lunedì 24 gennaio 2022

RI-LETTURE CON SINCRONICITA'

 

Ho più volte rimarcato come la gente di sinistra, e non certo da oggi, che questa farsa di pandemia ha fatto cadere tutte le maschere di pseudo intellettualità e ancor più di  ipocrita impegno, si sia sempre caratterizzata per un dogmatismo di tipo scientista che è il più accreditato erede della religiosità alla Torquemada della Santa Inquisizione. "Non siamo mica all'anno zero" diceva uno di questi miei ex e oramai improponibili amici, riferendosi alla medicina, alla scienza sulle iper generali senza neppure un larvato accenno alla fisica quantistica  e ai suoi apparenti paradossi : la doppia fenditura , l'entanglement, l'effetto farfalla, i neuroni specchio, la relatività ristretta e generale di Einstein,  il principio di indeterminatezza di Heisenberg, l'equazione d'onda di Schrodinger, senza neppure un approfondimento alla psicoanalisi oltre quella accreditata dai rotocalchi scandalistici sul pantasessismo freudiano, senza menzione del ribaltamento del Al di là del principio del piacere, della pulsione di morte , della seconda topica, e a quell'analisi "interminabile" che indubbiamente non era in linea con la metodologia di sfruttamento consumista del capitalismo avanzato di dopo la prima e, vieppiù seconda guerra mondiale. "No che non siamo all'anno zero!..."  rispondevo tranquillo io, più di 10, forse anche venti o magari trenta anni fa " ...siamo all'anno meno uno ! e guarda non ti ci metto neppure la radice quadrata  per passare ai numeri immaginari, perchè non c'è nessun immaginario da perseguire, nè tanto meno inversione di segno che mi riporti attraverso il coniugato al Reale, e quindi ad un reale senza quel razionale, che costituisce la ridicola presupposizione di Hegel e di tutti i suoi ronzini, primo fra tutti Marx, tra i più recenti Popper e il suo esecutore pratico Soros. Siamo all'anno meno uno, negatività totale, senza se e senza ma, che fanno pensare alle avversatissime idee di Guenon, di Evola, di Eliade, ovvero un mondo come declino e non evoluzione, o come disse Juan Donoso Cortes alla Camera dei Deputati di Madrid del 1849  "la causa di tutti i vostri errori, Signori, sta nel fatto che voi ignorate la direzione della civiltà e del mondo:

"voi credete che la civiltà e il mondo progrediscano, in verità essi regrediscono"  I pensatori sopraccennati hanno tutti questa verità ben chiara (involuzione e non evoluzione) al contrario degli Hegeliani, i positivisti e sopratutto la mentalità di sinistra che fa il suo esordio nel mondo in uno dei peggiori periodi storici, quello della Rivoluzione francese, e viene ratificata oltre mezzo secolo dopo, con presupponenze non a caso millantate come scientifiche, da un parvenu della filosofia con la sua stracca adesione ai principi hegeliani. La scienza acritica  che i seguaci di Marx e le sue razzaffonate teorie hanno eletto a erede del dogmatismo religioso,  e', in verità e da oltre un secolo, quanto mai fallace e relativissima (anche a non voler considerare la famosa teoria di Einstein e i vari principi della fisica), e i muri delle sue impalcature sono pieni di falle. Viene da pensare a quel "mistero delle cattedrali" che il non meglio definito Fulcanelli un secolo fa indicava come 
 simbolo di quanto perduto a seguito dell'affermarsi del cosidetto Umanesimo, cui persino un super razionalista come l'architetto Le Corbusier gli rispondeva con il suo "Quand les Cathedrales etaient blanches"  come nostalgia di quel Medioevo, un'epoca altra, indubbiamente migliore. Oggi di certo non ci sono più cattedrali così come non c'è niente che ricordi  la coralità del medioevo ed ecco perchè la cosidetta scienza appare come una sorta di muri diroccati dove tutti hanno sparato i loro proiettili e dove non rimane che lo scheletro dell'antica rappresentatività, però diciamolo, e questo assunto lo traggo non dalla conoscenza per così dire accreditata da questa cultura, che ha dato spazio a idiozie tipo la dialettica hegeliana e il suo ciò che è reale è razionale e viceversa, per non parlare della infame teoria marxiana che si è apoditticamente attribuita il termine di scientifico a proposito del suo ridicolo materialismo, ma lo traggo da teorie e pensieri altri, tipo i sopraccennati Guenon, Evola, Eliade e tipo anche un libro di cui ho casualmente ripreso la lettura un paio di giorni fa, ritrovandolo come occultato in un ripiano della mia libreria:  "Il mattino dei maghi" di Pauwels e Bergier

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