venerdì 29 novembre 2024

UMANESIMO E RINASCIMENTO LA PESTE NERA DEL MONDO

 

La storia che la stragrande maggioranza di libri, soprattutto quelli di scuola e anche di universita' ci hanno propinato sono un lungo e anche profondo inganno, o meglio una grande farsa con tanto di copione di messa in scena: magari ecco non proprio da sempre, ma perlomeno dal 1348 con l'occasione della  prima grande pandemia dell'occidente, e' da allora  che si e'  andati avanti con  tale  farsa che ha forse avuto, ecco nei tempi odierni, in questo secondo ventennio del terzo millennio la sua manifestazione piu' eclatante e piu' preoccupante.  Le revisioni della nostra storia si rendono quindi assolutamente necessarie se vogliamo uscire dall'attuale dittatura ideologica fondata sulla menzogna e anche  su tutti quegli pseudo punti di vista che fino ad ieri prevalenti possono ed anzi debbono presentare un carattere decisamente iconoclastico. E' di grande aiuto tornare al pensiero di uno studioso
realmente libero e originale quale solo un pensatore di "destra" puo' essere, come Julius Evola che affronta proprio il concetto di evoluzione secondo il suo reale andamento che e' stato di involuzione e decadimento. Giustappunto una delle prime revisione affrontate da Evola fu quella del cosiddetto Rinascimento: questo periodo difatti viene correntemente considerato come una delle massime glorie della storia universale ed in particolare  italiana;  forse non è stato il Rinascimento, più che una antichità troppo remota, a conferire all’Italia la dignità di madre delle lettere e delle arti? Certo: ma altrettanto vero è che non per ultimo alla “tradizione” del Rinascimento si deve il fatto, che l’Italia fino ad ieri valse sì come un meraviglioso paese delle lettere, dei musei e dei monumenti, però abitato da un popolo, che dal punto di vista etico e politico non godeva proprio della miglior fama. In ogni civiltà “normale” il centro non può cadere nelle lettere e nelle arti: esso cade invece nei valori ascetici ed eroici, in una salda severa formazione della vita aliena da “espressionismi”, nella quale i principii superindividuali, le opere e le azioni stanno al disopra della “genialità” e della soggettività del singolo. Non è detto che in sensibilizzazione intuitiva ai principii generali – in sé stessi superiori al mondo delle arti e della “creatività” – che stanno al centro di una determinata civiltà. Ora, proprio l’opposto si è verificato nella civiltà del
Rinascimento. In essa si è avuta una vera e propria orgia della soggettività “mediterranea” liberata da ogni vincolo, un pullulare tropicale di “creazioni” di ogni genere prive, in fondo, di ogni nesso unitario, non obbedienti ad un significato superiore, staccate da ogni forza formatrice politica o spirituale unitaria. Perciò, malgrado il suo splendore esteriore, la civiltà umanistica della Rinascenza rappresenta, da un punto di vista superiore, una caduta di livello, lo spezzarsi delle fila di una più seria e più profonda tradizione. Essa fu la controparte culturale e artistica di un individualismo disordinato, che si espresse politicamente nello stile delle Signorie e nelle eterne liti delle città italiane e dei loro condottieri. Essa contenne i germi, che dovevano dare a conoscere la loro vera natura nell’ illuminismo, nel razionalismo, nel naturalismo e in altri fenomeni della decadenza moderna. Infatti non è un caso che il Rinascimento goda di una predilezione non solo in ambienti letterari “neutri”, ma anche in ambienti massonici. Ancor parlando della famigerata Società delle Nazioni, in un congresso massonico internazionale, nel 1917, a Parigi, si celebrò “la rivolta, di cui l’umanismo della Rinascenza e la filosofia della grande rivoluzione francese sono le fasi salienti, più note e più prossime, e di cui lo spirito massonico esprime la stessa anima”. Il miraggio delle meravigliose creazioni del Rinascimento non deve in realtà far dimenticare il significato profondo relativo al fatto che la sua contemporaneità appunto con l’umanismo, col naturalismo e con la stessa Riforma, né deve far perder di vista la precisa funzione polemica e dialettica che tutti questi fenomeni, nel loro insieme e nella loro sinergia, ebbero di fronte alla precedente civiltà medievale. Chi non conosce la retorica della “affermazione della vita”, della “riscoperta della sacralità del corpo e della bellezza”, del superamento del “despotismo teologale e politico” e di tante altre espressioni di colorito fra l’immanentismo e il massonico che sono state applicate alla civiltà e al pensiero della Rinascenza? E lo stesso termine “Rinascenza” non svela già di per sé stesso l’istanza polemica, rivoluzionaria e antitradizionale ora accennata? Si rinasce da una morte o da un sogno: e ciò sarebbe stato il Medioevo imperiale, ghibellino, feudale e
dantesco; il Medioevo, che noi possiamo senz’altro chiamare ario e romano-germanico e che come tale, per noi, fu esso la vera Rinascenza. Là dove forze prima contenute rigidamente in una unità per via di una tensione superiore passano di nuovo allo stato libero, si può aver la sensazione ingannevole di una maggiore vitalità, di un dinamismo, di un risveglio. invece non si tratta che di dissoluzione e di dispersione centrifuga. Questo è il vero senso del Rinascimento. Non è che in esso si manifestasse una vita nuova e giovane: al contrario. Tutte le sue creazioni non si spiegano che sulla base della lesione della tensione metafisica e politica del precedente mondo imperiale feudale medievale: esse rientrano nella via di colui che – per usare l’espressione di Guénon – si e distaccato dai cieli con la scusa di conquistare la terra e, possiamo aggiungere noi, di scoprire l’“uomo”. A chi abbia un senso della “terza dimensione della storia” su tale base si rendono comprensibili altri fenomeni connessi all’epoca del Rinascimento; come per esempio l’intero ciclo delle “scoperte” e lo slancio dell’Europa verso le avventure e le conquiste transoceaniche. Quel potenziale, che prima si concentrava sulla direzione verticale, che trovava cioè il suo oggetto adeguato in valori trascendenti, nel punto in cui perdette contatto con tale punto di riferimento, si scaricò, per dir così, sulla direzione orizzontale, cioè nel dominio umanistico, fisico, naturalistico, particolaristico: da qui uno slancio senza precedenti, da qui l’orgia delle arti, delle lettere, del “pensiero”, della “libera soggettività”; da qui la espansione illimitata verso mari e terre sconosciute: ma, soprattutto, come conseguenza, da qui una fondamentale irrequietezza ed instabilità, una insoddisfazione che nulla varrà più a placare, quell’impulso, che Spengler dirà “faustiano” e che, a parte tutti gli orpelli intellettualistici, tradisce solo un male simile a quello del morso della tarantola. Non si può infatti placare con oggetti di questa terra un impulso cui poteva esser solo adeguata una realtà trascendente e l’approssimazione temporale ad essa, cioè l’Impero. Nel punto in cui l”uomo occidentale tradì la sua più alta vocazione, si è creato in sé stesso, nell’inquietezza e nell’insoddisfazione già indicata, la pena per questo tradimento.Da un altro punto di vista, col Rinascimento va a prender definitivamente il sopravvento una componente  “mediterranea”, individualistica, insofferente di ogni superiore principio di ordine, che già nel Medioevo era stata un focolare perpetuo di anarchia e di divisione, resistendo ad oltranza alla renovatio romani imperii, al tentativo romano-germanico di formare l’Occidente cristiano secondo una superiore concezione. Là dove nella civiltà dell`alto ghibellinismo, nell’etica feudale dell’onore e della fedeltà, nell’ideale umano dei grandi ordini Cavallereschi, nel simbolo ascetico-guerriero del crociato e così via tornarono ad imperare, in Occidente, vene della razza “solare” dell’uomo ario, ario-romano e nordico-ario, nella civiltà del Rinascimento venne invece al primo piano la razza obliqua  dell’uomo “bottegaio" Chi non ricorda la ballata di Lorenzo de Medici che sottolinea la caducità dell’esistenza e conclude con le parole: «chi vuol esser lieto, sia – di doman non v`è certezza»? Questa è la controparte pratica della “grande parata” dei creatori di quel periodo: è l’antitesi di quel senso dell’eterno e di quella volontà dell’eterno, che caratterizzò l’alto Medioevo. Qui deve anche esser chiarito l’equivoco di coloro che pensano davvero che la Rinascenza sia stata una ripresa dell’antichità classica e “pagana”: ciò che fu ripreso, effettivamente, furono solo gli aspetti negativi, già decadenti e “afroditici”, esterioristici e razzialmente sospetti della civiltà antica, non quelli originari, eroici, sacrali, tradizionali. Non Sparta e non il simbolo dorico, ma Atene e Corinto. Non la Roma sacrale e catoniana, ma la Roma ellenizzata e soprattutto il crepuscolo dell’antichità: il mondo ellenistico-alessandrino. In più, nella Rinascenza mancavano i presupposti per poter cogliere e discriminare quel che di valido, malgrado tutto, poteva sussistere perfino in questa parte del mondo antico Oltre che di un uomo “afroditico”, abbiamo parlato di un uomo prometeico. Ad esso si riferisce propriamente l’umanesimo della Rinascenza. Contro quel si è or ora detto, qualcuno, a testimoniare la ripresa di elementi spirituali e perfino iniziatici del mondo antico da parte della Rinascenza, potrà citare nomi, come quelli di Bruno, Marsilio Ficino, Pico della Mirandola. La funzionalità di simili elementi nella Rinascenza, peraltro, si connette proprio a quanto di più oscuro ha agito in una tale epoca. Noi abbiamo infatti un vero e proprio processo di inversione consistente nel materializzare lo spirituale per divinificare la materia, Dio divenendo l’uomo e l’uomo divenendo Dio. Questo, in fondo, è il senso ultimo dell’Umanesimo. Questo è l’oscuro mistero che fu celebrato in sette e in gruppi occulti, i quali dovevano continuarsi proprio nella massoneria e qui tradurre senz’altro in termini di una azione sovvertitrice politica metodica e cosciente la “tradizione” da essi ricevuta. Si ricordi che la stella sia dei Massoni che dei Soviet, simbolo dell’uomo bottegaio e anche  collettivizzato e materializzato onnipotente e senza Dio, è un simbolo magico che proprio nei gruppi iniziatici
dei quali non pochi esponenti della Rinascenza subirono direttamente o indirettamente l’influsso, è un segno, tra i tanti, della inversione propria all’“umanismo”, culto terrestre dell’uomo divinificato. Bisogna rendersi dunque conto che la sovversione combattuta oggi nelle sue forme estreme dalle nostre rivoluzioni restauratrici, ha avuto origine  nella Rinascenza, secondo le intime connessioni di essa con l’umanesimo, la riforma e il naturalismo. Non siamo partiti dal punto di vista artistico, quindi il valore che nel dominio tecnico delle arti hanno la creazione della Rinascenza resta del tutto impregiudicato. A chi esplora la “terza dimensione” della storia, ciò non impedisce tuttavia di riconoscere, che lo splendore apparente, l’opulenza e la genialità di simili creazioni sono valse, un po’, come le cortine di fumo che in una guerra moderna talvolta si usano per coprire una avanzata. E l’avanzata è stata di forze, nelle quali chi oggi si sente compenetrato da una nuova serietà, da una nuova volontà di formazione ario-romana tradizionale e virile del carattere e della vita,  difficilmente saprebbe riconoscersi.

giovedì 28 novembre 2024

LA DISTORSIONE FONDAMENTALE

La grande distinzione  nella percezione di un evento, qualsiasi evento buono o brutto che sia, ma soprattutto brutto,  e’ la tendenza dell’individuo e spesso e volentieri di un gruppo, di una comunita’, financo di un intero Paese e come abbiamo visto in tempi recenti (2020) di una quasi totalita’ del mondo conosciuto,  ad attribuire  la causa di tale evento al proprio comportamento, cioe’ all’interno di se’  o piuttosto alle condizioni del fuori da se’,  ambientali, sociali, insomma esterne. In psicologia  si parla di luogo del controllo e fu sancito verso la meta’ degli anni cinquanta da uno psicologo comportamentale statunitense  Julian Rotter che sviluppo’ la “teoria dell’apprendimento sociale” giustappunto imperniata su questo luogo di controllo interno/esterno denominandolo “Locus of control. In verita’ in filosofia si e’ sempre argomentato su questa sorta di alternativa tra interno ed esterno , un po’ la res cogitans e la res ex-tensa di Cartesio, o anche il diverso approccio al calcolo infinitesimale di Leibniz (la vis viva come dentro di se’) e la modalita’ tutta esteriore dal mondo delle cose di Newton, Kant
con le sue distinzioni tra cosa in se’ noumeno e fenomeno. Ovviamente questo distinguo e’ vivissimo nel caso della malattia che e’ con tutta probabilita’ l’evento che maggiormente incide sulla vita delle persone in quanto pregiudicativo della salute e quindi del benessere della persone e di conseguenza; una inusitata diffusione della malattia, una epidemia o pandemia,  come che la si voglia chiamare,  e’ giocoforza la quintessenza del diverso modo di approcciare  questo “locus of control” . Dicevo che lo abbiamo toccato con mano in questi ultimi anni con quanto accaduto al mondo intorno al 2020 e protrattosi acutamente per due anni, per declinare progressivamente, ma con ancora degli strascichi in
questo preciso momento in cui si scrivono queste note (novembre 2024). Hanno dato un nome diverso,  a chi si rapportava riguardo alla epidemia:  non piu’  di “diretto dall’interno”  o “diretto dall’esterno” come Leibniz o Newton, o come un qualsiasi esempio di  test di psicologia, usando terminologie spesso e volentieri sprezzanti che richiamavano esempi di precedenti e similari conflittualita’ sanitarie, anche molto indietro negli anni,   tipo “untori” “monatti”, rispolverando diverse “colonne infami”  e quant’altro,  divenuti “negazionisti” “complottisti” “no vax”, per coloro che non riconoscevano la causa esterna al proliferare del presunto virus e meno che mai ne riconoscevano la cura nei cosidetti “vaccini”. Piu’ che mai questi ultimi 4 anni hanno dunque provocato una netta distinzione in merito a questo “Locul of control” lasciando pero’  trasparire precise indicazioni di merito e di giudizio: dalla parte della res Extensa cioe’ dal “diretto di fuori” la gran massa delle popolazioni di tutto il mondo irretite dai mezzi di comunicazione servi di un potere oligarchico di stampo iper capitalista  ha fatto quadrato sulla veridicita’ della malattia, attenendosi solo a un certo “sentito dire” una sorta di significante maligno, quale appunto quello dei cosidetti “media”  e soprattutto ne ha avallato con fanatico pecoronismo la indiscriminata somministrazione favorendo così i fortissimi interessi economici delle classi di potere, e probabilmente anche di  egemonia e controllo sulla popolazione, indubbiamente un qualcosa  di forte  stampo distopico, alla romanzo di Orwell o di Huxley. Dall’altra, una minoranza che ha contrastato con vigore tali intenzioni e per questo e’ stata fatta oggetto di un ostracismo e  di un’avversione di livore estremo, che probabilmente per i caratteri di universalita’ della cosa, non ha riscontri nella storia del genere umano. L’inciso di tutto l’assunto di quanto finora descritto, lascerebbe pensare che alla fin fine il potere e la maggioranza, niente affatta silenziosa, ma anzi livorosa e prevaricatrice abbia avuto partita vinta, ma per uno di quei casi misteriosi del destino, della storia, possiamo anche chiamarla provvidenza, ad un certo livello dell’intera operazione mediatica qualcosa e’ venuto a mancare e i fautori del “controllo esterno” ovvero di tutto cio’ che veniva dal di fuori della persona “virus, batteri, esperimenti di laboratorio e altre idiozie del genere” hanno cominciato a indietreggiare. Cosa e’ veramente successo? Nessuno puo’ dirlo con esattezza , io personalmente propendo per la tesi che “non si sono messi d’accordo!” non credo difatti alle tesi del “pueblo unido” che non saraì mai battuto, mai e poi mai una rivoluzione, una sommossa,una guerra, un qualsiasi cambiamento sociale e politico, non e’ stato manovrato dall’alto, da poteri piu’ o meno occulti che hanno fatto della storia solo un teatrino a loro uso e consumo con copione prefissato: anche questa farsa del “corona virus” non e’ stata differente da altri eventi similari, solo che probabilmente la posta in gioco (un controllo attraverso l’emergenza sanitaria dell’intera popolazione mondiale) era davvero troppo e tra gli stessi artefici di tutto il meccanismo non si e’ trovato il necessario accordo di come gestire questo
enorme e, diciamolo pure, inusitato investimento. Ma io andrei ora a investigare  quella differenza tra interno ed esterno,  scegliendo appunto lo specifico della malattia ispirandomi magari ad un articolo dell’amico Mauro Sartorio tra i piu’ rilevanti seguaci di Rick Geerd Hamer e delle sue 5 Leggi Biologiche in merito a cosa significa schierarsi da una parta interna invece che cedere alle lusinghe delle componenti esterne di un evento diffatti sostiene giustamente Mauro, il modello delle 5 Leggi Biologiche introduce numerosi elementi di novità nella scienza e nella cultura odierna per cui  possiamo oggi operare  una revisione del concetto fornendogli una accezione nuova e applicata all'ambito della salute. Finora diffatti la cosiddetta "malattia" era un male che dapprima si pensava inviato dalla malasorte o come punizione dagli dei, poi si pensava provocato dalla malignità di certi organismi microscopici e invisibili, poi da un malfunzionamento della macchina biologica, poi da un "difetto di fabbrica" genetico ereditato. Diciamo quindi che il male il "male" aveva sempre una origine esterna e  poteva essere controllato e vinto solo proteggendosi da esso con strategie che non a caso incontravano, o meglio si sposavano integralmente con gli interessi economici, industriali e finanziari dei vari Rockfeller, Rotschild, Morgan, Gates, Soros, e quindi  grandi societa’ multi finanziarie come Big Pharma, Vanguard, per cui riprendendo la teoria di  Rotter   il locus of control della malattia è sempre stato esterno senza eccezioni. Ora il paradigma 5LB impone un ribaltamento prospettico: prima di tutto la "malattia" non è un male ma come sostiene Hamer  la manifestazione di un programma biologico sensato; in secondo luogo i sintomi sono risposte dell'organismo alla percezione che esso ha di situazioni ambientali,  ovverose passiamo dalla res extensa alla Res cogitans , cioe’ all’interno di noi la malattia e vieppiu’ una epidemia che e’ malattia di molti   non è più qualcosa fuori controllo da cui difendersi, ma ha a che fare con un conflitto tra percezione interiore e condizione situazionale, e ciò sposta completamente il baricentro della concezione di salute. Se è pur vero che l'elemento ambientale improvviso e inaspettato, quindi esterno, è essenziale ad attivare il processo, esso prende il significato di traumatico e scioccante solo per una disposizione percettiva interiore del soggetto. Infatti non è vero, per esempio, che tutte le persone avranno un tumore a causa di una separazione da un proprio caro; è vero invece che la risposta tumorale si innesca quando la separazione è percepita drammaticamente con un significato soggettivo specifico, il quale attiva la risposta sensata di un organo altrettanto specifico per la situazione. Ecco dunque che dalla scoperta delle 5 Leggi Biologiche il locus of control della malattia si sposta per la prima volta e inderogabilmente all'interno. Poiché siamo a cavallo di una importante rottura epistemologica nell'evoluzione scientifica, è ovvio e comprensibile che oggi le procedure sanitarie procedano per inerzia e necessità con un locus totalmente esterno, nella lotta contro virus e batteri, ma vieppiu’ contro cancro e affezioni genetiche   Possiamo concludere quindi,  assumendo il
DISTORSIONE COGNITIVA = BIAS

punto di vista di Hamer riportato da Mauro Sartorio, che la tendenza di attribuire la causa della malatta a fattori esterni e’ una grandissima distorsione cognitiva (secondo Rotter : BIAS) anzi un vero e proprio errore fondamentale di attribuzione, che applicato al paradigma delle 5 Leggi Biologiche
si ha in tutte quelle circostanze  in cui ad un sintomo si attribuiscono cause esclusivamente esterne, e si cercano ossessivamente solo quelle, ignorando completamente gli aspetti interiori della risposta mente-corpo. Va notato però che  l'errore fondamentale di attribuzione si pone per la "malattia" ma anche per la "guarigione" che non e ‘ mai determinata dall’esterno (quindi ne’ farmaci, ne’ medicine, ne’ tantomeno vaccini ) ma sempre e solo da una corretta interpretazione di quel  rapporto tra mente e corpo, che dovrebbe essere sempre il primo dei nostri intendimenti .

 


lunedì 11 novembre 2024

DALLE STALLE ALLE STELLE

 

Incredibile come puo' cambiare tutto: quattro anni fa quando la cricca Soros/Biden riuscì con i brogli e la mistificazione ad allontanare Trump, quel tutto sembrava indicare che per il mondo fosse oramai arrivato quel Kali yuga, che per gli orientali era il declino finale della stirpe umana e anche la tradizione occidentale menzionava come eta’ dei servi; le
persone che non avevano ceduto ai ricatti  e alla paura che il sistema di potere stava perpetrando contro l’umanita’ in genere,  cominciavano a perdere la speranza e molti stavano  arrivando  a pensare che forse non  valeva piu' continuare la farsa di una vita straccata in preda a gentaglia come Soros, Gates, Schwab e tutto lo stuolo di perfidi figuri tra cui figuravano non pochi italiani  come Conte, Draghi, Colao, Speranza,  con il loro stuolo  stuolo infinito di lecchini, giornalisti, pseudo esperti, gente della comunicazione e dello spettacolo, tanto che le persone piu anziane tipo me, si rallegravano per essere alquanto avanti negli anni, perlomeno ci si ricordava  momenti di epoche molto piu’  felici e non si aveva nessun tipo di interesse, non parliamo di invidia, verso le generazioni piu’ giovani alle quali si stava consegnando un avvenire degno delle peggiori fantasie distopiche di Orwell  Huxley.
Guarda oggi invece dopo il fatidico esaltante, luminoso immagnifico "5 novembre 2024 " Per la prima volta quasi mi dispiace di essere tanto vecchio e non potermi godere il meraviglioso periodo che ci si prospetta, pero' perlomeno sono contento per i miei figli per i miei nipoti in particolare, che si spera non dovranno mai piu' subire una mortificazione e i soprusi della farsa della cosidetta pandemia di coronavirus del 2020. Oggi e' San Martino 11 novembre e si dice che sia anche la festa di quelli che ci ripensano (nella fattispecie i cornuti)... ebbene si tutti quanti noi che non si sono piegati, siamo un po' come cornuti, ci ripensiamo e cerchiamo di trovare una ragione a tutto il male che ci e' stato fatto. Ma questo forse valeva fino al ieri del 5 novembre, da oggi no, oggi siamo al sesto giorno della nuova era, il ritorno a quella esiodea eta' dell'oro che identifica la realtà come ripetizione di un archetipo divino.
Ogni aspetto positivo della vita ha un prototipo in una sfera superiore . «Fiumi, montagne, territori, città presuppongono un archetipo ultraterreno che ne è forma, quando non venga addirittura concepito come un doppione esistente ad un livello cosmico più alto» Esiodo (VIII-VII sec. a.C.) E' infatti Esiodo che ci offre la prima rievocazione di tale eta' dell' oro, che visse durante il regno di Crono, prima dell’avvento di Zeus: "Gli dei immortali … fecero una stirpe aurea di uomini mortali, che vissero al tempo di Crono. Era l'età dell'oro, e il mondo era cullato da un'eterna primavera. La terra produceva spontaneamente i suoi frutti, senza alcun bisogno di essere toccata dal rastrello, o squarciata dai vomeri. Gli zefiri accarezzavano i fiori nati senza seme, le messi e i campi erano sempre gialli di spighe, e fiumi di latte e nettare scorrevano sulla terra. Tali e quali agli dèi, gli uomini della stirpe aurea
l'eta' dell'oro
trascorrevano la loro esistenza con animo sgombro di angosce, lontani dalla fatica e dalla miseria. Trascorrevano il loro tempo tra svaghi e danze, in serena allegria. Senza alcuna fatica, si nutrivano di frutta selvatica: bastava loro allungare la mano per raccogliere i frutti del corbezzolo, le fragole montane, le corniole, le more attaccate alle siepi spinose, le ghiande che cadevano dalle querce. Senza bisogno di giudici e di leggi, essi onoravano spontaneamente la lealtà e la rettitudine. A quel tempo non vi erano villaggi né mura, né gli uomini si combattevano. Ciascuno viveva lieto, nell'ozio, e non conosceva altri luoghi se non quelli in cui nasceva. Non esistevano soldati, né elmi, corazze, o armi di alcun tipo. Sconosciuta era la guerra.Né incombeva su questa felice stirpe la odiosa  vecchiaia, ma sempre con lo stesso vigore nei piedi e nelle mani essi conducevano la loro lunghissima esistenza, lontani da tutti i malanni. E quando giungeva per essi il tempo della morte, chiudevano gli occhi, con la dolcezza di chi viene rapito dal sonno
.” L’archetipo divino o perlomeno emanazione di quel divino, ha assunto le sembianze di Donald Trump e della sua splendida moglie Melania, ben degna di essere assimilata al lignaggio di dea dell’Olimpo.  Con la figura tra lo storico e il mito,  del ritorno , dell’ “eterno ritorno” per dirla con Mircea Eliade , quale appunto e’ stato questo del 5 novembre (eh beh piu’ sospirato  ritorno di quello di Trump e Melania !?), ritengo che  sarebbe giusto far iniziare da esso un nuovo modo di
contare i giorni. Diceva Einstein  "non tutto cio' che puo' essere contato conta e non tutto cio' che conta pio' essere contato"  forse la cosa piu’ importante e’ osservare una nuova modalita’ di contare e quindi coniugare il tempo, che non consideri piu’ le sole categorie del passato, presente e futuro, ma dia ad ogni nuova piece di accadimento il senso di un av-venire che puo’ essere tale solo in una accezione di ri-assunzione di un passato di tradizione, una inusitata modalita’ che possiamo ritrovare in  un futuro non piu’ semplice ma composto, un futuro anteriore, quel “sara’ stato” che appunto da’ spazio, tempo e anche qualcosa in piu’ , per far contare quello che davvero conta.   

venerdì 8 novembre 2024

A VOLTE RITORNANO

 

Voglio proprio crederci! Comincia una nuova era : abbiamo scongiurato il Kali Yuga di cui era l’incarnazione la ipocrita faccia di kamala harris. Ora che il pericolo e’ passato e le forze del bene  hanno trionfato possiamo concederci un attimo di pausa e di rilassatezza.  Anzitutto pero’ riflettiamo un po’ : proprio sicuro che Donald Trump rappresenti quel vessillifero dell’eta’ dell’oro, incarnando nella sua persona tutte le istanze di rinnovamento nella tradizione  (quello che io chiamo la modalita’ temporale del “futuro anteriore” ovvero quell’avvenire propiziato dal ripensamento del meglio dell’ esperienza passata, che in genere tende a definirsi “tradizione” ) Sulle prime, quando si presentò per il partito  repubblicano contro quella sordida megera della moglie di Bill Clinton, io stesso, pur ovviamente parteggiando per lui, stante l’impresentabilita’ del candidato democratico, ero assai perplesso : conoscevo il personaggio per certe sue intemperanze e piu’ che altro per
essersi accaparrato una moglie bellissima, d’altronde non certo nuovo a tali imprese dato che tanti anni addietro ai tempi di Soldato blu e Conoscenza carnale, gli era stato attribuito un flirt con una delle donne che mi sia mai piu’ piaciuta:  la algida Candice Bergen, poi seguito da una altra stella del mio personale firmamento ovvero Carla Bruni (in condominio quest’ultima con forse un tantino troppi “accompagnatori” Mike Jagger, Eric Clapton, Kevin Costner, gli Enthoven padre e figlio, Sarkozy ), non mi era antipatico, ma di certo non lo consideravo uno statista;  ecco mi sembrava una versione esasperata,  soprattutto fisicamente con quel ciuffo biondo, del nostro Berlusconi e per altri versi una versione in terzo millennio di Capitan America). Anche quando vinse quindi non ne fui particolarmente impressionato : un Paese che aveva avuto come Presidente delle marionette come Reagan, Carter, Bush padre e figlio, Clinton/Livinsky e lo squallidissimo Obama, di certo  non si poteva gridare allo scandalo se anche un tipo come Trump arrivava alla massima carica dello Stato. Quando e’ che mi sono reso conto che invece il potenziale di Donald Trump poteva essere epocale,  addirittura tale da poter essere paragonato a John Fitzgerald Kennedy? Be’ non ci crederete,  ma da alcune note di uno dei
farneticanti libri di quel figuro di Klaus Schwab il Presidente del Global Economic Forum, laddove sosteneva che il famigerato “Great Reset” non avrebbe mai potuto inverarsi se non c’era l’adesione degli Stati Uniti, ma non gli Stati Uniti di Trump, ecco ci volevano gli USA di Obama, del suo vice presidente Biden, o comunque  di gente dell’entourage iper liberalista e turbo capitalista proprio del Partito Democratico, ovvero Nancy Pelosi, Kamala Harris, previo l’aiuto economico e finanziario di pseudo filantropi multimiliardari come Bill Gates,
Soros, Rockfeller, Rotschild; eravamo nel pieno della farsa del covid 19 con tanto di chiusure, divieti, restrizioni, sanzioni  che solo ad una mente malata potevano apparire misure di sicurezze e di interesse verso la salute pubblica;  io fin dal primo minuto di tale farsa avevo perfettamente capito chi e che cosa c’era dietro questa presunta emergenza sanitaria, poco dopo spacciata come pandemia e di certo la lettura del libro di Schwab mi aveva  confermato tale impressione con una punta di novita’ , una punta che ora riporto non certo come causa principale ma come una sorta di concausa su quello che in quei momenti si stava vivendo e
che appariva proprio come i famosi mostri di Garcia Lorca che il sonno della ragione in genere induce “e se tra le altre cose “ mi chiedevo” tutta questa baggianata del virus non sia anche al servizio di quello che dice questo mentecatto di Schwab, ovvero fare in modo di togliersi dai piedi Trump e quindi riportare gli USA nell’alveo del potere liberista e turbo capitalista e quindi procedere spediti verso questo famigerato Great Reset? “ “mmmm….” , mi fece un amico intelligente, di certo non un covidiota o un vaccini sta “….ma perche’ che c’entra Trump con il covid e la pandemia?””pensaci bene , a novembre di questo 2020 ci saranno le elezioni in America:  se c’è sempre questo spauracchio del virus e del contagio sara’ enormemente consigliato e pubblicizzato il voto da casa,  per corrispondenza e  non e’ forse proprio il restare a casa uno degli elementi piu’ strombazzati per evitare il contagio? quindi restate a casa e votate da casa, non affollate i seggi, non rischiate di ammalarvi. Tradotto in termini di conteggio di voti questo significa poter aumentare in maniera esponenziale la possibilita’ di brogli elettorali e quindi determinare quasi certamente la vittoria di una parte e la sconfitta dell’altra. Ecco quindi come hanno liquidato Trump, con la paura del virus che ha fatto aumentare a dismisura il voto per corrispondenza, piu’ che mai suscettibile di manipolazione, così come i risultati riportati dal rimbambito Biden hanno evidenziato” La domanda che semmai mi faccio oggi dopo lo strepitoso trionfo  di Trump contro Kamala Harris “Come mai oggi non ce l’anno
fatta come 4 anni fa?” “elementare Watson!" risponderebbe Sherlock Holmes  : - non hanno piu’ il virus e non hanno neppure piu’ la paura del contagio!  nessuno, o perlomeno molta gente di meno, vota da casa , quindi la possibilita’ di bissare i brogli del 2020 e’ pregiudicata . Il geniale Richard Feynman ci avrebbe studiato per benino uno dei suoi integrali sui cammini per delineare la probabilita’ di un percorso dove determinate traverse sono interdette, un po’ il netto contrario del virgiliano “flectere si nequeo Superos Acheronta movebo” ovvero le strade superiori (Superos) sono tornate percorribili e quelle sotterranee (acheronta) interdette . E che cosa ha reso interdette le “strade sotterranee” ?  (gli acheronta) - di nuovo il nostro Sherlock tornerebbe alla carica col suo “elementare Watson” : non si sono messi d’accordo! chi, dove, come? I vari Schwab, Soros, Gates, o magari Blackrock, Vanguard, Big Pharma, non hanno trovato quella concordia, quella  affinita’, quella comunanza di intenti  nel malvagio piano di assoggettamento ad un nuovo ordine che pure sembrava nelle prospettive di tutti in quella prima parte della farsa , diciamo fino all’entrata in campo dei vaccini . A mio parere gli interessi multimiliardari dell’immissione del vaccino anticovid ha giocato negativamente  sul fattore della solidarieta’ nel crimine. Con gli stratosferici guadagni sono arrivati anche i problemi di ingordigia tra mascalzoni e quindi si e’ finito per venire meno ad una strategia di sfondamento totale che ripeto tutti, non solo Schwab, Bill Gates o Soros, ma  anche le persone e i gruppi apparentemente neutrali,   tipo l’ex Presidente della Repubblica Italiano Giorgio Napolitano, giornalisti di grido, capi di Stato in carica come Trudeau o Macron, Presidenti di Enti, politici di ogni schieramento, una industria come la Coca Cola, giornali, televisioni, uno stuolo di
cosidetti esperti tipo virologi, improbabili scienziati che affollavano i teleschermi  peggio della pubblicita’ in una televisione commerciale, ripetevano a gran voce “ il vecchio mondo e’ finito” non si tornera’ mai piu’ come prima” “e’ una nuova era” Con grande loro dispetto invece le cose sono tornate spaccate a come erano prima, e il loro diabolico piano di sottomissione totale di massa tramite vaccinazione  fondato sulla paura e’ pian piano venuto meno. Merito del popolo, merito della consapevolezza delle persone, merito di una unita’ delle masse succubi ; Macchè! Popolo e masse indistinte non hanno mai mosso un sassolino nella storia dell’umanita’ -  tutte le rivoluzioni, guerre, cambiamenti sono sempre state pilotate dall’alto, da quei pochi, pochissimi che in ogni epoca hanno indirizzato gli eventi, solo che per riuscirci appieno c’è bisogno della coesione di tutti gli elementi in campo, se interviene il piu’ piccolo contrasto ecco che tutto salta all’aria, e sono proprio questi contrarasti,  nel non essersi messi d’accordo tra padroni che ha portato non dico i servi a ribellarsi, ma perlomeno a cominciare a segnare crepe sempre piu’ vistose nel disegno dell’utilizzo della paura. Dicevo che ho preso coscienza del fatto che Trump poteva essere quell’elemento dirompente degli schemi del padronato, dalla lettura di alcuni passi del libro di Schwab sul Great Reset, difatti solo uno che proveniva dal mondo dei padroni, straricco, multimiliardario  e unisse un comportamento un po’ fuori delle regole, imprevedibile, bizzaro, anche un tantino non affidabile, insomma dei modi di essere non riconducibili agli usuali dettami, poteva rappresentare una alternativa al sistema . Era successo un po’ quello che si era verificato  con John Kennedy negli anni sessanta : uno di loro che contravveniva alle regole, solo che per Kennedy dato che forse si era spinto un po’ troppo nel mettere in crisi gli schemi di potere si pensò bene di toglierlo di
mezzo con precisione millimetrica, invece Trump proprio per quel suo essere piu’ guascone, come ho gia detto, per quel suo essere  sempre un po’ Capitan America, e’ stato preso piu’ alla leggera, gli attentati  erano meno accurati, diciamolo un po’ cialtroneschi e forse si era  un po’ troppo sottovalutato il fatto che potesse rifarcela.... “a volte ritornano” diceva il titolo di un famoso romanzo di Stephen King  film . Questa volta Trump e’  tornato e il mondo promette di cambiare si, ma nella direzione diametralmente opposta a quella che volevano i mascalzoni del Great Reset e i vili  bottegai della paura.

venerdì 1 novembre 2024

LA PAURA E' UN VENTO DI MARE

Suvvia,  per dirlo alla siciliana “ oramai mi sono fatto piu’ che convinto che l’unica spiegazione delle malattie, tutte le malattie, e’ quella di addurla ad un unico fattore : la paura. “ dal raffreddore al cancro  con punta massima nelle cosiddette pandemie,  sempre e solo lei : la paura. Altro che batteri e soprattutto altro che virus che tra l’altro hanno anche la peculiarita’ di non esistere -  aveva proprio ragione Bernard “il terreno e’ tutto, il microbo niente” considerando per “terreno”, anche il nostro corpo,   come una sorta
di campo suscettibile di deterio - ramento e quindi in grado di far degenerare la struttura stessa del microrganismo che in un primissimo tempo all’insorgere della defaillance si era mobilitato per intervenire e porre rimedio all’emergenza….e torniamo a ripetere quale era stata la causa della defaillance del terreno o per intenderci meglio del  campo corporeo dell’individuo ed anche di una teoria di individui ? : semplice ! sempre e solo lei  la paura, che come un tarlo che corrode si impadronisce del cervello e innesca meccanismi di pensiero incentrati su di essa e sui  suoi effetti, fino alla saturazione, fino a non consentire che si sposti su qualsiasi altro pensiero. Si obiettera’ “ma il freddo per il raffreddore e le bronchiti e l’influenza?, la genetica per le cosidette malattie autoimmuni o per il cancro ? l’alimentazione, e l’esercizio fisico, un certo tenore di vita? come palliativi per vivere in salute ?  Tutte concause il cui rafforzamento e’ dato sempre dalla paura e dai pensieri ad essa inerenti. Il punto da sottolineare e’ che nel corso di questi ultimi due secoli ci hanno imbottiti di false informazioni, coprendo la loro vacuita’ con il pochissimo verificato epiteto di “scienza”-  Dici scienza ed e’ come una etichetta che appiccichi su di un prodotto i cui termini sono inventati da chi ne ha interesse, tipo le lobbies  farmaceutiche ed anche tutta l’industria che gira
attorno a quel generico termine di Sanita’, di cui la storia ci insegna,  fin dall’inizio si sono occupati i vari Rotschild, Rockfeller e oggi Soros, Gates, Morgan e  grandi complessi finanziari tipo Vanguard o Blackrock . Bastera’ ripercorrere la storia degli ultimi settecento anni per vedere come la paura e in special modo la paura della malattia, cioe’ qualcosa in grado di minare l’integrata’ del tuo principale campo di riferimento, ovvero il tuo corpo, abbia sempre costituito il leit-motive della prassi delle classi di potere che possiamo benissimo identificare con la suddivisione esiodea delle varie eta’ dell’umanita’ (“oro/dei” , “argento/ guerrieri”, “bronzo/mercanti ”, laddove quella ultima del “ferro/servi”, dsovremmo ben appurare se non si sia presentata  alquanto accellerata proprio in questi ultimi quattro anni con la gonfiatissima  farsa della fantomatica
epidemia di “corona virus” . Di sicuro,  al di la’ se sia il caso di individuare nella massiccia moltitudine dei “covidioti” ovvero quelli che hanno creduto alla covid-farsa,  i soggetti “servi” indicati da Esiodo, la eta’ da prendere in questione e’ ovviamente quella del bronzo/mercanti che io preferisco chiamare “bottegai” in quanto si e’ fatto del mondo, a partire al dopo altra grande bolla di paura nel 1348, una bottega, con tutte le piccolezze sempre alquanto meschine  dell’accaparramento del denaro, l’interesse verso il profitto, il mercato come enfatizzazione del commercio e l’unico valore quello di scambio. Operazione che e’ stata portata alle estreme conseguenze dalla nazione bottegaia per eccellenza l’Inghilterra del XVI secolo che individuando nell’elemento marino, ovvero quell’elemento fluido senza confini, ideale per quel commercio  fondato appunto su di un unico valore, e’ riuscita ad imprimere al mondo quel riferimento obbligato(il denaro) che rafforzatosi con la rivoluzione industriale e l’avvento delle macchine nella produzione dei beni , ha finito per stravolgere a suo uso e consumo l’intero pianeta. Lo spirito anglosassone  come spina dorsale del capitalismo, molto ma molto di piu’ di quel weberiano protestantesimo,  che pure e’ un prodotto di marca anglosassone. L’eta’ dei mercanti iniziata nel 1348 con la distruzione, tramite la paura di malattia,  del vecchio ordine medioevale fondato sulla partecipazione e la cooperazione della comunita’ sia pure in una accezione ancora viziata dai poteri di una aristocrazia che non era riuscita a mantenere quella spiritualita’ dell’Impero su cui ancora facevano leva, in pratica un Federico II di Svevia e in teoria un Dante Alighieri con la sua Divina Commedia, doveva divenire onnicomprensiva proprio con l’avvento della macchina e il sempre maggiore rafforzamento del principio economico.
Con il passaggio di testimone dallo spirito bottegaio anglosassone a quello iper capitalistico degli USA dopo la prima guerra mondiale 1914/18, ovvero a quell’”Isola piu’ grande” come aveva chiaramente individuato il filosofo geo-politico Carl Schmitt nel suo saggio “Terra e Mare” nel 1942, il mondo viene di fatto nella sua quasi interessa consegnato al principio mercantile del denaro e della sua diffusione nel commercio e nel mercato (bottega allargata) e quindi supportata dal progresso industriale e da una economia sempre piu’ virtuale , contrassegnata dai grandi gruppi finanziari e di speculazione monetaria. Tutto questo e’ stato reso possibile proprio grazie al ricorso alla “paura” tanto per dare un senso al presente articolo, in quanto ad ogni  piccolo allarme che potrebbe minare lo strapotere del denaro e del commercio, oramai neppure piu’ reale, ma virtuale grazie appunto ai meccanismi della finanza, ecco che la paura viene tirata in ballo tramite una fantomatica malattia che proprio il diffondersi della sua semplice denominazione (ieri peste nera, o spagnola, oggi appunto Covid), grazie anche al potere coercitivo degli attuali iper sviluppati mezzi di comunicazione,   ha il potere di creare dal nulla i sintomi. Un meccanismo che i padroni della bottega (finanzieri, bancari, industriali, etc)  hanno ben capito e i loro garzoni (giornalisti, pseudo esperti tecnici, e cosidetti “influencer” ) sono incaricati di diffondere per seminare sempre piu’ il panico e far lievitare la paura, che statene pur certi, ci vuole pochissimo a passare dalla diceria al sintomo vero e proprio e quindi informare di tale paura una gran parte della popolazione, quella che per sua stessa costituzione non e’ abituata a usare troppo la ragione

CONTI CON MARX (E NON SOLO)

  Diciamo che ho tratto occasione  della lettura di Costanzo Preve che come ho piu’ volte detto e’ un filosofo che trovo particolarmente sti...