giovedì 22 aprile 2021

IL VIRUS DI TERTULLIANO


Questo è un articolo , indubbiamente molto specifico e per addetti ai lavori, che tuttavia trascrivo sui social , ma anche su uno dei miei blog, perchè è bene tenerlo sempre a portata di mano per replicare ai covidioti quando ti dicono una delle loro stronzate preferite "muoiono come cavallette" e altre baggianate del genere. . Mi rifaccio più che altro alla figura del dr. Stefano Scoglio candidato al Nobel gia' dal  2018,  che però nella attuale contingenza sarà senz'altro boicottata

il Robert Koch Institute e altre autorità sanitarie non possono presentare prove decisive che un nuovo virus chiamato SARS-CoV-2 ci stia perseguitando. Questo da solo trasforma il discorso su pericolose mutazioni virali in irresponsabile allarmismo e i cosiddetti test PCR SARS-CoV-2 in un’impresa senza valore.
Torsten Engelbrecht, Dr Stefano Scoglio & Konstantin Demeter in una richiesta per uno studio che mostrasse il completo isolamento e purificazione delle particelle dichiarate essere SARS-CoV-2, Michael Laue da uno dei rappresentanti più importanti al mondo del COVID-19 “panicdemic”, il tedesco Robert Koch Institute (RKI ), ha risposto che :"Non sono a conoscenza di un documento che abbia purificato SARS-CoV-2 isolato", Questa è un’affermazione più che notevole, sta ammettendo un completo fallimento. Questa concessione è in linea con le dichiarazioni che abbiamo presentato nel nostro articolo “VIRUS NON ISOLATO? UN ALTRO INDIZIO DALLA PROGETTAZIONE DEGLI IMMUNO-TEST” che delinea in dettaglio perché SARS-CoV-2 PCR i test sono inutili per la diagnosi di un’infezione virale.Uno dei punti cruciali di questa analisi è che gli studi che sostengono di aver dimostrato che SARS-CoV-2 è un virus nuovo e potenzialmente mortale non hanno il diritto di affermarlo, in particolare perché gli studi che rivendicano “l’isolamento” della cosiddetta SARS- Il CoV-2 infatti non sono riuscito a isolare (purificare) le particelle che si dice fossero il nuovo virus.Ciò è confermato dalle risposte degli scienziati dei rispettivi studi alla nostra inchiesta, che sono mostrate in una tabella nel nostro articolo – tra cui il documento più importante al mondo quando si tratta dell’affermazione di aver rilevato SARS-CoV-2 (di Zhu et al.), pubblicato sul New England Journal of Medicine il 20 febbraio 2020 , e ora anche l’RKI.Inoltre, Christine Massey, un ex biostatista canadese nel campo della ricerca sul cancro, e un suo collega in Nuova Zelanda, Michael Speth, così come diverse persone in tutto il mondo (la maggior parte delle quali preferiscono rimanere anonime) hanno presentato richieste Freedom of Information a dozzine di istituzioni sanitarie e scientifiche e una manciata di uffici politici in tutto il mondo.Stanno cercando documenti che descrivano l’isolamento di un virus SARS-COV-2 da qualsiasi campione non adulterato prelevato da un paziente malato.Ma tutte le 46 istituzioni / uffici che hanno risposto non hanno assolutamente fornito o citato alcun record che descriva l’isolamento “SARS-COV-2”; e il Ministero della Salute tedesco ha ignorato del tutto la loro richiesta FOI .L’imprenditore tedesco Samuel Eckert ha chiesto alle autorità sanitarie di varie città come Monaco (Monaco), Dusseldorf e Zurigo uno studio che dimostri il completo isolamento e purificazione della cosiddetta SARS-CoV-2. Non l’ha ancora ottenuto . Samuel Eckert ha persino offerto 230.000 euro a Christian Drosten per presentare passaggi di testo da pubblicazioni che dimostrano scientificamente il processo di isolamento della SARS-CoV-2 e della sua sostanza genetica. La data limite (31 dicembre 2020) è scaduta senza che Drosten abbia risposto a Eckert E un altro termine è scaduto il 31 dicembre senza la presentazione della documentazione desiderata. In questo caso il giornalista tedesco Hans Tolzin ha offerto una ricompensa di € 100.000 per una pubblicazione scientifica che riuscisse a delineare un tentativo di infezione riuscito con lo specifico SARS-CoV-2 con conseguente affidabile malattia respiratoria nei soggetti del test.LA VARIAZIONE DELLA DIMENSIONE DELLE PARTICELLE RIDUCE ANCHE L’IPOTESI DEL VIRUS ALL’ASSURDITÀ
Recentemente siamo spaventati dai presunti nuovi ceppi di “SARS-CoV-2”, ma questa affermazione non è basata su una scienza solida. Prima di tutto, non puoi determinare una variante di un virus se non hai completamente isolato quello originale. In secondo luogo, ci sono già decine di migliaia di presunte nuove varietà , “trovate” dallo scorso inverno in tutto il mondo. In effetti, la banca dati dei virus GISAID ha ora più di 452.000 sequenze genetiche diverse che affermano di rappresentare una variante della SARS-Cov2 .
Quindi, affermare che ora improvvisamente ci sono “nuovi ceppi” è una sciocchezza anche da una prospettiva ortodossa, perché da quella prospettiva i virus mutano costantemente. Così, possono proclamare costantemente di aver trovato nuovi ceppi, perpetuando la paura.Tale allarmismo è tanto più assurdo quando si getta uno sguardo alle micrografie elettroniche stampate negli studi pertinenti, che mostrano particelle che dovrebbero rappresentare SARS-CoV-2. Queste immagini rivelano che queste particelle hanno dimensioni estremamente variabili. Infatti, la larghezza di banda varia da 60 a 140 nanometri (nm) . Un virus che ha una variazione di dimensioni così estreme non può effettivamente esistere. Ad esempio, si può dire degli esseri umani che variano da circa 1,50 metri a 2,10 metri, poiché ci sono diversi individui di diverse altezze. Ora, dire che i virus nel complesso vanno da 60 a 140 nm – come hanno fatto Zhu et al. – alla fine potrebbe avere senso; ma dire che i singoli virioni SARS-Cov2 variano così tanto sarebbe come dire che Giovanni varia la sua altezza da 1,60 a 2 metri a seconda delle circostanze!
Si potrebbe rispondere che i virus non sono individui umani, ma è anche vero che, secondo la virologia, ogni virus ha una struttura abbastanza stabile. Quindi, con SARS-Cov2 si stanno prendendo libertà di definizione che confermano ulteriormente che tutto su questo specifico virus è ancora più casuale del solito. E quella licenza di definizione illimitata ha portato al fatto che la voce di Wikipedia sul coronavirus è stata modificata, e ora riporta che “Ogni virione SARS-CoV-2 ha un diametro da circa 50 a 200 nm” .
Quelle che vengono spacciate per SARS-Cov2 sono in realtà particelle di ogni tipo, come si può anche vedere dalle immagini fornite dal citato articolo di Zhu et al. Di seguito la foto che Zhu et al. presente come la foto di SARS-Cov2:
Tramite uno screen size meter (FreeRuler) è possibile misurare le particelle che gli autori assegnano a SARS-CoV-2. Le particelle ingrandite della fotografia sul lato sinistro misurano circa 100 nm ciascuna (su una scala di 100 nm). Ma nell’immagine a destra, tutte le piccole particelle indicate con le frecce come SARS-CoV-2, misurate su una scala di 1 MicroM (1.000 nm), hanno dimensioni totalmente diverse.
Ci sono altre forti indicazioni che le particelle indicate come SARS-CoV-2 possano effettivamente essere quelle particelle innocue o addirittura utili, chiamate “vescicole extracellulari” (EV), che hanno dimensioni estremamente variabili (da 20 a 10.000 nm), ma che per la maggior parte vanno da 20 nm a 200 nm e che includono, come sottocategoria, quella degli “esosomi”.
Gli esosomi sono particelle prodotte dalle nostre cellule e contengono acidi nucleici, lipidi e proteine , e sono coinvolti in varie attività utili al nostro corpo, come il trasporto di molecole immunitarie e cellule staminali, nonché l’eliminazione dei detriti catabolici delle cellule .
Gli esosomi rappresentano forse la quota maggiore di veicoli elettrici e sono stati oggetto di numerosi studi da oltre 50 anni. Sebbene pochi abbiano sentito parlare di queste particelle benefiche, la letteratura scientifica su di esse è enorme e solo su PubMed, se si digita “esosoma”, vengono forniti oltre 14.000 studi! Non possiamo entrare nei dettagli degli EV e degli esosomi qui, ma è importante sottolineare come sono indistinguibili dai virus e diversi scienziati pensano che in realtà ciò che viene definito un virus pericoloso non sia altro che un esosoma benefico.
Questo è immediatamente visibile al microscopio elettronico ove il più grande degli esosomi ha le stesse dimensioni e struttura del presunto SARS-CoV-2, ed è quindi plausibile credere che, nel grande mare di particelle contenute nel supernatante del COVID-19 liquido bronco-alveolare del paziente, quello che viene considerato SARS-CoV-2 non è che un esosoma.
Quindi, logicamente, se abbiamo una cultura con innumerevoli particelle estremamente simili, la purificazione delle particelle deve essere il primissimo passo per poter definire veramente le particelle che si ritiene siano virus come virus (oltre alla purificazione delle particelle, ovviamente , si deve poi anche determinare in modo impeccabile, ad esempio, che le particelle possono causare determinate malattie in condizioni reali e non solo di laboratorio).
Quindi, se nessuna “purificazione” delle particelle è stata eseguita da nessuna parte, come si può affermare che l’RNA ottenuto è un genoma virale? E come può tale RNA essere quindi ampiamente utilizzato per diagnosticare l’infezione da un nuovo virus, sia mediante test PCR o altro? Abbiamo posto queste due domande a numerosi rappresentanti della narrativa ufficiale del corona in tutto il mondo, ma nessuno è stato in grado di rispondere.
Da qui, il fatto che le sequenze del gene RNA – che gli scienziati hanno estratto da campioni di tessuto preparati nei loro studi in vitro e per le quali sono stati finalmente effettuati i cosiddetti test SARS-CoV-2 RT-PCR ” calibrato ”- appartengono a un nuovo virus patogeno chiamato SARS-CoV-2 si basa quindi solo sulla fede, non sui fatti. Di conseguenza, non si può concludere che le sequenze del gene RNA “estratte” dai campioni di tessuto preparati in questi studi, a cui sono “calibrati” i test PCR, appartengano a un virus specifico, in questo caso SARS-CoV-2.
Invece, in tutti gli studi che affermavano di aver isolato e persino testato il virus è stato fatto qualcosa di molto diverso: i ricercatori hanno prelevato campioni dalla gola o dai polmoni dei pazienti, li hanno ultracentrifugati (lanciati ad alta velocità) per separare il più grande / pesante dal più piccolo / molecole più leggere, e poi ha preso il surnatante, la parte superiore del materiale centrifugato. Questo è ciò che chiamano “isolato”, a cui poi applicano la PCR. Ma questo supernatante contiene tutti i tipi di molecole, miliardi di micro e nanoparticelle diverse, comprese le suddette vescicole extracellulari (EV) ed esosomi, che sono prodotti dal nostro corpo e spesso sono semplicemente indistinguibili dai virus: Al giorno d’oggi, è una missione quasi impossibile separare EV e virus mediante metodi canonici di isolamento delle vescicole, come l’ultracentrifugazione differenziale, perché sono spesso co-pellettati a causa della loro dimensione simile,… come si legge nello studio The Role of Extracellular Vesicles as Allies of HIV, HCV and SARS Viruses pubblicato a maggio 2020 sulla rivista Viruses .bQuindi, gli scienziati “creano” il virus mediante PCR: si prendono i primer, ad es. sequenze genetiche preesistenti disponibili nelle banche genetiche, si modificano in base a ragionamenti puramente ipotetici, e le si mettono in contatto con il brodo surnatante, fino a quando non si attaccano (ricottura) a qualche RNA nel brodo; quindi, tramite l’enzima Transcriptasi Inversa, si trasforma l’RNA così “pescato” in un DNA artificiale o complementare (cDNA), che può poi, e solo allora, essere processato mediante PCR e moltiplicato attraverso un certo numero di cicli PCR. (Ogni ciclo raddoppia la quantità di DNA, ma maggiore è il numero di cicli necessari per produrre materiale “virus” rilevabile, minore è l’affidabilità della PCR, ovvero la sua capacità di “ottenere” effettivamente qualsiasi cosa significativa dal supernatante. 25 cicli, il risultato tende ad essere privo di significato e tutti i test o protocolli PCR circolanti utilizzano sempre più di 25 cicli, in realtà solitamente da 35 a 45) A peggiorare le cose, i primer sono costituiti da 18 a 24 basi (nucleotidi) ciascuno; il virus SARS-Cov2 è presumibilmente composto da 30.000 basi; quindi il primer rappresenta solo lo 0,08% del genoma del virus . Ciò rende ancora meno possibile selezionare il virus specifico che stai cercando su un terreno così minuto, e inoltre in un mare di miliardi di particelle molto simili. Ma c’è di più. Poiché il virus che stai cercando è nuovo, chiaramente non ci sono primer genetici pronti per corrispondere alla frazione specifica del nuovo virus; quindi prendi primer che ritieni possano essere più vicini alla struttura del virus ipotizzata , ma è un’ipotesi, e quando applichi i primer al brodo surnatante, i tuoi primer possono attaccarsi a uno qualsiasi dei miliardi di molecole presenti in esso, e tu non hai idea che quello che hai così generato è il virus che stai cercando . Si tratta, infatti, di una nuova creazione realizzata dai ricercatori, che poi la chiamano SARS-CoV-2, ma non c’è alcun collegamento con il presunto virus “reale” responsabile della malattia.
Il genoma completo del virus SARS-CoV-2 non è mai stato sequenziato ed è stato invece “ricostruito” sul computer. Il medico californiano Thomas Cowan l’ha definita una “frode scientifica”. E non è di gran lunga l’unico!
Cowan ha scritto il 15 ottobre 2020: Questa settimana, la mia collega e amica Sally Fallon Morell ha portato alla mia attenzione un fantastico articolo pubblicato dal CDC , pubblicato nel giugno 2020. Lo scopo dell’articolo era che un gruppo di circa 20 virologi descrivesse lo stato della scienza del isolamento, purificazione e caratteristiche biologiche del nuovo virus SARS-CoV-2 e per condividere queste informazioni con altri scienziati per la propria ricerca. Una lettura approfondita e attenta di questo importante documento rivela alcuni risultati scioccanti. La sezione dell’articolo con il sottotitolo “Whole Genome Sequencing” ha mostrato che “anziché aver isolato il virus e sequenziare il genoma da un’estremità all’altra” , il CDC “ha progettato 37 coppie di PCR annidate che attraversano il genoma sulla base del riferimento del coronavirus sequenza (adesione GenBank n. NC045512).
Quindi, ci si potrebbe chiedere, come hanno fatto a sequenziare il virus, cioè. analizzarlo geneticamente?
Bene, non hanno analizzato l’intero genoma, ma invece hanno preso alcune sequenze trovate nelle colture, hanno affermato senza prove che appartenevano a un nuovo virus specifico, e poi hanno creato una sorta di puzzle genetico del computer per riempire il resto. ” Usano la modellazione computerizzata per creare essenzialmente un genoma da zero ” , come dice il biologo molecolare Andrew Kaufman . Forse allora non sorprende che uno dei primer del test sviluppato dall’Istituto Pasteur corrisponda esattamente a una sequenza del cromosoma 8 del genoma umano .
Presumibilmente per fermare la diffusione del presunto nuovo virus, siamo costretti a praticare varie forme di allontanamento sociale e ad indossare maschere. Alla base di questo approccio c’è l’idea che i virus e in particolare SARS-CoV-2, ritenuti responsabili della malattia respiratoria Covid-19, si trasmettano per via aerea o, come è stato detto più spesso, attraverso le goccioline nebulizzate nell’aria da quelli che tossiscono o starnutiscono o, secondo alcuni, si limitano a parlare. Ma la verità è che tutte queste teorie sulla trasmissione del virus sono solo ipotesi che non sono mai state provate.
Le prove di questo mancavano fin dall’inizio. Come riportato da Nature in un articolo dell’aprile 2020 , gli esperti non sono d’accordo sul fatto che SARS-CoV-2 sia disperso nell’aria e, secondo la stessa OMS, “le prove non sono convincenti”. Anche da un punto di vista ortodosso, gli unici studi in cui la trasmissione di un coronavirus (non SARS-Cov2) per via aerea è stata preliminarmente “provata” sono stati effettuati negli ospedali e nelle case di cura , in luoghi che si dice producano tutti tipi di infezioni dovute a condizioni igieniche. Ma nessuno studio ha mai dimostrato che vi sia trasmissione di virus in ambienti aperti, o in ambienti chiusi ma ben ventilati. Anche ipotizzando che vi sia questa trasmissione per via aerea, è stato sottolineato che, affinché si verifichi il “contagio”, è necessario che le persone tra le quali avviene la presunta trasmissione siano in stretto contatto per almeno 45 minuti .
Insomma, tutte le misure di allontanamento radicali non hanno fondamento scientifico.
Poiché la purificazione delle particelle è il prerequisito indispensabile per ulteriori passaggi, ovvero la prova della causalità e la “calibrazione” dei test, abbiamo un test diagnosticamente insignificante e quindi il mantra “test, test, test” di Tedros Adhanom Ghebreyesus dell’OMS, citato nel nostro articolo del 27 giugno, deve essere definito non scientifico e fuorviante.
Ciò è particolarmente vero per testare persone senza sintomi. In questo contesto anche uno studio cinese di Wuhan pubblicato su Nature il 20 novembre 2020, in cui sono stati testati quasi 10 milioni di persone e tutti i casi asintomatici positivi, ri-positivi e i loro stretti contatti sono stati isolati per almeno 2 settimane fino alla PCR il test è risultato negativo, ha rilevato che:
Tutti gli stretti contatti dei casi positivi asintomatici sono risultati negativi, indicando che i casi positivi asintomatici rilevati in questo studio non erano probabilmente infettivi.
Anche l’ortodosso British Medical Journal si è recentemente unito alle critiche.
Poco prima di Natale, la rivista scientifica ha pubblicato l’articolo ” COVID-19: i test di massa sono imprecisi e danno un falso senso di sicurezza, ammette il ministro “, spiegando come i test utilizzati in alcune parti del Regno Unito non siano affatto accurati per le persone asintomatiche e sostenendo che non può determinare con precisione se uno è positivo o negativo, come ha scritto Collective Evolution . (L’OMS stessa da allora lo ha ammesso . Due volte . – ed.)
Già poche settimane prima, su The BMJ si poteva leggere che :
Il test di massa per COVID-19 è un pasticcio non valutato, poco progettato e costoso, Lo screening della popolazione sana per COVID-19 è di valore sconosciuto, ma è stato introdotto a livello nazionale
“La risposta alla pandemia del Regno Unito fa troppo affidamento su scienziati e altri incaricati del governo con preoccupanti interessi in competizione, comprese le partecipazioni in società che producono test diagnostici covid-19, trattamenti e vaccini, a parte questo, l’avvocato Reiner Füllmich, membro della commissione d’inchiesta extraparlamentare tedesca “Stiftung Corona Ausschuss”, ha affermato che Stefan Hockertz, professore di farmacologia e tossicologia, gli ha detto che finora non sono state trovate prove scientifiche di infezione asintomatica .
Quando è stato chiesto, il Robert Koch Institute non è stato in grado di inviare un singolo studio che dimostrasse che (a) le persone asintomatiche “positive” hanno fatto ammalare qualcun altro (non solo “positivo”), che (b) le persone “positive” con sintomi di malattia hanno fatto ammalare qualcun altro (non solo “positivo”), e che (c) qualsiasi persona che sia risultata “positiva” per SARS-CoV-2 ha reso un’altra persona “positiva”.
“SE NON SI ESEGUISSERO TEST IL CORONA SCOMPARIREBBE”
Già a maggio, un’importante pubblicazione come il Journal of the American Medical Association ha affermato che un risultato PCR “positivo” non indica necessariamente la presenza di virus vitali “, mentre un recente studio su The Lancet afferma che ” il rilevamento dell’RNA non può essere utilizzato per inferire contagiosità. “
In questo contesto, non si può che concordare con Franz Knieps, capo dell’associazione delle casse malati aziendali in Germania e da molti anni a stretto contatto con la cancelliera tedesca Angela Merkel, che a metà gennaio ha dichiarato che “se non testassi più , IL Corona scomparirebbe. “
È interessante notare che anche Christian Drosten, l’iper-ortodosso Virus-Zar tedesco e principale consigliere del governo per i blocchi e altre misure, si è contraddetto sull’affidabilità dei test PCR. In un’intervista del 2014 riguardante i test PCR per il cosiddetto MERS-CoV in Arabia Saudita, ha detto:
Il metodo [PCR] è così sensibile da poter rilevare una singola molecola ereditaria del virus. Ad esempio, se un tale agente patogeno si limita a svolazzare attraverso la membrana nasale di un’infermiera per un giorno senza che si ammali o si accorga di nulla, all’improvviso diventa un caso di MERS. Dove in precedenza erano stati segnalati casi di decesso, ora i casi lievi e le persone che sono effettivamente in perfetta salute vengono improvvisamente inclusi nelle statistiche di segnalazione. Ciò potrebbe anche spiegare l’esplosione del numero di casi in Arabia Saudita. Inoltre, i media locali hanno portato la questione a livelli incredibili “.
E anche Olfert Landt è critico riguardo ai risultati dei test PCR, affermando che solo circa la metà di quelli “infettati da corona” sono contagiosi . Questo è più che notevole perché Landt non è solo uno dei coautori di Drosten nel Corman et al. paper – il primo protocollo di PCR Test accettato dall’OMS, pubblicato il 23 gennaio 2020, su Eurosurveillance – ma anche il CEO di TIB Molbiol, l’azienda che produce i test secondo quel protocollo .
Sfortunatamente, questo conflitto di interessi non è menzionato nel documento Corman / Drosten et al. paper, come hanno criticato 22 scienziati – tra cui uno degli autori di questo articolo, Stefano Scoglio – in un recente approfondimento .
Complessivamente, Scoglio ei suoi colleghi hanno riscontrato “gravi conflitti di interesse per almeno quattro autori”, tra cui Christian Drosten, oltre a vari difetti scientifici fondamentali. Questo è il motivo per cui hanno concluso che “il comitato editoriale di Eurosurveillance non ha altra scelta che ritirare la pubblicazione”.
L’11 gennaio 2021, la redazione di Eurosurveillance ha risposto all’e-mail di Torsten Engelbrecht chiedendo un commento su questa analisi:"Siamo a conoscenza di tale richiesta [di ritirare il documento Corman / Drosten et al. paper] ma ci auguriamo che capirete che al momento non stiamo commentando questo. Tuttavia, stiamo lavorando per una decisione entro la fine di gennaio 2021. Il 27 gennaio Engelbrecht si è rivolto ancora una volta al giornale per chiedere di nuovo: “Adesso è fine gennaio. Consentitemi quindi di chiedervi di nuovo: qual è il vostro commento sulla citata analisi del vostro Corman / Drosten et al. carta? E ritirerai il documento Corman et al. carta o cosa intendi fare? ” Due giorni dopo, la redazione di Eurosurveillance ha risposto come segue: "Questo richiede del tempo poiché sono coinvolte più parti. Comunicheremo la nostra decisione in uno dei prossimi numeri regolari della rivista."
MILIARDI SU MILIARDI SPESI IN TEST CHE NON POTREBBERO SIGNIFICARE MENO
Considerando la mancanza di fatti per l’individuazione del presunto nuovo virus e per il significato dei test SARS-CoV-2 PCR, è tanto più scandaloso che i costi dei test non vengano discussi pubblicamente , in quanto enormi. Spesso, sentiamo politici e teste parlanti affermare che soddisfacendo determinati criteri i test sono gratuiti, ma questa è una vera bugia. Ciò che in realtà significano è che non paghi sul posto ma con le tasse .
Ma indipendentemente da come lo paghi, in Svizzera, ad esempio, il costo per un test PCR è compreso tra CHF 140 e CHF 200 (da £ 117 a £ 167). Quindi, facciamo i conti. Al momento in cui scrivo, la piccola Svizzera, con una popolazione di 8,5 milioni di abitanti, ha effettuato circa 3.730.000 test PCR SARS-CoV-2, oltre a circa 500.000 test antigeni, che sono un po ‘più economici .Considerando un prezzo medio di 170 franchi per test PCR, si tratta di un incredibile 634 milioni di franchi, o 521 milioni di sterline. E nonostante l’assurdità di testare persone asintomatiche, proprio la scorsa settimana, il 27 gennaio, il Consiglio federale svizzero ha nuovamente invitato le persone a fare il test. Annunciando che, a partire dal giorno successivo, gli svizzeri dovranno pagare con le loro tasse anche per i test di massa su persone asintomatiche. Il Consiglio federale svizzero stima che questo costerà circa 1 miliardo di franchi svizzeri .
L’epidemiologo Dr.Tom Jefferson ha dichiarato in un’intervista al Daily Mail :
La maggior parte dei kit per PCR costa ancora più di £ 100 per essere acquistati privatamente, ad esempio, e il governo [del Regno Unito] afferma che ora ne fornisce 500.000 al giorno. Ma anche queste cifre sono sminuite dai 100 miliardi di sterline che il Primo Ministro è pronto a spendere per un sogno “lunatico” di fornire alla popolazione test [PCR e altri tipi – ndr] più o meno su richiesta – solo 29 miliardi di sterline in meno rispetto al budget annuale dell’intero SSN.
In Germania il prezzo varia molto, dipende anche se il test viene pagato privatamente o meno, ma in media è simile a quelli in GB, e ad oggi si sono eseguiti circa 37,5 milioni di PCR Tests .
Vale a dire, miliardi e miliardi vengono spesi – o addirittura “bruciati” – in test che non potrebbero significare meno e stanno alimentando la “caccia al cervo” molecolare e digitale in tutto il mondo per un virus che non è mai stato rilevato.

lunedì 19 aprile 2021

RE-VISIONE ACCELLERATA

 

Questo post di giusto un anno fa è la più evidente testimonianza di come lo studio, l'applicazione, la disponibilità ad apprendere, una certa spassionata revisione, possano risvegliare la ragione. Difatti una anno fa, che ancora non mi interessava la politica (questo dal novembre 1963 dopo l'uccisione di Kennedy ) ero ben lungi dal considerare Trump la più grande risorsa dell'umanità, una umanità non asservita al mercimonio delle lobbies farmaceutiche e annichilito dalla paura del terrorismo mediatico sanitario avallato dai volenterosi carnefici di libertà della sinistra. Trump mi appariva una sorta di capitan america, guascone, anche un pochino caricarurale, ben lungi dalla compostezza e raffinatezza di un John Fitzgerald Kennedy che aveva sancito il mio abbandono a tutto ciò che riguardasse la politica, perfino la cronaca, e di compenso una pronunciata demondizzazione fatta di stud storici, i letterari, filosofici, psicoanalitici, estetici, comportamentali e fisico/matematici. COSÌ PER OLTRE MEZZO SECOLO, finché di lì a poco per il mio compleanno non avrei casualmente ritrovato in una vecchia scatola il libro di Guglielmo Ferrero Avventura sulla campagna d'Italia del 1796/97 e

qui tutta la mia visione della storia avrebbe subito una profondissima revisione, portandomi rapidamente a nuove considerazioni dove quel che sembrava non è più e quel che è è del tutto opposto a quello che hanno sempre voluto far credere. Anche da tale punto di vista che "piano piano ma irresistibilmente" per dirlo, anzi cantarla alla Silvie Vartan, ribaltava molteplici mie credenze, direi proprio una magica sortita nella cucina della mia infanzia per trarre appunto dalla vecchia credenza color celestino, altri elementi, altri ingredienti, diversi gusti di marmellata nei vari barattoli, dovevo pervenire ad una diversa e molto più approfondita conoscenza. Ribaltamento della formula Hegeliana del 'ciò che è reale è razionale e ciò che è razionale è reale ' ripudio totale di qualsiasi forma di dialettica, e adesione ancora più totale al relativismo anche esasperato di uno Schopenauer, di un Nietzsche, di un Freud e
quindi anche Trump rientrava in questa revisione/ribaltamento, come Napoleone, come Hegel, ma di segno opposto: il negativo viene proiettato attraverso radice quadrata e si fa immaginario, numero immaginario, che rientra a tutto tondo nei numeri reali, ma complessi. Complesso come sempre è l'apprendimento e il progredire nella conoscenza umana. 



domenica 18 aprile 2021

UNA DERIVATA CHIAMATA PAURA

 


Cosa succede se invece del danaro vengono usate altre proiezioni, ecco ad esempio la radice quadrata di un numero negativo cioè un numero complesso "i" viene usata nel suo meccanismo di mancanza rispetto a tutto un sistema sociale ? Una classica funzione "derivata" (ricordiamoci che In matematica, la derivata è il tasso di cambiamento di una funzione rispetto a una variabile, vale a dire la misura di quanto la crescita di una funzione cambi al variare del suo argomento) La derivata di una funzione è una grandezza puntuale, calcolabile con il calcolo infinitesimale, cioè si calcola punto per punto e che assume il suo etimo in maschile giustappunto in quello che è successo nei mercati finanziari degli ultimi vent'anni lo sviluppo dei DERIVATI : I derivati sono appunto strumenti finanziari complessi che, per la loro enorme diffusione sui mercati di capitali – consolidatasi nei primi anni dopo il Duemila – hanno finito per acquisire un ruolo di assoluta centralità nell’intera economia globale. Come si evince dal loro stesso etimo, i derivati non sono titoli muniti di un proprio valore intrinseco bensì derivano il loro valore da altri prodotti finanziari ovvero da beni reali alla cui variazione di prezzo essi sono agganciati: il titolo o il bene la cui quotazione imprime il valore al derivato assume il nome di sottostante (in inglese: underlying asset). C'e' da rimarcare come tutto il frasario di questi espedienti di speculazione economica sia di esclusiva pertinenza della lingua anglo sassone, ovvero quella parte di mondo che ha finito per dominare in maniera totale i mercati, il commercio, l'economia e quindi l'intero pianeta costruito a bella posta su tali principi come osservava parecchi anni fa (1942) il filosofo geo/politico Carl Schmitt in un suo saggetto "Terra e Mare" in cui attribuiva appunto al mondo anglosassone (prima l'isola Inghilterra , poi l'Isola piu' grande l'America) la appartenenza al mondo talassico, senza confini, senza limiti quale appunto si presenta l'elemento marino, la padronanza e di riflesso la piena dominazione di tale elemento iniziata massicciamente con il Regno di Elisabetta detta la Grande nel XVI secolo e in atto ancora oggi giustappunto con il passaggio del testimone agli USA. In linea astratta, i derivati possono assolvere tanto ad una funzione protettiva (ossia di copertura) da uno specifico rischio di mercato quanto ad una finalità meramente speculativa. Nel concreto, non può negarsi che sui mercati finanziari globali i derivati si siano affermati soprattutto quale mezzo di speculazione. Ogni derivato ha ad oggetto una previsione (o, se si vuole, una scommessa) sull’andamento futuro di un particolare indice di prezzo, come ad esempio quotazioni di titoli, tassi d’interesse, tassi di cambio tra valute diverse, prezzi di merci o di materie prime, ecc. Una delle caratteristiche peculiari del derivato è quella di essere uno strumento finanziario acquistabile sui mercati da un numero indefinito di scommettitori che non vantano alcun rapporto diretto col titolo (o col bene) sottostante o che, in altre parole, non sono direttamente coinvolti nell’operazione finanziaria dal cui andamento il prodotto derivato trae il suo valore. E’ un po’ come se a mille persone fosse concesso di accendere una polizza assicurativa scommettendo sulla possibilità che un medesimo bene reale, di cui essi non sono titolari, vada in deperimento (per furto, incendio, ecc.). Pertanto, nella pratica finanziaria è permesso a chiunque di comprare un derivato il cui valore è collegato al rischio di solvibilità di un altro soggetto (come il titolare di un prestito).In quest’ultimo caso, gli acquirenti di un derivato scelgono di scommettere sulla capacità del debitore di onorare quel determinato prestito. La conseguenza è che, se l’operazione sottostante va male per gli scommettitori, l’effetto di leva del derivato moltiplica il rischio finanziario fino a fargli assumere una portata sistemica, come in effetti sta accadendo nel corso della grande crisi che stiamo vivendo. Nel corso di questo millennio, i soggetti protagonisti della finanza internazionale sono riusciti, tramite i derivati, a scaricare le conseguenze della crisi sui settori produttivi dell’economia reale (le imprese) e sugli enti pubblici (quindi, in fin dei conti, sulla stessa collettività). Nei rapporti tra banche e clienti (imprese ed enti pubblici), si è registrata negli ultimi anni un’imponente diffusione di una ben determinata categoria di prodotti derivati, gli swap, quasi sempre presentati come utili strumenti di copertura dai rischi di mercato. Molti problemi però sono sorti in quanto la negoziazione dei prodotti swap venduti ai clienti delle banche è avvenuta per la maggior parte al di fuori dei mercati regolamentati (in inglese: Over The Counter).In sostanza, le banche in numerosi casi hanno venduto ai loro clienti dei prodotti derivati privi degli elementi standard definiti dalle autorità di mercato e con delle caratteristiche molto spesso decise unilateralmente dalle sole banche (ad esempio, negoziando strumenti derivati O.T.C., le banche hanno avuto ampio margine nel definire autonomamente elementi quali il sottostante, il moltiplicatore in euro, le scadenze di negoziazione, il movimento minimo di prezzo, i prezzi di chiusura, i prezzi finali per il regolamento, ecc.). In tale contesto, molti clienti (pubblici e privati), essendo privi della competenza tecnica necessaria per compiere operazioni di tale complessità, hanno inconsapevolmente sottoscritto dei derivati dannosi per il proprio equilibrio finanziario e in cui non si è riscontrata la giusta corrispondenza tra la struttura del prodotto e le finalità che con esso ci si era prefissati di perseguire Nel mondo finanziario esistono diverse tipologie di derivati: Swap, Options, Futures, Forwards e altri ancora, ciascuno dei quali presenta una sua peculiarità e comprende a sua volta dei suoi sottoinsiemi :
- INTEREST RATE SWAP (IRS) E’ una delle forme più diffuse di derivato finanziario. Nel suo caso, l’elemento sottostante è costituito dall’andamento dell’indice di un tasso di interesse. Le due parti (la banca ed il cliente) si obbligano ad effettuare dei reciproci pagamenti, secondo un piano di scadenze concordate, sulla base di un differenziale tra due tassi di interesse diversi (di solito uno fisso ed uno variabile) entrambi applicati ad un determinato capitale nozionale di riferimento.In linea teorica, una impresa può essere interessata a stipulare un contratto IRS per contrastare o eliminare l’incertezza legata ad un debito contratto a tassi variabili, specie in un contesto previsionale di ipotetico rialzo dei tassi: in tal caso, il prodotto dovrebbe assolvere alla cosiddetta funzione di copertura.Spesso però nella pratica si è riscontrato che le banche abbiano venduto dei prodotti IRS di scarsa o di nessuna utilità per il cliente (impresa o ente pubblico).Ad esempio, nel recente periodo triennale di tendenza al ribasso dei tassi, molti clienti sono stati paradossalmente penalizzati dal fatto di avere negoziato un IRS che, nonostante il fine dichiarato fosse quello di proteggerli da un rischio di rialzo dei tassi, li ha infine costretti a pagare alle banche dei cospicui differenziali tra il tasso fisso imposto dalla controparte e il tasso effettivo vigente al momento della scadenza (o delle scadenze) dei singoli flussi.
- COMMODITY SWAP Il commodity swap è un derivato collegato al prezzo di una merce o materia prima. Le due parti (la banca e il cliente) si accordano per scambiarsi tra loro un prezzo fisso concordato contro un prezzo variabile, da determinarsi sulla base di parametri collegati al costo futuro della merce o materia prima sottostante. Durante l’efficacia del contratto ed alla fine di ogni periodo di riferimento, si possono presentare due distinte situazioni: il prezzo variabile è più alto del prezzo fisso: la controparte pagatrice del prezzo variabile corrisponderà il differenziale, se positivo, tra prezzo variabile e prezzo fisso moltiplicato per la quantità per il periodo di riferimento.il prezzo variabile è più basso del prezzo fisso: la controparte pagatrice del prezzo fisso corrisponderà il differenziale, se positivo, tra prezzo fisso e prezzo variabile moltiplicato per la quantità per il periodo di riferimento.La funzione del commodity swap dovrebbe essere quella di garantire il cliente dal rischio di oscillazione del prezzo di un determinato bene. Detto prodotto può essere funzionale sia a chi agisce su un mercato con funzione di venditore (ad esempio, un produttore di un bene alimentare) e voglia garantirsi dal rischio di eccessivo ribasso del prezzo di una merce e sia a chi agisce come importatore/acquirente di una determinata materia prima (ad esempio, petrolio, rame, ecc.) e voglia tutelarsi dal rischio di eccessivo rialzo del prezzo della stessa commodity.
- CREDIT DEFAULT SWAP l Credit Default Swap è una sorta di polizza assicurativa emessa a copertura del rischio di insolvenza creditizia. Questo il suo schema-base: un venditore di protezione (protection seller) interviene in un rapporto pre-esistente tra un compratore di protezione (protection buyer) ed un terzo soggetto debitore del secondo (ad esempio, l’emittente di una obbligazione). Il compratore di protezione, per evitare di sobbarcarsi (totalmente o solo parzialmente) il rischio di insolvenza del terzo soggetto (definito reference entity) preferisce cedere una quota del rendimento del suo credito (ossia, di solito, una quota dei suoi interessi attivi) a favore del protection seller: quest’ultimo, in cambio di tale beneficio, si impegna ad accollarsi tutta o una parte dell’eventuale perdita che il compratore di protezione dovesse subire in caso di insolvenza del terzo soggetto (reference entity). Di recente, i CDS sono stati emessi in copiosissima quantità in relazione ai titoli del debito pubblico sovrano dei Paesi dell’area-Euro, contribuendo in misura decisiva all’ampliamento dello spread di rendimento tra i titoli dei Paesi relativamente più forti (come la Germania) e quelli dei Paesi più deboli (come la Grecia). E' Proprio questo il meccanismo che ha consentito alla Germania di far fuori prima la arretrata economia della consorella Germania dell'est, poi della Grecia e ora dell'Italia e in ulteriore proiezione, di tutti quei Paese europei economicamente più deboli (dopo Italia e Grecia Spagna e Portogallo ) secondo il ben noto principio del "tutti possono arricchire tranne i poveri" Il mio timore qual'è ? che ad un certo punto a determinate persone (non chiedetemi chi: lo ignoro! io al momento li chiamo ancora Spectre e spero, mi auguro che possa all'improvviso saltare fuori un James Bond ) sia venuto in mente che si poteva fare lo stesso non con il danaro ma con la salute di intere popolazioni: la cosa aveva funzionato per quasi caso nei tempi addietro, la derivata della paura indotta su decine di milioni di persone aveva portato innegabili cambiamenti riferibili alla pandemia del 1347/48: a che pro?" all'epoca per favorire l'ascesa di quella eta' dei "mercanti" profetizzata da Esiodo e da un po' tutte le antiche tradizioni del pianeta, oggi , bhe oggi, potremmo essere semplicemente sull'epilogo di quella stessa classe che si e' cominciata ad affermata secoli fa, secondo i principi individuati da Schmitt (potenze di mare contro potenze di terra) che va trasformandosi in una ulteriore classificazione: quella dei "Servi" ovvero il passaggio nell'ambito di un mondo concepito come un'unica grande bottega Una risposta chiara non me la sento di darla, ma certo questa nostra quotidianità che va scivolando ogni giorno di più verso l'Orwelliano Grande Fratello, mi induce a prendere in serissima considerazione l'ipotesi che tutto questo non abbisogni neppure di una realtà, ma solo di una sua proiezione, una mancanza che può anche essere intesa come scommessa "vuoi vedere che senza neppure una vittima in più rispetto agli anni precedenti, ti induco lo stesso effetto derivato delle grandi pandemie del passato????" impossibile!" risponderebbe la stragrande maggioranza delle persone, forse anche quelle più raffinate, " piu' che possibile invece! tu sottovaluti lo straordinario potere della più nociva delle emozioni : LA PAURA! e' lei che fa da collante, ed e' lei la derivata piu' pericolosa, non di contorte leggi economiche, ma della stessa essenza umana



venerdì 16 aprile 2021

LA PAURA PECCATO ORIGINALE DELLA VITA

 

Che la paura sia la dominante dell'intera vicenda umana sembrerebbe assodato. La paura io personalmente l'ho cominciata a conoscere piuttosto presto e diciamo così forse con il concorso dei preti del primo corso di catechismo (subito dopo la famosa grande nevicata del '56), l'ho sempre identificata con il peccato originale, cioe'  quello che assolutamente nessuno dei religiosi che cercavano di inculcare il cumulo di scempiaggini contenuto nel ben illustrato libretto di catechismo, voleva precisare. Piu' lo occultavano e piu' uno come me si incuriosiva, fino a costruire un vero e proprio "giallo" su cosa davvero fosse questo benedetto "peccato originale" In realta' lo avrei scoperto molti  anni dopo quando per la prima volta mi imbattei un un libro di Freud dove finalmente veniva detto a chiare lettere che cosa fosse in  realta', ma per l'intanto questa curiosita' mi era  costata  l'espulsione  con l'epiteto di "blasfemo" dal corso di quell'anno ed anche del successivo del 1957
Freud aveva fornito  una spiegazione più che convincente di cosa davvero ci fosse dietro quelle due parole : peccato originale dove in genere c'era il sequel di un albero , una mela , un divieto, un serpente tentatore, una bella fanciulla ritratta nuda, il che anche a 8 anni poteva avere quel certo precoce impatto nel desiderio e una infrazione, un quadretto che non mi aveva proprio convinto "ma via.... tutto per una mela, ma siamo seri!!! manco fosse stato un barattolo di marmellata fatto con 100 di quelle mele, un barattolo che sta nella "credenza" in cucina, dove in genere stanno tutte le credenze e tutti i barattoli di marmellata " Il signor Freud ci andava molto più seriamente : un padre , maschio dominante tiranno, che teneva per se' tutte le femmine e condannava i figli maschi all'esogamia, ovvero a vagare fuori dal gruppo, magari finchè uno più fortunato rimediava anche lui di straforo una qualche femmina e faceva un nuovo gruppo. Ma tutti i non fortunati???? Ecco il principio della comunanza anche se non ancora della convivenza : tanti piccoli gruppi tutti con maschi dominanti tirannici e uno stuolo di femmine a disposizione , ma i meno fortunati dicevamo ? ebbene ecco il meccanismo ancora istintuale, ma protointenzionale di tale schema di comportamento : i maschi in esogamia un bel giorno si radunano tutti insieme, attendono il passaggio del padre tiranno, lo assalgono, lo uccidono se lo mangiano e si spartiscono le femmine del gruppo originario del padre , andando ognuno a ricostituire un proprio più piccolo gruppo Questo lo schema comportamentale degli animali : leoni, bufali, cavalli e niente lascia pensare che non lo fosse anche per l’uomo primitivo , solo che ad un certo punto, scrive Freud, avviene qualcosa di nuovo, di unico, qualcosa  peculiare solo della specie umana : il senso di colpa. Ognuno dei maschi artefici di quel primordiale omicidio, non dimentichiamo omicidio del padre: parricidio,   comincia a sentire nostalgia di quell’antico padre  tanto potente , che dominava vasti territori tenendo per se’ tutte le femmine e che idealmente ognuno degli uccisori  ha divorato per incamerare una parte di quell’antica prestanza; nostalgia sempre più acuta fino a stravolgere la stessa sostanza di quel parricidio  che si fa rituale, si frammenta in manifestazioni sacrificali , ovvero fondate sull’uccisione di un animale che il più possibile suggerisce una associazione con l’antico padre, un orso, un bufalo, ove tutti i maschi del gruppo si radunano, “sacrificano” l’animale in maniera violenta con spargimento di sangue e squartamento del corpo, di cui ognuno dei partecipanti ne mangia una parte. Un sacrificio rituale  dal quale sono rigorosamente escluse le donne, osserva Freud, alla base del principio originario della convivenza tra gruppi, una sorta di fratellanza dei maschi che si sono spartiti il corpo del padre e quindi una parte di colpa, in nome di un nuovo patto di non aggressione tra i membri del gruppo che si fonda su precisi tabù, il più importante quello di prendere ciascuno una propria femmina e non insidiare quella di altri. Ecco quindi che in linea con la sua teoria della Libido (il libro è di prima della Grande Guerra e quindi di parecchio antecedente al saggio  Al di là del principio del piacere (1921) che inaugura la seconda fase della costruzione freudiana, quella non della libido, ma della “pulsione di morte” ) Freud inaugura nel parricidio e nella sua elaborazione in sacrificio rituale il meccanismo originario del principio del peccato originale: non un albero con mele, serpenti tentatori e donnine disubbidienti, rivisitati  in termini di favoletta con la scusa del metaforico, ma precisi meccanismi di biologia animale, rivisitati alla luce di una conoscenza approfondita e circostanziata , ben inseriti in  uno schema di evidente rappresentabilità, sia pure nella ritualita’ del sacrificio. Eppure non e’ da Freud che ho ripreso la frase di inizio del presente articolo “LA PAURA E’ IL PECCATO ORIGINALE DELLA VITA” e non è neppure dalle mie esperienze di infanzia, né da quelle dal confronto con la evidente distopia di questo primo ventennio del terzo millennio. E’ da uno studio che una serie di fortuite circostanze mi hanno fatto iniziare, proprio di questo periodo distopico di cattività forzato, su di un lontano periodo storico dove ho un po’ ipotizzato che prenda inizio l’attuale  tendenza a costruire parti immaginarie rispetto ad una realtà da modificare per i propri intendimenti, facendo incetta in tal senso di tutti quei meccanismi di manipolazione, inganno, bugie, forzature che possano costituire un vero e proprio nuovo copione da sfruttare per modificare la realtà.  Galeotto , anche in questo caso fu il libro, ma Lancillotto non c’entra , o meglio a forzarne  vicende e personaggio, potremmo benissimo farcelo rientrare: non un cavaliere ma un artigliere  con un migliaio d’anni di stacco, e in quanto a pregnanza storica, bhe! pur trattandosi il primo di leggenda e il secondo invece di storia con tanto di cronaca e documentazione circostanziata , siamo a livello di pregnanza e rilevanza decisamente a favore del secondo , che tutti , dico tutti conoscono e della cui fama e nomea ben pochi sarebbero disposti ad ammetterne la relatività, anzi la colossale montatura : stiamo parlando di Napoleone Bonaparte. Il libro che ha innescato questa mia riesamina storica è di un autore poco conosciuto,  specie in Italia per via del fatto che ne è stato per venti anni lontano, per contrasti politici col regime fascista, Guglielmo Ferrero classe 1871, che tuttavia ha pubblicato soprattutto all’estero una serie di saggi molto interessati che tuttavia non hanno mai fatto né breccia  nel grande pubblico, né hanno fatto scuola negli addetti ai lavori, forse anche per certe adesioni  personali di tale studioso a idee tipo la teoria Lombrosiana, che l’intellettualità affermatasi nel dopoguerra in Italia, in forza di una precisa strategia politico culturale del Segretario del PCI Palmiro Togliatti , non ha mai accettato: e’ notorio difatti  che  Il PCI e la sinistra in genere, devocando al potere sociale  effettivo nel 1947, ha fatto leva proprio sulla classe intellettuale e artistica, sempre alla ricerca di un mecenate da ossequiare, per costituire una propria immagine alternativa  di pregio…..una macchinazione anche questa,  che solo oggi con la distopia in corso di questo potere di esasperato neo liberismo e monopolio assoluto delle lobbies farmaceutiche e informatico/digitali , ha messo chiaramente in evidenza, ma solo per pochi, quei pochi che ancora non hanno fatto addormentare la loro ragione, evitando di rimanere irretiti dallo spaventoso potere mediatico di un terrorismo sanitario e quindi della paura. Il libro  “Avventura” di Guglielmo Ferrero da me ritrovato in un antico cassetta ove erano conservati libri di mio nonno  Mario Nardulli  quasi in attesa di essere disvelato, tratta appunto dell’ascesa di Napoleone Bonaparte tramite la campagna d’Italia del 1796/97 
ascesa tutta manipolata e letteralmente costruita a tavolino con tanto di copione dove le varie parti sono assegnate in anticipo, come ogni rappresentazione di messa in scena comporta;  direi proprio come  teatrino o anche come film,  dove però la dicitura  che chiosa la rappresentazione “ogni riferimento a persone vive o morte,  realmente esistite sono puramente  casuali” andrebbe ribaltata   in “ fatti e persone descritte come reali sono del tutto inventate “                                              
Così approssimandomi alla fine del libro deI Ferrero e anche alla conclusione del mio saggetto , ti ritrovo proprio in tale libro che attenzione è di una edizione del 1948 l’anno in cui sono nato io,  la frase che titola il volume  in oggetto ed anche una sua esplicazione che sembra scritta oggi, non per descrivere la Rivoluzione Francese e Napoleone, ma per descrivere questo oggi tanto irretito dalla “paura”, di cui ecco !... ho il sospetto  che evento e personaggio possano essere gli ideali ispiratori . La Rivoluzione e Napoleone hanno abusato della forza perché  ad un certo momento hanno avuto paura…la paura  è la forza sovrana che domina il mondo…fra gli esseri viventi  l’uomo è il piu’ pauroso  e il più terribile ad un tempo , trema davanti a se’ stesso e ai pericoli immaginari creati dalla sua mente , inventa e perfeziona i mezzi per fare paura, per creare, regolare e manovrare   la fisica della forza. E’ proprio perché ha paura  e sa far paura , crede di mettersi al riparo  dalla paura, facendo paura , ma più ha paura , più ne provoca , sicuro che niente può resistere  alla fisica della forza e quindi ne vuole sempre più abusare : Il Direttorio e Napoleone ieri, i vari magnati con interessi nel farmaceutico e nel digitale oggi più tutte le masse irretite dalla paura che sono succubi di tale abuso con l’avallo di un ipocrita buonismo manierato, appannaggio della cosidetta mentalità di sinistra che si è fatta volenterosa carnefice di quella Libertà che potrebbe rappresentare con il coraggio l’alternativa alla paura. La civiltà in una accezione di Libertà e di Coraggio dovrebbe rappresentare  la lotta contro la paura  e perciò contro gli abusi della forza e dell’arbitrio e non può e non deve lasciarsi manipolare  da espedienti distopici quali quelli messi in atto in questo terzo millennio, sempre imperniati  sul denaro e su una sua diffusione informatizzata,  che avranno sì rinunciato al dio geloso e ingiusto dei secoli passati, ma lo hanno sostituito con quello ancora più subdolo e ipocrita di un salutismo mercificato 

lunedì 12 aprile 2021

VELOCE AUTOBIOGRAFIA PER INTERESSI

 

Non sono mai stato religioso, nè fideista, nè dogmatico, ma sempre improntato ad un relativismo che se non temessi di incorrere nel paradossale, definirei "assoluto" Sempre pronto a discutere, a mettere in gioco le mie convinzioni con chicchessia, aperto ad ogni dibattito, certo a meno che non mi si venga a dire, chessò della verginità della madonna o del fatto che nel Giudizio Universale saremo tutti portati all'età di 33 anni o magari non mi si cerchi di spacciare per vere manipolazioni statistiche (effetto cicogna o pompieri) che hanno solo riscontri in sfacciati interessi di lobbies di potere. La mia conoscenza, l'ho detto più volte, la faccio risalire non al concetto di Platone (dualismo tra cielo e terra e inaugurazione della differenza di valori ) e neppure ai principi della Logica Aristotelica (identità, non contraddizione e terzo escluso), bensi ai sofisti Gorgia, Protagora, Anassagora e a tutti gli stratagemmi comunicazionali che sono arrivati di para patta alla Scuola di Palo Alto (Jackson, Bateson, Haley, Watzlavich e al nostro Nardone),
e poi alla metodologia psicoanalitica, a cominciare da Freud, è ovvio, scopritore non tanto dell'inconscio che quello era già stato postulato da Wund, da Nietzsche ed anche da tutta una serie di romanzieri di genio, il Goethe del Faust, il Cervantes di Don Chisciotte, il Moby Dick di Melville, l'Ulisse di Joyce, il Castello di Kafka, la Montagna Incantata di Thomas Mann, le città invisibili di Calvino,tanto per citarne qualcuno, quanto dei meccanismi di funzionamento dell'inconscio, meccanismi eminentemente simbolici come il sogno, il lapsus, l'atto mancato, il gioco, tutte le fantasie ed anche la malattia e la morte, e poi sempre rimanendo a Freud, da leggere e rileggere come suggerisce Lacan, si , ma sopratutto nella revisione metodologica della 2^ topica, inaugurata con "al di là del principio del piacere" . Contrappunto con Jung, è ovvio, ma anche con Melanie Klein, con Ferenczi, con Biswanger, con i sugelli pragmatici di Harry Stack Sullivan che portano a Palo Alto e forse con aderenza quasi assoluta a Milton Erickson e a tutte le sistemizzazioni del suo modello, tipo la PNL di Bandler e Grinder; per carità il pragmatico non mi ha fatto certo obliare il teorico, da qui la mia predilizione per l'inconscio come insiemi infiniti di Ignacio Mattè Blanco, la sua bilogica, la assoluta simmetria del funzionamento dell'inconscio e lo scardinamento di tutte le classi di appartenenza per una sorta di revisione della teoria dei Tipi Logici di Russel/Whitead e il membro presupponente di una collezione.
C'è poi quel "cadeau" per l'intelligenza di "il crollo della mente bicamerale e l'origine della coscienza" di Julian Jaynes, quindi una particolare attenzione ai meccanismi della fisica quantistica e vai con tutto questo bagaglio sono arrivato alle Leggi Biologiche di Hamer, che tutto sono, tranne una setta, ma semplicemente una diversa modalità di intendere il tutto, avallando proprio tutto quello che ho citato, senza compromissioni con interessi particolaristici, senza dogmatismi e fideismi anche non religiosi, ma semplicemente ristabilendo quell'unità mente/corpo e anche natura, che ha sempre costituito l'essenza delle citate menti migliori ed è invece la bestia nera, il nemico irriducibile di ogni struttura di potere, ieri religioso, oggi economico. Voglio infine citare l'elemento per me più rilevante del processo da me iniziato ai tempi del mio rifiuto del catechismo e delle panzane cui volevano indurmi (1956) e perseguito lungo tutta una vita con varie apprensioni, processi, dubbi, revisioni , la conquista senza dubbio più grande: l'eliminazione della paura, ecco si concordo in pieno con il mio amico Claudio Trupiano che ha scritto un libro eccezionale "Grazie Dottor Hamer"
"con Hamer si elimina la paura, quella paura che le classi dominanti avallate dai loro lacchè degli interessi e del mercimonio hanno sempre perpetrato nel nostro essere, ed è quindi proprio questo il motivo che fa tanta paura e si lanciano accuse di settarismo a chi non si piega alla logica di un sistema oramai istituzionalizzato. Se io denuncio l'effetto manipolatorio dei vari procedimenti statististici e parlo di "effetto cicogna" ovvero la diminuizione della natalità è da mettere in relazione alla poca migrazione delle cicogne o dell'effetto pompieri (in un incendio statisticamente sono sempre presenti i pompieri, quindi sono loro da mettere in relazione come autori dell'incendio) , oppure mi pare proprio assurda un qualcosa di biologico tanto sbagliata da far impazzire cellule, migrare da una parte all'altra del corpo, operare così per puro caso o magari per "sfiga biologica" di un singolo, o per la cabala di una ereditarietà genetica, allora ecco io sono settario (una setta che ha come suo assioma il ragionare, il cercare spiegazioni, il dantesco "nati non fummo per viver come...bhe più che bruti, come automi, come pedine di un gioco di interessi ...ma per seguire virtute e conoscenza") Eliminazione della paura per creduloneria, significa comprendere che ogni processo fisiologico finora chiamato malattia altro non è che un processo, messo in atto dalla nostra unità mente/corpo -che io personalmente suddivido in conscio (sintomo) e inconscio (simbolo)- che ha la sensata finalità di farci superare tutti i traumi con relativi conflitti , che la vita nel sempre ostico e difficile adattamento da noi perseguito, si trova ad affrontare.(altro che sfiga genetica, casualità, o un corpo dispettoso e maligno, magari avallati da illazioni statistiche)


venerdì 9 aprile 2021

NON C'E' TRIPPA PER GATTI

 

Ovviamente a me come architetto il nome Ernesto Nathan fa subito venire in mente Il famoso Blocco Natan del 1907 (1907/13) A perenne lustro di Nathan e del suo Blocco va anche ricordato che con lui fu varato l'unico Piano Regolatore degno di tal nome di tutta la storia di Roma, quello del 1909 dell'ing.Sanjust di Teulada, che grazie alla differenziazione in fabbricati villini e giardini riuscì a bloccare la macchia d'olio dell'espansione cittadina. Io lo conosco bene perchè mio zio Nico Nardulli architetto al Comune di Roma mi fece avere una copia di tale piano che nel mio Gruppo grazie ad un paio di fanciulle iperpazienti e anche molto obbedienti si disposero a copiarne squadra e squadretta le tavole che non erano fotografabili. La differenziazione edilizia fu il colpo di genio di Sanjust avallato da Nathan, per fermare quella che era stata la peggiore piaga della Roma divenuta capitale: l'espansione a macchia d'olio, ovvero l'inurbamento incontrollato che fin dal 1871 aveva come mobilitato tutto il potere economico e imprenditoriale dell'intero Paese, che si era fatto più che beffe dei Piani regolatori redatti da un certo ing.Viviani nel 1873 e 1883, tempestando detti Piani, di varianti che avevano fatto crescere la città come una sorta di tumore incontrollato e pieno di metastasi : Oggi che siamo in possesso del sapere delle Leggi Biologiche di Hamer sappiamo bene che le metastasi non esistono, ma l'affezione riguarda sempre uno stesso conflitto, dove è stato immesso un elemento aggiuntivo : per il tumore la paura (spesso e volentieri di diagnosi) per il corpo di una città una vera e propria febbre virulentissima definita appunto "febbre edilizia" che era durata per quasi due decenni (1871-1888) per poi sgonfiarsi all'improvviso colle prime avvisaglie dello Scandalo della Banca Romana di Bernardo Tanlongo (er sor Bernardo) e l'eccedenza di carta Moneta cui appunto la propria Banca che aveva facoltà di stampare moneta si era fatta colpevole proprio per sostenere la domanda di abitazioni e nuovi quartieri e che per una contingenza anche internazionale si era all'improvviso ritrovata in gravissima insolvenza in merito a contante monetario,
(relazione Alvise_Biagini) per cui ecco che nel giro di pochi mesi si era passati dalla "febbre" alla "crisi" in perfetta assonanza con un processo nosologico di tumore. Giusto il 9 aprile di 100 anni fa, moriva ERNESTO NATHAN, come detto il più grande sindaco di Roma Fu il primo, e unico amatissimo, sindaco di Roma estraneo al sistema di potere clericale e dei grandi proprietari terrieri che avevano fino ad allora governato la città, speculando selvaggiamente sulla sua tumultuosa espansione dopo l‘Unità d'Italia. Era nato a Londra, quinto di dodici fratelli (9 maschi e 3 femmine), il 5 ottobre 1845 dalla pesarese Sara Levi e da Moses Meyer Nathan, agente di cambio tedesco naturalizzato inglese. La madre era una fervente e munifica sostenitrice mazziniana fino al punto da avere una relazione amorosa con il patriota genovese e sono in molti a sostenere che Ernesto ne sia stato il frutto. Fu comunque proprio Mazzini a mandarlo a Roma, nel 1870, per lavorare al giornale mazziniano “La Roma del Popolo”. Aveva solo 25 anni e masticava appena qualche parola di italiano. Fu subito preso dalla vita politica della Capitale; aderì all'estrema sinistra storica, con Felice Cavallotti, diventando prima consigliere comunale e poi Assessore all'Economato e ai Beni Culturali, un incarico che lo portò subito a scontrarsi con i famelici palazzinari di allora che non tenevano in alcun conto l'immenso patrimonio archeologico cittadino. Era ebreo ed anche fervente Massone, ma specie quest'ultima qualifica non inficiò mai la sua dirittura morale e la profonda onestà Quando nel 1907 fu eletto sindaco alla guida del Blocco Popolare, chiarì subito i punti qualificanti del suo programma: Istruzione Pubblica, Assistenza Sanitaria, Piano Urbanistico e Case Popolari. Roma ebbe così il suo primo Piano Regolatore, ad opera di Edmondo Sanjust di Teulada, un’opera quasi temeraria tenuto conto che oltre la metà delle aree edificabili era in mano a soli 8 proprietari.
Nascono con Nathan, le prime Aziende municipalizzate con l’ATM (tranvie) e l’AEM (elettricità) e i primi progetti per le strutture pubbliche di servizio, dalla centrale del latte, al mercato del pesce, ai mercati generali. Parte anche un ambizioso piano di istruzione per l'infanzia e di formazione professionale dei cittadini, accompagnato da un’accorta politica di opere pubbliche che, sfruttando tutti i finanziamenti possibili, riuscirà a vedere realizzati edifici e opere come il Palazzo di Giustizia, subito ribattezzato "il Palazzaccio", la Passeggiata Archeologica, lo Stadio Nazionale. Il suo "più scuola meno chiese", portò, in poco tempo, all’apertura di 150 asili comunali che fornivano anche la refezione. Ma Nathan non fu solo questo fu anche l'involontario ideatore di uno dei detti più popolari di Roma, che ancora oggi fanno parte del patrimonio di costume e di tradizione della città : quando gli venne presentata la bozza del suo primo bilancio comunale, notò la voce "frattaglie per gatti" e chiese spiegazioni. Al funzionario che gli chiariva che si trattava del mantenimento di una colonia di gatti a difesa degli archivi capitolini minacciati dai topi, Nathan rispose con un "NON C'È TRIPPA PER GATTI" e la voce di spesa fu depennata. "O ci sono i topi e allora i gatti li mangiano o se non ci sono ed allora non c'è bisogno dei gatti" pare abbia sentenziato l'accorto e oculato NATHAN.

mercoledì 7 aprile 2021

I RETROSCENA (VERI) DELLA ASCESA DEL GEN.BUONAPARTE (da "recitare una parte")

 

Abbiamo appurato dal libro di Guglielmo Ferrero ed anche da una approfondita revisione storico/critica del sottoscritto,  che l’intera campagna d’Italia  era stata studiata a tavolino da un gruppo di giovani generali tutti impregnati della teoria  tattico/strategica e soprattutto logistica di un ufficiale francese Guibert morto nel 1790,  che un  25 anni prima  aveva scritto un manualetto di nuove modalità di fare la guerra, tutto improntato al massimo ardire, addirittura al colpo di mano, velocità, niente carriaggi, niente magazzini, niente salmerie, artiglierie leggere  e soprattutto di una alimentazione della guerra con razzie e gabelle imposte ai territori di scontro e di conquista:
Tale piano  commissionato dal Direttorio, prevedeva che l’Armata d’Italia che fino a quel momento non aveva fatto granchè e se ne stava quasi inoperante sulle Alpi marittime operasse una vera e propria manovra aggirante in soccorso alle due Armate  schierate tra Belgio e Germania  sulla Mosella e sul Reno, e neppure alla lontana prevedeva che ci si sclerotizzasse sul territorio italiano.  Piuttosto rocambolescamente il comando di quell’Armata era andato nel marzo del 1796 ad uno di quei generale guibertiani, non il più bravo, non il più titolato e di certo non il più capace,  anche se i suoi 27 anni potevano lasciare intendere chissà quali meriti per una fulminea carriera, che invece era nella norma, dovuta per lui come per molti altri  all’eccezionale periodo di cambiamenti di regime che vi erano stati dall’inizio della Rivoluzione . Semmai il merito del giovane generale, che aveva anche l’aggravante di non essere francese, ma corso, era di tutt’altro tipo  e cioè quello di avere accondisceso a sposare l’amante del più influente membro del Direttorio, Barras, una amante, c’è da dire, ingombrantissima e pretenziosa  quale la creola Josephine Beauharneais , vedova di un Generale ghigliottinato dalla Rivoluzione, che a Barras non era sembrato vero di togliersi dai piedi. Un vero e proprio “regalo di nozze “ dunque, questo comando di un’Armata, invero  scalcinata e non troppo affidabile che tuttavia annoverava alla guida   non uno ma tre Generali, tutti dotati di grandissima esperienza,  poco disposti a collaborare tra di loro, ma come vedremo, quasi in attesa,  di una mente direttiva  di un superiore cui fare riferimento e affidamento.
E’ piuttosto noto come sulle prime il nuovo venuto  non ebbe questa grande accoglienza e ho citato un pezzo del film Napoleon di Abel Gance, dove i tre all’entrata del  superiore nella tenda/comando, gli voltarono le spalle non togliendosi il cappello. Ma ecco qui vale un po’ di psicologia . I tre erano ognuno pel suo verso soldatacci anche loro saliti ai vertici della gerarchia militare grazie alla Rivoluzione:  Massena e Augereau che erano due ex sottufficiali, il secondo addirittura un disertore e soldato di ventura in vari eserciti europei, il terzo Serurier un relativamente anziano ufficiale di basso grado  dell’Ancien regime che la rivoluzione aveva fatto lievitare fino ai galloni di Generale soprattutto per via della sua straordinaria competenza delle teorie di Guibert che aveva più volte cercato di mettere in opera, al contrario il giovane Bonaparte era un ambiziosissimo giovane  militare che non andava tanto per il sottile sul modo di come far carriera e la Rivoluzione gli era subito sembrata una straordinaria occasione per favorire certi suoi disegni Si era distinto a Tolone qualche anno prima nell’autunno del 1793 come ufficiale della sua arma specifica l’artiglieria, ma checché se ne dica il merito principale della cacciata degli Inglesi dal porto francese era stata del Gen. Dugommier non sua, tuttavia nel dicembre si era guadagnato la promozione a Generale di Brigata e cosa ancora più importante la protezione del deputato Barras che aveva intravisto negli occhi e nello spirito del neo generale  quel qualcosa in più a livello di ambizione, cui la sua disponibilità ad accettare qualsiasi compromesso era quello che andava ricercando in qualsiasi ambito , specie dopo essere stato lui Barras il principale artefice della caduta di Robespierre e il più influente membro del nuovo organo di Governo. Il giovane Bonaparte aveva avuto una imbarazzante familiarità col fratello di Robespierre  e per questo, dopo il luglio del 1794  sembrava che la sua carriera dovesse subire un drammatico arresto, ma Barras aveva intravisto nel giovane quello sguardo “pronto a tutto” soprattutto per i suoi fini e lo aveva dapprima coinvolto nella Commissione per la stesura del Piano per l’Armata d’Italia,  e improvvisamente nell’ottobre 1795 essendoci stato un sollevamento Realista che minacciava la Convenzione Nazionale  lo nominava Comandante della Piazza di Parigi con l’incarico di scongiurare un colpo di Stato. E’ la famosa strage della Chiesa di san Rocco in cui il generale Bonaparte coi suoi cannoni,  coadiuvato dalle cariche di cavalleria del  baldanzoso Colonnello Gioacchino Murat, domò spietatamente la rivolta ricevendo in cambio la promozione a Comandante del Corpo d’Armata dell’Interno. La fiducia del suo influente protettore era oramai definitivamente conquistata, aggiungi poi che di lì ad un paio di mesi  gli toglieva per sempre  anche l’imbarazzo di una ingombrante amante di cui  quello desiderava disfarsi…eh bhe! la nomina a comandante d’Armata e nella fattispecie l’Armata d’Italia,  era  assicurata.    Si diparte  quindi tutta la serie di vicende che abbiamo circostanziato : un Piano sempre condotto dal Direttorio,di cui il giovane Generale eseguirà alla lettera le disposizioni senza alcuna variante personale, i Generali più esperti che vincono al posto suo, la fortuna di determinate circostanze pregresse come il contrasto tra Austria e Piemonte che porteranno ad un provvidenziale Armistizio  (Cherasco)
con una delle parti belligeranti, ancora qualche battaglia, poco più che scaramucce con retroguardie nemiche, pomposamente  gonfiate come grandi vittorie (Ceva, Lodi, Arcole) , una puntuale applicazione della strategia Guibertiana, di cui ecco in questo si, Napoleone riesce a metterci qualcosa in più di esclusivamente suo (la spregiudicatezza nell’imporre gabelle, di razziare non solo beni di sussistenza, ma anche tesori e patrimoni artistici ) ed infine un tira e molla tra il teatro di guerra della Valle del Po e quello di un accenno di invasione in territorio austriaco,  per addivenire ad un armistizio con l’Impero Asburgico che potesse essere fatto passare, come le battaglie, per una sorta di grande trionfo per la Francia e la Rivoluzione, ma che in verità aumentava a dismisura il potere e l’influenza austriaca soprattutto per l’annessione della Repubblica di Venezia    

martedì 6 aprile 2021

MY NAME IS ..... BOND, JAMES....RUBIROSA

 

Ho scritto un articolo simile sul blog complementare a questo, “Preservativo imperfetto”, ma sono indotto a riportarlo un po’ riveduto e ampliato sul presente blog principale, per lo straordinario impatto che tale personaggio Porfirio Rubirosa ebbe nella mia immediata post infanzia, quell’età dai quattordici ai diciassette anni in cui le avventure femminili che cominciano a prender corpo abbisognano anche di una sorta di modello , un pigmalione che ti sia da guida a commettere il meno possibile errori e ti porti bellamente all’obiettivo finale Porfirio Rubirosa era dagli anni cinquanta che lo si vedeva apparire nei rotocalchi di allora, sempre immerso in una atmosfera da fiaba/avventura con le più belle donne del mondo, a bordo di stratosferiche vetture Gran Turismo e perfino da corsa, casinò, giro vertiginoso di denaro tutto a comporre appunto quel mondo come desiderio e il più possibile come piacere; ricordo con grande nitidezza e emozionale partecipazione quando apparve sui giornali la notizia della sua morte a bordo di una Ferrari, andatosi a schiantare a 250 all’ora su di un albero del Bois de Boulogne a Parigi. Si era nell’estate del 1965 io diciassettenne ero a Riccione mentre ero intento, con la complicità di qualche tedescotta in vacanza sulla riviera adriatica, a cercare di emulare (ovviamente fatte le debite distanze) quella straordinaria fama di Play Boy, (all’epoca si diceva ancora “tombeur des femmes” o magari alla napoletana “sciupafemmene”)
Grosso modo nello stesso periodo cominciava a prendere corpo la diceria che il personaggio di James Bond magistralmente interpretato da Sean Connery come l’agente 007 altri non era che il grande amatore dominicano, anche lui come d’altronde l’autore dei romanzi Ian Fleming da cui erano stati tratti i films, in fama di essere anch’egli un agente segreto. In effetti Jan Fleming che era stato un ufficiale di marina e agente segreto, negli anni della guerra e degli anni quaranta e cinquanta, messosi a fare lo scrittore di polizieschi ebbe l'incarico di scrivere un libro su un agente segreto super ficaccione, bello, aitante e appunto tombeur de femmes. Come non pensare che il suo ispiratore quasi obbligato dovesse per forza essere PORFIRIO RUBIROSA-

Rubi, come lo chiamavano tutti, grazie alla sua classe e al suo irresistibile charme, aveva conquistato alcune tra le donne più belle del mondo e grazie anche alla sua intraprendenza e sfacciataggine ed alla sua abile capacità di animare le serate, era amico dei più grandi protagonisti del jet-set internazionale. I suoi amici erano Frank Sinatra, re Farouk, il miliardario Aly Khan. Il suo palcoscenico erano i posti più alla moda del mondo, dalla Costa Azzurra, al Brasile, passando per le capitali europee. Rubi era un grande sportivo, grande giocatore di polo, formidabile guidatore, ottimo tuffatore. Le sue amicizie, i suoi amori e le sue imprese sportive ne hanno fatto un’icona dell’epoca, quella a cavallo tra il dopoguerra e gli anni cinquanta e sessanta. Era l’icona del perfetto edonista. Era nato nel 1909 a San Francisco de Macorìs, comune della Repubblica Dominicana. Suo padre era un generale dell’esercito. Da giovane studiò a Parigi, poiché il padre era diventato diplomatico presso il consolato di Parigi. Tornò a diciassette anni nel suo paese natale, per iscriversi a legge ma non completerà mai gli studi. Il 3 dicembre 1932, sposò Flor de Oro Trujillo, la diciassettenne figlia del dittatore dominicano Trujillo.
Grazie a questa unione, Rubi venne mandato a Berlino per svolgere il suo primo incarico da diplomatico. Protetto dal sanguinario despota, ricevette in cambio prestigiosi incarichi diplomatici e molto denaro. Quando però il dittatore venne a sapere delle continue infedeltà del genero, costrinse la figlia a divorziare ed impose a Rubi di non mettere più piede nella Repubblica Dominicana. Vi tornerà solo dopo l’uccisione dell’ex suocero.Rubi. Gli sono state attribuite relazioni con molte donne famose e bellissime. Pare che per lui abbiano perso la testa : Rita Hayworth, Marilyn Monroe, Ava Gardner, Soraya, Zsa Zsa Gabor, Dolores del Rio e tante altre. Senza contare le infinite avventure avute con cameriere d’albergo, mogli di amici, hostess di aerei, o sconosciute appena incontrate. Dopo il divorzio con Flor de Oro Trujillo, Rubirosa si risposò con l’attrice Danielle Darrieux, poi con la miliardaria e giornalista Doris Duke, dopo con l’ereditiera Barbara Hutton, dalla quale divorzierà dopo soli 53 giorni di matrimonio. Infine, a 47 anni compiuti, con la diciannovenne Odile Rodin. Sarà lei la sua ultima moglie. Dai divorzi dalla Duke e dalla Hutton, Rubi ricaverà una quantità di denaro enorme e molti beni, come piantagioni di caffè, aerei privati, allevamenti di cavalli, auto sportive. Ed una casa bellissima a Parigi del XVII secolo. In fin dei conti, quello che Rubi sapeva far meglio, al di fuori dello sposare (anche per interesse) donne miliardarie, del giocare a polo, del ballare tutta la notte in esclusivi locali, era divertirsi. All’alba del 5 luglio 1965, a Parigi, dopo una notte di baldorie passata al night club “Jimmy’s” per festeggiare la vittoria nella coppa di Francia di polo, Rubirosa si schiantò contro un albero al Bois de Boulogne. Era al volante, come a tutta velocità, della sua Ferrari 250 gt cabriolet..
Torniamo dunque a quell’associazione con il James Bond Agente 0007 al servizio Segreto di Sua Maestà Britannica, alias nei films, di cui in quel 1965 era appena uscito forse il più entusiasmante di tutta la serie “Missione Goldfingher” il fichissimo Sean Connery ( c'è la foto qui riprodotta dove in effetti si fa fatica a distinguere Rubirosa dal Sean Connery di "my name is Bond, James Bond")

Lo ripeto in quel 1965 Rubirosa era il mito di noi aspiranti play boy (poi sarebbe arrivato Gigi Rizzi), difatti lui, come si è fatto cenno, si era fatte le più fantasmagoriche donne del mondo dello spettacolo e del jet-set, oltre ovviamente ad un numero imprecisato di avventurette con donne di tutti i giorni, e pare che ciò fosse dovuto a particolari attributi d’eccezione. Truman Capote, in Answered Prayers, ha descritto dettagliatamente come Rubirosa fosse sessualmente superdotato, una peculiarità che in Francia è ricordata anche attraverso un drink particolarmente piccante servito nei bistrò, chiamato non a caso "Rubirosas" nonché attraverso un macinapepe particolarmente lungo e voluminoso battezzato appunto "rubirosa" Dopo il divorzio da Flor de Oro Trujillo, Rubirosa si risposò con l'attrice Danielle Darrieux (con cui convolò a nozze il 18 settembre 1942), con la giornalista e milionaria Doris Duke (sposata il 1º settembre 1947) e con Barbara Hutton, da cui divorziò il 30 dicembre 1953 dopo soli cinquantatré giorni di matrimonio. La Duke riconobbe all'ormai ex-marito cinquecentomila dollari, oltre ad un allevamento di cavalli per il polo, diverse auto sportive e un B-25 riadattato. Rubirosa ottenne come buonuscita anche una casa parigina del XVII secolo. Barbara Hutton, dal canto suo, aveva acquistato per lui una piantagione di caffè nella Repubblica Dominicana e, successivamente, un altro B-25. In sede di divorzio gli riconobbe un importo di tre milioni e mezzo di dollari.
L'ultimo matrimonio di Rubirosa fu celebrato nel 1956, quando aveva quarantasette anni, con l'allora diciannovenne attrice francese Odile Rodin.
Rubirosa è stato raccontato o semplicemente evocato dai media in diverse circostanze. In Italia, Fred Buscaglione ne ha tracciato la caricatura nella canzone Porfirio Villarosa, musicata nel 1956 su testo di Leo Chiosso. Tra le rime si cita "ogni diva dello schermo che lo vede dice: t'amo e lui le crede". Nel film Malizia (1973), ambientato negli anni '50, Turi Ferro apostrofa il figlio maggiore chiamandolo "Rrubberrosa". Nella pellicola Fratelli d'Italia (1989), diretta da Neri Parenti e interpretata da Christian De Sica, Jerry Calà e Massimo Boldi, lo stesso De Sica, che noleggia per le vacanze con gli amici una Jaguar che "si dice appartenuta a Porfirio Rubirosa", lo cita affermando che "fisicamente me' somiglia".Il compositore Don Arrington, con il librettista Peter Johnson e lo scrittore Raphael Pallais, ha scritto un musical rappresentato a Broadway e basato sulla sua vita- La vita di Rubirosa è stata nel frattempo rappresentata dal personaggio di Dax Xenos nel romanzo di Harold Robbins The Adventurers. Brett Easton Ellis in American Psycho cita l'orologio Rolex d'oro rosa appartenuto a Rubirosa, è citato nel brano musicale Pupa (Album Urlo, 1980) del cantautore italiano Ivan Cattaneo, insieme a Don Giovanni e Casanova.
Come pilota di automobilismo, partecipò a numerose gare (in questo assai simile ad un altro famosissimo dandy Raimondo Lanza di Trabia) la 24 ore di Le Mans, la Mille Miglia e arrivò secondo alla 12 ore di Sebring del 1954 con una Lancia D24 Le corse avevano negli anni cinquanta un alone di fascino e avventura che difficile che i personaggi in vista non ne fossero attratti, le donne magari come accompagnatrici di piloti che erano visti come incarnazione di cavalieri dell’avventura : Linda Christian con Alfonso De Portago, Delia Scala con Eugenio Castellotti e in quanto agli uomini : lui, Raimondo di Trabia, Errol Flynn, un vezzo dei cosidetti “vip” che allora però non venivano chiamati così, che avrà seguito anche negli anni sessanta Steve Mc Quinn, James Coburn, Paul Newman


IL RISVEGLIO DELLA RAGIONE NEL FUTURO ANTERIORE

  Io un buon libro di di saggistica lo leggo mediamente dieci quindici volte, con punte di oltre cento e magari duecento, per saggi davvero ...