L’antipatia ma che dico l’antipatia, la repulsione, un vero e proprio odio, sono oramai pane quotidiano e si appigliano giusto giusto con piena similarità’ ai due contendenti del conflitto enunciato da Hegel in Fenomenologia dello Spirito tra “servo e padrone” chi sono i servi chi sono i padroni oggi ? ma c’è da chiederselo: i comunisti e piu’ genericamente tutti coloro professanti una ideologia di sinistra dalla parte dei servi - i liberalisti o liberisti come li vuoi chiamare, che danno sugello all’infame pratica dei capitalisti, che possiamo anche denominare “bottegai “ dalla parte dei padroni. Come e’ noto alla fine del conflitto Hegel vede trionfante la classe dei servi, che prevalgono per il loro essersi resi necessari proprio agli stessi bisogni dei padroni, con il loro servilismo e la loro assoluta mancanza di dignita’, ma grazie anche al sotterfugio, alla manipolazione, al sistematico imbroglio , all’assoluta mancanza di dignita’ e ad una latente e costante invidia, veri e propri motori di una prassi di rivendicazione e conquista . E’ un po’ il leit motive individuato da Marx e dal suo pigmalione Engels che sfruttano a proprio servizio la dialettica Hegeliana facendo il verso a quell’ineluttabile trionfo di una classe sottoposta con ribaltamento dei ruoli e ascesa alle posizioni di quella e che ha comunque numerosissimi esempi a proprio sugello nelle letterature, nei racconti , nei sentito dire , diciamo così nell’immaginario collettivo di un po’ tutte le Societa’ civili con anche espressioni di contorno tipo “rivolta dei servi” e anche dialettali come il siciliano “pirocchio arrinisciuto” = pidocchio rifatto” così come anche numerose figure delle letteratura mondiali , il Mastro Don Gesualdo di Verga e persino film come “il servo” di Losey o “Eva contro Eva di Mankievicz, ove l’accento e’ sempre messo sulla ascesa e poi supremazia di un sottoposto sul suo superiore o modello. Un conflitto che in verita’ non e’ conflitto o perlomeno non ha quelle peculiarità’ di scontro, ma piuttosto di adeguamento con frustrazione e invidia per sfociare alla rivalsa e quindi alla conquista di quegli elementi di potere, attrazione, denaro, che erano alla base della considerazione e dell’attrazione. Sfruttando il termine piu’ calzante di conflitto del bottegaio con l’alternanza della direzione della bottega tra padrone e garzone. Questo se si segue Hegel e la sua discutibile dialettica, postulata come vero e proprio motore dell’azione umana, ma non altrettanto valida se invece di assumere un filosofo così addentro le regole del gioco della civilta’ bottegaia e capitalista , si gioca su tutt’altro campo : quello di un Nietzsche o di uno Schopenauer dove la commistione con il denaro e il commercio non e’ data così per assoluta, ma vengono messi in gioco tutt’altri fattori, fino al disvelamento da parte di un ulteriore grande filosofo Julius Evola che aveva sempre contestato le regole del gioco di un mondo bottegaio, venuto su da una sorta di grande rivoluzione culturale di grosso modo la meta’ del XIV secolo La critica di Evola un po’ in tutte le sue opere ma con maggiore profondita’ nel suo "Rivoltacontro il mondo moderno” pone difatti l’Umanesimo e la sua evoluzione il Rinascimento come movimenti che di fatto hanno sradicato una tradizione fatta di coralita’ di comunicazione e trasmettibilita’ corale delle esperienze e incentrata sulla figura della Cattedrale negli stili Romanico e Gotico (vedi anche I misteri delle Cattedrali di Fulcanelli) in nome e col pretesto di un codice desunto da pochi ritrovamenti archeologici (soprattutto il De Rerum Aedificatoria di Vetruvio), per inaugurare una modalita’ di piu’ pronto consumo per il rifacimento degli spazi urbani compromessi dalla grande peste del 1348 (della cui origine non e’ detta che il potere mercantile nascente non si sia avvalso disseminando terrore e gonfiando la patologia) onde e favorire un maggiore flusso di denaro. Possiamo davvero sostenere con Evola che il nostro mondo attuale, quello venuto da una grande epidemia o comunque spacciata come tale e fondato su di un codice presunto tale da deduzioni quanto mai ipotetiche sulla sua effettiva rappresentazione, abbia finito per condizionare questi ultimi sette secoli in una incondizionata esaltazione del denaro, del commercio e dello sviluppo di mercati sempre piu' globalizzati fino a dar adito a nuovi lessici e nuove modalita' d'essere per un mondo che e' diventato sempre piu' estraneo alle vere ragioni della vita e in nome di un non meglio precisato èprogresso ha sacrificato dignita' umana, lealta', tradizione, appartenenza. Ecco il perche' della disaffezione, dell'antipatia presto evolutisi in disprezzom e vero e proprio odio verso le persone che maggiormente si sono identificate con questo mondo moderno, di cui gia' nel lontano 1934 (prima edizione del sopracitato libro di Evola) e cioe' ottantanove anni fa, invitava a rivoltarci : i Soros, i Gates, i Rotschild, i Rockfeller (padroni di Bottega) e i vari garzoni di bottega ovvero politici, giornalisti, comunicatori e pseudo esperti di una medicina che specie dopo essersi fatta serva degli interessi della lobbies farmaceutiche e finanziarie ha avallato e sostenuto una farsa di pandemia su di un virus totalmente inventato come probabilmente fu quello di settecento anni fa, cui innocenti animaletti dai piu' grossi topi fino ai microscopici batteri e financo agli inesistenti virus furono di volta in volta indicati come responsabili, così come di volta in volta furono individuati dei responsabili anche fisici del contagio. Tutte balle ben espresse da Alessandro manzoni nel suo famoso capitolo della peste a Milano dei Promessi Sposi che commenta ""cabala ordita per far bottega del pubblico spavento" - ovvero il movente economico sempre in prima fila quando si verificano questi periodi di paura collettiva. Come ho detto al principiare di questo scritto, due restano i principali bersagli del crescente odio generale focalizzato sul soggettivo : quelli che sono i continuatori dei padroni di bottega appunto i Rotschild, i Soros e quelli che sono i continuatori dei garzoni, che però, al contrario delle risibili profezie di Hegel ancora non hanno soppiantato gli eterni padroni e tra cui una particolare menzione meritano i politici di sinistra, quel che rimane del comunismo e del socialismo. Dicevo anche che l'antipatia, l'dio, il disprezzo e il disgusto sono andati aumentando in questi ultimi anni, adesempio Stalin era un criminale d'accordo, ma non eraodioso come Soros come Schwab come Trudeau o Macron o tutta la serie dei primi ministri inglesi e dei cancellieri tedeschi e....che te lo dico affa'...dei nostri Prodi, Ciampi, Renzi, Brunetta, Speranza. Era un criminale, un assassino, ma non era un ipocrita né tanto meno un buonista. Ricordo che quando mori' ero sulla scalinata di via Nicolò V e feci a mia madre guardando la foto a tutto campo sul giornale "chi è questo signore con la faccia buona?"
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