nel corso degli anni, anche quello in cui lo lessi per la prima volta (fascista, nazista, razzista e quanto di peggio possa essere trovato) , in questa rilettura sono invece rimasto colpito dalla pacatezza dell’esposizione e dall’enorme competenza dell’autore che ha ben pochi riscontri nel panorama culturale del XX secolo: debbo ammettere che oggi mi sento per davvero come l'elettrone sparato attraverso la canonica doppia fenditura : eh si l'infinita ridda di probabilità con le relative traiettorie che vanno a coprire tutte le infinite possibilità, che a me personalmente vecchio studioso di psicoanalisi quella seria e cioè non di aggiustamento sociale, di nevrosette comportamentali alla psicologia dell'io, richiamano quell' inconscio che opera per simmetria scandendo insiemi infiniti alla Matte'Blanco . Le traiettorie sono date simultaneamente e ognuna compone limiti, derivate , ovvero calcolo infinitesimale e anche giustappunto integrali come quello sui cammini di Feynman, che è sostanzialmente uno degli infiniti percorsi di probabilità che nella presente accezione soggettiva si compongono di opportuni saggi e saggetti (ho citato Feynman, Matte'Blanco, posso aggiungerci altri come Leibniz, Freud e ovviamente l'equazione d'onda di Schrodinger sulla scia delle formule di De Broglie e Dirac , e ovviamente il matriciale per particelle di Heisenberg, ovvero il principio di indeterminazione e l'ipotesi assodata di Copenaghen (Bohr) onde pervenire ad un qualche costrutto davvero interessante, che come ultimo grido
dalla savana si avvale di questa ri-assunzione di un testo che avevo letto insufficientemente nel 1964, ma che oggi è diventato uno di quegli integrali sui cammini, che può percorrere pochi metri o andare e tornare dalla galassia di Anromeda, il cui fine è quello di una esaustiva comprensione di quello che sta accadendo oggi con questo proliferare di farse e menzogne e la mortificazione di quello “Spirito” della storia che di certo non monta cavalli bianchi e non veste l’uniforme di un piccolo Caporale

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