mercoledì 11 ottobre 2023

IL REFERENTE SBAGLIATO DELLA COSCIENZA

E se avessimo sempre sbagliato referente nelle nostre interpretazioni  del mondo?  Il pensiero alternativo di oppositori alla piega presa dagli eventi negli ultimi trecento anni , diciamo dalla cosidetta Rivoluzione Industriale della prima meta’ del XVIII secolo, ovvero Nietzsche, Schopenauer, Spengler, Evola, Guenon, con qualche modalita’ meno lampante anche Freud, Heidegger e persino qualche fisico quantistico tipo Einstein, Bohr,  Heisenberg, Schrodinger, Pauli in sodalizio con Jung nella sincronicita’, Feynman con il suo integrale sui cammini e certe suggestioni della Teoria delle stringhe e della misteriosa Teoria-M, hanno tutto sommato sempre il referente della nostra coscienza (ecco forse leggermente adombrata proprio  dagli ultimi citati i fisici , ovvero non filosofi o psicoanalisti meno che mai storici o peggio economisti). Forse alla base dell’errore di interpretazione va collocato il pensiero piu’ distorto di tutti, quello di Hegel, il teorico della dialettica e colui che affermava che cio’ che e’ reale e’ razionale e cio’ che e’ razionale e’ reale, ovvero proprio l’antitesi (tanto per usare i suoi termini di cio’ che, specie oggi, e’ sotto gli occhi di tutti, ovvero il pieno, quasi indiscusso, dominio dell’irrazionale piu’ spinto, sul reale ridotto sempre piu’ ad una sorta di geometrale dove ci si puo’ disegnare davvero di tutto. Paghiamo forse l’abbandono del criticismo Kantiano e le precise distinzioni fra Fenomeno, Noumeno e Cosa in se’, con l’adesione alla bugia o forse sarebbe meglio dire, alla cantonata piu’ dirompente delle costruzioni di pensiero  successive alla rivoluzione industriale e al  conseguente cambiamento epocale dei mezzi di produzione e dello stesso referente fondamentale che e’ stato trasferito dall’interno di se’ , (ovvero l’uomo) a quanto di piu’ estraneo da se’  e artefatto (la macchina) . Non sono certo io il primo a denunciare questa espropriazione del riferimento principale dall’interno all’esterno da se’ , Leibniz lo aveva osservato a proposito della sua ideazione del calcolo infinitesimale, antitetica alla costruzione di Newton, e Kant vi aveva sviluppato il suo impianto categoriale e il suo criticismo, ma ecco che Hegel si presenta con il suo Idealismo e la sua dialettica e vai con la via libera a tutte le argomentazioni atte a rimestare la brodaglia del mondo bottegaio, quello del commercio dell’economia, del profitto e di un unico solo valore : il denaro e il suo,  appunto… "valore di scambio". Smith, Ricardo, Say, Malthus, Spencer, Stuart Mill,  li hanno chiamati economisti, ed economia la loro teoria, ovvero una
Vermeer : i conti della serva 
sottospecie di filosofia giustificativa dell’intrigo, della corruzione, del mercimonio che e’ stata chiamata liberismo, ma che non e’ neppure un legittimo ampliamento del caro vecchio “conto della serva” . Il principale errore di Marx e dei suoi accoliti e seguaci e’ stato quello di accettare le regole del gioco sia pure in una accezione di opposizione e superamento – non si può battere il Banco che ha stabilito le regole, giocherai sempre nelle sue modalita’ e proprio quando avrai la sensazione di poter vincere in realta’ sei solo stato fagocitato nel suo sistema, sistema addirittura epocale che le antiche tradizioni hanno denominato eta’ dei mercanti o del bronzo  – un qualcosa che proprio le ultime vicende di questo terzo millennio hanno enfatizzato all’ennesima potenza : una sinistra, ovvero una ideologia che in teoria dovrebbe essere la maggiore critica del sistema  capitalistico  liberista o neo-liberista che sua che si è fatta il suo maggiore alleato, anzi il servo piu’ docile, il piu’ volenteroso dei carnefici di liberta’ - accettazione incondizionata di obblighi vaccinali, di mezzi di coercizione coatta, di violenza sui dissidenti, di discriminazioni su lavori e sullo stesso vivere sociale, etc. -  roba da far impallidire altri carnefici, quelli  di Hitler come riportato in un famoso libro. 
Anche l’altra variante del sistema bottegaio ovvero capitalismo bottegaio incentrato sul denaro e sul valore di scambio, il fascismo si e ‘ dimostrata inconsistente nel suo far leva un po’ fumosamente a principi di tradizione quasi sacrale che era stata la peculiarita’ del sistema antecedente ai bottegai, quella che sempre gli antichi testi di tutto il mondo ed anche il poeta greco Esiodo considerato il piu’ grande della letteratura greca arcaica assieme ad Omero avevano indicato come l’eta’ dei guerrieri o dell’argento. Ora secondo questa antica suddivisione delle eta’ del mondo  bronzo e argento sono entrambi fallaci perche ‘ in sostanza  hanno portato  sempre violenza, guerre, distruzione e sofferenza e peggio dovrebbe verificarsi se si sprofondera’ nell’ultime di queste eta’, quella del ferro o dei servi, per la filosofia Indu’ il Kali Yuga  ovvero il peggio del peggio, la notte senza luce, le tenebre piu’ fitte;  ora se  prendiamo qualche mio vecchio articolo di questi miei blog,  a che cosa ho sempre accompagnato lo svolgimento di tali diverse eta’ del mondo?  Semplice! :  alla nascita della coscienza :  e’ con la coscienza  e solo con il suo diffondersi in tutte le civilta’ del mondo che assistiamo a questi principi di devastazione  che sono arrivati al momento attuale e minacciano ancora di peggiorare;  quando la coscienza ancora non aveva fatto la comparsa tra le genti umane, ma tutti i comportamenti, tutte le azioni, financo tutti i pensieri, erano diretti da un altro meccanismo neuronale, quello che  lo psichiatra e filosofo Julian Jaynes ha denominato “la mente bicamerale” nel suo eccezionale saggio titolato appunto “il crollo della mente bicamerale e l’origine della coscienza”  si aveva appunto una doppia azione del cervello : una per incamerare  significati attraverso il meccanismo della condensazione di significato di un termine e applicazione per similitudine ad un altro termine (metafora)  che si era andata ad allocare nella parte sinistra del cervello, l’altra per trasferire tutta la somma delle esperienze di comportamento (metonimia) spostando, trasferendo appunto tutti i significanti, ovvero non la semplice assegnazione del significato di un  termine, ma appunto tutto quello correlato al suo farsi costituendo appunto un  apprendimento per esperienza e continuita’ che invece si e’ andata ad allocare nell’emisfero destro dello stesso cervello  Questo stato di doppia mente, una per incamerare la  condensazione dei significati, l’altro per svolgere compiti relati all’interagire con l’ambiente ecco e’ un qualcosa di cui al contrario dello stato della coscienza, non sappiamo nulla di preciso, specie temporalmente, ed e’universalmente  considerato dalle stesse antiche fonti, come “eta’ dell’oro”. Ecco come la descrive Esiodo nel suo Poema Le Opere e i giorni:
Gli uomini “vivevano come dei”; lontani dalle malattie e liberi dal faticoso lavoro, passavano la vita a gioire e banchettare. Quando poi dovevano morire, erano “come presi da giusto sonno : la loro morte era dolce e senza affanno.Questa generazione di uomini appare la migliore: onorava gli dei, ed essi facevano sì che la terra producesse da sola i suoi frutti. La vita si svolgeva così nella più grande armonia” Ecco il punto della domanda dell’inizio : Noi ci siamo sempre riferiti alla coscienza per individuare e definire l’essenza del nostro stato della nostra stessa essenza, e se avessimo sempre sbagliato referente? Se invece di rivolgersi sempre alle eta’ dell’argento e del bronzo e paventare una terza infima eta’ del ferro, ci fossimo invece rivolti ad una eta’ dell’oro, ovvero quando una coscienza analogale non aveva ancora fatto comparsa nella biologia umana?????  

Nessun commento:

Posta un commento

IL RISVEGLIO DELLA RAGIONE NEL FUTURO ANTERIORE

  Io un buon libro di di saggistica lo leggo mediamente dieci quindici volte, con punte di oltre cento e magari duecento, per saggi davvero ...