martedì 25 luglio 2023

OTTANTA ANNI da....

Questo articolo nasce come post su FB per ricordare gli ottanta anni della caduta del fascismo 25 luglio 1943 - 25 luglio 2023, un evento analizzato fino al parossismo, anche da me ovviamente che del fascismo sono sempre stato un grande appassionato, ma anche un grande detrattore: sono passati 80 anni e il nostro mondo italiano dopo una apparente ripresa e riqualificazione di immagine - (1958-1968 ) le Ferrari, il boom economico, la Fiat e Valletta, Domenico Modugno e Volare, le Olimpiadi del '60, Olivetti, il Cinema, Marzotto, Enrico Mattei, Il Gattopardo di Visconti, la breve Presidenza di Cesare Merzagora, Duilio Loi e Nino Benvenuti campioni del mondo, Gigi Rizzi che si fa Brigitte Bardot - va verso l'inesorabile degrado fino a riunirsi molto poco idealmente, con l'ignominiosa fuga dell'8 settembre 1943
( picco direi toccato nel 2021 con il governo Draghi "quello del non ti vaccini muori "o anche dello "spegni il condizionatore") Non dimentichiamo mai che se il fascismo cadde, fu per uno di noi che ci riconosciamo nel Fascismo come idea, ma non in Mussolini (Dino Grandi) che fin dal 1923 aveva capito con pochissimi altri Michele Bianchi, Ferruccio Vecchi, Ulisse Igliori e anche Italo Balbo, che Mussolini era stato e rimaneva sempre un patetico socialista desideroso solo di passare al più presto dalla parte dei padroni e disposto per questo a qualsivoglia compromesso, come d'altronde aveva ampiamente dimostrato nel 1914, vendendosi a Francesi e agli industriali dei cannoni per favorire l'innaturale e vigliacca entrata in guerra conto l'alleata Austria. Anche la fondazione dei fasci di combattimento nel 1919 ha molti lati oscuri, ma sorvoliamo valutando tutto sommato il positivo effetto indotto di salutare annichilimento delle nefande idee e prassi comuniste....insomma il sempre beneamato stornello alla "bomba c'è " della Grande Guerra : "fascisti e comunisti
giocavano a scopone la vinsero i fascisti con l'asso di bastone". Così assai spesso una creazione supera di gran lunga il suo ideatore, e vive di linfa propria non più dipendente da chi l'aveva costituita., Anzi per la verità sono altri che raccolgono il testimone per portarlo più avanti, magari alla vittoria, come succede in staffette e gare di durata automobilistica tipo la 24 ore di Le Mans. Quando questa creatura ha imboccato il vicolo cieco della cialtroneria, del conformismo, della piaggeria (vedi la sbilanciata alleanza con la Germania nazista, dopo l'ultimo sussulto dii orgoglio del dopo attentato di Dolfuss (1934), la ridicola campagna di Etiopia con quei paroloni da operetta, le inique leggi razziali del '38, la buffonata di Monaco pure nel '38 ed infine la barzelletta dell'entrata in guerra, vera e propria armata Brancaleone per terra aria e mare condita di plateali smargiassate (vincere e...vinceremo, la pugnalata alla schiena alla Francia, spezzeremo le reni alla Grecia, la campagna di Russi, il celeberrimo ",li fermeremo sul bagnasciuga") insomma non è un caso che proprio uno dei più degni portatori dell'idea giusta dell'originaria creazione, Dino Grandi, abbia detto "Basta" e unico in tutto il panorama nazionale si sia adoperato per fare terminare quella che oramai era diventata una farsa (di certo se fosse stato vivo Italo Balbo lo avrebbe fatto, come minimo due anni prima). Lo sbaglio di Grandi fu quello di non aver ben afferrato la pochezza di dignità, onore, lealtà della Corona Italiana e della assoluta mancanza di ricambio di una classe politica che altro non offriva che un panorama rimasto fermo all'ottobre 1922, Bonomi, Orlando, Sforza "ma i sunt de revenant" disse lo stesso mediocre Vittorio Emanuele III, quando gli fu presentata la lista
dei personaggi che avrebbero dovuto prendere le redini del Paese sostituendo Mussolini. La verità, quella giusta,corretta, ottimale è che si sarebbe dovuto distinguere tra Mussolinismo e Fascismo, accettarne di quest' ultimo, bene o male, una forma di eredità, memori del famoso vecchio adagio "non gettare il bambino assieme all'acqua sporca", affidare il nuovo Governo proprio a chi lo aveva Liberato dal giogo di una dittatura oramai esaurita e facente leva su elementi di prim'ordine che ancora davano lustro al fascismo, tipo Giovanni Bottai, Giacomo Acerbo, Galeazzo Ciano, Ettore Muti, Alberto Beneduce, Giovanni Gentile quindi amalgamarli con personaggi nuovi ed emergenti Giovanni Gronchi, Cesare Merzagora, Raffaele Mattioli, Enrico Cuccia, Enrico Mattei, Amintore Fanfani, Ugo La Malfa, ed anche con personaggi che in qualche modo rappresentavano un raccordo con la tradizione di un passato forse un po' troppo bruscamente interrottosi : l'antica correttezza del vecchio impero asburgico (Alcide De Gasperi), la filosofia che aveva preso distanze dal fascismo (Benedetto Croce) , una classe militare di sicuro prestigio (il Maresciallo Enrico Caviglia, che non dimentichiamolo mai, fu l'unico soldato d'Italia, la mattina del 9 settembre 1943, a non gettare alle ortiche l'uniforme e darsi alla fuga, ma presentarsi al Comando tedesco come più alto in grado presente in Roma e trattare condizioni di resa.)
Insomma ci sarebbe voluto un nuovo composito anche se variegato insieme, che certamente non sarebbe caduto nei marchiani errori e anche spregevoli portamenti che ebbero a protagonisti Re, Classe Militare e capo del Governo M.llo Badoglio (il generale che fu tra i principali responsabili della disfatta di Caporetto nel 1917, come comandante di Corpo d'armata,e della impreparazione militare delle FF.A.A. nel 1940 come Capo di Stato Maggiore Generale, ovvero il più alto incarico militare non solo dell'esercito, ma anche della Marina e dell'Aeronautica) fuggendo ignominiosamente dalla Capitale e lasciando allo sbando il Paese e le sue Forze Armate, senza ordini, disposizioni o direttive.

Nessun commento:

Posta un commento

IL RISVEGLIO DELLA RAGIONE NEL FUTURO ANTERIORE

  Io un buon libro di di saggistica lo leggo mediamente dieci quindici volte, con punte di oltre cento e magari duecento, per saggi davvero ...