Faccio ritorno al concetto di Funzione d'onda , affidandogli un compito davvero straordinario :
nel suo collasso comporre diverse realta'
contemporaneamente. Per farlo ci sara' bisogno di alcune premesse, diciamo
così, metodologiche. La Funzione d’onda è un numero complesso,
ovvero caratterizzato da una parte reale e da una parte immaginaria con la
peculiarità quest’ultima di essere restituita alla sua parte reale previa
moltiplicazione per il suo coniugato ovvero il numero negativo cambiato di
segno, che però perde la sua implicazione razionale, assorbendo anche
l’irrazionale e quindi andando a comprendere il simbolico che come hanno
osservato parecchi filosofi e psicoanalisti (Freud, Lacan, ma con più precisa
formulazione Mattè Blanco) è la modalità di funzionamento dell’inconscio o Es,
come forse più correttamente dovremmo denominarlo (alla Groddeck) . Va notato
difatti che questo allargamento al simbolico dei numeri complessi consente di
interpretare le funzioni d’onda al massimo come le intendeva Heisenberg ovvero
“tendenze” a trovare il sistema di riferimento in una certa posizione ad un
dato istante; ma ecco che sorge subito il problema che tali funzioni d’onda in
quanto esperienze senzienti non possono essere valutate perchè le tendenze così
riflesse nella coniugazione di un negativo con un positivo sono equiparate al
reale, ma un reale che accoglie nella sua accezione non più solo il razionale
ma anche l’irrazionale, per cui con buona pace di Hegel, la realtà partecipa,
deve partecipare, di quell’irrazionale che va comporre il simbolico. Dobbiamo a
questo punto pervenire all’ipotesi davvero geniale cui è pervenuto Hakwing : la
funzione d’onda di un grande oggetto come un pianeta e persino dell’intero
universo può essere paragonata alla funzione d’onda o tendenza riflessa di un
qualcosa di abbastanza familiare : un gruppo in una città; ecco dato che siamo
in questo periodo in cui ciò tende ad avvenire frequentemente stante la
situazione distopica che impone a gente ancora dotata di intelletto e ragione
di radunarsi per protestare e manifestare il proprio dissenso a tutte le
imposizioni liberticide e di terrorismo mediatico sanitario di una sorta di
individui che fanno leva sulle più ancestrali paure dell’umanità – terrore
della malattia, senso di conformismo e uniformità di massa, dipendenza dai
cosidetti media che oramai stravolgono impunemente qualsiasi informazione – Il
gruppo che andiamo a prendere in esame è giustappunto quello, molto determinato
e molto attuale, di tali persone che, potremmo anche immaginare che
tendono a radunarsi in un dato punto della città a forte impatto emozionale,
ecco ad esempio a Roma Piazza del Popolo, piazza della Bocca della Verità, a
Parigi Place de la Concorde, a Vienna la Hofburg, a Londra Trafalgar Square,
per diffondere con maggiore forza le loro intenzioni ….la funzione d’onda è
questa tendenza a trovarsi in un dato punto in un dato tempo, analogamente la
funzione d’onda per un insieme di pianeti è la tendenza a raggrupparsi in una
certa zona dell’Universo che potrebbe avere anche essa una determinata
caratteristica di opportunità: la descrizione della tendenza a trovarsi in un
certo posto e in un certo istante è appunto la funzione d’onda che altro non è
che la tendenza di una certa circostanza a verificarsi , quando viene coniugata
con la riflessione del segno cambiato (quindi una simmetria) che ci dice dove è
più probabile trovare le proprietà consensuali di un oggetto, di una persona,
di un elettrone, di una particella, di un pianeta, di una folla, e alla fin
fine dell’intero universo. Ecco è proprio su questo ultimo passaggio che
Stephen Hawking ha compiuto il suo vero “balzo” intellettuale, ha
sostituendo l’entità più piccola – la particella o anche il flusso con quella
più vasta: l’Universo intero. Invece di pensare ad una particella o ad un
flusso la cui funzione si estende ovunque , ha pensato ad un Universo dove la
funzione d’onda è dappertutto. Il ragionamento si presta quindi a dilatarsi
ulteriormente andando a comprendere non più un solo Universo , ma una pluralità
di Universi, tutti con un loro inizio e quindi una loro origine; se a questo
punto ci disponiamo, facendo leva su di una buona dose di fantasia e quindi di
quel connubio tra razionale, irrazionale, ed anche scorrendo i ben noti
registri del reale, dell'immaginario e del simbolico, ecco che possiamo
pervenire ad un racconto di volta in volta diverso, dove tutti i cammini che si
possono scegliere portano ognuno ad un integrale ben calcolato sotto un
aspetto davvero infinitesimale, perche' coniugandosi con il possibile,
l'infinito diventa davvero una sorta di possibilita' di racconti sempre
cangianti . Lo abbiamo fatto con lo spazio , immaginando persone che si
radunano in un dato posto per manifestare contro certe imposizioni, possiamo
farlo anche con il racconto della storia immaginando di cambiare alcuni eventi
base si da percorrere differenti cammini e quindi comporre diversi integrali,
per una sorta di simmetria tra tutti i cammini molto simile a quella dei
multiuniversi delle ipotesi di Hawking e degli altri fisici che si sono
occupati di tale eventualita' . A livello
microscopico, la materia appare composta da particelle, come abbiamo visto con
l’esperimento della Doppia Fenditura
diventano onde , che in realtà risultano aggregati di cariche
energetiche. Ad una dimensione di analisi crescente, queste particelle si
presentano composte da energia e quindi il costituente primo della materia si
può ipotizzare come stringhe di energia che
vibrano ad una determinata frequenza o lunghezza d’onda caratteristica. Gli
infiniti universi paralleli potrebbero coesistere nello stesso
continuum di dimensioni, vibrando a frequenze differenti. Il numero di
dimensioni necessarie è indipendente dal numero di universi, ed è quello
richiesto per definire una stringa (al momento 11 dimensioni). Questi universi
potrebbero estendersi da un minimo di 4 a tutte le dimensioni in cui è
definibile una stringa. Se occupano 4 dimensioni, queste sono il continuo
spazio-temporale: nel nostro spazio-tempo, coesisterebbero un numero infinito o
meno di universi paralleli di stringhe, che vibrano entro un range di
lunghezze d'onda/frequenze caratteristico per ogni universo. Coesistendo nelle
stesse nostre 4 dimensioni, tali universi sarebbero soggetti a leggi con
significato fisico analogo a quelle del nostro universo. La novità di questa
teoria è che gli infiniti universi non vivono in , e non necessita di
postulare l'esistenza di più di 4 dimensioni di spazio-tempo.
Ciò che consente di definire una pluralità di universi indipendenti non è un
gruppo di 4 o più dimensioni per ogni universo, ma l'intervallo di lunghezze
d'onda caratteristico. L'intervallo teorico di frequenze/lunghezze d'onda per
le vibrazioni di una stringa determina anche il numero finito/infinito di
universi paralleli definibili - ovviamente sulla base di questi studi più o
meno fantastici ma con un sostrato di plausibilità dovuto alla lusinga di
calcoli matematici trasferiti nella
categoria dell’immaginario/simbolico
dovuto alla coniugazione di numeri complessi ecco che ciascuno di noi può immettere nel calcolo
infinitesimale serissimo ed accreditato da quel pop o di scienziati e
filosofi, le proprie fantasie che sono
della stessa materia dei sogni ovvero quell’equivalente di materia oscura
che compone il simbolico e quindi il
funzionamento dell’inconscio o ES, suscettibile anche questi di appropriarsi
dell’epiteto di Super. Le indicazioni di simili esperienze sono molteplici e
costellano tutta la storia della letteratura e della creazione artistica: dalla
poesia alla prosa, alla pittura, alla
scultura, all’architettura e con forse
maggiore frequenza nell’ultima delle
arti la settima ovvero il cinema. Quanti film abbiamo visto con la trama del
cambiamento alternativo, del salto di stato: Frank Capra, Ernest Lubitsh, Billy
Wilder, Ingmar Bergman, Louis Bunuel? Uno degli ultimi che si è impresso
nell’immaginario con una certa forza anche per il particolare fascino della
protagonista Gaynor Paltrow, è “Slinding
doors” , dove un quotidiano banalissimo evento determina due
differenti destini della stessa persona che viaggiano appunto su due
universi paralleli, ma su contesti di cui uno è alternativo
all’altro proprio in virtù di quell’evento banale. Quanti eventi più o meno banali abbiamo
riconsiderato nella nostra vita “ah se non avessi fatto questo, ma invece
quello? Oppure il canonico “non ti avessi mai incontrato! La mia vita sarebbe
stata tutt’altra cosa!” Abbiamo detto che le fantasie, così come tutti i
processi creativi artistici e letterari sono della stessa materia dei sogni e
in passato abbiamo ipotizzato che un sogno da svegli guidato alla maniera di
Desoille, magari riveduto e corretto, potrebbe essere equiparato al collasso
dell’equazione d’onda così come supposto
da Schrodinger e portare ad un nuovo
integrale sui cammini di Feynman, quindi pervenire a qualche cosa di inusitato
che merita ovviamente l’epiteto di “Super”
sia che si voglia così considerare l’inconscio che appunto si nutre del
simbolico dei sogni, ma anche di tutti gli altri meccanismi di rappresentazione
: così la simmetria che guida il suo funzionamento diventa super e le stringhe
che si compongono di quell’energia vibrante che potrebbe dare origine al
tutto, diventano Super anche esse.
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