martedì 15 novembre 2022

IL REVENANT DELLE CATTEDRALI

 

Ho usato di proposito il termine "revenant" perche' voglio precisarne il significante di ritorno che altrimenti la parola "spirito" non avrebbe espresso compiutamente;  potevo anche usare il termine "fantasma" con implicita la  titolazione del film di Bunuel "il fantasma della liberta'", ma quello era un film contro il vigente  sistema di potere e non un invito a far ritorno ad un precedente sistema quale appunto espresso dal simbolo della cattedrale. Nell’attuale panorama di farse, menzogne e recite di parti, che indubbiamente,  complici i mezzi di comunicazioni di massa e cosidetti “socials”, ha avuto un incremento esponenziale; giova tornare un po’ al buon tempo antico, anche se sono d’accordo “non e’ mai esistito il buon tempo antico” mai e poi mai, neppure nell’ottocento, nel settecento, neppure prima della nefanda rivoluzione industriale….bhe magari ecco , forse prima della pandemia che io chiamo  “ numero uno “ovvero quella di meta’ del trecento che ha inaugurato l’ingresso nella storia dell’eta’ dei mercanti (che io parafraso in “bottegai” con relativi “garzoni di bottega”) 
previo annullamento di tutta la coralita’ dell’epoca medioevale soprattutto quella dell’accezione gotica incentrata sulla costruzione mirabile delle Cattedrali come summa di esperienze collettive, per intenderci il Grande Mistero appunto della coralita’ delle Cattedrali secondo Fulcanelli, ma anche la dicitura di uno dei maestri dell’architettura , cosidetta moderna. Le Corbusier “quand les Cathedrales etaient blanches” . Tornare al buon tempo antico, alla tradizione secondo le disposizioni di un Guenon di un Evola e assai piu’ recentemente di un Dugin, sia pure in una accezione topologicamente differenziata, significa operare una profonda revisione dell’intero racconto storico, rigettare le aporie di quello che e’ stato fatto passare per il filosofo della storia, o meglio dello Spirito della storia,  ovvero quel Giorgio Hegel del cio’ che e’ razionale e’ reale e cio’ che e’ razionale e’ reale (una delle piu’ grandi idiozie dell’ultimo millennio, quasi come quelle di Marx o di Popper) e cominciare a raccontare la verita’ tutta la verita’. Anche la verita’ puo’ utilizzare un tantino di schematismo che finora e’ stato solo al servizio della manipolazione del voler convincere di una cosa, spesso e volentieri antitetica al suo valore:  così ci rifaremo proprio come traccia alla famosa suddivisioni Esiodea delle eta’ del mondo con i suoi parallelismi con la tradizione indu’ dei diversi Yuga, con lo Zoroastrismo, ed un po’ tutte le culture delle varie civila’, tutte contemplanti l’opposto di quello che la nostra cultura mercantile ha cercato di imporci in nome di una non meglio precisata evoluzione, ovvero una involuzione, anzi una vera e propria caduta da un periodo all’altro, sempre all’insegna del deterioramento e della decadenza. Come e’ noto la cultura della tradizione e non quella del cosidetto progresso, considera questo progressivo peggioramento della qualita’ di vita  in relazione a quattro periodi o eta’ del mondo : la prima e’ quella dell’oro, quella a cui tutte le civilta’ auspicano di fare ritorno (il famoso mito dell’eterno ritorno postulato da Mircea Eliade) cui si addice la presenza degli dei, della quale non abbiamo pero’ alcuna traccia, salvo ad adottare, come ha fatto chi scrive, una teoria invero non riconosciuta che la presenza degli dei la adduce a modalita’ neurologiche di adattamento all’ambiente di tipo allucinatorio (Julian Jaynes : il crollo della mente bicamerale e l’origine della coscienza)n  la seconda e’ l’eta’ dell’argento con la figura dei guerrieri, che corrisponde grosso modo all’epoca dei grandi imperi tipo Alessandro, Roma, Carlo Magno, Federico II, la terza, cosidetta del bronzo caratterizzata dalla preminenza dei mercanti, quelli che io definisco bottegai ovvero fondata sul commercio sul denaro e su di unico valore : il valore di scambio,  e’ grosso modo quella iniziata con la pandemia del 1347 e inaugurata dal cosidetto Umanesimo  per scandire tutte le tappe di un progressivo declino (rivoluzione industriale, aumento del mercimonio ,  Massoneria,  rivoluzioni e rivolte, guerre e continue pestilenze , etc.) 
L’ultima Eta’ e’ quella del ferro , frequentata solo da servi, i servi imboniti dalla filosofia di Hegel (fenomenologia dello spirito) che dovrebbero conquistare la supremazia, ovvero l'ultimo stadio della decadenza : il comunismo e la globalizzazione, la cosidetta Societa' aperta di Popper e i suoi amici tipo Soros, ma con a fronte i menzionati nemici che siamo noi : gli uomini della tradizione Ed allora ben venga anche un diverso impiego dello schematismo che non sia al servizio della modernita' e del bieco e ipocrita  progressismo: le quattro eta' del mondo rivisitate con un giudizio di merito, anche con l'implicita ammissione di relativita' : proprio sicuri che la eta' dell'oro coincida con le voci della mente bicamerale? 
I guerrieri  sono davvero Alessandro magno,  Cesare, Ottaviano  o Carlo Magno, e hanno l'ultima personalizzazione in Federico II  di Svevia e la loro simbolica narrazione nella Divina Commedia di Dante?  Guenon non la pensava esattamente così, lui era piu' influenzato dal dispiegamento dei Maya Yuga, di cui l'ultimo il Kali Yuga sarebbe in corso da 6000 anni;  con Evola possiamo andare piu' d'accordo  e con una certa forzatura possiamo dare ai vari cicli una interpretazione piu' similare a quella da me espressa. Ammesso il dibattito e anche la critica come per altre discussioni sul giudizio su questo o quel periodo, su questo o altro personaggio, ma che si parta sempre dalla verita' o perlomeno da una spasmodica ricerca della liberta'  

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