domenica 31 marzo 2024

UNA ORIGINE EXTRATERRESTRE?

  

Ci siamo tutti sempre chiesti quale potesse essere l’origine dell’uomo, tenendo soprattutto  conto delle varie accezioni ed eccezioni di diversi apporti? Quella di una origine extra terrestre e' sempre stata una di quelle piu' fantasiose, ma anche piu' insistenti. Magari ecco non faremo l'errore di chiamarli  Astronauti dello spazio, Annunachi e neppure Elohim, cerchiamo di non non chiamarli i in alcun modo,  però conveniamo che in effetti un qualcosa di estraneo alla nostra biologia e persino alla natura del nostro pianeta, dovette in questo benedetto inizio presentarsi. Lo ripeto, io non materializzerei  omini verdi, ne’ giganti, ne’ esseri con tre occhi, ma  semmai andrei alla ricerca di una forma di energia del tutto incommensurabile al pensiero umano, che in una qualche maniera ebbe modo, in un determinato momento, di entrare in contatto col nostro pianeta: come? Non ne ho la minima idea;  quando ? bhe quando, precisamente non sono in grado di rispondere, ma di certo parecchio tempo fa, senza dubbio, diciamo senz’altro prima di tremila anni fa, cioe’ prima dei periodi che possiamo andare a denominare storici, prima che...  ecco qui cominciamo a convenire con una componente che reputo fondamentale : quella contenuta nel saggio di Julian Jaynes "il crollo della mente bicamerale e l'origine della coscienza " prima che l’essere umano pervenisse ad un linguaggio articolato ben delineato con segni e quindi con capacita’ di trascrivere pensieri in grado di essere compresi da altri e senza bisogno di intermediari tipo auguri, sciamani, profeti, profetesse, sibille – diciamola papale papale, prima che l’uomo pervenisse a quell’analogia tra se e l’ambiente che e’ sostanzialmente quello che viene definito coscienza. Ecco quindi di para patta Julian Jaynes e il suo straordinario citato  saggio che ci dice che la coscienza e’ un meccanismo neuronale posteriore al linguaggio e del cui linguaggio utilizza gli assi portanti della sua struttura,  ovvero la condensazione per similarita’ di significazione di una appartenenza, che e’ stata chiamata metafora (cosa e’ questo? ….Be’ e’ come quello!....) ovvero lo spostamento non tanto di una significato, quanto di un significante ovvero secondo la distinzione di De Saussure:  tutto quello che ha a che fare con una data cosa (per intenderci oltre al netto significato di rassomiglianza, piuttosto tutto quello che e’ annesso a qualla data cosa, il sentito dire, l’odore, il gusto, la cenestesi ?) - un insieme di conoscenza e sensazione che e’ stato denominato metonimia. Torniamo quindi a quel “quando?” riferito alla temporalita’, ma aggiungiamoci anche le preposizioni “per quanto?”  per quanto tempo si e’ avuto questo quando? Eh qui sono davvero dolori, perche’ manca qualsivoglia dato, ci sono solo una serie di manufatti impossibili tipo le piramide egizie, ma anche quelle del sudamerica, mura ciclopiche, costruzioni del tutto inspiegabili con il metro di giudizio delle nostre conoscenze che hanno appunto dato adito alle ipotesi piu’ fantasiose e che non sono assolutamente catalogabili e databili, non sono neppure 

minimamente concepibili nel racconto della nostra vicenda che ripeto ha un calendario che non riesce ad andare oltre ai tremila anni . La domanda quindi “per quanto” puo’ essere durata questa correlazione tra queste misteriosissime entita’ quasi certamente neppure corporee e la nostra invece concreta corporeita’ in una accezione neuronale e intellettiva del tutto  imprecisata, non puo’ neppure essere ipotizzata – determinate scoperte o calcoli astrofisici su condizioni climatici o eventi meteorologico o tellurici  ci danno manufatti costruiti  con una approssimazione temporale  databile a cinque, sei, sette , anche oltre diecimila anni fa. Anche le stesse considerazioni sulla fisicita’ degli uomini o ominidi, come si voglia denominarli, sono quanto mai imprecise  e suscettibili di errori e continui aggiustamenti; le diatribe su homo sapiens, homo di Neanderthal e altre supposte appartenenze e qualificazioni non hanno alcun serio fondamento e c’e’ poi la sconvolgente constatazione che tutte le civilta’ dell’antichita’, egiziana, sumerica, assiro, babilonese, indiana, cinese, non abbiano affatto quello che somiglia ad una evoluzione, il passaggio cioe’ da uno stadio piu’ primitivo e rozzo ad uno via via sempre piu’ evoluto, ma comincino praticamente d’acchitto, gia’ belle e e confezionate in tutto il loro armamentario e il loro bagaglio di conoscenze, cultura e civilta’ – d’altronde e’ quanto mai indicativo che quegli autori liberi, originali e non asserviti ad un precostituito ordine sociale, tra cui annoveriamo Guenon, Evola, Pound, Eliade, non abbiano mai preso nella minima considerazione il passaggio da uno stadio meno evoluto ad uno piu’ elaborato ed anzi, Evola ad esempio, nel suo “Rivolta contro il mondo moderno” abbia mostrato l'inconsistenza della stessa 
 dicitura “uomo delle caverne”  sottolineando che mai e
poi mai e’ stato dimostrato  che l’uomo abbia vissuto in caverne, ma semmai le frequentava occasionalmente per scopi ritualistici o di raduno. Quando e per quanto dunque potrebbe essere stato il periodo di contemporaneita’ tra entita’ e umani? Si va da un minimo di limite di tremila anni fa, ad un massimo che non  e’ assolutamente definibile : diecimila, ventimila, cinquantamila, centomila anni fa, tutto e’ possibile, poiche’ nessun riscontro di datazione effettiva puo’ essere esperito e difatti i miti di Atlantide, Lemuria, Pandeia e quant’altro di narrazioni di luoghi e tempi non determinati, abbondano in tutte le civilta’. Diciamo dunque che non sappiamo niente di e su queste entita’ e del loro rapporto con l’uomo,  possiamo solo supporre certe modalita’ anche di frequentazione o magari di subordinazione nostro nei riguardi loro, soprattutto in virtu’ di un fortissimo  divario di conoscenze e abilita’.  Ammettiamo dunque che queste entita’ capitate per chissa’ quale caso o necessita’ sulla terra si siano trovate nella necessita’ di utilizzare, come manovalanza, come supporto, come schiavi,  gli esseri viventi presenti nel pianeta,  animali di vario tipo tra cui ovviamente anche questo strano bipede, un tantino piu’  composito degli altri e in grado di poter apprendere certe tecniche, che avrebbero potuto tornare utili a chissa’ quali  fini dei nostri particolarissimi viaggiatori. Certo loro avrebbero messo le tecniche piu’ raffinate, i calcoli piu’ che infinitesimali per una stretta correlazione con l’intero cosmo, gli allineamenti coi pianeti, con le costellazioni, i codici di orientamento, mentre per gli uomini si sarebbero riservati compiti più umili, dapprima poco piu’ di quelli di una bestia da soma, ma via via sempre piu’  elaborati e complessi, tipo quello di riuscire da soli a costruire edifici, templi, monumenti, dighe, argini, innalzare difese e anche cominciare a edificare citta’. Per riuscire appieno in tale compito bisognava pero’ innescare nel cervello umano una specie di codice, che assicurasse una pronta e assoluta risposta ad ogni richiesta da loro effettuata ed ecco che torniamo al nostro Jaynes e alla sua mente bicamerale.
Quale miglior codice di un meccanismo di suddivisione cerebrale, dove una parte del cervello restava deputata ad ampliare una conoscenza del proprio ambiente fondata sulla condensazione di significati accostati per somiglianza e similarita’ ovvero attraverso metafore (emisfero sinistro) ed un’altra nell’emisfero opposto (destro) specializzata invece nel ricevere informazioni trasmesse per trascinamento di significanti, metonimie
  incentrate su prescrizioni, accorgimenti, suggerimenti ordini, tutta una serie di prescrizioni che dovevano avere la peculiarita’ di essere immediatamente recepite ed eseguite senza indugio, senza alcuna pausa  di incertezza e dubbio, senza la minima riflessione. Per la prima di questi due meccanismi  cioe’ la metafora, andava  benissimo il linguaggio articolato che forse proprio grazie a qualche intervento  delle nostre entita’, si rese subito abbastanza disponibile con progressiva accellerazione;  per la seconda il linguaggio articolato era fuori gioco, non c’era alcun bisogno di stabilire paragoni o di capire cio’ che si doveva fare, doveva essere fatto e basta, quindi bisognava utilizzare nel trascinamento di esperienze ripetute, ammaestramenti, comandi, financo imposizioni,  qualcosa che non potesse essere dissuaso, meno che mai discusso, qualcosa che dovesse essere solo obbedito. La parola obbedire viene dalla radice del verbo latino audire piu’ il prefisso ob, che conferisce al termine il significato  di “ascoltare stando di fronte”, quindi   l’uomo in quuesta sua seconda modalita’ di apprendimento, con tutta probabilita’ anche questa  propiziata da un intervento genetico di predisposizionamento da parte delle misteriose, incommensurabili entita’,  deve disporsi ad ascoltare la disposizione che di volta in volta gli verra’ impartita a secondo del compito assegnatogli per interagire efficacemente con l’ambiente che lo impegna- una faccenda piu’ che altro auditiva  e difatti viene scelta la modalita’  delle voci per impartire tali disposizioni, voci ingenerate automaticamente dall’emisfero destro del cervello non appena una situazione raggiunga il grado di stimolo per innescarla. (oggi lo chiameremmo stress da impegno).
L’udito, si badi bene e ‘ il senso
  di minor controllo dell’apparato umano, noi possiamo gestire le immagini, la  vistam  chiudendo gli occhi, distogliendo lo sguardo, possiamo evitare il contatto di un oggetto, evitare un percorso, non bagnarci in un fiume, ma non possiamo per quanto  ci turiamo le orecchie, non sentire una voce, specie se questa promana dal nostro interno, innescata da un certo grado di eccitazione; ecco perche’ le entita” avevano scelto la voce, una loro voce,  assertiva, categorica, imperativa per assicurarsi che gli uomini non mancassero di ricevere questo tipo di comunicazione, di loro comunicazione. Come spiega esaurientemente Jaynes nel suo  citato libro, si trattava in sostanza di un cervello suddiviso in due distinti comparti : uno per articolare sempre piu’ un linguaggio pratico fondato sulla condensazione metaforica di significato e quindi interagire piuì che altro con i proprio simili, un altro di carattere allucinatorio auditivo (sentire le voci)  di carattere di trascinamento di significanti per assolvere a compiti piuì impegnativi, per lo piu’ assegnati dalle entita’ In altre parole: una mente bicamerale. Del tutto superflua in una tale struttura cerebrale la presenza di una coscienza , ovvero un analogo-io, cioe’ un io in situazione in grado di narratizzare la sua presenza in un dato contesto, anzi non solo superflua, ma dannosa, specie nell’organizzazione metonimica delle voci allucinatorie che dovevano conservare sempre il loro impianto categorico/imperativo, senza contemplare alcuna obiezione o anche discussione. Si ripropone quindi il quesito: quanto puo’ essere durata una simile organizzazione cerebrale e tutto sommato comportamentale?
A mio parere “parecchio”  e’ un po’
  il parecchio di Giolitti  che si riferiva a quello che avremmo ottenuto se non fossimo entrati in guerra nel 1915 contro gli Imperi Centrali, molto troppo indistinto, soprattutto da un punto di vista temporale, un qualcosa sulla quale in effetti non si puo’ dire niente - diciamo pero’ che se ne ammettiamo un lasso piuttosto lungo, molti misteri trovano spiegazione e plausibilita’ : gli undicimila anni della Sfinge sull’indizio della sua umidita’ sulle fondamenta che ha riscontro in una era riscontrabile solo in un periodo di tale  piovosita’, la vera eta’ delle piramide di Giza, le modalita’ costruttive senza malta ad incastro di blocchi di spropositata grandezza e tanti tantissimi altri esempi. L’elemento di assoluta novita’, abbastanza sconvolgente, riguarda una ripresa della famosa tesi delle eta’ del mondo di Esiodo per coniugarla appunto con l’ipotesi della mente bicamerale  di Jaynes  che in effetti ha una evidente rassomiglianza con quella che potrebbe essere stata l’eta’ dell’oro. “perche’ gli dei non ci parlano piu ?’” si chiede disperato Esiodo, ed e’ una geremiade comune a tutte le civilta’ , a tutti i popoli della terra in quel periodo di passaggio che,  quello si che e’ un  tempo ben precisato, segna l’inizio della coscienza, ovvero un io metaforizzato sulla base del linguaggio articolato,  che mette in relazione l’uomo e il suo ambiente, e che,  se dovessimo continuare a seguire Esiodo e compagnia, indicheremmo come il passaggio all’eta’ dell’argento, dove non ci sono piu’ gli dei, che come abbiamo appurato non parlano piu’, non ci sono piu’ le loro  voci allucinatorie  che ci dicono quello che dobbiamo fare, ci sono i guerrieri correlati all’argento come gli dei lo erano all’oro. Quindi l’eta’
dell’oro, indefinita, fumosa, senza limiti e’ la mente bicamerale, mentre con l’argento comincia la decadenza della coscienza: non ci sono piu’ le voci che regolano il comportamento, ora l’’uomo e’ in grado di prendere le decisioni, in quanto dispone di un analogo tra se e l’ambiente che gli consente di essere in situazione e quindi prendere quelle
  decisioni, che prima riceveva in forma di voci allucinatorie dagli dei, ovvero dalle entita’ che si erano interposta tra uomo e contesto. Sono decisioni pero’ quasi sempre sbagliate, soprattutto sono decisioni che comportano rivalita’, rabbia, violenza e   cattiveria. E’ questa la peculiarita’ della coscienza fin dalle sue prime battute  e difatti i suoi rappresentanti sono guerrieri, persone cioe’ votate alla guerra, alla distruzione, al sangue, alla violenza. E’ questo il primo piu’ appariscente riscontro di essere,  gli uomini pervenuti alla coscienza, e’ questo il segno piu’ evidente che le voci  degli dei  non dirigono piu’ il comportamento, la volizione, il pensierio umano:  non a caso Jaynes parla di “crollo” dell’organizzazione  della mente bicamerale, cui fa riscontro l’origine della coscienza, contrassegnata da violenza e distruzione, per cui e’ ribadito il senso di una “caduta! “ non tanto una caduta degli dei, quanto una caduta dell’uomo. Gli dei, difatti esauriti i loro interessi, non cadono, se ne vanno, partono e checche’ ne dicano certi scoop giornalistici e alcuni fantasiosi scrittori, non sono mai tornati. Dalla violenza dei guerrieri, ovvero comunita’ rissose, violente, guerrafondaie che hanno contrassegnato una  narrazione della storia fondata su uno stato di continua tensione  fatta di lotte, contrasti, (non a caso c’e’ sempre l’imbecille di turno, tipo Hegel, tipo Marx, tipo Fuckayama che strombazza una fine della storia appena la tensione tende a venire meno), siamo passati ad un’epoca dove all’elemento di violenza guerriera si e’ sostituita una violenza economica, non meno distruttiva, ma soprattutto sempre piu’ orientata verso la decadenza: la cosidetta eta’ del bronzo caratterizzata dalla classe dei mercanti, ovvero non piu’ una classe  dedita prevalentemente alla violenza e alla sopraffazione fisica come erano stati grosso modo i primi duemila e trecentocinquant’anni dall’inizio della coscienza (Grandi Imperi, continue guerre, conquiste, etc.) 
ma con un epocale cambiamento provocato a bella posta da una gonfiatissima e quasi del tutto inventata pandemia (quella del 1348), la continuazione di violenza guerre e distruzione, con l’aggiunta pero’ di un meccanismo di ipocrisia fondato sul tornaconto economico e quindi sul denaro che diviene in breve l’unico referente di valore in un mondo sempre piu’ turpe, un mondo ulteriormente aggravato da  uno sviluppo tecnologico totalmente asservito al principio economico. E’ il nostro mondo moderno che ben conosciamo e che a quasi settecento anni da quella trasformazione dall’argento al bronzo, le recentissime iniziative di quegli  stessi mercanti che si sono denominati imprenditori, industriali, magnati e tutto lo stuolo dei loro lacche’ (la solita questione dei bottegai e loro garzoni), ha voluto accorciare le distanze per un passaggio di eta’ dal bronzo al ferro, che non e’ neppure un metallo, ma una lega, riproponendo l’escamotage della pandemia, altrettanto falsa e inventata come quella di settecento anni fa,  per creare appunto un mondo fatto solo di pochissimi padroni e di uno stuolo di Servi. 
Ecco a cosa ha portato, magari ecco diciamo, che sta portando quella partenza degli dei di tremila anni fa, ecco a che cosa ha portato la tanto decantata coscienza, quell’analogo io fondato sul linguaggio che ha cercato anche di raccontarci, con  l’invenzione della scrittura, non contemplata dalle entita’ che ci avevano dato la mente bicamerale, una storia della sua affermazione. Peccato che questa storia non sia sempre lì lì per finire per mancanza di tensione, come hanno cercato di spacciare  alcuni professionisti della menzogna, tipo Hegel,  Malthus, Say, Spencer, Marx, Van Eyck, Popper , ma sia sempre stata, in particolar modo con l’avvento dell’eta’ del bronzo e certe sue dirette conseguenze,  sempre inventata e contrabbandata come unica verita’  (rivoluzione industriale, sommosse e rivoluzioni create  ad hoc, emergenze climatiche, buchi dell’ozono e altre scempiaggini del genere). Se quindi la storia e’ tutta una menzogna, che si e’ andata sempre piu’ sviluppando, in sostanza quella che l’ha ingenerata e’ proprio la coscienza, ovvero la metafora analogale dell’io costruita sulla base del linguaggio, un meccanismo neuronale sviluppatosi  a seguito del ritiro delle entita’ che avevano impostato invece un tutt’altro funzionamento del cervello umano, e che ha creato un mondo impostato sulla violenza e sulla prevaricazione.

venerdì 29 marzo 2024

PRECISAZIONI CON AMPLIAMENTO SUI FOGLIETTI EMBRIONALI

 

Tutto, ma proprio tutto cio' che attiene l'eziologia delle malattie risiede nel nostro cervello, o meglio se proprio vogliamo essere iper precisi, tutto sta nelle suddivisioni del nostro cervello  in quelli che anche la medicina ufficiale denomina "foglietti embrionali". Gli embriologi tradizionali suddividono lo sviluppo embrionale secondo tre cosiddetti foglietti embrionali: l’endoderma, il mesoderma e l’ectoderma. Tali strutture si formano già all’inizio dello sviluppo dell’embrione e dalle quali derivano tutti gli organi ed ogni cellula del corpo. La medicina ufficiale non si era mai interessata in modo particolare a questi foglietti embrionali, nessuno aveva intuito la loro importanza e questa e' la causa del perché nessuno era riuscito ad applicare un sistema alle cause del cancro, e non solo del cancro, ma di tutte le affezioni che ci colpiscono nel nostro essere in relazione con un mondo che ci impegna. La 3^ legge di Hamer cioè "il sistema ontogenetico dei tumori e degli oncoequivalenti" classifica tutte le malattie secondo l’appartenenza ai foglietti embrionali, classificandole secondo la loro storia evolutiva o secondo i criteri dei vari foglietti embrionali, pero' Hamer era andato piu' a fondo nello studio  appunto di tali foglietti embrionali ed era andato a scoprire che uno dei tre quello medio, detto mesoderma poteva suddividersi in due aree  corrispondenti al cervelletto e al midollo cerebrale e li aveva rispettivamente definiti  mesoderma antico, mesoderma recente, caratterizando anzi il papassaggio di appartenenza dal cosidetto palencefalo al cosidetto neoencefalo e quindi invertendo il tipo di reazione in caso di risposta al trauma.
Si può costatare che le malattie che appartengono allo stesso foglietto embrionale presentano anche altre caratteristiche e particolarità comuni. Ad ognuno di questi foglietti embrionali appartiene una specifica zona del cervello, a causa dalla storia evolutiva, una particolare istologia, specifici microbi imparentati al foglietto embrionale e oltre a questo anche ogni cosiddetta malattia, meglio nominata da Hamer  programma speciale biologico sensato della natura (SBS), secondo un senso biologico comprensibile alla luce dei parametri della storia evolutiva. Le cellule o gli organi che si sono evoluti dal foglietto embrionale interno hanno i relè, cioè i punti di comando dai quali vengono diretti, nella parte più antica del cervello. Anche lì troviamo una locazione sistematica che inizia dorsalmente a destra con le malattie della bocca, della cavità naso-laringea e prosegue in senso antiorario seguendo il tratto digerente per finire con il sigma e la vescica.

Dal punto di vista istologico, in queste zone, tutti i carcinomi sono adenocarcinomi senza eccezioni. Gli organi appartenenti a questo foglietto embrionale fanno in caso di cancro aumento cellulare con tumori compatti di tipo adenoidale, come per esempio nel fegato, nell’intestino, e nel polmone (a focolai rotondi).Tutte le cellule o gli organi che si sono sviluppati dal foglietto embrionale esterno hanno i loro relè nella corteccia cerebrale, la parte più giovane del nostro cervello e tutti loro fanno, in caso di cancro, diminuzione di cellule sotto forma di ulcere o diminuzione funzionale al livello organico, come per esempio nel diabete o nella paralisi.La grande scoperta di Hamer di aver scoperto nell'ambito del foglietto embrionale medio  un gruppo più antico ed uno più giovane e' quindi di fondamentale importanza per capire l'andamento di una malattia  Le cellule o gli organi appartenenti al gruppo più antico del foglietto embrionale medio, hanno i loro relè nel cervelletto, cioè appartengono al cervello antico e creano anche loro in caso di cancro tumori compatti di tipo adenoidale nella fase di conflitto attivo, per esempio nel seno, nei melanomi, nei mesoteliomi del pericardio, della pleura, e del peritoneo. Le cellule o gli organi appartenenti al gruppo più giovane del foglietto embrionale medio, hanno i loro relè nella sostanza bianca cerebrale e fanno, in caso di cancro, nella fase di conflitto attivo, necrosi o buchi nei tessuti, cioè diminuzione di cellule, per esempio nell’osso, nella milza, nel rene o nell’ovaio. La 4° legge di Hamer cioè "il sistema ontogenetico dei microbi", classifica i microbi secondo la loro appartenenza ai tre foglietti embrionali, in quanto ogni gruppo di organi correlato ad un dato foglietto embrionale si associa anche a microbi specifici per lo stesso foglietto embrionale. Insieme alla programmazione dei nostri organi da parte del nostro computer cervello sono stati programmati anche i nostri fedeli lavoratori specializzati: i microbi. 
Questo comporta che i microbi più antichi: funghi e  micobatteri sono responsabili per l'endoderma ed in parte per il mesoderma del cervelletto, e in ogni caso solo per gli organi

governati dal cervello antico, quelli più recenti, cioè i batteri, sono responsabili per il mesoderma e per tutti gli organi da esso formati, e che i microbi più giovani, cioè i virus, che in senso stretto non sono veri microbi, e quindi non veri e propri esseri viventi, sono responsabili esclusivamente per l’ectoderma o per gli organi governati dalla corteccia cerebrale. Essere "responsabile" vuol dire in questo contesto che ogni gruppo di microbi elabora solo un determinato gruppo di organi, che appartengono allo stesso foglietto embrionale, cioè si sono evoluti da esso. Forma un eccezione la "zona limitrofa" degli organi governati dal cervelletto mesodermale, che vengono elaborati sia (prevalentemente) dalle micosi e dai micobatteri ma anche (meno di frequente) dai batteri, che normalmente sono responsabili per gli organi governati dalla sostanza bianca cerebrale. Il momento, da quando possono attivarsi i microbi, non dipende da fattori esterni, come si era supposto finora, ma viene comandato esclusivamente dal nostro computer cervello. La 2° legge di Hamer, "la bifasicità di tutte le malattie in caso di soluzione del conflitto", dice che tutti i microbi, senza eccezioni, lavorano esclusivamente nella seconda fase, cioè nella fase di guarigione (fase pcl), iniziando con la soluzione del conflitto e terminando alla fine della fase pcl. La fase di guarigione è molto differente nei tre foglietti embrionali. Con l’inizio della fase pcl gli organi governati dal cervello antico demoliscono i loro tumori con l’aiuto dei microbi specializzati, mentre sempre dall’inizio della fase pcl, i buchi e le ulcere degli organi governati dal neoencefalo vengono riempiti con l’aiuto di virus e batteri comportando edemi. Tutti i microbi sono più o meno specializzati, non solo per quanto riguarda gli organi che devono riparare, ma anche riguardo al lor modo di lavorare Più si avanti nell’evoluzione filogenetica, più si sono evoluti e complicati i programmi del nostro cervello. Siamo arrivati dai programmi più antichi, arcaici del tronco encefalico, attraverso i già più complicati contenuti dei conflitti del cervelletto, passando per i programmi già abbastanza complicati della sostanza bianca cerebrale, fino ai contenuti dei conflitti corticali, che vengono governati dalla nostra corteccia cerebrale.Il famoso schok biologico (La DHS) comprende non solo lo schok conflittuale acuto e drammatico, che ci ha colto "sul piede sbagliato", ma nello stesso istante tutto è già programmato. In caso di una DHS, si forma un focolaio di Hamer (HH), una cosiddetta configurazione a bersaglio cerebrale, le zone organiche corrispondenti a questo HH reagiscono con un processo pertinente al foglietto embrionale cui appartengono: o con aumento di cellule o con diminuzione di cellule, buchi o ulcere (tumori scavati nella pelle o nella mucosa) o con un disturbo funzionale, nel caso dei cosiddetti oncoequivalenti. Tutto ciò che non è cancro è oncoequivalente, simile al cancro, e vengono così considerate tutte le cosiddette "malattie" della medicina, in quanto la nostra parola "malattia" mostra sempre solo o una fase di conflitto attivo o una fase di conflitto risolto. Anche dalla locazione degli HH possiamo riconoscere con esattezza di che tipo di contenuto biologico di conflitto si deve trattare. Dal cervelletto in poi diventa importante la lateralità per stabilire su quale lato del cervello il paziente lavora. Perciò vale per tutti i relè del cervelletto e dell’intero neoencefalo che la correlazione dal cervello all’organo è crociata. Nel tronco encefalico la lateralità non ha importanza. Ogni SBS contiene un senso biologico comprensibile alla luce dell’evoluzione che dipende pure dall’appartenenza al foglietto embrionale. Questo è molto importante se non addirittura una colonna portante per la comprensione dell’intera teoria di Hamer.  La soluzione dell’enigma del "perchè ci ammaliamo" stà nel prendere in considerazione l’appartenenza ai foglietti embrionali e la localizzazione specifica dei relè cerebrali per ogni organo. Così troviamo un vero e proprio ordine per tutti i cancri e gli oncoequivalenti, che erano ogni volta solo una singola fase del processo, e troviamo anche i sintomi e la correlazione con la fase complementare. Diciamo, che si potrebbe finalmente comprendere che la causa del processo di una malattia, che agisce all'unisono su tutti i livelli (psiche, cervello, organo) e possiamo costatare che, non tanto la natura, quanto la vita organica, ha sviluppato un sistema/processo, proprio per conservare se stessa nel suo relazionarsi con un mondo/natura che non sembra prenderci nella debita considerazione: Conviene, quindi prestare una particolare attenzione a questa nostra specificità di essere viventi in relazione ad un mondo che ci ignora e non ci conosce e dare la debita importanza appunto ai nostri foglietti embrionali, perchè, comincio proprio a pensare che alla fin fine, si trova lì la chiave di comprensione per i processi e le leggi biologiche del nostro organismo, come anche per la comprensione delle correlazioni biologiche necessarie tra l’organismo umano ed il mondo che ci ospita, ribadisco, non conoscendoci. Facciamo insomma in modo, perlomeno di conoscerci noi!

martedì 19 marzo 2024

L'UOMO DEL NUOVO DESTINO

 

Quattro anno fa, proprio con l’inizio della pandemia prendeva corpo la piu’ impossibile delle alternative, proprio un diverso cammino dell’integrale Feynmaniano che palesava un percorso  talmente ”altro” da non essere stato mai neppure lontanamente  preso in considerazione appena 4 anni prima,  in quel 2016 quando contro ogni previsione e del tutto inaspettatamente Donald Trump aveva vinto le elezioni presidenziali USA del 2016 sconfiggendo la infida Hilary Clinton. Che quel “capitan america “ di Donald Trump, cialtrone
caricaturale, col suo ciuffo alla Superbone (Un fumetto tutto italiano
 degli anni cinquanta che faceva parte degli albi de Il Monello ) potesse essere diventato Presidente degli USA, sembrava proprio una barzelletta (non sapevamo che avremmo  visto ben altro, ovvero un rimbambito all’ultimo stadio elevato a tale carica) . Quattro anni pero’ avevano cambiato  tale prospettiva e quell’integrale su quel diversissimo cammino aveva cominciato a dare i suoi risultati.  A parte infatti  gli atteggiamenti istrioneschi, quell’essere sempre “in scena” difatti il nuovo Presidente dimostrava carattere e efficacia : anzitutto in tutto il suo mandato neppure una guerra, poi situazione economica in crescita, strategie industriali e gestionali corrette, efficacienza un po’ dappertutto, insomma quel che si dice “un buon Governo” alla faccia del premio nobel per la Pace Barak Obama che nei suoi due mandati aveva collezionato guerre in ogni angolo del mondo, operazioni di pulizia etnica piu’ o meno giustificate dalla dizione di “stati canaglia”, crisi economiche una dopo l’altra, prevaricazioni del fattore finanziario e speculazioni ovunque. Ovvio e naturale che con l’entrare nella fase della grande farsa pandemica del cosidetto coronavirus, un riferimento di sicurezza e che consentisse di evitare i mostri che canonicamente il sonno della ragione ingenera, si appuntasse proprio su di lui l’istrionico Capitan America , che tra l’altro aveva una moglie bellissima e non quegli orridi cessi inchiavabili della moglie dell’Ex presidente Obama, o peggio quella del Presidente francese Macron, non a caso tacciate (specie la seconda) di essere un travestito.
Moglie bellissima significava subito immediato il riferimento a John Fitzgerald Kennedy, la celeberrima, ammiratissima e non mai dimenticata Jacqueline Bouvier:
 a questo punto la fantasia galoppa  fino a costruire nel corso dei terrificanti mesi di progressione delle misure liberticide  avocate a sostegno della pseudo emergenza sanitaria, tutto un altro  stato e percorso ( potremmo continuare a parafrasare i meccanismi della fisica quantistica, delle particelle o onde  ) che va  a costituire l’integrale Trump, dove un po’ a somiglianza di Kennedy si dimenticano le origini, le parentele, le amicizie per assumere un punto di vista rivolto solo all’immediato e fatto di anticonvenzioni, di scelte coraggiose, di strategie  corrette e soprattutto non condizionate da interessi finanziari e di mercimonio. Così come Kennedy, Donald Trump si configura come unica possibilita’ di correttezza e giustizia in un mondo dominato da interessi di lucro , e quando tale mondo di affaristi, bottegai e spregiudicati operatori riesce con l’inganno, la farsa, il raggiro e le menzogne a toglierlo dalla scena , ci si e’ sentiti davvero deprivati, deprivati di quell’unica possibilita’ di integrare un cammino di giustizia e di liberta’ . Sono passati quasi quattro anni: a novembre ci saranno le nuove elezioni, questa volta talmente senza partita che se veramente le elezioni non fossero truccate come quelle del 2020 , la vittoria di Trump sarebbe epocale . Ci potrebbe anche essere il cambiamento di scenario :  ad esempio l’oramai troppo palese rimbambito Biden potrebbe all’ultimo momento essere accontonato per un inusitato cambio di personaggio, che forse potrebbe restituire un barlume di credibilita’ al Partito Democratico e quindi sostenere con un diverso candidato un confronto appena piu’ equilibrato, ma dobbiamo anche ammettere che lo scenario di questi ultimi quattro anni e’ fortemente cambiato. Gli Usa non detengono piu’, perlomeno a livello di immaginario collettivo, quello strapotere e quella influenza che li facevano giocoforza i soli interlocutori per una gestione  totale delle strategie del mondo, in particolare e’ venuta sempre piu’ alla ribalta la figura del leader russo Vladimir Putin che con maggiore carisma ha finito per occupare quel ruolo di alterita’ all’orrido sistema turbo capitalista che si e’ particolarmente palesato con il terrorismo sanitario: Di certo Putin ha tutt’altro carisma, un passato di ufficiale del KGB, la cintura nera di karate’, il piglio di uomo deciso  di quello che si e’ fatto da solo, gli manca ecco la bella fica di  accompagno, pero’ ha anche un bel consolidato di cultura appena dietro le spalle,  un ideale di quasi ideologo ufficiale di robustissima  entita’ del calibro di Aleksander Dugin, che ha un retaggio che risale al grande filosofo italiano Julius Evola  e a tutta la  cultura di Destra, quella profonda di Guenon, Junger, Eliade, Heidegger che appunto Evola riassume e che ha anche un De Benoist come ultimo illustre adepto – cultura che gli ha bello che confezionato una precisa e stimolante nuova dottrina socio politica, nota come Quarta teoria politica ovvero alternativa a tutti e tre i sistemi Liberalismo, Comunismo, Fascismo,  che nel corso degli ultimi trecento anni non sono riusciti a dare al mondo alcuna struttura ne’ equa, ne’ di valore, teoria
che ha anche una quanto mai corretta impostazione geo-politica che trae ispirazione e invero inusitate conclusioni da forse il maggiore esperto in materia che fu il tedesco Carl Schmitt (“Terra e mare
  - Il Nomos della terra”) ed e’ denominata Euroasiatica, proprio in quanto non rifacentesi alle arbitrarie dottrine nazionali del territorio, ma ad una tradizionale influenza di una specifica e determinata Societa’. Con tutte queste caratteristiche Vladimir Putin,  che proprio in questi giorni del marzo 2024 e’ stato trionfalmente rieletto a Presidente della Russia con una ovazione dell’88% previo un afflusso alle urne che non ha confronti con quello dei Paesi occidentali e soprattutto degli USA, rappresenta il principale se non l’unico candidato a interpretare quel ruolo di “uomo del destino” in grado di capovolgere tutta la minaccia distopica che
la recente farsa pandemica ci ha fatto partecipe . La possibile rielezione di Trump che pure si rivela piu’ che possibile tra pochi mesi, occupa malgrado tutto, il secondo posto in questa sorta di graduatoria di riscatto sociale previa la personalizzazione dell’individuo. Semmai ecco, resta da coltivare un sogno, che potrebbe essere molto piu’ concreto di quello di Marther Luther King del 1964. valutare in concreto, nella prassi del quotidiano
 l’operato di questi due personaggi:  numero uno e numero due, all’unisono.

 

lunedì 18 marzo 2024

LO STRANO DI OGGI

 

Che strano periodo questo che e’ succeduto  al punto piu’ basso mai toccato dall’umanita’ (intendo ovviamente il clou della farsa pandemica con il suo correlato di nefandezze:  il blocco sociale, i passaporti per accedere a determinati servizi e non solo, il cosidetto green pass (l’uso del lessico inglese-statunitense per tutte queste imposizioni e restrizioni, rende il tutto ancora piu’ odioso e discriminatorio), l'incitamento alla delazione,  poliziotti ed eserciti equiparati a carcerieri e carnefici , e imperante,  lei il solito mostro
l'eroe piu' fulgido
sempre piu’ perseguito, sempre piu’ osannato, sempre piu’ giustificato : la paura. Paura ancestrale, ingiustificata, gonfiata, millantata, elevata a sistema del vivere sociale. Sono sincero , io intorno al secondo anno di questa farsa, diciamo grosso modo
  sul finire del 2021, pensavo proprio che la partita fosse perduta e che i vari “dottor No della Spectre” piu’ o meno incarnati in personaggi reali fin troppo somiglianti alla finzione, ovvero i vari Soros, Schwab, Gates, Rotschild e persino i nostri inquietanti  anche se pur sempre sorta di “Zaccaria diavolo di terza categoria”, Conte, Draghi, Speranza, Cola,  avessero oramai partita vinta . “Hanno vinto loro!  non c’è partita, troppa paura da parte della massa, troppo pochi quelli che vedono le cose con chiarezza, ma ti guardi intorno ? mettono la museruola in spiaggia, dentro la macchina, igienizzano con gli spray i cartelli della spesa” un mio caro amico d’infanzia Paolo  mi contraddiceva 
non sono d’accordo e sai perche’, lo hai detto tu i dr.No della Spectre  non sono uno, sono parecchi e non sono coesi : d’accordo tu mi dirai che non si intravede nessun James Bond, ma gli interessi di tutti questi magnati, di questi signori della finanza e dei mercati, sopratutto arbitri della sanita’ attraverso farmaci e vaccini, sono assai spesso contrastanti e finiranno per non sapere bene cosa fare di miliardi di docili automi che a ben guardare  non consumeranno piu’,non avranno piu’ proprieta’, ne’ casa, ne’ niente,  come dice uno dei loro campioni quello che e’ il Direttore del World Economic Forum  - Non avrai piu’ niente e sarai felice-  quindi in sostanza non vivranno neppure piu’,  ma si limiteranno solo ad obbedire, come i politici e persino gli spot della Coca Cola, continuano ad ammansirci.” “ho capito la tua obiezione” gli rispondevo  : “se la gente non consuma, come faranno a sfruttarla tramite il Mercato? ” In effetti , penso proprio che Paolo avesse ragione e che gia’ a meta del 2022 l’obiettivo di ridurre l’umanita’ ad una grande, sconfinata massa di automi senza piu’ desideri, ambizioni, gioie, niente di niente, ma solo irretita dalla paura di un morbo del tutto inesistente e vincolata da una vita di totali automatismi proprio come descritto dai racconti distopici di Orwell, Huxley e compagni  che a, qualche cosa dovesse far palesare a tali signori, che forse era stato fatto il passo piu’ lungo della gamba e  che si  proprio lui quell’osannato,
impersonale, implacabile Mercato si fosse erto lui in prima, diciamo così, multipersona per stabilire il principio che se non c’è piu’ una massa che compra, scambia, consuma, insomma se non c’è piu’ lui, il
  Mercato che ci fai dell’obbedienza di una umanita’ annichilita dalla paura ? Ah !ecco dato che il progetto della perfida elite e’ fallito, ci si dovrebbe aspettare una reazione, insomma una specie di periodo del Terrore alla Robespierre  per tutti quelli che hanno asservito quel subdolo disegno,  un po’anzi  molto piu’ in grande di quello che accadde dopo la guerra qui da noi in Italia a proposito del fascismo,  la cui minaccia  di epurazione  nei riguardi dei responsabili rimase  una pia illusione dello sparuto
gruppo del Partito d’Azione capeggiato da quel Ferruccio Parri che fu il primo Capo del Governo di dopo la guerra e per screditarne l’impatto fu
 fatto passare da ingenuccio sprovveduto con tanto di storpiatura del nome in “Fessuccio” . Stessa identica musica  con quasi 80 anni di distanza, anzi, come dicevo forse un tantino un po’ peggio : allora perlomeno i pezzi da novanta,  i Mussolini, i Grandi, i Graziani scomparvero dalla scena pubblica per non essere mai piu’ riciclati , rimasero è vero le le leve di secondo piano, diciamo magari quelli che non si erano troppo compromessi con fez ed orbaci, ma mai piu’ ostentando i loro orpelli piu’ rappresentativi (così i vari Fanfani, Ingrao,  piu’ lo stuolo quasi al  completo di intellettuali e artisti), oggi neppure per idea: tutti i piu’ biechi responsabili del terrore sanitario, politici ma anche cosidetti esperti da spot pubblicitario, non solo sono sempre al loro posto, lautamente pagati, serviti e riveriti addirittura omaggiati e continuano a sputare veleno, distinguendosi sempre tristemente come uccelli del malaugurio “verra’ un virus mille volte piu’ letale del covid! ….Non si salvera’ nessuno! Ci vorranno vaccini a profusione” … e altre balle del genere. Uno strano periodo, dove tutto sembra coesistere:  idiozia ed apparente recupero della ragione, ma chi finira’ per prevalere? La cosa peggiore e’ che tutto rimanga tale e quale, ovvero i vari Speranza, Prodi, Draghi, Bassetti, Pregliasco  continuino imperterriti a spargere le loro geremiadi dando di gomito a chi si e’ ricreduto e persino a chi anche in piena cattivita’ non ha ceduto a ricatti  (Sgarbi, Cunial, Montesano, Borgonuovo, Orsini, Citro,  etc..)

mercoledì 6 marzo 2024

LO SPIRITO FAUSTIANO DI SPENGLER

 

Prendo spunto da l’introduzione di Stefano Zecchi  a Il tramonto dell’Occidente  di Oswald Spengler per fare mia l’idea appunto Spengleriana che vuole sostenere che decadenza  significa perdita del significato simbolico della tecnica, e che soltanto la ipocrita narrazione sperimentalista e globalista  riesce a nascondere la decadenza del suo simbolismo. Il sapere tecnico-scientifico si è allontanato dalla sua dimora originaria che è, per dirla con Goethe,  il sentimento faustiano dell’immortalità dell’anima nella sua unione con le potenze del cosmo. La borghesia di un’unica civiltà, quella fondata sul denaro  ha finito per dipendere dal destino della macchina e mai come oggi il microcosmo si è sentito superiore al macrocosmo. Per questa tracotanza, l’uomo faustiano è divenuto schiavo della sua creazione e tutta la terra gli viene offerta in olocausto sotto forma di energia; il primo segno, il più evidente, della degenerazione della sua antica realtà è la separazione tra natura e arte, la convinzione che la forza che sprigiona energia spirituale sia una pallida cosa di fronte alla forza della tecnica. Così, se la tecnica è divenuta pura forma del dominio, l’arte è futile decorativismo, « un lungo giocare con forme morte, con cui si vorrebbe perpetuare l’illusione di un’arte vivente. » .
Ma non si può eludere la vita e la sua potenza meta-morfica: si può tradirla, come è stata tradita l’anima di Faust, separata con forza dalla sua vera organicità originaria. Ecco che a questo punto siamo costretti a ri-assumere Spengler e la sua  fede nella civiltà occidentale cons
iderando l’assunto  che lo lo spirito faustiano non abbia esaurito la sua energia vitale, ma avere ancora  la forza di spezzare la dittatura del denaro e della sua arma politica, la democrazia e quindi sapersi liberare dal dominio della tecnica e dalle sue opposte ma concordi ideologie: il progresso infinito e il nichilismo come destino della nostra cultura. Allora, al crepuscolo dell’epoca scientista e dell’economia di conquista, il pensiero occidentale potrà ritornare nella sua patria spirituale che è l’anima di Faust, un ’anima tellurica non talassica , secondo le argomentazioni di Carl Schmitt,  di mezzo (mitteleuropea), nata nella terra del gotico e delle nebbie in cui dimorano gli ultimi dèi che si sono opposti al Dio cristiano.  Si e’ presa una grossa cantonata quando si e’ ritenuto che  gente come Mussolini, come Hitler potessero rappresentare una inversione di tale processo e della sua estrema volgarizzazione il bolscevismo di Lenin e di Stalin.  Destra contro Sinistra, ma in verita’ si e’ trattato di una accettazione della regola del gioco consistente in unico nuovo dio : il denaro e nella sua diffusione col commercio in un enorme infame mercato  concepito a bella posta da quello spirito bottegaio diffusosi a partire dalla Grande Pandemia di peste  del 1348 che ha portato alla destrutturazione della tradizione rappresentato dall ‘ordine gotico rappresentato simbolicamente dalle Cattedrali e custodito nella summa delle esperienze dell’intera collettivita’. 
Alcuni moderni  grandi, Gottfried Benn, Ernst Jùnger, Heidegger, Schmitt, Spengler o - fuori dalla Germania - Pound, Céline, Drieu De La Rochelle, Evola, Eliade, Cioran e addirittura contemporanei De Benoist e Dugin  hanno creduto, talvolta anche solo per poco, che fascismo, nazismo e una Destra ben strutturata  potessero difendere la civiltà occidentale, rinnovando la visione simbolica del mondo appiattita dal sentimento diffuso della decadenza e del tramonto; ma come detto si trattava di una grossa cantonata perche’ fascismo e nazismo si appiattivano a loro volta con il marxismo e il comunismo, accettandone  la comune origine bottegaia  che, con la solita ipocrisia, il potere emergente dei mercanti denominava Liberalismo. Nessuna politica liberista e  democratica,  è riuscita non a risolvere, ma soltanto a pensare questo problema. Ciò che invece è accaduto ha costruito la certezza che chiunque avesse cercato di riannodare i fili spezzati tra le mani di Jùnger, di Benn, di Spengler avrebbe portato con sé i segni della colpa di appartenere ad un ’idea di cultura e di politica che aveva condotto ad un qualcosa di ancora peggiore di una guerra : l’olocausto di una intera genia di persone, così come e’ stato sapientemente, ma forse non troppo correttamente raccontato dalle potenze cosidette democratiche vincitrici su quelle cosidette reazionarie E stata così perseguita un’altra enorme cantonata e cioè che l’unica cultura degna di rispetto fosse quella impegnata nella denuncia e nella critica ad oltranza della cultura della tradizione, cercando di negare il significato mitico di ogni cosa del mondo e di annullare il valore simbolico dell’esistenza, così come Spengler rifacendosi a Goethe e al suo Faust ha cercato di spiegare

 

IL RISVEGLIO DELLA RAGIONE NEL FUTURO ANTERIORE

  Io un buon libro di di saggistica lo leggo mediamente dieci quindici volte, con punte di oltre cento e magari duecento, per saggi davvero ...