giovedì 26 novembre 2020

PRAGA 2000

 

Una Praga di inizio millennio: Tender is the night ....Che c’entra con Praga, Francis Scott Fitzgerald? Non siamo a Parigi e nei suoi locali frequentati dagli artisti, dai letterati della Lost Generation nel primo dopoguerra, siamo in una città mitteleuropea e, per di più, solo da pochissimo affrancatasi da una cattività di oltre mezzo secolo che l’ha vista mortificare dalle peggiori ideologie-regimi di tutta la storia dell’umanità. La moderna società dei consumi, che oggi sta prendendo piede anche a Praga, sarà forse meno eclatante in quanto a negatività di nazismo e comunismo, ma di certo non è meno subdola ed è per questo che ci si riferisce a Scott Fitzgerald, una delle prime vittime di tale società. Oltre "Tenera è la notte", sarebbe il caso di rileggersi "Il Grande Gatsby", "Belli e dannati", "Di qua del paradiso" e soprattutto "Gli ultimi fuochi", per valutare appieno quello che un consumismo rampante può fare ai danni dell'individuo, ma anche di una cultura e di una società. "Tenera è la notte" suona anche come metafora della Praga di oggi, possibile toccare le vette di un dolce vivere, ma attenzione a non aprire troppo la porta di una sua mercificazione: la moglie dello scrittore Zelda, potrebbe divenire la personificazione della stessa metafora, dove dalla porta lasciata socchiusa si intravede il fantasma della follia.La notte a Praga può essere davvero tenera e dolcissima, proprio come una fanciulla che balla e fa un castigato streep tease, sul palco di U Zlatého Stromu, un albergo, ristorante, caffè ed anche night club in fondo alla Karlova, oppure può assumere l’aspetto di una delle 100 ragazze che la sera del sabato popolano il Darling, un locale molto più spinto, che sta in una traversa della Piazza San Venceslao. Alle ragazze ceche, si sa, non difetta la bellezza, altezza sul metro e ottanta, un paio di gambe lunghe così, occhi azzurri da perderci il senno e le puoi trovare un po’ dappertutto, nei locali di spogliarello, nelle discoteche, in un affollato caffè, in un qualsiasi posto dove ci raduna, per sentire musica, bere un cocktail fatto a regola d’arte; ti può imbastire, in veste di camerierina, un complicato rituale di preparazione dell’assenzio, può accompagnarti sulle antiche scale che portano alla sala musica della Malostranskà Beseda. Fumo di sigaretta che sembra quasi di poter tagliare nella magica atmosfera dell’ M1 Secret lounge, dell'Enfert Rouge, dell’Ocean drive, solo qualcuno dei numerosi locali in centro città, ma che che non difettano neppure in periferia, ed ancora, libri a disposizione degli avventori e mostre più o meno improvvisate di artisti emergenti, al Globe, alla Týnskà Literàrni Kavàrna, all'Ebel coffe house o magari spettacoli teatrali oltre la solita musica nelle quattro diverse ambientazioni dell’Akropolis, nel popolare quartiere di Žižkov. Il pavimento trasparente della Karlový Lazne e la musica indiavolata del Roxy, i cocktail straordinari del Tretter’s, le volte in mattoni del Kozička, del U Zlate časý,le tette al vento delle fanciulle nella Fabrique e nei numerosi locali un titinin più spinti, ma sopratutto il rosso dell’intonaco di Solidnì Nejistota, che è un pò il ri-assunto (o meglio era, perchè hanno cambiato quell'insicurezza dopo l'aggettivo di solida, in sicurezza), ove quella solida insicurezza dell'origine faceva si che non dimenticassimo mai quella porta rimasta socchiusa , anche se la notte poteva davvero essere tenerissima.

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