sabato 19 novembre 2022

SPECCHIO DELLE MIE BRAME, CHI E' IL PIU'..........DEL REAME?

 

Fatte le debite premesse sul concetto di verita’ storica, ma anche sociale, (ecco una delle poche volte in cui si dovrebbe applicare quell’uno che sta per molti, proprio del concetto platonico) cominciamo con il rivisitare alcuni personaggi che la melliflua cultura di sinistra e il  viscido liberalismo dei bottegai e loro  garzoni(comunismo e consumismo le due facce della stessa medaglia del liberalismo) ha subdolamente occultato dall’intero consesso della cosidetta cultura occidentale; sono molti i personaggi ed anche gli eventi che la pseudo cultura sopracitata ha osteggiato e spasmodicamente cercato di occultare  :  recenti, come Dugin, Putin, Trump, Luckacensko, Bolsonaro, Orban, passati e anche antichi, antichissimi come ad esempio De Maistre, Metternich, Radetzsky, Ezra Pound, Julius Evola, Rene’ Guenon , Mircea Eliade. Ad esempio si potrebbe anche su tale spirito anche provare a fare delle graduatorie, delle classifiche, tanto care alla cultura liberista e socialista che hanno sempre perseguito lo schematismo facendo il verso ai vari ronzini della filosofia, tipo la dialettica di un Hegel , tesi, antitesi, sintesi. o i suoi  fantasiosi conflitti  tra padrone e servo, per impantanarsi in tutte le forzature dei vari seguaci  tipo il darwinismo sociale di Spencer, o   il risibile materialismo dialettico di Marx, impreziosito dall’odioso termine di scientifico, il binomiio etica protestante e spirito del capitalismo di Weber,   la Open Society di Popper, l’oggettivismo della  Any Rand e seguaci  come Greenspan e Bernanke con le loro correlazioni ai vertici della  Federal Reserve americana,  il Great Reset di Schwab, e lo stuolo di sordidi personaggi, viscidi adoratori del solo dio denaro e dell’interesse economico . Ecco qui vorremmo una volta per tutte fare piazza pulita di tali squallidissimi figuri, quale che sia lo specifico di pertinenza (avvocati, politici, filosofi, economisti, imprenditori, opinionisti) e dedicarci a grandi e nobili figure di persone che hanno dato lustro al genere umano, incedendo persino a giudizi di merito e discutibili classifiche. Chi e’ stato il piu’ grande statista di questi ultimi settecento anni ? e il piu’ grande condottiero? Il piu’ grande filosofo? Architetto? Pittore? Scultore ? State pur certo che moltissimi giudizi saranno ribaltati . Partiamo come riferimento,  giustappunto dal   principiare di questa eta’dei mercanti o del bronzo cioe’ dalla pandemia di peste del 1348 che cancellando il precedente ordine sociale fondato sulla coralita’ e la somma delle esperienze dell’intera comunita’, ha inaugurato un mondo  fondato su di una effimera individualita’ e formalmente correlato ad un codice supposto classico assunto come principio normatore dell’intero fare costruttivo.  E’ prassi storica  che ogni inizio, ogni archè, sia correlato al fare costruttivo, non a caso il termine architetto significa giustappunto tecnica del principio (archè / techne’), cosi’ l’Hiram, costruttore  del tempio di salomone e’ correlato all’eta’ dei guerrieri ovvero dell’argento e dara’ avvio a tutti i protagonisti di tale eta’, così come l’eta’ successiva del bronzo ha come corrispettivo i grandi artisti del Rinascimento e  molto meno dei guerrieri. C’è da dire che il trapasso dei mercanti e della loro mentalita’ bottegaia fondata sul denaro e sul commercio, non e’ immediata , neppure dopo un fatto traumatico e opportunamente gonfiato come la grande pandemia di meta’ trecento. Tant’è che i personaggi piu’ influenti della storia del mondo furono  ancora provenienti dall’altra eta’ quella dei guerrieri, quale ad esempio l’Imperatore Carlo IV  di Boemia che dalla sua nuova sede imperiale, la citta’ di Praga irradia una diversa luce  di efficienza e di splendore. I bottegai (ovvero la borghesia mercantile che premeva per conquistare le leve del potere riesci’ in tale intento in Inghilterra con l’ascesa al trono della regina Elisabetta figlia di quell’Anna Bolena che sia pure inditrettamente, con il suo il matrimonio con il re inglese  Enrico VIII, aveva provocato lo scisma protestante; la nuova Regina per una somma complessa di motivi, non ultimo quello delle modalita’ contrastanti e rocambolesche della sua ascesa al trono e il fatto  di essere la figlia di una donna ripudiata e decapitata, fu da subito estremamente cinica ed incline al compromesso fino a farne la parte principale del suo carattere e del suo modo di regnare: con lei l’Inghilterra’ si appresto ‘ a divenire la Nazione ideale dei mercanti e del loro mercimoni. Si avra’ sempre in Inghilterra  un secolo dopo,  una temporanea interruzione dellla monarchia con tanto di esecuzione del Re e il Paese in mano ad un personaggio come Oliver Cromwell, che stante il  successo della sua politica e non fosse per l’appartenenza alla parte di quella borghesia che finira’ per fondare la massoneria e assumere sempre piu’ saldamente le leve del potere mondiale, potrebbe essere additato come candidato a quell’epiteto di migliore statista. La nascita della massoneria ai primi del XVIII secolo  in Inghilterra cerchera’ di trasferire il solito impianto costruttivo edificatorio alla sua anima commerciale, proprio riprendendo simboli e rituali della Libera Muratoria  dei tempi di Hiram e della costruzione del tempio, ma a parte l’esempio dell’Inghilterra non produce ancora personaggi degni di imprimere un qualcosa di diverso dal solito mercantilismo. Concorre al titolo di migliore statista  degli ultimi settecento anni  il principe Eugenio di Savoia, superato pero’  in tale giudizio dalle sue gesta militari che ne fanno con tutta probabilita’ il piu’ grande generale dai tempi di Cesare, quindi vi è il Re Luigi XIV il famoso Roi Soleil  e poi Federico II Hoenzollern  e la sua grande rivale Maria Teresa d’Asburgo imperatrice d’Austria, grandi Sovrani ma nessuno pero’ in grado di imporsi sugli altri , come era accaduto nella eta’ precedente con Federico II di Svevia, Carlo magno e piu’ di un protagonista della Roma Imperiale e Repubblicana (Adriano, Marc’Aurelio, Traiano, Ottaviano Augusto, Giulio Cesare,  e della Grecia Pericle. Temistocle, Alcibiade, nonche’ la straordinaria figura del macedone Alessandro Magno . La cultura dell’eta’ mercantile ha sentenziato come grande statista anche se in sottordine alle sue supposte qualita’ militari il generale poi Imperatore  Napoleone bonaparte, ma piu’ che mai ci ritroviamo nell’epoca dell’apoteosi della mentalita’ commerciale, ovvero il post Rivoluzione Industriale, dove complici le comunicazioni di massa che vanno facendosi sempre piu’ informanti e caratterizzanti delle elites dominanti   diviene abituale il mentire, il gonfiare questo o quell’evento, questo o quel personaggio, l’inventare meriti, millantare risultati , epoca d’altronde ancora in auge al giorno d’oggi  dove vige il prefisso “post” applicabile su tutto lo scibile umano, come giustamente ha osservato il filosofo contemporaneo Alexander Dugin, riprendendo la teoria della tradizione e del conservatorismo in antitesi al modernismo e progressismo liberale: logico e naturale per noi che ci rifacciamo a tale tradizione e cerchiamo di conservarne le implicazioni sull’impulso di veri filosofi come Evola, Guenon, Heidegger e non del pensiero liberista e comunista nel contempo (le due facce di una stessa medaglia)  tipo Marx, Spencer, Popper e il loro caporione Giorgio Hegel, saremo indotti a stilare delle graduatorie, del tutto antitetiche a quelle apparecchiate dal potere commerciale e bottegaio. Per rispondere al quesito a chi possa andare la palma di migliore statista di questa controversa eta’ dei mercanti  che sta gia ‘ cedendo alla successiva eta’ dei servi, inverando le tesi del piu’ nefando dei teorici dell’attuale sistema , il gia’ citato Hegel nella sua cosidetta dialettica servo/padrone contenuta nella  “fenomenologia dello spirito”, ebbene noi tradizionalisti, noi conservatori, noi persone orgogliosamente di destra, che addirittura  ci definiamo di Super Destra quasi a rassomiglianza con la teoria della Fisica Quantistica delle Super Stringhe in Super Simmetria , diciamo senza ombra di dubbio KLEMENS VON METTERNICH . E' lui che ha ha sbaragliato politicamente Napoleone portatore delle infami e ipocritissime  istanze della Rivoluzione francese ed e' lui che ha assicurato oltre trent'anni di pace e prosperita' all'Europa con la Santa Alleanza, fondata sui principi della conservazione
della  tradizione e di ferma re-azione alle istanze del progressismo e della modernita' . I bottegai (massoneria e Inghilterra e sempre piu' pretenziosa borghesia commerciale),  fidando sulla sua eta' oramai avanzata  riuscirono nell'intento di occultarlo dal potere effettivo non a caso nell'anno infame delle rivolte e della sedizione (1848) , ma il suo esempio e' rimasto unico nella storia per chi voglia rifarsi appunto ai principi della tradizione e della sua conservazione. 
Si, decisamente Metternich e' il piu' grande statista di questi ultimi settecento anni e quello che e' riuscito a fare lui dal 1815 al 1848 va assunto come riferimento, possibilmente da moltiplicare all'infinito, per ogni persona che abbia in animo il benessere  e la prosperita' dell'umanita' 

 

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